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Autore: Danielle Petite    17/09/2023    0 recensioni
«Draco…»
Lui si alzò per educazione e le porse la mano «Piacere di conoscerti…sono Draco Malfoy»
Sia lei che Blaise lo guardarono accigliati «Che avete?»
«Draco, davvero non ti ricordi di lei?» disse Blaise. Era chiaro che aveva fatto una grossa figuraccia.
Draco la guardò di nuovo «Scusami…io non mi ricordo proprio di te…dove ti ho già conosciuta?»
«No. Sta scherzando…non è possibile…» fece Blaise a lei.
La ragazza fece cadere la penna ed il blocchetto di fogli che aveva in mano «Blaise…» fece una pausa e poi riprese «C’è altro che non ricorda?»
«Cosa? In che senso?» chiese lui confuso.
«Da quando me ne sono andata da Hogwarts, hai notato che ha dimenticato qualcos’altro oltre me?»
Blaise guardò lui poi tornò su di lei «No»
Hogwarts? Era stata ad Hogwarts e se n’era andata? Perché non la ricordava affatto?
«Che succede?» chiese lui.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo IX


Jane tornò a casa dopo il lavoro e si sentiva stranamente contenta per merito di Blaise ma anche turbata. Quella chiacchierata avuta con lui l’aveva fatta un po' sfogare ammettendo i suoi sentimenti per Draco ma nello stesso tempo le mise un pò di preoccupazione per il fatto che stesse cercando di recuperare i ricordi. Per quanto ne sapeva sperimentare con la mente era pericolosissimo. Mise Alex nel lettino e dopo una doccia veloce sentì bussare alla porta. Era mezzanotte passata, chi poteva essere?
Con i capelli ancora bagnati prese la bacchetta e andò alla porta sbirciando dall’occhiello. Era Draco!
Aprì la porta «Draco! Che è successo?» chiese preoccupata.
«Scusa il disturbo, ma volevo parlarti urgentemente» fece lui notando i capelli bagnati.
«Entra, accomodati» fece lei.
«Non ci metterò molto» fece lui rimanendo dov’era «Prima ti volevo chiedere scusa per quello che è successo con Maggie e per averti cambiato i piani con Alex, avrei dovuto tenerlo io stasera mentre tu avevi il turno al pub»
Jane fu piacevolmente colpita «Se venuto fin qui per questo? Ma figurati, avevo capito che avevi altro per la testa oggi»
«Non sono venuto solo per questo. Ho raccontato ai miei di voi.» sembrava come se volesse dirle tutto il prima possibile.
Jane sospirò «Ah ecco…e com’è andata?»
Con lo sguardo le fece capire che non era andata alla grande «Se non hai impegni sei invitata domani a pranzo. Vogliono parlarti e ti avviso che non saranno simpatici»
A Jane scappò un mezzo sorriso «Simpatici come Meggie?»
«Mi dispiace» disse lui «Ti chiedo in anticipo scusa per quello che ti diranno domani»
«Mi chiederanno di fare il test del dna ad Alex, vero?» disse lei sicura.
«Quando lo vedranno cambieranno idea» rispose lui.
Aveva immaginato mille volte il discorso che avrebbe fatto ai Malfoy riguardo quella faccenda quindi si sentiva pronta. 
«D’accordo, domani verrò a pranzo da voi ma dopo l’asilo»
Nonostante avesse cambiato casa aveva continuato a lavorare di mattina con Bernadette e la sera al pub.
«Ok, vi verrò a prendere dopo le 12, ok?»
«Va bene»
«Buonanotte»
«Buonanotte, a domani» lo vide allontanarsi e si smaterializzò.
Jane chiuse la porta e andò direttamente a letto preparandosi mentamente alla giornata successiva.

 
_______________


Jane si svegliò presto come al solito, preparò Alex e andò da Benny a lavoro. Le raccontò dell’incontro con i genitori di Draco «Cosa? E perché sei venuta qui oggi!» esclamò lei mentre teneva a bada due bambini che litigavano per un giocattolo.
