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Autore: lulette    07/09/2023    3 recensioni
Dal capitolo II
"Credevo che l'amore potesse trascendere la fisicità…" disse con fare rassegnato Arthur.
Merlin quasi rise. "Ma noi non stiamo parlando di amore, maestà."
"E va bene!" Si adirò il principe, quasi urlando "Se anche si trattasse solo di desiderio, non credi che i sentimenti forti che proviamo l'un per altro potrebbero renderci comunque felici? Anche se solo per qualche istante?"
Merlin provò istantaneamente rabbia e dolore insieme, molto più forti rispetto a prima. Tuttavia cercò di trattenersi tacendo, mentre il principe continuava. "Non riusciresti a non considerare che sono un uomo e a vedermi invece solo come un essere umano che ti è molto vicino e che tiene a te?"
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Capitolo IV

 

Mission










 

I giorni seguenti, Merlin si concentrò con tutto se stesso per trovare qualcosa che lo aiutasse a far dimenticare lo spiacevole episodio al principe. Ma anche a sé stesso.

 

Anche se avevano parlato sentiva che tra loro qualcosa era cambiato, si era logorato, all’interno del loro rapporto.

Arthur non lo guardava più a lungo negli occhi, come faceva prima, gli stava piuttosto distante fisicamente e aveva smesso di tirargli addosso colazione e vasellame annesso. E questo la diceva lunga.

 

Merlin avrebbe fatto qualsiasi cosa per permettere a se stesso e ad Arthur di tornare al loro originale rapporto fiducioso e spensierato, prima che quella stupido accadimento li scombussolasse profondamente.

 

'Ci vorrebbe qualcosa di grandioso, qualcosa di davvero eclatante. Vorrei riuscire a esaudire uno dei suoi desideri più grandi'


Dopo essersi arrovellato il cervello per giorni, giunse a una conclusione. Era riuscito a trovare un obiettivo. Difficile, difficilissimo, se non addirittura impossibile.

 

Eppure se fosse riuscito … Arthur sarebbe tornato ad essere felice. Gliel'aveva confessato lui stesso.

Doveva studiare bene un piano, considerare ogni variabile e siccome non avrebbe potuto avvalersi dell'aiuto di Arthur né di altri, contare solo sulle proprie forze.

 

L'unico che poteva considerarsi un aiuto prezioso per lui era Gaius, il vecchio mentore, grazie alla sua esperienza e ai suoi libri. Avrebbe iniziato da lì. 






 

-Qualche giorno dopo-





 

"Merlin, c'è qualcosa che non va?"

Arthur era immerso nella vasca calda del suo bagno serale, con la testa appoggiata al bordo e i piedi fuori dalla parte opposta. Sembrava essere particolarmente rilassato per cui il servo si stupì di quella domanda.

 

"No, mio signore. Perché me lo chiedete?" domandò Merlin, prendendo dalle mani di Arthur il piccolo telo bagnato con cui il principe aveva appena finito di lavarsi.

 

"Ti fai vedere poco in giro, ultimamente."

 

"Ancora acqua calda?"

 

"Sì, grazie, versamela sui capelli!"

 

Merlin afferrò un secchio e con delicatezza versò l'acqua sulla testa di Arthur, cercando di non bagnargli gli occhi. 'Che momento piacevole!' si disse il servo guardando il viso sereno di Arthur, con il mento verso di lui, gli occhi chiusi e l'acqua che gli lisciava i capelli. Arthur sospirò soddisfatto, poi aprì gli occhi.

Forse le cose non erano poi cambiate così tanto.

 

"Tra l'altro, durante il bagno, mi hai sempre riempito la testa con le tue chiacchiere. Ora invece sei più silenzioso di … Percival."

 

"Arthur, credete che stia trascurando i miei doveri di servo?"

 

"Non ho detto questo. Ci sei quando ho bisogno, ma … prima ti avevo sempre tra i piedi e ora non ti trovo normalmente in giro come hai sempre fatto … ed è strano!"

