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Autore: Kokus    27/08/2023    2 recensioni
«Mh, Ryoken…» mormorò, la voce lievemente impastata. «Lo vuoi ancora il rum?»
{Dodici drabble in un unico capitolo; POV alternati, si inizia da quello di Ryoken}
{Questa storia partecipa alla Corsa delle 24 ore – XII Edizione indetta dal forum Torre di Carta}
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ryoken Kogami/Revolver, Yusaku Fujiki/Playmaker
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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rum & miele
Rum e miele

Torre di Carta



98. Scrivi una drabble su un personaggio che ami

Una fitta al collo fu il primo segnale che gli fece capire di aver bisogno di riposo.
C'erano tante cose che Ryoken avrebbe voluto fare quella sera, ma gli sarebbero risultate tutte difficili o impossibili, tranne una.

Uscì dall'imponente edificio della SOL Technologies e si concesse un lungo sospiro mentre estraeva il telefono dalla tasca dei pantaloni.
(Gli mancava. Gli mancava più dell'ossigeno che respirava).

Stava per comporre il suo numero, quando si bloccò: qualcuno lo stava chiamando e quella voce l'avrebbe riconosciuta tra mille.
Un sorriso genuino gli incurvò le labbra.

«Yusaku» pronunciò il suo nome con una punta di sollievo.
Si sentì improvvisamente meglio, privato di qualsiasi tipo di stanchezza.
Non aveva più bisogno di fare alcuna telefonata.


16. A e B camminano mano nella mano, di sera

Ryoken era molto più espansivo di lui, ma Yusaku non si tirava certo indietro ogniqualvolta il ragazzo cercava un contatto fisico maggiore.
Le dita delle loro mani erano intrecciate mentre camminavano lungo la piazza della città.

Era ormai sera inoltrata e Yusaku non poté fare a meno di pensare che nell'ultimo periodo Ryoken stesse lavorando troppo.
Infatti era proprio per questo che aveva pensato di fargli una sorpresa, perché gli mancava e aveva un disperato bisogno di lui.

«Passavo di qui per caso» gli aveva detto con un'alzatina di spalle, e il modo in cui Ryoken gli aveva sorriso gli aveva sciolto il cuore.

«Ryoken, ti andrebbe di—»

Non fece in tempo a finire la frase che Ryoken poggiò le labbra sulle sue.


73. Pioggia

Da quanto tempo non baciava quelle labbra morbide?
Da quanto tempo non si perdeva nella meraviglia di quel contatto?
Da quanto tempo non stringeva Yusaku a sé?

Circa due settimane.
Eppure per lui parevano essere trascorsi secoli dall'ultima volta, tanto che quando si staccò da quell'incanto non si rese nemmeno che avesse iniziato a piovere.

La pioggia creava un sottofondo ovattato, dolce e un po' malinconico.
Ryoken osservò Yusaku mentre si umettava le labbra e pensò che fosse stupendo.

«Vuoi venire a casa mia?» gli domandò Yusaku tutto d'un fiato e Ryoken fu sorpreso e deliziato al tempo stesso da tutta quell'audacia.
«Assolutamente sì» rispose.

E lo baciò un'altra volta ancora.


61. Rum

«Posso offrirti del rum?»

Avevano da poco terminato di cenare e si trovavano accoccolati sul divano, sazi e appagati.
Yusaku si era armato di un coraggio indescrivibile per arrivare fino a quel punto; a dirla tutta, ancora non gli sembrava vero di ospitare Ryoken nel suo piccolo appartamento, eppure era reale, ed era semplicemente stupendo.

«Volentieri» rispose Ryoken, anche se continuava a tenerlo stretto senza lasciarlo andare.
«Solo un altro bacio» sussurrò, e a quelle parole Yusaku capì che il rum avrebbe dovuto aspettare, perché prima ci sarebbe stato un altro bacio, e poi un altro ancora e poi sarebbe successo dell'altro e lui si sentiva assolutamente pronto.

Tutto iniziò da lì.


71. Ombelico

Yusaku era steso sul divano, privato della maglietta, ed era quanto di più bello Ryoken avesse mai visto in vita propria.
(Era estasiato).

Gli baciò il collo, le clavicole e il petto, beandosi di ogni suo gemito e ogni suo ansito, avvertendo l'eccitazione crescere in entrambi sempre più.
(Lo voleva. Lo desiderava come mai aveva fatto, completamente rapito dalla sua essenza).

Quando iniziò a scendere con la bocca verso l'ombelico, Yusaku trattenne il fiato e Ryoken sorrise tra un bacio e l'altro.
Si staccò poco dopo e ridacchiò nell'udire i suoi mugolii contrariati.

«Aspetta solo un altro po'» gli disse, guardandolo negli occhi.
«Sarà bellissimo, te lo prometto».


75. Jeans

Yusaku stava diventando sempre più impaziente.
Se Ryoken non lo avesse spogliato nel giro di due minuti, avrebbe provveduto lui stesso a privarsi dei jeans e dei boxer, rimanendo del tutto esposto sotto il suo sguardo.

Cosa gli stava succedendo?
Non era da lui pensare certe cose, figurarsi farle, eppure in quel momento le stava pensando e le avrebbe fatte pur di avere un contatto intimo maggiore con Ryoken.

