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Autore: Justice Gundam    28/08/2023    2 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Cinque anni dopo un tragico incendio e una serie di brutali omicidi, gli abitanti di Sandpoint attendono con ansia il Festival della Coda di Rondine per commemorare la consacrazione del nuovo tempio della città. Al culmine della cerimonia, il disastro colpisce! Nei giorni seguenti, un'ombra sinistra si posa su Sandpoint. Voci di eserciti di goblin e di altri mostri hanno messo in allarme la popolazione. Cinque giovani e promettenti avventurieri dovranno affrontare la crescente minaccia di un impero dimenticato, i cui crudeli e dispotici governanti potrebbero non essere morti come tutti pensano...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
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Pathfinder: L'Ascesa dei Signori delle Rune

Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 44 - Contro il culto di Shax

 

"Eccoci qui. La nostra amichetta Zadendi dovrebbe essere nascosta qui dietro." disse Yan, la spada già sguainata mentre si avvicinava alle porte del santuario dissacrato di Sarenrae - un paio di impressionanti porte di legno, sulle quali svettava la rappresentazione di un angelo dall'aspetto femmineo, che teneva le braccia spalancate in un gesto di accoglienza e redenzione. Delle grosse macchie di sangue rappreso macchiavano il corpo e il volto dell'angelo, chiaramente un gesto di spregio che Zadendi e il suo superiore avevano commesso.

I sei avventurieri si riunirono davanti alla grande porta e presero fiato, controllando che il loro equipaggiamento fosse in buone condizioni. Poi, Misia si piazzò in mezzo al gruppo e tenne stretto il suo simbolo sacro, mentre una tenue aura dorata si accende attorno al suo piccolo corpo. "Sacro Fiore del Mattino. Benedici i miei compagni prima di questa battaglia, così che possano consegnare alla giustizia chi ha massacrato i tuoi fedeli. BENEDIZIONE!"

Non appena la femmina di gnomo ebbe concluso la sua breve preghiera, la luce dorata si espanse attorno a lei e avvolse i suoi compagni, facendoli sentire più forti e decisi. Reji sorrise e fece il segno dell'okay, poi raggiunse il portone e cominciò a spingerlo, dando accesso alla parte più interna del santuario abbandonato. La ragazzina Tian avanzò per prima, tenendo alta la guardia e aspettandosi un'imboscata da parte di Zadendi e del Figlio Scarlatto da un momento all'altro.

Ma non era preparata per quello che si trovò davanti appena dentro la stanza.

Il tempio della dea del sole era stato orribilmente dissacrato, i muri imbrattati di sangue fresco che in alcune parti formava addirittura il simbolo sacrilego di Shax, il principe demoniaco a cui Zadendi si era votata. Diverse colombe erano state uccise e inchiodate alle pareti, le ali spiegate come se fossero state tanti macabri trofei... e, cosa ancora più terrificante, l'altare posto dalla parte opposta della sala era a sua volta incrostato di sangue coagulato, con tre cuori umani ormai rinsecchiti adagiati su alcuni piatti. Gli organi, chiaramente quelli presi ai Sareniti assassinati, erano disposti a triangolo sopra l'altare, evidentemente seguendo qualche oscuro rituale di Shax.

"Blasfemia..." mormorò Misia, guardando con orrore ciò che restava del tempio...

Ma in mezzo a questo desolante spettacolo, Reji e i suoi compagni videro qualcosa di inaspettato e gradito che riaccese almeno un po' la loro speranza. C'era qualcuno legato ai piedi dell'altare sconsacrato - una giovane donna dai lunghi capelli rossi scarmigliati, che indossava vesti azzurre e bianche tipiche dei sacerdoti del Fiore del Mattino, impolverate e stracciate per il tempo che aveva trascorso in quel posto orribile. La giovane donna si agitava debolmente, nel disperato tentativo di liberarsi dalle corde che le avvinghiavano i polsi, ma i nodi erano troppo stretti e ben eseguiti perchè potesse liberarsi da sola.

"Guardate!" esclamò Jolan. "C'è... una Sarenita ancora viva là davanti! Come mai non l'hanno sacrificata?"

"Non ne ho idea... ma la prima cosa da fare è cercare di salvarla! Attenti alle trappole, gente!" affermò Reji. Si fece rapidamente strada verso la vittima sacrificale, i sensi tesi per cogliere ogni tentativo di agguato... e quando sentì, in maniera indistinta, il suono di un meccanismo che scattava, fece un'agile salto mortale all'indietro, appena in tempo per evitare due lunghe frecce dalla punta frastagliata che partirono dal muro al lato opposto della stanza e si piantarono nel terreno, proprio dove Reji si trovava mezzo secondo prima. Con espressione attenta, la monaca si rialzò e si spazzò la polvere dai vestiti.

"Reji, tutto okay?" chiese Yan, piazzandosi accanto alla sua amica, che rispose con un cenno affermativo.

"Queste misere trappole non ci fermeranno." disse lei. "Forza, andiamo a liberare quell'ostaggio!"

Eli e Misia entrarono dietro i due amici, con Jolan e Nualia a chiudere la fila. Con attenzione, Reji si avvicinò ancora di qualche passo all'altare e all'ostaggio, e Yan si mise accanto alla sua compagna di tante avventure con lo scudo alzato, pronto a proteggerla da qualsiasi altra trappola.

La ragazzina Tian usò il suo bastone da combattimento per toccare le piastrelle davanti a lei... e un istante dopo, due giavellotti attraversarono l'aria, sfrecciando dalle pareti ai lati del gruppo. Con espressione indifferente, come se ormai la cosa non potesse più sorprenderla, Reji guardò i giavellotti che schizzavano ad appena un paio di metri davanti a lei e si schiantavano innocui contro i muri.

"Chi scommette che erano avvelenati?" chiese Reji con un sorrisetto ironico. Ormai erano a due passi dall'altare e dall'iniziata sarenita che era legata sotto di esso. "Hey! Tutto bene, tu? Aspetta, adesso ti liberiamo!"

Un'espressione di sollievo apparve sul volto segnato dai lividi dell'ostaggio mentre Reji le toglieva il bavaglio. Jolan, dopo aver dato un'occhiata attorno per assicurarsi che non ci fossero altre trappole, tirò fuori uno dei suoi pugnali e lo usò per tagliare le corde che la legavano... e la giovane donna tirò un sospiro di sollievo e si massaggiò i polsi addormentati.

"Grazie... grazie... mille volte grazie!" singhiozzò la vittima sacrificale, ancora tremante per la paura. "Io... io... credevo che per me sarebbe stata la fine! Non... non so quanto tempo sia passato... io... mi ricordo solo che stavo passeggiando per una delle vie meno frequentate di Magnimar, quando all'improvviso ho sentito un dolore alla testa... e quando ho riaperto gli occhi, io... mi... mi sono ritrovata qui!"