 

"È vero. Ora che mi ci fate pensare, Gaius sta preparando delle nuove medicine, particolarmente efficaci.

E io mi occupo di trovargli le erbe che gli servono. Erbe rare e preziose" mentì Merlin.

 

"Ho una notizia che non ti farà contento Merlin. Mi è giunta voce di un possibile ritrovo di Morgana e dei suoi uomini. La prossima settimana partiremo con i miei cavalieri, sperando di trovarla e di farla finita con lei, una buona volta."

 

Merlin sobbalzò internamente. Non si aspettava che sarebbe stato così presto. Aveva organizzato un piano in solitaria, dove avrebbe agito con l'aiuto della magia. E siccome il suo obiettivo segreto aveva proprio a che fare con Morgana, questa novità lo disorientò parecchio. Aveva già delineato sulla carta il suo piano. Un piano ambizioso e certamente pericoloso. Ma aveva bisogno di molto più tempo, poiché comportava più azioni. Avrebbe dovuto modificare il piano originale. E il suo viso tradì lo sconforto provato con una smorfia di rabbia, che il principe interpretò come se Merlin fosse seccato di partire.

 

“Capisco, maestà. Gradite un massaggio alle spalle?”

 

Arthur lo guardò un attimo poi rispose. “No, grazie. Sto bene così!”

Merlin rimase un po’ stupito. Generalmente era Arthur che pretendeva un massaggio da lui, senza tanti complimenti.

Allora forse le cose … erano cambiate. Merlin era molto confuso al riguardo.

 

"Ho finito Merlin. Passami il telo." disse Arthur alzandosi in piedi nella vasca.

Merlin aprì il grande telo bianco e vi avvolse il principe con fare solenne, partendo dalla testa. Arthur uscì dalla vasca, bagnando appena i tappeti che c’erano sul pavimento e si sedette sul letto. Entrambi erano a loro agio: erano gesti che avevano ripetuto centinaia di volte e Merlin fu contento di questo. Non che il servo avesse il prosciutto sugli occhi e non si accorgesse dell’ avvenenza del principe.

Il corpo di Arthur competeva in proporzioni con le classiche statue greche tramandate dai tempi più fulgidi dell’antica Grecia. Ogni volta il servo si stupiva e si addolciva di fronte a tanta perfezione, ma quel rito quotidiano aveva qualcosa di aulico e spirituale. Era un momento super partes e i suoi sentimenti venivano fagocitati al suo interno e impossibilitati a fuoriuscire. Senza particolare sforzo. Lo percepiva dalla magia che fremeva benigna dentro di lui. Era un momento catartico del corpo e dello spirito che coinvolgeva anche lui che assisteva. 

E mai Merlin si sarebbe permesso di macchiarlo anche solo con pensieri iniqui.

 

"Non sei obbligato a venire se non te la senti…" disse Arthur un po' a sorpresa.

 

"No, maestà, che dite? È solo che Gaius è nella fase cruciale della preparazione dei farmaci … ma ci penserà George ad aiutarlo…" rispose forzando leggermente il sorriso.

 

"Molto bene! Posso contare su di te per i nostri pasti? Ovviamente avrai più di un aiuto. Saremo in tanti, stavolta…"

 

"Volentieri, basta che voi e gli altri cavalieri la smettiate di nascondermi la zuppa ogni sera ..."

 

Arthur ridacchiò: "Ecco … non sono sicuro di poterti accontentare … non dipende solo da me!"

 

"Quando partiremo, maestà?"

 

"Credo dopodomani. Giusto il tempo di organizzarci… aiutami a rivestirmi, adesso"




 

Quella notte Gaius e Merlin rimasero svegli per cercare una soluzione.

 

"Come farò Gaius?"

"Non hai molta scelta. O lascerai perdere il tuo piano e combatterai assieme agli altri senza la magia, o prima dell'attacco potresti entrare in azione e usare la tua magia contro Morgana. Lei è molto forte ma tu sei il più forte in assoluto… oppure c'è un altro modo…"

 

"Quale?"