Ogni cellula del suo corpo gridava di eccitazione e, dopo attimi infiniti ed estenuanti, Ryoken finalmente lo accontentò, armeggiando con la cerniera di quei jeans che tutto un tratto Yusaku avvertì troppo stretti attorno alle cosce.

Voleva esporsi senza più alcuna riserva.
Per Ryoken.
Solo e soltanto per lui.


76. Camicia

Se Yusaku gli avesse detto “fammi tuo” in quel preciso istante, Ryoken l'avrebbe fatto.
Ma non era ancora il momento, voleva goderselo il più possibile e non a caso impiegò diverso tempo a sbottonarsi la camicia, tanto che quando arrivò circa a metà, Yusaku alzò il busto e continuò il lavoro al posto suo con dita febbricitanti.

«Siamo impazienti, eh?» celiò nel momento in cui Yusaku slacciò l'ultimo bottone.
«Taci» rispose il ragazzo, sfilandogli la camicia di dosso.

Subito dopo ammutolì, limitandosi a fissarlo per qualche istante, deglutendo a fatica.
Poi si tolse i boxer e si stese nuovamente sul divano.

«Finisci di spogliarti» disse, e Ryoken non se lo fece ripetere due volte.


65. Nudo

Yusaku non era mai arrivato fino a quel punto con qualcuno.
Esporsi così tanto, sia fisicamente che emotivamente con un altro essere umano, era quanto di più lontano potesse esserci dalla sua persona, dal suo modo di essere.

Eppure ora si trovava steso sul divano, completamente nudo, con Ryoken che lo stava languidamente divorando con gli occhi.
La sua erezione pulsava, i battiti del cuore si erano fatti più celeri e gli occhi vagavano da una parte all'altra del salotto per l'agitazione.

«Sei bellissimo» sussurrò Ryoken, baciandogli il collo.
Subito dopo si staccò e riprese a spogliarsi, cosa che Yusaku non si lasciò sfuggire neanche per un istante.

Ormai mancava poco.


17. A morde la pelle di B

Stava entrando lentamente in lui.
Non avevano interrotto il contatto visivo neanche per una frazione di secondo, i corpi perfettamente intrecciati, le pelli accaldate e i cuori che battevano all'unisono.

Yusaku era bellissimo.
In quel momento, mentre Ryoken lo faceva suo istante dopo istante, si rese conto di quanto fosse fortunato ad averlo al proprio fianco.

Colto da un impeto di passione, Yusaku gli morse la spalla, per poi passare al collo.
Ogni morso sulla sua epidermide fece sentire Ryoken più vivo che mai.

Soffocò un gemito e Yusaku fece altrettanto quando divennero una cosa sola.
Era dentro di lui.
E cielo, era la cosa più bella del mondo.


94. Scrivi una drabble Lime

Stavano facendo l'amore.
Ryoken si muoveva dentro di lui e Yusaku assecondava le sue spinte, travolto dall'estasi.

«Dov'è la camera da letto?»
«Eh…?»

Ryoken si fermò e, a giudicare dall'espressione, lo fece a malincuore.
Uscì lentamente da lui, si alzò in piedi e poi lo prese in braccio.
E allora Yusaku capì.

«In fondo al corridoio, la porta a destra».

Quando Ryoken lo adagiò sul morbido materasso, Yusaku aprì le gambe e lo attirò a sé, trattenendo a stento un urlo quando lo penetrò di nuovo.

Si lasciò andare, ora molto più libero nei movimenti, fino a quando l'orgasmo non lo travolse da capo a piedi.
Abbracciò forte Ryoken, ansimante, con il serio intento di non lasciarlo mai più andare.

Si sentiva completo.


18. A stringe B tra le proprie braccia (a letto)

Ryoken stava ancora riprendendo fiato, ma questo non gli impedì certo di ricambiare la stretta di Yusaku.
Passarono i minuti così, senza dirsi nulla, impegnati a ripercorrere mentalmente quanto avevano appena condiviso e realizzare che fosse accaduto per davvero.

Gli costò una fatica immane scivolare al fianco di Yusaku e sciogliere la loro stretta, ma questo gli permise di avvolgerlo meglio tra le proprie braccia e fargli poggiare il capo sul suo petto.
(Ora sì che era tutto perfetto).

«Ryoken…»
«Sì?»
«È stato bellissimo».

Gli baciò il capo, sorridendo con dolcezza.

«Sì, è stato davvero bellissimo».


39. Un bacio a fior di labbra, sapore di miele

Stava per cedere al sonno.
Ormai mancava poco, anche se c'era qualcosa che premeva nella sua mente, qualcosa che voleva a tutti i costi riemergere e piazzarsi al primo posto nelle sue priorità.

Poi ricordò.

«Mh, Ryoken…» mormorò, la voce lievemente impastata. «Lo vuoi ancora il rum?»

Ryoken ridacchiò e lo baciò a fior di labbra
(e un lieve sentore di miele gli si adagiò sulla lingua).

«Sarà per la prossima» disse.
«D'accordo…»

Poco dopo, Yusaku si arredamentò.
Per la prima volta tra le braccia di qualcuno — la persona che amava.

E il sapore del miele gli invase la bocca.
   
 
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