"Calma, signorina... calma, ora è tutto finito!" disse Misia, toccando gentilmente la donna su un braccio per confortarla. "Aspetti un secondo... adesso penso io a queste ferite."

Misia mormorò qualche parola in una lingua melodica e sconosciuta, poi passò la mano sul volto e sulle braccia della donna, in modo da trasmetterle un po' di energia curativa. Nel giro di pochi secondi, tutti i lividi e i tagli che le erano stati fatti scomparvero come se non ci fossero mai stati, e l'iniziata mosse timidamente un braccio per controllarne le condizioni.

"Scusi se le faccio questa domanda, signorina..." chiese Eli, guardandosi attorno per cercare di trovare Zadendi e il Figlio Scarlatto. Sicuramente, quei due erano ancora lì in giro e stavano cercando di prenderli di sorpresa. "Ma di solito questi seguaci di Shax non uccidevano le loro vittime sul posto? Come mai lei è stata soltanto catturata?"

"Non lo so, sinceramente..." mormorò la giovane donna ancora tremante, chiaramente traumatizzata daa quella brutta esperienza. "Io... non ero in me per la maggior parte del tempo... ma.. mi ricordo che ho sentito i cultisti parlare... dicevano che... che... non era ancora il momento... che mi avrebbero sacrificato... una volta che il rituale fosse pronto... Non... non so davvero cosa avessero in mente... io... io... ero troppo... spaventata..."

"Va bene, va bene... è tutto a posto, adesso. O forse no." disse Nualia, avvicinandosi alla donna con fare protettivo e sfoderando la sua spada. La sarenita gettò un'occhiata al braccio demoniaco di Nualia e sembrò rabbrividire per un attimo ma la aasimar, decisa a non lasciarsi più sopraffare dai dubbi, si tenne concentrata sulla stanza e cercò di cogliere un qualsiasi indizio della presenza di Zadendi e del gargoyle suo scagnozzo.

Dopo qualche secondo, un frullo d'ali appena percettibile tradì la presenza del Figlio Scarlatto... e Jolan, pronto di riflessi, si gettò di lato non appena il suo sesto senso lo avvertì del pericolo imminente. Il piccolo halfling sentì un inquietante frullo d'ali e una grande mano armata di artigli acuminati che sfrecciava a pochi centimetri dalla sua testa! Il gruppo indietreggiò, cercando di tenersi compatto mentre il Figlio Scarlatto si gettava su di loro!

"Eccolo!" esclamò Eli, sferrando un affondo con la sua lancia magica - la stessa che fino a pochi giorni prima era appartenuta a Xanesha. La punta d'acciaio trattata magicamente superò la coriacea pellaccia del gargoyle e gli aprì una profonda ferita nel braccio sinistro, facendolo ringhiare per la rabbia e il dolore. Reji cercò di attaccarlo a sua volta, sferrando un poderoso calcio circolare, ma il mostro alato si scansò con una velocità incredibile per una creatura di quella stazza, e riuscì a riprendere quota mentre il gruppo si stringeva attorno all'ostaggio ancora terrorizzato. "Restiamo compatti, amici! Non permettiamogli di catturarla di nuovo!"

"Non c'è problema! Finchè ci sarò io, non riusciranno mai a passare!" esclamò Yan con determinazione. Il ragazzo percosse il suo scudo con la spada, provocando un clangore inquietante che riecheggiò nel santuario sconsacrato. "Avanti, lucertolone alato! E tu, Zadendi, se non sei una vigliacca, vieni qui a combattere! Vediamo se davvero il tuo Shax ti aiuterà!"

"Chiedi e ti sarà dato, schiavetto della luce!" rispose la voce ormai conosciuta di Zadendi. "Che la mano di Shax cali su di te e ti riempia del terrore della morte!"

L'ex-sacerdotessa di Sarenrae emerse dall'oscurità e alzò una mano per lanciare un incantesimo contro Yan. Immediatamente, il ragazzo sentì un brivido gelido corrergli lungo la spina dorsale, e un sentimento di paura minacciò di impossessarsi di lui e costringerlo a gettare le armi e scappare... ma il giovane strinse i denti, con la fronte imperlata di sudore, e si sforzò di resistere all'incantesimo.

"Siete arrivati fin qui." affermò Zadendi, squadrando con odio il gruppo di Eli e sfoderando una coppia di pugnali ricurvi, uno dei quali, a giudicare dalla foggia, doveva essere stato trattato con la magia. "Devo ammettere che non mi aspettavo una simile tenacia, ma non uscirete mai vivi da qui. Magnimar è destinata a diventare il centro del culto del divino Shax."

"Hah! Non credo proprio che ce la farete!" esclamò Reji. "Tu e il tuo gargoyle siete qui, e non vedo la tua... maestra! Ora ti riempiamo di botte e ti consegnamo alla guardia cittadina!"

"E quello che vedremo..." disse Zadendi con un piccolo ghigno. Passò una mano sul corpetto di cuoio che indossava, e i suoi vestiti si illuminarono per un istante, emettendo una sinistra luce purpurea prima che la Sarenita rinnegata si mettesse in guardia. "Prendili, Figlio Scarlatto!"

Il gargoyle scarlatto ruggì di nuovo e si lanciò di nuovo all'attacco... ma questa volta, anzichè scagliarsi in picchiata, si fermò a mezz'aria e berciò qualcosa in un'orrida lingua gutturale più antica di Golarion stesso! Eli storse il naso quando riconobbe la lingua Abissale... e una frazione di secondo dopo, un'ondata di energia maligna si sprigionò dal corpo del mostro alato e investì il gruppo, percuotendo i giovani avventurieri con ondate di gelo innaturale!

"AAaaargh!" ringhiò Yan, stringendo i denti per il dolore quando l'energia oscura penetrò nella sua armatura e attraversò il suo corpo, facendolo sentire come se lo stessero torturando! La presa del ragazzo sulla spada si indebolì, mentre vedeva Reji che si metteva una mano davanti alla bocca come se cercasse di trattenere un conato di vomito, e Jolan che strizzava un occhio e impallidiva. "Che... che diavolo è... questo...?"

"Un incantesimo... Influenza Sacrilega..." momorò Misia, i cui sensi erano stati annebbiati dall'energia maligna sprigionata. "Sta cercando di... ugh... proteggete... l'ostaggio..."

Nualia, che sembrava essere un po' più resistente a quel maleficio, si rimise in guardia e attese a piè ferm Zadendi e il Figlio Scarlatto. Il gargoyle ruggì e si scagliò all'attacco... e un attimo dopo, i suoi artigli affilati come pugnali si scontrarono con la spada della aasimar, sprigionando una pioggia di scintille! Ringhiando, il Figlio Scarlatto cercò di frustare Nualia con la sua coda affilata, mentre Zadendi si teneva a distanza e scagliava un'ondata di energia negativa contro il gruppo. Una scarica raggelante si sprigionò dal corpo della mezzelfa, penetrando dolorosamente in quello di Eli, che si morse una manica per evitare di gridare dal dolore.