 

"Merlin puoi combattere insieme ai cavalieri usando  la magia. Arthur lo sa."

 

"Ma gli altri no!"

 

"Infatti, ma forse è bene cominciare a pensare di dirglielo…fossi in te ne parlerei con il principe"

 

"Se ci sarà occasione glielo chiederò!"

 

"Sii prudente però. Se lo scoprissero Morgana e i suoi sgherri, potresti essere in pericolo. Non impiegherebbe molto a capire che tu sei Emrys."

 

"Grazie Gaius. Ci avevo già pensato. Ma se sarò costretto a usare la magia, lo farò!"



 

Il giorno seguente infatti Merlin  fu fatto chiamare da  Arthur che gli concesse solo pochi minuti. E si misero d'accordo, non senza qualche difficoltà, perché il principe temeva per la vita di Merlin.

Il servo aveva insistito spiegandogli come intendeva fare, passo dopo passo e Arthur alla fine aveva voluto dargli fiducia anche se era tutt'altro che tranquillo. Il servo gli aveva chiesto se fosse il caso di mettere al corrente i cavalieri della sua magia.

Arthur aveva preso tempo rispondendogli che per il momento avrebbe preferito aspettare, ma che se fosse stato necessario comunicarlo ai suoi uomini, in quel momento sarebbe stato al suo fianco.

 

Merlin era contento, non tanto perché era riuscito a convincere il principe, ma perché in quel momento sembrava essere tornato un po' indietro nel tempo, come se non ci fosse stato nulla che avesse inficiato il loro rapporto di fiducia.

Ed era stato piacevole e rassicurante.


Il problema per Merlin era la sera. A volte non riusciva a non pensare alle parole e ai gesti di Arthur di quella notte “allegra”. A volte il cuore cominciava a battergli forte fin dentro le orecchie. 

Chissà se anche ad Arthur tornavano in mente quei momenti.








 

Erano partiti per la missione già da un paio di giorni. Erano riusciti a scoprire dove si trovava Morgana con il suo seguito: all'interno di una fitta foresta su una montagna , non lontano da Camelot e precisamente in uno dei vecchi castelli abbandonati. 

 

Erano accampati attorno al fuoco per la cena e Arthur dava ordini e incombenze ai propri uomini. 

 

"Come numero di cavalieri i loro soldati sono all'incirca quanto noi. Forse un po' di più. Ma loro sono mercenari e non credono nella causa per la quale combattono. Noi invece siamo ben preparati e alla forza fisica uniamo il cuore."

Detto questo continuò con tono più alto. 

"Voi tutti insieme a me vi occuperete degli uomini di Morgana. Sarà invece Merlin, ad occuparsi della strega."



 

Da un vocio sommesso si alzò la voce di Leon uno dei cavalieri più fedeli al principe.

"Ma maestà, come può Merlin da solo …?"

 

"Merlin ha un piano per sconfiggere Morgana" lo interruppe Arthur, che si aspettava qualche riserva. "Vi chiedo solo di fidarvi di lui e di fidarvi di me, ancora una volta."

 

L'attacco al rifugio di Morgana si sarebbe svolto in piena notte.


Purtroppo quando Arthur e i suoi guerrieri circondarono il vecchio edificio, da porte e finestre del castello, sbucarono come grossi topi veloci, i soldati di Morgana. 

Li aspettavano.

Dovevano aver saputo del loro arrivo.

 

I cavalieri di Arthur cominciarono a parare colpi e a mandarne a segno altri.

Le forze si equivalevano ma anche tra i mercenari vi erano uomini particolarmente coriacei che diedero il loro da fare ai cavalieri di Camelot.

 

La battaglia entrò nel pieno.

Ci furono feriti e i primi morti da una parte e dall'altra.

Arthur fungeva da cavaliere libero. Controllava la situazione, andava ad aiutare i compagni in difficoltà come quelli che venivano attaccati da due nemici in contemporanea o perché un suo uomo combatteva contro un avversario particolarmente grosso o abile.

In più Arthur guardava spesso verso Merlin. 

