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Autore: Marc25    29/08/2023    2 recensioni
Un aspirante chef viene licenziato dal suo capo e viene sostituito da una talentuosa raccomandata. In un bar si ritroveranno faccia a faccia, lei subito si interessa a lui, ma capisce presto chi è. Che fare? Frequentarlo omettendo più particolari? Oppure lasciare stare e non cacciarsi nei guai?
Note: Questo racconto è già stato completamente scritto, sono 6 capitoli, lo sto trascrivendo sul PC, per cui ci vorrà molto meno tempo nell'uscita dei capitoli rispetto alle altre storie.
Il primo capitolo è una sfida, non tanto per la prima persona, già usata in altre storie quanto per il tempo presente. Spero vi piaccia. Gli altri capitoli sono tutti in terza persona e non al presente.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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6. Il video
<< Hai sempre avuto ragione, avrei dovuto dire subito la verità >>
<< No, se tu l’avessi detta subito probabilmente la conoscenza non si sarebbe per niente approfondita >> disse Veronica.
<< Si, ma comunque avrei dovuta dirla prima >>
<< Questo si, ma Angelica, è il terzo gratin al munslir di oggi che prepari, è così che vuoi passare il tuo giorno libero? >>
<< Non mi viene buono come veniva a lui. >>
<< Angelica, non tormentarti così >>
<< Lo so, non dovrei ma è facile a dirsi. Chissà come sta ora Robert…, Veronica, andresti a vedere? >>
<< Cosa? Non credere che non ce l’abbia anche con me. >>
<< Per certi versi spero che non mi pensi più, d’altro canto, egoisticamente spero che un po’ soffra per la nostra relazione, sono una persona orribile. >>
<< No, sei umana, sarebbe strano se tu gli augurassi solo il meglio, vorrebbe dire che non lo amavi, e non è così. >>
<< Grazie. Sei un’amica >>
<< Beh, direi. >>
Angelica rise.
<< Una risata, alleluia. >> disse Veronica
 
Veronica Dubois andò all’indirizzo dell’abilitazione di Robert, stava per citofonare aspettandosi un insulto da parte dell’interlocutore, quando uscì una signora anziana, così lei ne approfittò per entrare.
Salì fino al terzo piano, dove abitava Robert. Sorrideva ricordando dell’equivoco che aveva portato Robert ad essere quasi arrestato.
Suonò alla porta, per fortuna Robert aprì la porta. Ad una prima occhiata non se la passava per niente bene, era in pigiama alle 7 di sera, per quello che vedeva la casa era molto in disordine e in più…
<< Sei tu, che ci fai qui? Ti ha mandato la tua amica? >>
<< Si, voleva sapere come stavi. >>
<< Immagino per ridere ancora di me. >>
<< Se conoscessi Angelica sapresti che non ha mai voluto ridere di te. >>
<< Hai detto bene, se la conoscessi, ma non ho potuto, con tutte le menzogne che mi ha raccontato, io ho conosciuto e amato una persona che non esiste, quindi non biasimarmi se non conosco la tua amica >>
<< E se ti dicessi che a parte sul suo lavoro ti ha sempre detto la verità e ha mostrato la vera se stessa e che ti ama, che mi diresti? >>
<< Che non ti credo e che non mi interessa, io sto già benissimo, Angelica la ho praticamente dimenticata. >>
<< Davvero, da qui vedo lo schermo della tua televisione e vedo Angelica, mi pare in spiaggia, la hai dimenticata e guardi un video dove c’è lei. >>
<< Lo vedo un’ultima volta prima di cancellarlo, e provo a me stesso di non sentire più nessun tipo di sentimento verso quella persona. >>
<< Sei in pigiama alle sette di sera e più indizi mi fanno pensare che è da giorni che stai chiuso in casa e hai la faccia devastata, quindi scusa se non ti credo. >>
<< Credi quello che vuoi e dì quello che vuole sentirsi dire ad Angelica, io ho dei video da cancellare. A proposito carino il ritratto che mi hai fatto. Ora capisco perché era un po’ freddo e impersonale. Addio Veronica. >>
E dicendo questo chiuse la porta, lasciando inconsapevolmente alla ragazza e alla sua amica un timido spiraglio di speranza di riconciliazione ma lei non poteva fare più niente, ora spettava ad Angelica.
 