"Siete finiti." sentenziò Zadendi. "Il divino Shax sarà soddisfatto quando vi sacrificherò a lui."

"Sarenrae, beato Fiore del Mattino..." si sentì la voce di Misia. "Guida la mia mano e colpisci i seguaci del caos e del male! Giavellotto Sacro!"

La femmina di gnomo, nascosta dietro Yan e Reji, alzò una mano... e sopra di lei apparve una lancia fatta di pura luce bianca, che sfrecciò verso l'impreparata Zadendi e la colpì in pieno stomaco, senza infliggere alcuna ferita fisica, ma provocandole un intenso dolore, come se fosse stata effettivamente trafitta. Zadendi sgranò gli occhi ed indietreggiò boccheggiando, mentre il Figlio Scarlatto si alzava in volo e poi scendeva nuovamente verso Nualia. I suoi artigli affilati le aprirono una dolorosa ferita su una spalla, ma la aasimar, stringendo i denti, contrattaccò con un abile fendente che tracciò un taglio sul pettorale del gargoyle abissale. Nello stesso momento Yan, come risvegliato dal fatto che qualcuno aveva ferito Nualia, si voltò di scatto verso il Figlio Scarlatto e vibrò un abile colpo di spada che raggiunse il mostro in un punto sensibile appena sopra il ginocchio destro. La lama trafisse la gamba del Figlio Scarlatto, quasi passandola da parte a parte, e il mostro ringhiò nuovamente e cercò di riprendere quota.

"Grazie... grazie, Misia! Adesso a questa qui penso io!" esclamò Eli, che finalmente era riuscita a riprendersi abbastanza da lanciare uno dei suoi incantesimi. "Che la potenza del fulmine travolga la mia nemica! Fulmine Magico!"

Eli puntò la sua lancia, crepitante di energia elettrica, contro Zadendi... e un istante dopo, un poderoso fulmine azzurro scaturì dalla punta dell'arma e colpì Zadendi, trasmettendole una dolorosa scarica e strappandole un acuto grido di dolore. Per qualche istante, Eli mantenne l'attacco, e Zadendi si contorse freneticamente nel tentativo di sfuggire a quel tremendo attacco. Finalmente, il Fulmine Magico di Eli si interruppe, e Zadendi cadde con un ginocchio a terra, bruciacchiata e dolorante.

"Uuuugh... maledetta..." ringhiò la ex-sacerdotessa Sarenita, mentre cercava di lanciarsi un incantesimo curativo.

Misia annuì tra sè, pensando che finalmente fosse il momento di farsi avanti. "Adesso basta, Zadendi!" esclamò la femmina di gnomo. "Questa tua odiosa crociata contro la dea che tu stessa una volta onoravi non può continuare!"

Il Figlio Scarlatto ringhiò ferocemente e si scagliò in picchiata contro la biondina per impedirle di parlare... ma Reji intercettò il gargoyle con un colpo del suo bastone da combattimento, che pur non infliggendogli grandi danni lo costrinse ad indietreggiare e a sbattere furiosamente le ali per non cadere a terra. "Hey, balordo con le ali! Non ti intromettere quando la nostra Misia sta parlando!" esclamò la monaca.

Misia rivolse un sorriso di ringraziamento alla sua amica. "Grazie, Reji... tornando a noi, Zadendi... ascoltami, per favore! Comprendo il motivo per cui la tua fede nella divina Sarenrae ha vacillato. Anche gli dei commettono errori, e lei... ne ha commessi. Ma tu stai ascoltando solo una parte della storia. Chi te l'ha raccontata ha volontariamente tralasciato tutto ciò che di buono Sarenrae ha fatto per le genti di Golarion."

"Balle! Non puoi ingannarmi con questa retorica!" replicò Zadendi ansimante, alzandosi sulle gambe non ben ferme. "Ugh... la tua cara Sarenrae... sta solo cercando di ingannarvi! Lei... lei è come tutti gli altri dei! Loro... giocano con le vite dei mortali senza alcuna considerazione! Almeno i demoni sono onesti! Loro almeno ci danno la possibilità di essere liberi dalla schiavitù degli dei!"

"Ti sbagli! I demoni vogliono soltanto farci loro schiavi!" esclamò Nualia con decisione. "Io lo so... come hai detto anche tu, io sono una ex-cultista di Lamashtu, e facevo la sua volontà! Credevo di essere sola, che a nessuno importasse nulla di me... e che solo Lamashtu mi avrebbe potuto dare l'amore e l'affetto che cercavo! Credevo... che avrebbe potuto liberarmi dal sangue angelico che mi porto dentro! Ma poi... poi ho capito che quello che Lamashtu mi offriva non era affetto, ma solo schiavitù... e che avevo ancora delle persone che tenevano a me!"

La aasimar fece un timido sorriso e guardò prima verso Yan e Reji, e poi verso Eli, Misia e Jolan, che le fecero un segno di approvazione. Zadendi manteneva la sua posizione... ma Misia ebbe l'impressione che la ex-sacerdotessa di Sarenrae cominciasse a vacillare nelle sue convinzioni, e che se lei avesse cercato di convincerla, avrebbe avuto delle buone possibilità di indurla alla ragione.

"Per favore, Zadendi... ascoltami. Posso capire come ti senti. Essere mortali significa avere dubbi, farsi domande... anche sbagliare. Nessuno di noi è perfetto." continuò l'oracolo del sole. "E adesso che hai scoperto delle cose sulla divina Sarenrae che ti hanno lasciata sorpresa e sconvolta, tutto quello in cui credevi è stato messo in discussione. E' normale. Sono cose che capitano nella vita di una persona. Ma i demoni cercano di approfittare di questi nostri momenti di debolezza per... Ugh!"

Misia si interruppe di colpo e sgranò gli occhi con un'espressione di puro orrore quando un acuto dolore le esplose nella schiena... e una lama gocciolante del suo sangue emerse dal suo corpo, a metà fra il torace e l'addome! Il resto del suo gruppo, Nualia compresa, restò a guardare senza fiato quello che era successo. Mentre Misia stava parlando con Zadendi, e Yan e Reji tenevano a bada il Figlio Scarlatto, l'iniziata sarenita appena liberata si era avvicinata, e aveva colpito Misia alla schiena con una lama ricurva che aveva estratto dalle vesti!

"Ma... che... cazzo...?" boccheggiò Misia, prima di scivolare a terra in una pozza di sangue sotto gli occhi inorriditi dei suoi compagni, mentre il cosiddetto ostaggio sfoderava un atroce ghigno di vittoria. Una frazione di secondo dopo, la figura dalle vesti stracciate e dal corpo pieno di lividi ondeggiò e poi scomparve... e al suo posto, apparve una figura bellissima e terrificante al tempo stesso!