Quando vide il suo amico entrare per una porta, fu preso dal panico e urlò: "No, Merlin!"

Ma, tra il clangore delle spade e le urla di guerra, Merlin non doveva averlo sentito, perché non lo vide tornare indietro.

 

Continuando la battaglia contro vari avversari, Arthur provò ad avvicinarsi alla porta per la quale Merlin si era infilato, ma fu di molto rallentato da nuovi nemici particolarmente vigorosi. 



 

Merlin all'interno dell'edificio correva un po' spaesato. Salì su una larga scalinata pensando che la strega si trovasse al piano superiore, e cioè in quello dove si trovavano normalmente le camere adibite ai padroni dei castelli, ma ben presto dovette fermarsi di fronte a un enorme mucchio di macerie che sbarravano la strada. Probabilmente il piano superiore era crollato da tempo, anche se le mura esterne avevano resistito, perché da fuori il castello sembrava più o meno integro. Scese di corsa le scale, attraversò la zona abbandonata delle cucine e altre zone, probabilmente vecchi alloggi della servitù. Il corridoio era davvero lungo e inizialmente non incontrò nessuno. Ma quando si apprestò a girare un angolo, si fermò e intravide una ventina di guardie armate fino ai denti che sostavano di fronte ad un portone chiuso. Merlin era sicuro che dietro quella porta così sorvegliata non potesse trovarsi altri che Morgana.

 

Stava pensando al da farsi quando qualcuno da dietro, lo acchiappò per il collo con un braccio, tirandoselo dietro un tendone polveroso che nascondeva un sgabuzzino per le scope.

Merlin scorse nella penombra il cipiglio preoccupato del principe. "Dèi! Mi avete fatto prendere un colpo, Arthur!" sussurrò Merlin con la mano destra sul cuore.

Arthur era difficilmente riconoscibile, ricoperto di polvere e di sangue, evidentemente non suo.

 

Lo stanzino era sporco e molto angusto. I due uomini erano attaccati l' uno all'altro e rimanevano immobili, temendo che un qualsiasi spostamento avrebbe portato a una caduta rovinosa e soprattutto rumorosa di tutte quelle scope in equilibrio precario, tradendo così la loro presenza ai numerosi soldati.

 

Merlin si chiedeva perché mai Arthur fosse lì? Lui doveva occuparsi dei soldati all'esterno. Lui doveva coordinare i suoi cavalieri nella battaglia.

 

"Pensavi che ti lasciassi da solo?" bisbigliò Arthur.

 

"Vi prego, tornate fuori."

 

"E come pensi di cavartela?"

 

"Con la magia! Ma non posso usarla se siete qui. Ho intenzione di dare fuoco a tutto, ricordate? Vi prego di tornare fuori e di impedire ai vostri cavalieri di entrare."

 

"Ma tu? Io non voglio perderti … "

Merlin lo guardò negli occhi e un brivido inatteso gli attraversò il corpo. Quelle parole gli avevano smosso molte emozioni. Come poteva pensare all'amore in un momento come quello e distolse lo sguardo. 

E Arthur ripetè con meno dolcezza "almeno, non adesso che so quanto la tua magia sia potente e utile!"

 

A Merlin cascarono le braccia. Ovviamente ci rimase male. Avrebbe voluto rispondere per le rime, ma non era di certo il momento giusto.

 

Poi Merlin lo guardò di nuovo e capì il vero senso di quelle parole, quando scorse negli occhi di Arthur un profondo dolore e gli si strinse il cuore. Gli mise una mano su una spalla, avvicinando il viso al suo, sussurrandogli:

"Dovete fidarvi di me, Arthur! Andate!" poi aggiunse con un sorriso. "Male che vada, avrete solo perso il peggiore dei vostri servitori!"

 

"Idiota!" mormorò Arthur con una smorfia, uscendo dallo sgabuzzino.

 

Ora Merlin era solo ed era indeciso sul da farsi. Prima di appiccare l'incendio, aveva assoluto bisogno di un 'oggetto', se così si poteva definire, che apparteneva a Morgana. 

