Hershel restò a terra per circa un minuto in preda alle convulsioni quando venne afferrato per il fianco, girato per poter vedere chi era colui che l’aveva colpito. Costui aveva sì il passamontagna ma era sprovvisto di giubbotto antiproiettile. Arrivarono altri assalitori e spogliarono Hershel dell’armatura e così diedero modo a colui che era senza protezioni al petto di colpire il prigioniero con un pugno molto forte sul cuore; ciò rallentò il suo battito e l’assalitore, non sazio di ciò che aveva fatto, lo colpì con dei calci su entrambi i fianchi. Alzò leggermente il copricapo, mostrando un volto sbarbato e labbra sottili e urlò di piacere per aver colpito così tanto Hershel. A quel punto si tolse totalmente il copricapo mostrando un volto giovanile dai capelli castani e corti, occhi color nocciola; in quegli istanti così concitati gli assalitori a volto coperto si inginocchiarono dinanzi a lui. -Cercate di svegliarlo perché le sue sofferenze saranno lunghe e divertenti da eseguire! – disse l’uomo, riferendosi a Hershel. Circa un’ora più tardi Hershel si risvegliò e si trovava legato per i polsi e le caviglie al terreno. Sentiva profondo dolore al petto e agli occhi, tanto che faceva fatica a tenerli aperti. -Forza su, soldato! – Gli occhi vennero aperti a forza e dinanzi ad Hershel ci fu lo stesso che l’aveva colpito al cuore e dato la scossa. Il primo spalancò gli occhi, la bocca gli tremava. -Sorpreso di vedermi …padre? – Era Lloyd, suo figlio. -Perché mi hai fatto tutto questo? So di non essere stato un padre attento e premuroso ma ti ho sempre protetto, anche quando sei andato in accademia ed eri stato espulso! – Lloyd schiaffeggiò il padre e gli sputò sul volto. -Dire che tu sia stato attento a me e a mia madre è una grossa bestemmia. Ti devi solo vergognare! Ci hai abbandonato e non ti è mai interessato nulla di noi. Hai fatto il soldato perché volevi soldi per fuggire appena potevi e lo hai fatto con la tua nuova dolce compagna, incinta per di più! – Gli occhi di Hershel divennero umidi. -Eravamo così importanti per te che stavi per generare una nuova vita e non solo: per lui, o per lei, ti saresti ritirato. Con me non lo hai mai fatto! – Ad un certo punto tirò fuori la pistola da dietro la schiena e sparò un colpo verso destra. Lloyd aveva appena ucciso il Presidente Wilson. -Che hai fatto? Verrai condannato per un crimine del genere! Anche chi ne ha preso il posto non potrà far finta di nulla! Ti sei fregato da solo! – esclamò Hershel, visibilmente preoccupato per la sorte del presidente e le conseguenze sul figlio. Lloyd rise di gusto e batté le mani in modo ironico. Si avvicinò all’orecchio sinistro del padre e disse: -Chi ha preso il posto del Presidente, il nuovo potere…ce l’hai qui davanti. Sono io il nuovo Presidente del Mondo Unito. Avrei voluto dirtelo con una torta ma…sorpresa! – Hershel stentava a credere a ciò che vedeva e cominciò a vedere del fumo provenire da nord. Lloyd sorrise di gusto e si rivolse al padre. -Guarda e ammira! – Lloyd afferrò il mento del padre e lo rivolse all’indietro dove la casa in cui viveva insieme a Greta era in fiamme. Mosse il suo volto verso sud est e lì stava un cadavere carbonizzato. -Guarda la tua nuova discendenza che fine che ha fatto! – Lloyd baciò sulla fronte il padre e gli sferrò un altro pugno al cuore. -Buon viaggio papà! Che il bacio della morte che ti ho dato ti accompagni in eterno! – Lloyd diede le spalle al prigioniero e di lì a poco arrivò pure la madre Elena che si soffermò brevemente ad osservare l’ex marito e gli sputò. -Addio uomo debole. Tuo figlio è meglio di te e renderà il mondo un posto migliore! – Hershel ansimava, soffriva per il colpo ma anche per aver realizzato che la compagna, e chi portava in grembo, erano deceduti. FINE