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Autore: LuHuiMeng    08/09/2023    3 recensioni
Cosa succederebbe se la maledizione di Ranma lo dividesse tra parte buona e parte cattiva, anziché maschile e femminile? Come vivrebbero questa condizione a casa Tendo? E come sarebbe la convivenza di Akane con ben due Ranma mezzi?
Questa storia nasce da una ri-lettura, dopo molti anni, de “Il visconte dimezzato” di Calvino. Buona lettura!
Genere: Commedia, Fantasy, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Genma Saotome, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Tatewaki Kuno
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era bella, aveva due grandi occhi scuri che avevano ispirato non pochi ragazzotti dell'accademia militare Furinkan, dove il padre insegnava addestramento di fanteria e combattimento corpo a corpo.
Ogni santo giorno, il sergente Soun Tendo la costringeva ad accompagnarlo all'accademia. Ogni santo giorno, Akane Tendo riceveva dichiarazioni d'amore da perfetti sconosciuti, che rifiutava categoricamente.
“Quanti oggi?” La voce di Kasumi arrivava dalla cucina.
“Siamo a due: 'la mia vita non ha senso senza di te' e un: 'rendimi un uomo felice.' Ma… Stai bene Ranma?”
La domanda era lecita: il ragazzo si stava strozzando con il riso avanzato dalla colazione.
“Coff coff. Sì... sto... coff... bene.”
“Non sei neanche in grado di mangiare? Sei imbarazzante.” La voce irritata dell'altro Ranma giungeva dal corridoio esterno che dava sul giardino.
Akane si sedette al tavolino a leggere il giornale.
Ranma strozzato, seduto di fianco a lei, prese coraggio, deglutì e chiese: “Ti capita spesso di ricevere dichiarazioni d'amore come queste?”
“Tutti i giorni” fece lei “per questo li odio.”
I due mezzi Ranma alzarono la testa, come stessero cogliendo lo stesso pensiero.
“Oh guarda, Kasumi!” esclamò Akane con gli occhi sulla pagina dedicata agli eventi dello Yomiuri Shinbun (1). “Sabato ci sarà il festival estivo, andiamo?”
“Volentieri sorellina! Perché non vai a controllare come è messo il tuo yukata?”
Akane le sorrise dolcemente, si alzò ed uscì dalla stanza, mentre Nabiki faceva il suo ingresso.
“Ma guarda un po' che scena interessante” osservò Nabiki incrociando le braccia.
Ranma, con le bacchette di riso a mezz’aria e lo sguardo sognante, sospirava: “Quant'è carina quando sorride.”
L'altro Ranma si era ritrovato con il pugno incastrato nel pavimento, nel punto preciso dove era seduta Akane poco prima, imprecando a mezza bocca: “Dannazione. Devo darmi una calmata.”
Nabiki e Kasumi si scambiarono uno sguardo d'intesa e proposero all'unisono:
“Chiedile di uscire.”
Quelle tre parole liberarono la stanza dalla loro presenza: uno salì nella camera che divideva con il padre con amorevole spirito di figlio, l'altro si arrampicò sul tetto dove aveva stabilito il suo alloggio per star lontano da quel branco di rammolliti.

Nella sua stanza Akane stava cercando di dare un ordine logico al suo armadio. La ragazza era tanto bella quanto disordinata, per cui quando Kasumi varcò la soglia della camera, la situazione che si trovò di fronte non era lontana da un campo di battaglia con morti e feriti.
“Sembra che tu ti stia preparando per andare in guerra” osservò Kasumi facendosi spazio sul letto tra i vestiti della sorella.
“Ho la sensazione che sia proprio così, ogni giorno cambio corazza.” Il tono era fermo ma con un velo di tristezza.
La sorella maggiore le fece segno di sedersi accanto a lei ed Akane obbedì.
“Non sembra male quel Ranma” disse Kasumi aspettando di ricevere una borsa in faccia.
“Quale delle due metà?” sbottò ironica Akane.
“Non è detto che rimanga sempre così, sai, potremmo chiedere al dottor T…”
“Oh andiamo Kasumi. Appena mi ha visto ha pensato subito di provare a dichiararsi e di pavoneggiarsi. Tanto quanto gli altri che affronto ogni giorno.”
“Ma perché ti trova davvero carina. Specie se sorridi.” disse guardando il soffitto.
“Sì, come no. Una metà lo fa per dovere, l’altra per egoismo.”
“E tu che ne sai di cosa gli passa per quel mezzo cervello?”
Akane non riuscì a controbattere, la sorella maggiore rincarò la dose: “E tu che pensi di lui?”
Il cuore si ricordò di quei due mezzi battiti e la ragazza trattenne il respiro. Kasumi se ne accorse. “È appena arrivato. Prova a conoscerlo meglio, magari ti stupirà.” Si alzò e la lasciò ai suoi pensieri.
Rimasta sola, Akane prese lo specchio che aveva sulla scrivania. Si guardò, si sorrise.
Un’ombra passò davanti alla finestra. Akane si ritrovò Ranma appeso a testa in giù che con un mezzo ghigno la fissava divertito. 
“Che diavolo ci fai in camera mia?” urlò, pronta a ridurgli la faccia ad un quarto.
“Uscirò con te, Akane Tendo.”
“Sparisci, Ranma Saotome.”
Il ragazzo fece appena in tempo a saltar via dalla finestra: lo specchio volò fuori nel giardino e la finestra si chiuse con un colpo secco.