Una donna talmente bella da mozzare il fiato, che teneva in una mano la scimitarra gocciolante di sangue con la quale aveva trafitto Misia. Le sue forme conturbanti erano avvolte in un attillato costume di cuoio nero che lasciava ben poco all'immaginazione, e le sue gambe lunghe e atletiche erano a loro volta coperte da degli schinieri neri che avvolgevano le cosce e i polpacci come se ci fossero stati dipinti sopra. La sua pelle era bronzea e priva di qualsiasi imperfezione, e lunghi capelli rossi fluivano delicatamente dietro la sua schiena, ma il suo fisico tonico le dava un'aria da guerriera. Tuttavia, questa visione idilliaca era disturbata da alcuni particolari inquietanti: i suoi occhi erano completamente azzurri e privi di pupille, e sembravano emanare una tenue luminescenza nel tempio oscurato; un paio di lunghe corna nere e ricurve fuoriuscivano dalla fronte della donna e si elevavano per diversi centimetri sopra la sua testa; e soprattutto, un paio di grandi ali da pipistrello fuoriusciva dalla schiena della donna, facendo capire subito che non si trattava di un essere di questo mondo...

"Stolti, patetici mortali. Io sono Avalexi, fedele servitrice del divino Shax." si presentò la donna alata con un sorrisetto di superiorità, in piedi sopra il corpo inerte di Misia. La sua voce era incredibilmente calma, melodica e suadente, e suonava quasi come un assolo di musica celestiale... che contrastava con la crudeltà delle sue parole e del suo animo. "Credevate di averci messo all'angolo. Come fugge lo scoiattolo dal serpente, finchè non gli cade in bocca da solo." 

"Una... una succube..." mormorò Nualia con aria sconvolta. "Un demone della lussuria..."

"MISIA!" Eli gridò in preda all'angoscia, correndo verso la sua migliore amica che giaceva a terra inerte e sanguinante. Avalexi non cambiò nemmeno espressione e vibrò un fendente che aprì un profondo taglio nella spalla destra della maga mezzelfa, facendola cadere a terra con un grido di dolore... mentre Jolan cercava di attaccare la donna demoniaca con i suoi pugnali. Avalexi non indossava armature, ma le lame affilate dell'halfling rimbalzarono sul corpo della donna alata come se indossasse una corazza a piastre, ed Avalexi rispose con un calcio poderoso che mozzò il fiato in gola a Jolan! L'halfling barcollò, sputando un fiotto di sangue, mentre il Figlio Scarlatto ghignava sinistramente e si gettava in picchiata contro Yan e Reji, impedendo loro di aiutare i loro compagni. Reji venne afferrata alla gola dal gargoyle scarlatto e lanciata via, atterrando dolorosamente di schiena, mentre il ragazzo tentò un fendente all'ala della bestia, solo per vederselo respinto dagli artigli della creatura.

"Lieta di vedervi, maestra Avalexi." affermò Zadendi con un sorriso di sincera gratitudine.

"Avalexi..." mormorò Yan, mentre si rialzava in piedi dopo aver ricevuto un colpo d'artiglio al torace dal Figlio Scarlatto. "Maledizione, lei è... quella che tira i fili a Zadendi!"

"E noi... ci siamo fatti fregare come dei grulli..." esclamò Reji, rialzandosi a sua volta con un po' di fatica. Il Figlio Scarlatto si gettò di nuovo all'attacco contro i due combattenti indeboliti e li colpì con violenza, facendoli di nuovo cadere a terra.

Eli cercò dolorosamente di strisciare verso Misia - la femmina di gnomo era ancora viva, ma con quella ferita non sarebbe durata a lungo, e Avalexi stava in piedi su di lei, come se sfidasse Eli a cercare di salvarla. Jolan si rialzò a sua volta e tirò fuori qualcosa dalla sua sacca per lanciarla verso la succube...

"Io invoco il potere di Lord Shax, affinchè blocchi il mio nemico e lo renda indifeso!" esclamò Zadendi, lanciando un altro incantesimo. "Blocca Persone!"

La sarenita rinnegata puntò una mano verso Jolan, che stava cercando di colpire Avalexi al fianco con uno dei suoi pugnali. Prima che l'attacco potesse andare a segno, l'halfling si congelò di colpo, rimanendo bloccato con il braccio a metà traiettoria e il volto che esprimeva coraggio e determinazione. Avalexi guardò con sufficienza l'halfling rimasto paralizzato e si avvicinò ad Eli, per poi sollevare la scimitarra. Dal ghigno di sadica gioia dipinto sul volto della succube, Eli non ebbe dubbi sul fatto che Avalexi stava per usarla per tagliarle la testa... o comunque trafiggerla e lasciarla a morire.

"Non sei una sarenita... ma non importa. Sarà comunque piacevole vederti crepare." sentenziò Avalexi. "Addio, maghetta."

La succube sollevò la lama e la calò su Eli...

...ma all'ultimo momento, qualcosa si interpose tra Avalexi e la sua vittima. In un disperato tentativo di salvare la loro amica, Yan e Nualia erano scattati insieme contro la demone, e il ragazzo aveva intercettato il fendente con la sua spada, fissando Avalexi dritta negli occhi con espressione furente! 

"Eli! Raggiungi Misia e cerca di aiutarla! Io mi occupo di questa qui!" esclamò il ragazzo. Avalexi sfoderò un ghigno sprezzante e mise ancora più forza nel braccio con cui reggeva la scimitarra, e per un attimo Yan fu costretto a toccare terra con un ginocchio sotto la forza inaspettata della succube... ma con uno sforzo di volontà, il giovane riuscì a rimettersi in piedi e spingere via la scimitarra di Avalexi. I loro sguardi si incrociarono, e Yan strinse furiosamente i denti mentre si apprestava alla lotta. "Ti rispedirò nell'Abisso con tutte le ossa rotte, puttana demoniaca!"

"Hahahahaaaa! Sì, questo mi piace! Odiami! Detestami! Brama il mio sangue!" rise Avalexi con un ghigno maniacale. "La tua collera è inebriante, ridicolo moccioso! Voglio vedere tutto il tuo odio! Così che il tuo cuore ne grondi quando te lo strapperò dal petto e lo offrirò al divino Shax!"

"Quel bastardo del tuo capo si prenderà da me solo un bel vaffanculo!" esclamò Yan, mettendo tutta la forza che aveva in quel terrificante contrasto.