«Che razza di domanda è? Ci lavoro qui!» rispose mentre dipingeva una tela con altri due bambini.
«Dovevi prenderti il giorno libero e dedicarti a questa cosa!.....Basta Joe! Vai a giocare con la palla!....Sai già cosa dirgli?» disse lei tra la confusione.
«Dirò la verità» rispose semplicemente Jane.
«Beh si…in effetti non hai niente da nascondere. Però sarà difficile farti accettare da loro immagino…»
«Più che altro sarà difficile farmi credere visto che Draco non può confermare nulla della mia storia»
«Quell’oblivion è davvero un bel problema…» Benny stava parlando tenendo le mani indaffarate a giocare con i bambini.
«Ho saputo da un amico che Draco sta cercando un modo per riottenere i suoi ricordi. Dici che è possibile?» disse lei tutt’un tratto ricordandosi di quel particolare.
«Ho un vago ricordo delle nozioni apprese a scuola…mi pare che in rarissimi casi qualcuno è riuscito a ottenere i suoi ricordi. Ma non ricordo affatto le modalità»
La bambina con cui stava dipingendo le rovesciò addosso il vasetto della pittura gialla «Scusa maestra, non volevo!»
«Tranquilla Anne, si pulisce subito! Ma stai attenta la prossima volta» estrasse la bacchetta e pulì tutto all’istante.
Improvvisamente sentì Alex piangere dal suo seggiolone «Ehi tesoro che c'è?» gli disse avvicinandosi.
Ebbe un colpo quando vide fuori dalla finestra Draco che li stava salutando con la mano. Ricambiò «Ah ecco! Piangi perché vuoi andare da papà?»
«E’ venuto qui?» sussurrò Benny sorridendo maliziosamente.
«Gli porto Alex, torno subito…» fece lei.
«Sei diventata un pomodoro appena l’hai visto» la prese in giro Benny continuando a sussurrare.
«Smettila scema!» passando le lanciò contro un palloncino.
Uscì fuori e Draco le andò incontro «Buongiorno, non ti aspettavo così presto» gli disse appena fu a portata d’orecchio.
«Si, mi annoiavo ed ho pensato di venire a giocare un pò con Alex visto che ieri l’ho dovuto lasciare»
Jane glielo passò «Di la verità, sei nervoso per oggi?»
Draco la fissò per un momento prima di dire «Tu sei tranquilla invece?»
«Non dovrei?» chiese lei.
La fissò ancora più intensamente di prima «E’...è che…» sembrava in imbarazzo nel doverle dire qualcosa «Ho paura che….»
Alex prese a tiragli i capelli come al solito ma lui sembrò ignorarlo «Potrebbero farti bere del veritaserum» disse lui tutto d’un fiato.
Addirittura volevano darle la pozione della verità?
«Hai paura che mi facciano bere del veritaserum?» chiese lei per capire meglio.
Liberò i suoi capelli dalle mani di Alex «Jane non ho chiuso occhio stanotte, ho paura che ti allontanerai di nuovo da me e che non mi permetterai più di vedere Alex!» disse con voce tremante.
Jane si sciolse «Ti ho aspettato per tutto questo tempo, credi davvero che un incontro con i tuoi genitori possa cambiare le cose? Possono anche insultarmi se vogliono ma questo non allontanerà tuo figlio da te fin quando sarai un bravo padre. Il vostro rapporto non dipende da quello mio con i tuoi…o quello mio con te.»
I muscoli del suo viso sembrarono rilassarsi «Mi sento un cretino adesso»
Appena finì quella frase sentirono un frastuono provenire dall'asilo, probabilmente i bambini avevano fatto cadere il cavalletto con la tela.
«Scusa devo tornare a lavoro adesso, ci vediamo dopo!» Jane corse dentro e trovò Benny distesa a terra con tutti i colori addosso.
«Che è successo?» disse appena la vide.
«Questi marmocchi…mi hanno fatta inciampare!»