Passato ormai un mese da quando Robert la aveva lasciata, lei sentiva che anche se come aveva detto Veronica lui aveva sofferto molto subito dopo la separazione, ormai gli stesse passando.
In fondo sarebbe stato giusto, era quello che doveva fare anche lei.
Certo, ma non con Le Claf che ogni giorno che passava la corteggiava con meno eleganza e in maniera sempre più insistente, nonostante lei gli avesse fatto capire, seppur con discrezione di non essere interessata.
In un primo momento si sarebbe sentita anche lusingata se non fosse stato il luogo di lavoro.
Da un mese a quella parte sentiva che non era più brava come prima di conoscere Robert e durante la relazione con quest’ultimo.
Quando si occupava solo delle salse Le Claf, quelle poche volte che era presente, le dava validi consigli, le diceva cosa secondo lui mancasse e la motivava credendoci sul serio.
Ormai non aveva solo perso l’ispirazione ma Le Claf approvava i suoi piatti comunque fossero.
Una volta sul menù c’era il gratin al munslir. Lei, con tante prove fatte a casa giorni prima lo aveva fatto in maniera più che accettabile, pur non raggiungendo mai, a suo dire, i livelli di quelli di Robert.
Ma quel giorno le era venuto male e stava già preparando gli ingredienti per rifarlo quando venne Le Claf e assaggiò il suo gratin.
<< È ottimo, il mio precedente assistente non lo avrebbe mai fatto così. >>
<< Ne sono certa >> disse lei, con Le Claf che non colse il doppio senso. Appena se ne andò dalla cucina, lei buttò il gratin e lo rifece.
Quella era stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Aveva avuto la conferma che ormai da Le Claf non avrebbe imparato più niente, e che non si ricordava proprio del suo ultimo bravissimo assistente.
 
Veronica le aveva detto che aveva scopeto che da qualche giorno Robert lavorava in una trattoria come aiutante cuoco, sicuramente una posizione non adatta ad uno chef capace come lui.
Tuttavia nel loro lavoro era normale partire dal basso. Il fatto di avere un periodo di lavoro con Le Claf sul curriculum gli aveva evitato di ripartire da impieghi più umilianti, come lavapiatti.
Angelica iniziò a passare più volte da quella trattoria ma non aveva il coraggio di entrare, faceva una strada assurda per andare a casa pur di passare per quella trattoria lontana dal centro di Montpellier.
Un giorno fu proprio l’amica a infonderle il coraggio necessario per entrare, sperava ci fosse Robert, aveva bisogno di parlargli, voleva sentire la sua voce e vedere il suo viso.
 
Quella sera Robert fu sorpreso quando il suo capocuoco gli chiese espressamente di cucinare per un tavolo. Non era la prima volta che capitava, il capo lo stimava ed entrambi sapevano che tra i due era il più bravo, ma quando capitava c’era molta gente e non era quello il caso. Nelle serate tranquille lui si occupava principalmente di contorni e dolci.
Tutto fu più chiaro quando sentì cosa chiedevano al tavolo, spaghetti al pomodoro e basilico come primo piatto e un gratin al munslir come secondo piatto. Il tutto accompagnato da un vino bianco, ovviamente, il Bourgogne Aligotè. Si impegnò come per qualunque altro cliente e forse anche un po’ di più. In quel momento non lo muoveva altro che realizzare due piatti al meglio delle sue possibilità.
 
Come prevedibile fu chiamato al tavolo per ricevere i complimenti, sapeva chi c’era al tavolo.
<< Era tutti buonissimo, come al solito >> disse la ragazza sincera.
<< Non sempre mi vengono così bene. >>
<< Senti, volevo parlati. >>
<< Non ho molto tempo, però possiamo uscire due minuti. >>
<< Allora cosa vuoi dirmi? >> disse Robert
<< Ho detto tante balle ma.. io ti amo da quando ti ho visto >>
<< Sai qual è la cosa peggiore? È che per me non è stato così. Io ti ho dato un numero per distrarmi, perché eri interessante, volevo mettere alla prova il destino, poi mi sono innamorato. Anche io ti amo Angelica, ma chi ama veramente non gioca con i sentimenti altrui come hai fatto tu. Forse non lo hai fatto con cattiveria però hai giocato col mio cuore e lo hai gettato via. >>
<< Ma Robert.. >> disse Angelica con le lacrime agli occhi
<< Devo tornare al lavoro, accetta che sia finita, non continuare a farci del male. >>
 
Ad Angelica venne un’idea era qualcosa che però doveva dire per forza a Robert.
Lo aspettò all’uscita. Era l’una di notte quando lui uscì.
<< Robert >>
<< Sei ancora qui? >>
<< Ho bisogno di parlarti. >>
<< Ci siamo detti tutto. >>
<< Quello che ho da dirti non riguarda noi, non direttamente. >>
Robert si girò verso di lei ascoltandola attentamente.
 