Nualia, nel frattempo, aveva cercato di raggiungere Misia per tentare di salvarle la vita... ma non aveva ancora fatto i conti con Zadendi, che intervenne per bloccare la aasimar. Un'ondata di energia negativa percosse la ex-cultista di Lamashtu, che si bloccò per un attimo e diede a Zadendi la possibilità di attaccarla. La lama del pugnale magico di Zadendi scattò verso il cuore di Nualia, che reagì in tempo e riuscì a scansare l'attacco, ma non potè evitare alla lama affilatissima di aprirle una dolorosa ferita sotto le costole. Nualia strinse i denti e reagì con un calcio che raggiunse Zadendi allo stomaco, facendola barcollare... ma la ex-sarenita si rialzò rapidamente e lanciò un altro incantesimo.

"Divino Shax! La tua umile servitrice Zadendi ti prega di aiutarla! Concedimi un frammento della tua forza per distruggere i tuoi nemici!" esclamò la mezzelfa criminale. "Arma Spirituale!"

Ci fu un lampo di energia che circondò Zadendi per una frazione di secondo, e Nualia riuscì a vedere il volto di una sorta di mostruoso uccello da preda che si materializzava per una frazione di secondo sopra la figura della sarenita rinnegata. Un istante dopo, due pugnali fatti di pura luce purpurea presero forma e iniziarono a fluttuare sopra la testa di Zadendi, che ghignò sinistramente e mosse una mano verso Nualia. Le due armi fatte di pura energia sfrecciarono verso la aasimar dai capelli bianchi, che usò la sua spada per deviare il primo con un'esclamazione di allarme, e scansò agilmente il secondo. Sentì la lama che le falciava una ciocca di capelli, e cercò di avvicinarsi a Zadendi per attaccarla in corpo a corpo, dove avrebbe avuto un minimo di vantaggio.

Nualia vibrò un fendente, mirando alla gamba sinistra di Zadendi. La cultista di Shax, aspettandosi un attacco al petto, non riuscì a proteggersi del tutto e venne colpita di striscio, una ferita non grave ma senza dubbio dolorosa. Con un'esclamazione, Zadendi fece due goffi saltelli all'indietro, mentre Nualia cercava di difendersi dai pugnali fluttuanti che stavano tornando indietro verso di lei. La aasimar si protesse come poteva dall'attacco, mentre Zadendi, con un ringhio furioso, raddoppiava i suoi sforzi per colpirla al cuore.

"Credi davvero che i tuoi amichetti possano darti quello che cerchi?" esclamò la mezzelfa. "Voi tutti siete soltanto schiavi degli dei, e non ve ne rendete neanche conto!"

"Quello che volevo... era che qualcuno mi volesse bene. Che mi accettasse per quella che sono." replicò Nualia, stringendo i denti quando uno dei pugnali luminosi le strisciò la guancia destra. "Lamashtu... mi ha manipolato... ha usato questo mio desiderio disperato per convincermi a diventare un mostro. E io... ho fatto molte cose di cui adesso mi pento... E adesso, Shax fa lo stesso con te. Vuole alimentare i tuoi dubbi e usarli per farti fare quello che lui vuole!"

Zadendi strinse i denti, non del tutto incredula di quello che la aasimar stava dicendo. "E... E non è lo stesso per tutti gli dei? Per tutti coloro che siedono sui seggi del potere? Sfruttano le emozioni e le convinzioni di chi sta loro attorno per i loro scopi, mentendo spudoratamente sulle loro intenzioni! Sembrano generosi, e in realtà sono egoisti! Sembrano onesti, e in realtà stanno già pensando a come ingannarti! Almeno i demoni non fanno mistero della loro malvagità! Almeno loro concedono libertà di scelta! E io ho deciso che non sarò mai più una schiava di Sarenrae, o degli altri cosiddetti dei del Bene! E se questo vuol dire che mi dovrò schierare dalla parte di quelli che voi definite malvagi perchè la pensano diversamente... allora così sia!"

Nualia fece un'espressione di dolore e compassione. Sì, quella ragazza era come lei. Persa, sola, disperata e confusa, disposta a compiere qualsiasi azione, non importa quanto bassa e spregevole, pur di trovare un senso alla sua esistenza. E adesso... quello che lei poteva fare per Zadendi era convincerla che si era abbandonata troppo presto alla disperazione. Forse c'era ancora la possibilità di salvarla... e ora, quello che Nualia voleva era darle una mano.

"Sì... ti capisco. Comprendo la tua rabbia, la tua confusione... il tuo rancore. Ci sono passata anch'io." affermò. Quando vide Zadendi che serrava gli occhi in un'espressione furibonda ed incredula, Nualia fece un sorriso malinconico e mostrò il suo braccio demoniaco, facendone cadere le fasciature rimanenti. "Lamashtu... mi ha dato questo perchè la servissi. Lei... mi ha promesso che mi avrebbe dato uno scopo. Che mi avrebbe permesso di trovare un senso alla mia vita... ma no, tutto quello che voleva da me era che io la servissi. Usarmi come una pedina, e poi gettarmi via. Ma ero talmente disperata che non riuscivo a rendermene conto. Per me... qualsiasi amico era meglio che nessuno!"  

Zadendi strinse i denti, rendendosi conto di non avere la risposta pronta come avrebbe voluto...

"Quando... quando Yan mi ha fatto capire che aveva ancora fiducia in me, malgrado tutto quello che avevo fatto... mi sono resa conto della follia di cosa stavo facendo!" continuò Nualia con voce rotta dall'emozione, mentre guardava con crescente angoscia verso il corpo inerte di Misia. Vide i pugnali di luce di Zadendi che tornavano indietro, e si staccò da Zadendi per evitarli, ma uno di essi riuscì a ferirla ad un fianco. "Ugh! La mia amica... lei mi ha raccontato la storia di Sarenrae... Avalexi, o chi per lei, ti ha raccontato solo una parte della verità!"

"E... e come faccio a sapere che non sei tu quella che mi sta ingannando?" esclamò Zadendi, ormai in preda alla confusione. "Lo... lo stai dicendo soltanto per farmi abbassare la guardia, vero? Io... io non posso..."

Reji, nel frattempo, era riuscita a prendersi un istante di tempo per tirare il fiato. Un colpo ben assestato riuscì a far barcollare il Figlio Scarlatto per un attimo, consentendo alla monaca di riprendere le distanze e alzare la guardia. Con un ringhio feroce, il gargoyle demoniaco ripese quota e si gettò in picchiata, puntando una mano artigliata verso la gola di Reji... ma questa volta, la ragazzina era preparata e riuscì a scansare il colpo. Il Figlio Scarlatto riprese quota troppo rapidamente perchè Reji potesse rispondere, ma ormai lei era riuscita a rendere le misure del suo avversario, ed era pronta a controbattere efficacemente all'attacco successivo... che in effetti non tardò ad arrivare.