Verso l’una, dopo essere tornati a casa per cambiarsi d'abito, andarono dai Malfoy. Jane indossò un abito blu a maniche lunghe che le arrivava alle ginocchia ed aveva tirato su i capelli in uno chignon cercando di domare la sua chioma rossa selvaggia. Ad Alex aveva fatto indossare un completo salopette e camicia bianca che lo faceva sembrare un piccolo principino «Ma sei bellissimo!» gli disse scherzosa.
«Papà! Braccio!» disse lui allungando le braccia verso Draco mentre erano nel vialetto del Manor.
«Li farai cadere ai tuoi piedi i nonni così» disse lui prendendolo tra le braccia.
«Nonni?» ripeté lui
«Nonno Lucius e Nonna Cissy. Tra poco li conoscerai» Draco notò che Jane era rimasta di qualche passo indietro a scrutare la villa «Stai bene?» le chiese.
La vide stringersi un braccio «L’ultima volta che sono stata qui mi hai detto di scappare. Ed eri ricoperto di sangue»
Draco non aveva pensato che quel posto poteva rievocarle dei brutti ricordi «Intendi quando ho quasi ucciso mia zia?»
Jane si bloccò «Te lo ricordi?»
Draco annuì «Sto cercando di provocarmi dei flashback, diciamo così»
«Non è pericoloso?» chiese lei.
«Non ci pensare adesso. Se non te la senti di stare qui torniamo indietro»
«Tranquillo, ce la faccio» gli diede due colpetti sulla mano per rassicurarlo «Togliamoci il pensiero»
Avanzò e fu lei stessa a bussare al campanello. Draco ammise che era davvero una persona ammirevole.
Aprì il maggiordomo che li fece accomodare «Prego, i signori Malfoy vi attendono in sala da pranzo»
Alex tra le sue braccia si guardava intorno meravigliato, tra i vari quadri, gli affreschi, le scale di marmo i suoi occhi non sapevano dove appoggiarsi. Anche Jane si guardò intorno ma la vide sbiancarsi.
Lo precedette verso la sala da pranzo e questo gli fece capire che ricordava bene casa sua, si fermò solo un attimo prima di aprire la porta dicendo «Augurami buona fortuna»
«Buona fortuna» le disse con tutto il cuore.
La porta si aprì completamente ed entrarono insieme.
Vide suo padre alzarsi di scatto dalla sedia su cui era seduto e sua madre andargli incontro quasi di corsa.
Non si aspettava che ci fosse anche Meggie «Tu che ci fai qui?» le disse immediatamente.
«Buongiorno Signori Malfoy, chiedo scusa per l’ora così tarda, ho finito di lavorare poco fa» disse Jane appena i suoi si avvicinarono a lei. «Piacere di conoscerla signor Malfoy, sono Jane Lewis, è la prima volta che ci incontriamo»
«Il piacere è tutto mio signorina Lewis» gli occhi di suo padre caddero su Alex.
«Nonno Ucius?» gli chiese Alex indicandolo.
Draco sorrise dimenticandosi di Meggie «Si, lui è nonno Lucius»
«Posso?» suo padre, super emozionato, fece cadere il suo bastone da passeggio e lo prese in braccio «Lui è…»
«Identico a te» concluse la frase sua madre con le lacrime agli occhi. Notò che aveva del tutto ignorato Jane per guardare suo figlio.
«Si…lui è Alexander, vostro nipote» disse Jane presentandolo ufficialmente «Se volete fargli il test del dna vi posso firmare l’autorizzazione anche subito»
«No. Non occorre» rispose sua madre asciugandosi gli occhi con un fazzoletto che fece apparire dal nulla 
«Ma come!» si intromise Maggie indignata.
«Ripeto, tu che ci fai qui?» le chiese Draco di nuovo.
«Devo ricordarti che sono la tua fidanzata?» fece lei «Ho tutto il diritto di presenziare a questo pranzo!»