L’altro Ranma era ritornato in cucina, si era ricordato di non aver rassettato e buttato via la spazzatura.
“Stai perdendo tempo. L'altra metà ne approfitterà. Ti sta bene?” gli chiese Nabiki preparandosi del tè.
“Oh... beh... io...” balbettò Ranma.
“Sei proprio mezzo scemo” ribattè secca lei.
In quel momento uno specchio da toeletta atterrò violentemente nel giardino e si spezzò a metà. Ranma corse a recuperarlo, lo osservò per un lungo momento e rientrò in casa.
“Avete della lacca urushi?” (2)  chiese pensoso tenendo i due pezzi in mano.
Nabiki rovistò nei cassetti e porse al ragazzo lacca, polvere e pennello. “Lo riesci a fare con una mano sola?”
Ranma si sedette e tenendo un pezzo con un piede, l'altro con la mano e il pennello in bocca, cercò di riunire le due metà spezzate.
“Sei ingegnoso” osservò Nabiki.
“Fosse così facile ritornare intero” sussurrò il ragazzo.
Metà di se stesso non gli apparteneva più, eppure a volte provava una strana sensazione, come se la gamba che non aveva fosse stanca per un gran sforzo, oppure come se il pezzo mancante di cuore accelerasse il battito. Cominciava a conoscere bene, invece, i momenti in cui era la sua metà di cuore ad accelerare i battiti: quando due occhioni scuri incrociavano il suo e un certo sorriso lo spaccava dentro in altri mille pezzi. Erano trascorsi pochi giorni da quando si erano incontrati, eppure…
“Allora, le chiederai di uscire?” Nabiki lo risvegliò da quei pensieri.
Il ragazzo si grattò la testa e diventando rosso fino all'orecchio bisbigliò: “U-un... a-a... ap...”
“Applauso?” incalzò Nabiki.
Ranma scosse la testa.
“Un a-app...”
“Appartamento? Non ti facevo così spavaldo, Ranma Saotome” disse Nabiki alzando le sopracciglia.
Il poveretto cercava di nascondere il viso incandescente mentre la ragazza divertita non gli dava scampo.
“Un appostamento allora? Vuoi coglierla di sorpresa?”
“APPUNTAMENTO!” urlò infine con tutta la mezza voce che aveva.
“Tsk! Troppo tardi babbeo. Uscirà con me.” L’altro Ranma, disceso dal tetto nel frattempo, gli si avvicinò con aria minacciosa, alzando il mento in segno di sfida.
Nabiki si godeva la scena sorseggiando il suo tè.
“Sarà lei a scegliere” replicò Ranma prendendo coraggio.
“Sta bene, accetto la sfida allora” sentenziò il compagno, ed uscì nel giardino, dirigendosi verso il dojo.
Nabiki emise un fischio: “Si aprono le scommesse!”

Specchio riparato in mano e sangue che gli ribolliva in mezzo corpo, quella sera Ranma si presentò alla porta della camera di Akane.
Si schiarì la voce e: “Ehm, A-Akane? Sono io, ti… ti posso parlare?”
La porta si aprì e la nuvola del profumo di lei lo colpì e affondò.
“Ah… eh… ecco… hai appena fatto il bagno… magari torno domani mattina.”
“Non c’è problema, vuoi entrare?” disse Akane notando quattro losche figure in attesa sulle scale.
Ranma spalancò l’occhio. “In camera… tua? No no no. Ecco, tieni. Volevo solo darti questo.”
Si inchinò faccia a terra e le porse lo specchio che lei con tanta foga aveva lanciato dietro all’altro Ranma mezzo.
Il volto del ragazzo si rifletteva nello specchio. Akane notò che lo aveva riparato con molta cura ma, nonostante questo, il riflesso rimaneva spaccato. Si addolcì e prese lo specchio.
“Grazie Ranma.”
“Figurati.” Il ragazzo alzò lo sguardo ed il sorriso di Akane lo prese in pieno come un’altra cannonata.
“Ehm… ecco… io…” Ranma tornò a guardarsi i piedi e grattarsi la testa. “Pensavo che… se tu vuoi, potremmo ecco… sabato…”
“Andare al festival? Volentieri. Ci andremo tutti e anche tu sei il benvenuto.”
“Oh, certo. Beh… Bu-buonanotte allora.” 
“Buonanotte!”
La parola ‘appuntamento’ svanì dal vocabolario di Ranma fino a data da destinarsi.



___________

(1) Quotidiano giapponese pubblicato a Tokyo, Osaka, Fukuoka e in altre città del Giappone. Fondato il 2 novembre 1874, è il giornale più diffuso al mondo.
(2) Lacca estratta dalla pianta omonima che cresce soltanto in Giappone e in alcune zone del Sud-est asiatico. E’ l’ingrediente principale per riprodurre la tecnica del kintsugi, tecnica di restauro per riparare oggetti frantumati.
 

   
 
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