Il Figlio Scarlatto eseguì una cabrata, mostrando notevole agilità anche in quegli spazi angusti, e si lanciò di nuovo in picchiata... e Reji, calcolando i tempi con precisione letale, spiccò un salto ed eseguì una capriola all'indietro, scalciando con entrambe le gambe e colpendo il mostro alato alla testa e al volto! Con un grugnito di dolore e sorpresa, il Figlio Scarlatto venne scagliato indietro sbattendo le ali alla rinfusa... e Reji approfittò di quel momento per agguantare il mostro. Gli afferrò la coda e, facendo appello a tutte le sue forze, lo scaraventò via, mirando dritto a Zadendi che ancora cercava di impedire a Nualia di soccorrere Misia ed Eli. Quando la sarenita rinnegata si rese conto del pericolo, era già troppo tardi, ed ebbe soltanto il tempo di sgranare gli occhi incredula prima che il massiccio gargoyle si schiantasse su di lei, scaraventandola di lato e lasciandola a terra intontita! Nello stesso momento, le armi spirituali che Zadendi aveva creato scomparirono nel nulla in uno sbuffo di fumo violaceo. Nualia emise un'esclamazione di sorpresa, e guardò verso Reji, che le fece il segno dell'okay per dirle che era il momento giusto per raggiungere le loro compagne.

La aasimar non se lo fece dire due volte. Con tutta la velocità di cui era capace, Nualia raggiunse la mezzelfa maga e la femmina di gnomo, entrambe a terra. Eli cercava come poteva di prestare aiuto a Misia, ma la ferita era seria, e la perdita di sangue non si fermava.

"Eli!" esclamò Nualia.

Di fronte all'incombente morte della sua migliore amica, ogni parvenza di razionalità era scomparsa da Eli, che sembrava sul punto di soccombere ad un attacco di panico. "Io... io... ci sto provando, Nualia! Ma.... non ce la faccio... io... io non sono... una guaritrice!" balbettò la maga. "No... no, Misia, no! Non morire, ti prego! Qualcuno... qualcuno ci aiuti! Io... Io... io non ce la faccio!"

"Misia!" esclamò Nualia, chinandosi sul corpo della femmina di gnomo, e rendendosi conto che ormai non ne aveva per molto. "No... no, Misia, io... non lascerò che tu muoia! SVegliati, Misia, ti prego!"

La ex-cultista demoniaca chiuse gli occhi e tentò di concentrarsi. Era pur riuscita a incanalare energia positiva per curare le ferite di Yan non molto tempo prima... come aveva fatto? Nella frenesia di quel momento, Nualia cercò di concentrarsi e ricordare come ci era riuscita. In quel momento, la vita o la morte di Misia dipendevano da questo.

"Sarenrae... Divina Sarenrae, ti supplico... So di non essere degna dei tuoi miracoli..." mormorò, tenendo la mano tremante sul corpo di Misia. "Ma... io non lo chiedo per me... è per la mia amica... lei... non merita di morire in questo posto orribile... lei è una persona migliore di quanto... potrei mai essere io... e io non posso... non posso lasciarla morire!"

La mano di Nualia cominciò a brillare, emanando una tenue ma calda luce bianca... e una lacrima scese dai suoi occhi. "Io sono l'unica qui... che possa fare da tramite per il tuo potere... Divino Fiore del Mattino, ti supplico... concedimi di salvare la vita della mia amica... e risparmia ai miei compagni di dover piangere la sua fine..."    

E, un attimo dopo, il miracolo avvenne.

L'energia positiva che si era accumulata nella mano di Nualia straripò, come un fiume che aveva rotto gli argini, e fluì vigorosamente nel corpo di Misia. La ferita mortale che Avalexi le aveva inferto cominciò immediatamente a rimarginarsi, e persino il sangue che aveva perso tornò indietro e venne riassorbito dal piccolo corpo della biondina. Nel giro di pochi secondi, la lesione si era chiusa abbastanza da permettere a Misia di riprendere conoscenza, e infatti Misia riaprì gli occhi con espressione stupita.

"M-Misia?" chiese Eli in un misto di sorpresa e sollievo.

L'oracolo si toccò il punto in cui era stata colpita e sbattè gli occhi mentre riprendeva a muoversi. "I-io... che cosa... mi hanno trafitto... sono... sono ancora viva?" mormorò. Finalmente, la vista le si schiarì abbastanza da permetterle di vedere Nualia ed Eli che le stavano addosso, guardandola con sollievo. "Ragazze... voi... come avete fatto a..."

"Misia!" esclamò Eli, abbracciando la sua amica tra lacrime di gioia. "Meno male, sei salva! Credevo che ti avrei perso! E'... è stata Nualia a salvarti, sai? Lei... lei è riuscita a lanciare un incantesimo curativo... ed ora eccoti qui!"

La biondina restò ancora ferma un attimo per riprendersi del tutto. Infine, alzò lo sguardo e sorrise a Nualia in segno di gratitudine. "Grazie... grazie ancora, Nualia. Sarei stata persa... senza il tuo aiuto."

"Io... ho solo fatto... quello che dovevo..." rispose Nualia con evidente sollievo. "Sarenrae... la divina Sarenrae... ha risposto alle mie preghiere... è lei che dobbiamo ringraziare." Ma pochi istanti dopo, l'attenzione della aasimar tornò allo scontro che infuriava ancora. Il Figlio Scarlatto si era ripreso e aveva di nuovo attaccato Reji, mentre Yan ed Avalexi stavano duellando furiosamente... e Zadendi era a terra priva di sensi. Jolan era ancora sotto l'effetto dell'incantesimo Blocca Persone di Zadendi, e non sarebbe stato in grado di dare una mano. "Misia, ascolta... quell'iniziata che credevamo di aver salvato... era in realtà una succube sotto mentite spoglie. E' quella lì che ti ha colpito, e che ora sta combattendo con Yan!"

Con un ringhio rabbioso, Yan spinse via Avalexi e sferrò un colpo di spada, che la succube non riuscì ad evitare del tutto - la lama raggiunse al braccio destro la demone, aprendole un taglio da cui uscì un fiotto di icore nero simile a pece. Come stimolata dalla ferita, Avalexi saltò all'indietro e si rimise in guardia, leccandosi le labbra in maniera inquietante.

"Ooooh... interessante! Vedo che non sei tutto chiacchiere, mortale!" sibilò malignamente. "Tuttavia, ora mi sono stancata di giocare. E' giunto il momento di finirti!"

La succube pronunciò una parola nella gutturale lingua dell'Abisso, e la lama della sua scimitarra venne improvvisamente avvolta da una fiammata rossa che ardeva senza fondere l'acciaio nè intaccare l'elsa. Ghignando, Avalexi si fece avanti e sferrò un fendente, che Yan riuscì ad evitare per un pelo con un movimento rapido e scattante. "Hahahahaaaa! Che ne dici di questa scimitarra fiammeggiante, moccioso imbelle? Proprio adatta, per me che porrò fine alla luce di Sarenrae qui a Magnimar, no?"