«Certo che devi esserci anche tu!» disse Jane con fin troppa enfasi per essere sincera «Scusalo, è un pò nervoso per questa situazione» le diede due colpetti affettuosi sul braccio «Come stai Meggie? Passato lo shock?» Palese la stesse prendendo in giro visto come l’aveva trattata il giorno prima ma lui non osò dire altro.
I suoi presero a passarsi Alex ogni 10 minuti anche mentre mangiavano fin quando Jane lo riprese per farlo dormire dopo pranzo. Lo sistemò sul divano con una copertina che fece apparire con un colpo di bacchetta e tornò da loro dicendo «Bene, ora sono tutta vostra, chiedetemi quello che volete»
Vide i suoi sorpresi da quella dichiarazione ma sua madre cominciò subito «Perchè scappasti da qui?»
L’atmosfera cambiò del tutto.
Jane rispose prontamente «Gli allenamenti con Bellatrix erano troppo violenti ed io ero incinta. In realtà fu proprio Draco a dirmi di scappare»
«Perchè sei tornata solo adesso?» continuò lei. Sembrava un vero e proprio interrogatorio.
«In realtà io ho provato a contattare Draco subito dopo la battaglia di Hogwarts ma non ho ricevuto risposta. In quel messaggio gli chiesi se si era liberato dei mangiamorte…dunque ho interpretato il suo silenzio come un no»
«Io ricordo di aver ricevuto quel messaggio» aggiunse lui «Quando ero al San Mungo ricordate? Ma non ricordandomi di lei ho ignorato il messaggio»
«Perchè non si ricorda di te?» chiese suo padre stavolta.
«Verso la fine del sesto anno, quando lui ricevette il marchio nero, mi fece capire di dovermi allontanare e nascondere da lui perché lo controllavano con il legiliments. Avevamo paura che se avessero scoperto di Alex l’avrebbero ucciso per fare un torto a lei signor Malfoy. Siccome non ci hanno mai dato la caccia vuol dire che non hanno mai scoperto di noi e deve essere perché…»
«Ho cancellato i miei ricordi per proteggerli» concluse lui. «E sono sicuro che è una cosa che avrei potuto fare»
«Quando eri qui eri incinta? Perché non mi hai detto niente? Avrei potuto aiutarti, consigliarti…»
«Si ero incinta. Ma non potevamo metterla in difficoltà più di quanto già lo era ed inoltre non sapevamo se controllavano anche lei con quell’incantesimo…»
«Avevi solo sedici anni…» asserì sua madre massaggiandosi le tempie «Come hai fatto a fare tutto da sola?»
«Dovevo, non avevo scelta. Ma ammetto che è stato molto difficile» disse lei.
«Hai sopportato la morte della tua famiglia, quei duelli assurdi con le spade di mia sorella, quante volte ti ha infilzata?»
«Abbastanza» 
«Dove hai partorito?» chiese improvvisamente Maggie «Potremmo chiedere il certificato di nascita all’ospedale»
«Non ho partorito in ospedale, ero ancora a scuola quando è successo. Scappai da scuola quando mi si ruppero le acque e partorii ad Hogsmade con l’aiuto di una signora. L’ho registrato al ministero una settimana dopo chiamandolo Alexander Lewis, non potevo dargli il cognome Malfoy in quel periodo»
«Basta così» disse suo padre «penso che possa bastare adesso»
«Io vorrei chiedere ancora qualcosa, prima che passi l’effetto» disse Maggie con un mezzo sorriso.
Effetto? Guardò i suoi e li vide fare no con la testa verso Maggie.
«Le avete messo del veritaserum nel bicchiere?» disse Draco alterato appena capì la situazione. Jane aveva parlato normalmente e forse nemmeno lei si era accorta di essere sotto il veritaserum visto che si era voltata verso di lui con sguardo rassegnato.
«Draco» Jane lo guardò «Non fa niente, me lo aspettavo.»
Non era giusto trattarla così. Lei era stata onesta dal primo momento.
«Vuoi i suoi soldi?» chiese Meggie a bruciapelo.