Chissà se si trovava in quel castello o se la donna l'aveva lasciato in una delle sue tante dimore precedenti.

 

Decise innanzitutto di occuparsi dei soldati di Morgana. 

Non visto, Merlin tese una mano con il palmo verso l'altro sussurrando formule antiche e misteriose. Una luce intensa si manifestò sul palmo fino a formare una sfera trasparente che emanava bagliori colorati finché non diventò completamente bianca e fredda.

Era una magia che Merlin aveva appreso tempo prima, quando era stato avvelenato da un calice diretto ad Arthur e anche se privo di coscienza la sua magia aveva trovato comunque modo di manifestarsi e di aiutare il principe.

 

L'aveva modificata ma rimaneva una magia molto potente.

La sfera salì in alto vicino al soffitto, posizionandosi sopra i soldati che non si accorsero di nulla.

Una frase e un gesto particolarmente ampio di Merlin fecero esplodere la sfera e un denso fumo bianco avvolse i soldati che cominciarono a cadere a terra svenuti uno dopo l'altro.

Merlin corse alla porta e con un nuovo gesto magico la buttò giù

 

Cercò Morgana con tutti i sensi allertati ma non la vide. Allora ne approfittò per ispezionare quella stanza e finalmente lo vide. Dentro un cesto particolarmente voluminoso, alzando la coperta che lo avvolgeva

Merlin vide ciò che cercava e sorrise soddisfatto. 

Stava per raccogliere il cesto con il suo 'tesoro', quando si accorse della presenza alle sue spalle. 

"Morgana!"

"Merlin! Che delusione! Speravo finalmente di trovarmi faccia a faccia con Arthur e invece, sei solo tu…"

Merlin era atterrito, nonostante l'avesse cercata lui. Il cuore si mise a battere all'impazzata.

Morgana era lì sorridente e maliziosa come la ricordava. 

Bellissima, cupa e maledetta.

"Dov'è Arthur? Ha avuto paura e ha mandato in avanscoperta il suo cicisbeo tutto solo? E dire che a vedervi tubare ogni volta che siete insieme, non credevo che ti avrebbe abbandonato così nelle mie mani. La mia compianta sorella era convinta che aveste degli intrallazzi tra voi. Ma forse si sbagliava."

 

"Questa è solo invidia Morgana. Voi non avete amici, non avete mai avuto un amore, perché non sapete amare. Eppure avete ancora un padre e un fratello che non aspettano altro che riavere indietro la figlia e sorella, amata e amabile, l'una e l'altra. Dentro di voi io so che quella ragazza c'è ancora. Venite a Camelot a parlare con …"

Morgana scoppiò in una risata grottesca.

"E questo sarebbe il tuo piano? E Arthur è forse impazzito che ti manda a chiedere a me questa cosa?

Tu? Da solo contro di me? Sì è stancato di te al punto da volerti eliminare per mano mia? Cos'hai combinato Merlin? Hai forse ingravidato una ragazza?"

 

"No, semplicemente lui ha fiducia in me …"

 

"Quando è così… Brisillat cuneicum!" 

Merlin fu scagliato a gran velocità contro una parete della stanza e il conseguente crollo di calcinacci lo seppellì in parte. Il colpo ricevuto dal mago era molto forte e Merlin si finse svenuto. Ma si avvide che Morgana stava per scagliargli contro un nuovo incantesimo. Merlin si arrabbiò. Non era giusto infierire su una persona incosciente. Era un gesto da vigliacchi. E si tirò su il minimo indispensabile per poter lanciare anche lui un incantesimo prima della strega. "Adearbet niyosum spreghele!"

Morgana volò all'indietro e verso l'alto fin quasi a toccare l'angolo del soffitto con la schiena e precipitò sui gradini della scala al di sotto di lei, che si trovava in quel punto della stanza. Un terribile volo e ancor più un terribile atterraggio. La ragazza perse conoscenza all’istante"

 

'Spero di non averla uccisa… Non era questo che volevo!' si disse Merlin un po' in ansia.

 
   
 
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