Avalexi sferrò un poderoso fendente ad arco, dall'alto verso il basso, e Yan riuscì ancora una volta ad evitarlo per un soffio. La lama fiammeggiante passò vicina al torace del ragazzo,  scavando un solco dai bordi frastagliati sul pettorale in acciaio che indossava... e Yan strinse i denti e cercò di allontanarsi, in modo da trovare un punto debole nella guardia della demone. Ma Avalexi avanzava senza tregua, e ad ogni suo fendente, Yan sentiva un'ondata di aria calda sbattergli sulla faccia. La succube ghignava con evidente gioia sadica, divertendosi a giocare con il suo avversario come il gatto con il topo.

"Ormai per voi è finita." sentenziò Avalexi. "Mi mancano solo due cuori per compiere il rituale. E il primo lo prenderò alla vostra amichetta! Ormai sarà già morta stecchita!"

Yan provò un brivido di orrore all'idea che Misia potesse essere morta... ma strinse i denti e decise di credere che non fosse ancora troppo tardi per lei. "Tsk... Misia non morirà così facilmente! E comunque... ti manca ancora un cuore, no?"

"Oh, no, quello ce l'ho già!" sghignazzò la demone. "La mia cara Zadendi sarà l'ultima che sacrificherò al divino Shax per dedicare a lui questo santuario! Così, il mio signore si impossesserà di Magnimar, e io lo servirò come oscuro riflesso della vostra insipida dea del sole!"  

"Tu dici? Io credo proprio di no!"

Una voce femminile cristallina e decisa colse di sorpresa Avalexi, e un lampo bianco illuminò il santuario. L'aria di superiorità della demone svanì all'istante mentre si voltava di scatto, con una smorfia di incredulità stampata su quel volto attraente e crudele. Pur ancora barcollante, Misia si era rialzata e aveva alzato una mano per lanciare un incantesimo di incredibile potenza. La biondina era avvolta da una radianza sacra, le vesti e i capelli che si agitavano come sospinti da un vento magico, e i suoi occhi brillavano di luce argentata.

"COSA?" ringhiò Avalexi, schermandosi gli occhi con il braccio libero e stringendo i denti come se la luce le provocasse dolore fisico. "Tu, maledetta... come hai potuto? Ero... ero sicura che stessi morendo! E voi non avete altri guaritori!"

"Non ne avevamo, infatti. Fino a pochi attimi fa." rispose Eli, indicando Nualia con un sorriso e un cenno della testa. La aasimar non disse nulla, e annuì in direzione di Avalexi, che grugnì rabbiosamente e mosse un passo verso la femmina di oracolo...

E si ritrovò all'improvviso con una spada gocciolante di icore nero che le spuntava dal torace! Furiosa ed incredula, la succube voltò la testa e incrociò lo sguardo di Yan, che le rivolse un sorrisetto di scherno.

"Che incredibile dimostrazione di leggerezza." affermò il ragazzo. "Distrarsi mentre si combatte contro di me. Adesso, Misia!"  

"Con piacere." rispose l'oracolo del sole. "Demone! Tu brucerai nella luce della verità di Sarenrae per gli orrendi crimini che hai commesso! Sacra Punizione!"

L'energia sacra che si era raccolta attorno a Misia esplose all'improvviso e investì Avalexi, che lanciò un urlo agghiacciante e si contorse come se la stessero torturando a morte. Anche il Figlio Scarlatto, ancora impegnato a combattere con Reji , ringhiò di dolore quando la scarica di potere benefico lo colpì di striscio... ma la succube fu quella che ne risentì di più.

"AAAAAAAAAH!" stridette Avalexi, divincolandosi dalla lama di Yan e facendo cadere a terra la sua scimitarra fiammeggiante, mentre scariche di luce bianca e dorata percorrevano la sua pelle. "No! No! Maledetti vermi! Non potete farmi questo!"

Vedendo la sua padrona in tali condizioni, il Figlio Scarlatto spalancò gli occhi e, dopo un istante di esitazione, si scagliò furiosamente contro Reji, nel tentativo di finirla il prima possibile. La ragazzina Tian non si fece cogliere di sorpresa e fece un'agile capriola all'indietro che le permise di evitare gli artigli del mostro alato. Poi, chiamò a raccolta tutte le sue forze e scattò in avanti, chiudendo la distanza con il gargoyle in un batter d'occhio. Prima che il mostro potesse attaccarla ancora, Reji lo colpì alla bocca dello stomaco con un pugno avvolto da una scintillante aura energetica! Il Figlio Scarlatto spalancò gli occhi e si piegò in due, stordito... e la monaca sferrò una poderosa raffica di colpi che si abbatterono uno dopo l'altro sul gargoyle. Un ultimo colpo si abbattè sul suo torace e penetrò letteralmente nel corpo muscoloso della creatura, che lanciò un ringhio di dolore e si schiantò al suolo un istante dopo.

Con un brivido violento, il Figlio Scarlatto morì.

"Uff... certo che eri resistente, brutto bastardo." commentò la ragazzina. "Beh, adesso mi sembra che resti soltanto la tua padrona... e neanche lei per molto."

Barcollante, Avalexi si appoggiò ad una colonna portante e alzò lo sguardo furiosa verso il gruppo di Pathfinders che avanzava verso di lei, Yan con la spada sollevata, ed Eli e Misia pronte a lanciare un altro incantesimo. La situazione si era ribaltata... e la succube non pensava che fosse più tanto divertente quando era lei ad essere in difficoltà. L'incantesimo Sacra Punizione di Misia l'aveva seriamente danneggiata... e la succube sapeva fin troppo bene che non era il caso di tornare da Shax con un fallimento.

"Maledetti... maledetti mocciosi... come avete osato..." sibilò, tenendosi una mano sulla ferita al torace che Yan le aveva inflitto, dalla quale continuava a sgorgare un liquido nero che aveva ben poco di naturale.

"Qui l'unica maledetta sei tu." esclamò Eli. Con la lancia ben stretta tra le mani, la maga mezzelfa si avvicinò, decisa a prendere vendetta su Avalexi per quello che aveva fatto a Misia. "Ora pagherai per tutto!"

Eli vibrò un affondo, mirando al torace della succube... ma quest'ultima aveva ancora una carta da giocare. Gli occhi di Avalexi si illuminarono per un attimo, e la demone scomparve davanti agli occhi della giovane maga, la cui arma fendette soltanto l'aria. Eli strinse i denti e frenò il proprio impeto appena in tempo per non cadere a terra. Afferrò la sua lancia con entrambe le mani, e guardò rabbiosamente il punto in cui Avalexi era scomparsa.

"Teletrasporto." spiegò Eli ai suoi compagni. "Temo... che non l'abbiamo vista per l'ultima volta."