Il pomeriggio successivo dopo il pranzo, Angelica aveva proposto di preparare a Le Claf le pappardelle ai funghi, il piatto che di solito era il test che lo chef pretendeva per i suoi assistenti.
Le Claf aveva detto che non era necessario ma Angelica aveva insistito, così Jacques Le Claf si era fatto un film in testa, senza sapere che presto sarebbe stato protagonista di qualcosa del genere.
 
Il ristorante sembrava vuoto, c’erano solo loro due, Jacques Le Claf e Angelica he lo fece accomodare al tavolo centrale del ristorante, poco dopo gli portò le pappardelle ai funghi. Lui mangiò sovrappensiero una parte della buona pietanza, poiché pensava già al dessert che avrebbe voluto dalla ragazza, ancora di più ora che erano finalmente soli.
<< Allora le sta piacendo? >>
<< Ti prego Angelica, come ti ho detto, dammi del tu >>
<< Ok, dunque Jacques ti piacciono i funghi? >>
<< Certo, sono funghi adatti alle pappardelle. >>
Angelica uscì dalla tasca il fungo che aveva usato lei e disse: << Ma come? Io ho usato il fungo il cui cappello ha una parte verde sotto, so che lei ha licenziato il suo precedente assistente per questo. >>
<< Confermo >> disse Robert entrando improvvisamente nel ristorante
<< Che pagliacciata è mai questa?!? >> disse adirato e sorpreso Le Claf. Ma si adirò ancora di più quando Angelica gli rovesciò il contenuto del piatto addosso.
Le Claf era così furioso che non riusciva a proferire parole di senso compiuto. Fino a quando non disse: << Io vi rovino!!! Non aprirete mai più un ristorante, anzi non lavorerete mai più in un ristorante. >>
<< Vorrà dire che condivideremo il video che abbiamo girato con questa telecamerina nascosta malamente dal vaso di fiori, era davanti a lei ma non la ha vista >> disse Robert
<< Già, inoltre se lei ci boicottasse non credo che mio padre ne sarebbe felice. >>
Queste due rilevazioni rendevano la faccia di Le Claf ancora più buffa.
<< E va bene, avete vinto, ma se mi vedo ancora nei pressi di questo ristorante, non rispondo più di me. Ovviamente lei è licenziata! >>
<< Oh, la prego Jacques mi dia del tu >>
<< FUORI DA QUI!!! >>
 
Robert prese la telecamera e porgendo la mano ad Angelica corse via. I ragazzi correvano e ridevano come due bambini che avevano appena fatto una marachella. Poi ad un certo punto, lontano dal loro passato, si fermarono.
<< Perché lo hai fatto? >> chiese Robert
<< Ormai non imparavo più niente e Jacques mi stava corteggiando, a modo suo. E poi era per reagire ad una ingiustizia. Il video dimostra che ti ha cacciato per una inezia, che aveva già deciso, per prendere me. E io se non ti avessi conosciuto forse non avrei mai saputo tutto e non avrei mai reagito come era giusto fare. >>
<< Grazie >>
<< Lo so che quello che ho fatto oggi non cancella il fatto che ti ho mentito, che ti ho ferito e che probabilmente da domani non mi vorrai più vedere e io lo cap…
Un bacio bloccò il fiume di parole senza sosta della ragazza.
Quel bacio avrebbe sancito un nuovo inizio per loro e stavolta non lo avrebbero gettato via.
 
 
Quattro mesi dopo – Parigi
Erano riusciti con non pochi sacrifici ad affittare un locale che avrebbero adibito a ristorante nella città più bella del Mondo. Era una sfida folle ma sapevano che ce l’avrebbero fatta. Sicuramente avrebbero avuto come cliente Veronica che si era traferita e aveva trovato lavoro proprio a Parigi.
Ora si godevano una giornata sulla Tour Eiffel, salirono in cima, dove nessuno dei due era mai andato.
Dopo lo stupore di entrambi Angelica notò uno sguardo pensieroso del suo Robert.
<< Che c’è? >> chiese la sua ragazza
<< Sono l’uomo più felice del Mondo, soprattutto perché ci sei tu al mio fianco, ma davvero me lo merito? Una ragazza come te potrebbe avere tanti altri ragazzi, più belli, più ricchi, più simpatici e intelligenti. >>
<< Sai, sarei dovuta salire sulla Tour Eiffel prima di conoscerti. >>
<< Perché? >>
<< Perché nonostante questo panorama meraviglioso, io non riesco a distogliere lo sguardo da te. Ti amo Robert. >>
<< Anch’io, tanto. >>
 
 
Tempo dopo chi avrebbe usato l’app Maps per la Tour Eiffel avrebbe potuto vedere in cima alla torre due puntini che si baciavano.
   
 
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