Iniziò a singhiozzare
più
frequentemente, starnutì
più volte,
ormai l’ombretto gli era arrivato su tutto il viso e sulle
mani, quanto se ne
era dato?
-Su. Non piangere, sennò
perdiamo tempo e rischio di non capire bene.-
-Ho un ritardo di due
mesi.- gridò
Continuava a piangere, il
fazzoletto era tutto bagnato e nero, gliene porsi altri due, sembrava
sul punto
di smettere, ma invece continuò a singhiozzare.
-Vuoi bere un po’
d’acqua?-
Fece di no con il capo, si
soffio in naso altre due volte, poi un’altra ancora anche il
secondo fazzoletto
era fradicio.
-Sono una scema… -
-Hai avuto dei rapporti a
rischio?-
-Non lo so…-
-Come non lo sai? Marta
cosa dici?-
-No. Io gli credo, mi
fido, ma adesso non so che pensare. È successo solo una
volta, è ingiusto-
-Marta, dai. Vediamo di
chiarirci le idee: hai avuto un rapporto
a rischio?. Hai fatto un test di gravidanza?-
-Si, ne ho fatti tre. Uno
ieri, e uno tre giorni fa e un altro ancora una settimana fa. Sono
negativi,
inutili test, ma non mi vengono.- singhiozzò
-Ma hai avuto rapporti a
rischio? Hai fatto sesso senza protezione?-
-Si, una volta sola. –
-Allora ci sono basse
possibilità, vediamo. Quando è stato?
Sembrò smettere di
piangere, il viso tornò olivastro, non scendevano
più le lacrime, ma mentre
parlava singhiozzava sempre, iniziò a mangiarsi le unghia
nuovamente, si soffiò
di nuovo il naso, mi strinse la mano e si avvicinò alla
scrivania.
-Ne sono certa, sono
incinta. Come faccio adesso? Potrebbero essere già passati
due mesi… Porca
troia, sono una stupida. Io credevo che non lo fossi, il test diceva di
no.-
-Con certi risultati dei
test di gravidanza scommetterei lo stipendio che non le sei. Ti visito
e ci
togliamo ogni dubbio. Va bene?-
-Lo sono, ne sono sicura. Come
faccio adesso?-
-Marta, ti visito e dopo
ne parliamo. I test parlano chiaro.
-Può anche non essre
corretto il test.-
-Si, ma se tre danno lo
steso risultato è improbabile ch si sbagliano. Ti pare?-
-Non lo so.-
La mia ipotesi non sembrò
rassicurarla, continuò a mangiarsi nervosamente le unghia,
mi chiesi se prima o
poi si sarebbe mangiata anche le dita.
-Vieni accomodati dietro
ai paramenti, spogliati e sistemati nel lettino.
Stai tranquilla, non ti farò male, è
un po’
fastidiosa, farò in fretta.-
La visitai accuratamente,
non era incinta, stava benissimo. Sembrava rilassata sul lettino, ma in
realtà
si era rassegnata, cercai di non esagerare nell’ispezionare,
e di non farla
agitare. Stava in silenzio, non disse più nulla.
-Marta, non sei incinta.
Rivestiti pure.-
Tornai alla mia scrivania,
buttai i guanti e mi lavai le mani sudate dal lattice.
-Se vuoi lavati il viso
qua, questo sapone è disinfettante, questo verde invece puoi
usarlo per il
viso.-
Tornò rivestita, era
contenta e il suo viso era disteso. Non muoveva freneticamente le mani,
non si
mangiava le unghia e sorrideva. Andò nel lavabo e si
lavò il viso, alcune tracce
di trucco rimasero, nonostante gli enormi lacrimoni aveva
incredibilmente
ancora un pò d’ombretto sulle palpebre.
-Dottoressa davvero?- i
suoi occhi sembravano brillare, il suo colorito era più
roseo e sorrideva.
-No non sei incinta, stai
benissimo. Forse è meglio parlare di un metodo
più efficace per evitare che ti
venga l’ansia per ogni ritardo. Ti pare? Anche se il
preservativo dovresti
usarlo sempre, protegge dalle malattie.-
-Pensavo alla pillola? O
le i che mi consiglia? Io non ho avuto molti ragazzi… E poi,
adesso non ho un
ragazzo. Non l’ho mai avuto sa?-
-Hai spesso il ciclo
irregolare?-
-Si, doottoressa la
spirale?-
-Anche, ma forse è meglio
la pillola per te e regolarizziamo il ciclo.-
-D’accordo. L’anello
come
funziona? So che lo usa mia cugina, ma mi imbarazza chiedere certe
cose, poi
pensa che sono una zoccola... lei è solo invidiosa di me,
sa?-
-Prima di prescriverti la
pillola o qualcos’altro, vorrei
fare
degli esami e rivederti, così decidiamo in tutta calma. -
-Si dottoressa, prendo un
altro appuntamento. Quando circa?-
-Vediamo adesso quando ti
tornano, e poi ci rivediamo dopo una settimana che ti sono finite.
Intanto ti
segno analisi del sangue e dell’urina. Presto ti verranno
sicuramente, lo
stress a volte la
fa saltare e le
irregolarizza. Se non ti vengono entro due settimane, chiamami e
prendiamo un
appuntamento.-
-OK. Io mi agito sempre
per tutto, ma sa non sarebbe stato semplice. Queste analisi faccio qua
in
ospedale?-
-Si, almeno paghi solo il
ticket.-
-Dottoressa grazie.-
-Prego, è il mio lavoro.-
Sorrisi, ero stanchissima.
-Dottoressa se sto bene
perché mi saltano spesso le mestruazioni?-
-Prima facciamo queste
analisi, ma non c’è da preoccuparsi. Credo conti
molto il fatto che sei
perennemente agitata, giusto?-
Sorrisi.
-Oh Paola, è vero. Lo dice
pure mia sorella, davvero. Mi agito, non lo faccio a posta, veramente.
Però.-
-Lo so.-
-Non voglio che lei adesso
creda che io sia una di quelle che non sa con chi va o altro, io solo
non
voglio che accada così. -
-Io non credo nulla,
davvero. Non sono qua per giudicare ma per curare, stai tranquilla.-
Suonò un cellulare, non
era il mio sicuramente.
-Scusi dottoressa, è il
mio.-
Non abbassò la voce, non
se ne curava che o stessi ascoltando quello che diceva al cellulare,
né che dal
volume alto che aveva sentivo anche cosa diceva
l’interlocutore che sembrava
essere molto piccolo.
-Ciao, scusa sono
impegnata. Ti richiamo dopo. -
-Scusi, era il mio amore.
Mio cugino, non pensi male… ha sette anni è
così dolce sa? –
-Figuarati. puoi andare.
Ci sentiamo presto, mi raccomando.-
-Arrivederla dottoressa,
lei è davvero carina.-
-Grazie. Ci sentiamo.
Ciao.
-ciao!- gridò mentre
chiuse la porta alle sue spalle
Ero già stanca dopo
una
visita, mi sfiniscono le ragazzine giovani che pensano di essere
incinte
nonostante abbiano fatto tre o anche quattro test di gravidanza. Mi
alzai,
presi dalla borsa lo specchietto, mi osservai e focalizzai la mia
attenzione
sulle piccole rughe ai lati degli occhi, non sembravano essere molto
evidenti eppur
emi davano fastidio come niente. Sbruffai,
guardai sull’agenda: 9:30 Salmiraghi. Anche quel nome non
l’avevo mai visto,
sbruffai sperando non fosse un’altra ventenne convinta che
babbo natale vivesse
in Lapponia e che il coito interrotto fosse sicuro.