"Non importa. Vorrà dire che ci terremo pronti per quando tornerà. E non ci coglierà di sorpresa questa volta." affermò Yan con un sospiro di sollievo.

In quel momento, l'effetto di paralisi su Jolan si esaurì finalmente, e l'halfling barcollò in avanti con un'espressione sorpresa ed infastidita, ma si rimise in equilibrio rapidamente e scosse la testa per schiarirsela. "Aaaah! Cavolo, finalmente riesco a muovermi! Scusate, ragazzi, non sono stato per niente utile..."

"Jolan! Bentornato tra noi!" lo salutò Reji con un sorriso cordiale.

La guida halfling ridacchiò e si sgranchì una spalla. "In realtà ero consapevole di tutto quello che mi accadeva attorno... ma non potevo muovere un muscolo. Non è stata una bella sensazione, credetemi." commentò. "Tuttavia... ho potuto vedere quello che è successo... e ho visto che la nostra Nualia ha fatto un gran bel lavoro!"

L'halfling si voltò verso Nualia e fece il segno dell'okay. "Sei stata grande, Nualia. Senza di te... avremmo fatto un brutta fine, temo." affermò.

"Già... grazie di nuovo, Nualia! Mi hai salvato la vita." rispose la femmina di gnomo. Misia si era seduta per terra per prendere fiato, ancora indebolita e con il fiato corto, ma riuscì a rivolgere alla aasimar un'espressione di gioia e gratitudine. Davanti a quel gruppo di persone che si congratulavano con lei e la ringraziavano, Nualia non potè fare a meno di provare un misto di imbarazzo ed orgoglio, guardandosi la mano dalla quale aveva lanciato l'incantesimo curativo che aveva salvato Misia. "E' proprio così, Nualia. Sarenrae ha scelto te... e io non avrò la presunzione di voler capire la sua volontà, ma credo che abbia visto che il tuo desiderio di redimerti è sincero."

"Io... ho semplicemente voluto difendere i miei amici... coloro che mi hanno dato fiducia, anche quando credevo di non meritarla..." rispose Nualia, con Yan che si sedeva al suo fianco e le metteva una mano sulla spalla in segno di cordialità. "Grazie... grazie a tutti voi!"

Reji annuì soddisfatta, poi volse la sua attenzione a Zadendi, ancora stesa a terra. La ex-sarenita stava cominciando a riprendere i sensi, mugugnando per il dolore alla testa. "Bene, credo che adesso ci sia qualcun altro di cui dobbiamo occuparci." affermò la monaca.

"Uuuugh... che diavolo..." mormorò Zadendi. Scosse la testa per mandare via il tintinnio che le risuonava nelle orecchie, poi alzò lo sguardo... e, con suo grande scorno, vide il gruppetto di avventurieri riunito vicino a lei, con il Figlio Scarlatto a terra privo di vita, ed Avalexi che non si vedeva da nessuna parte.

"No... no, non è possibile... maestra Avalexi..." mormorò la mezzelfa criminale. Un attimo dopo, si voltò verso il gruppo di Pathfinders, e rivolse uno sguardo colmo di odio ad Eli. "Voi! Voi! Come avete potuto? Avete rovinato tutto! La maestra Avalexi è... è..."

"Se n'è andata via, lasciandoti da sola." affermò Yan scuotendo la testa. "E non è tutto. Ha detto che avrebbe sacrificato te per ultima. Una volta raccolti tutti i cuori che le servivano, avrebbe usato il tuo per completare il rituale e dedicare questo santuario a Shax."

Zadendi rabbrividì, e il suo volto perse quasi del tutto il suo colore. "Che... che cosa? No... no, tu stai mentendo!" esclamò. "La... la maestra Avalexi... aveva detto che... che... sarei diventata il suo braccio destro... che... avrei guidato il culto del divino Shax assieme a lei..."

"Ovviamente mentiva. Cosa puoi aspettarti da un demone?" disse Misia con un sospiro, appoggiando gentilmente una mano sulla spalla di Zadendi. La feroce assassina di sareniti ora non le sembrava nient'altro che una ragazzina sperduta e confusa. "Ti stava soltanto usando. Ti ha ingannata. Ti ha raccontato quello che voleva riguardo gli errori dei nostri dei, in modo da far sembrare i principi abissali come la scelta migliore. Ma Sarenrae non volta le spalle a noi mortali. Lei capisce che noi mortali sbagliamo. Si rende conto che anche lei ha commesso i suoi errori, ed è sempre pronta ad offrire a chi se ne rende conto un'altra possibilità."

"E' la stessa cosa che è successa a me." disse Nualia, avvicinandosi a Zadendi, che la guardava con un misto di paura e confusione. "Anch'io ho creduto alle lusinghe dei demoni, e ho fatto delle cose che hanno segnato la mia anima. Nulla potrà cancellare le cose terribili che ho commesso... ma almeno mi sono fermata in tempo, grazie a una persona che mi voleva bene..." Rivolse uno sguardo di gratitudine a Yan, che sorrise con approvazione. "E ora... ora almeno sono convinta di poter diventare una persona migliore di quella che ero una volta. E credo... che la divina Sarenrae voglia offrire anche a te questa possibilità."

"No... no, non posso crederci... io... io..." balbettò Zadendi. Le certezze che si era ricostruita erano crollate come un castello di sabbia, lasciandola incredula e sconvolta... e quando realizzò finalmente che Avalexi l'aveva tradita ed abbandonata, ogni resistenza venne meno. La mezzelfa lanciò un grido angosciato e sbattè i pugni sul terreno, per poi scoppiare in singhiozzi. "NOOOO! Io... io... che cosa... ho fatto... tutto... tutto questo... per niente... per niente..."

"Forse non è stato per niente." disse Yan, chinandosi vicino a Zadendi per cercare di darle un po' di conforto. "A volte, impariamo più dai nostri errori che da qualsiasi altra cosa... e sta a noi fare in modo che le nostre esperienze diano frutto."

"E' vero." rispose Reji, rimettendosi a posto i capelli con un gesto della mano. "E oggi... abbiamo combattuto tutti con valore. E' stata una bella lotta... ora raccogliamo tutto quello che ci serve, e portiamo via Zadendi da questo posto. La sergente Kasadei e i suoi valorosi uomini ci aspettano al piano di sopra."

Nualia sospirò e aiutò Zadendi a rialzarsi. Il suo sguardo si posò sulla scimitarra che Avalexi aveva usato nello scontro, che ora giaceva a terra inerte, le fiamme ormai spente. La aasimar si chinò a raccoglierla e se la assicurò dietro la schiena, con il presentimento che le sarebbe servita, presto o tardi.

La battaglia si era conclusa, e una terribile minaccia era stata estirpata da Magnimar.      

 

 

oooooooooo

 

CONTINUA...        

                   

 

    

        

 

  
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