«No, faccio due lavori, guadagno abbastanza da sola» rispose Jane.
«Vuoi che tuo figlio ottenga il cognome Malfoy per avere dei vantaggi nella società?»
«No. Se Draco vorrà dargli il suo cognome lo accetterò ma non la ritengo una cosa necessaria.» rispose lei tranquillamente.
«Basta Meggie!» si intromise di nuovo lui.
«Ok l’ultima. Vorresti tornare ad essere la sua ragazza? Lo ami ancora?»
Purtroppo non riuscì a fare a meno di voltarsi verso di lei a quella domanda e la vide per la prima volta dall’inizio del suo racconto in difficoltà per cercare di mentire.
Portò le mani alla bocca cercando di non parlare, divenne rossa cercando di trattenere il respiro e per di più cominciò a tremare «S-si» disse lei in lacrime «Io non…non ho mai smesso di amarlo»
«BASTA!» urlò a quel punto «ORA DEVI ANDARTENE!» disse a Maggie mentre strinse Jane tra le braccia nascondendo il suo viso rosso agli altri. Lui lo sapeva, lo aveva capito, ma farglielo ammettere in quel modo era stato davvero maligno, soprattutto perché immaginò come dovesse sentirsi lei a dichiararsi a lui che non ricordava nulla della loro storia.
Alex si svegliò e sua madre andò subito da lui mentre suo padre disse «Draco, porta Jane di sopra a calmarsi un attimo, io accompagno Maggie alla porta»
Non avrebbe mai pensato di poter adorare di nuovo suo padre come in quel momento.
Trascinò con sé Jane fino in camera sua in silenzio e quando si chiuse la porta alle spalle le chiese «Come ti senti?»
«Terribilmente in imbarazzo» rispose lei.
«Sei ancora sotto l’incanto della pozione?»
«Si»
«Mi dispiace per tutto questo»
«A me dispiace che ti sei messo con quella lì, è proprio una stronza» disse lei cercando di coprirsi di nuovo la bocca con la mano
«Hai ragione» disse sorridendo.
«Non farmi parlare fin quando non passa l’effetto per favore» chiese lei imbarazzata.
«Ti lascio qui da sola, forse è meglio. Vado da Alex» disse lui.
«Ok, io aspetto un pò qui e poi vi raggiungo.» rispose lei sedendosi sul divano.
Ebbe un dejavù guardandola seduta su quel divano in quella posizione. 
Uscì da camera sua e tornò in sala da pranzo dove trovò entrambi i suoi genitori che parlottavano tra loro «Maggie se ne è andata?» chiese subito lui.
«Si» rispose suo padre «Jane come sta invece?»
«Tra quanto passa l’effetto? E quando gliel’avete fatta bere la pozione?» disse lui cercando di non sembrare troppo arrabbiato.
«Durante il dolce, era nello champagne» rispose sua madre «Le chiederò scusa appena si sarà ripresa.»
«Potevate chiederle di berla invece di dargliela di nascosto!» sbottò lui prendendo in braccio Alex che era tra le sue braccia.
«Ora che conosciamo le sue vere intenzioni non dubiteremo più di lei.» poi fece una piccola pausa «E vorrei chiedere scusa anche a te. Ti ho trattato come un ragazzino ma invece ti sei dimostrato un vero uomo.»
«Chiederemo scusa anche per Maggie, anche se non so…» aggiunse suo padre.
Maggie. Che fare con lei? Poteva capire lo shock per tutta la situazione ma il suo comportamento verso Jane? Era davvero confuso a riguardo .
«Papà,  sonno» disse Alex improvvisamente stropicciandosi gli occhi e facendogli dimenticare immediatamente Maggie.
«Vuoi che ti leggo uno dei nostri libri?» disse portandolo di nuovo sul divano e facendolo distendere sotto la copertina.
«Si, quello dei cavalieri!» disse lui.
«Ottima scelta!» estrasse la bacchetta e fece apparire uno dei libri per bambini che gli aveva comprato «C’era una volta…»
I suoi genitori rimasero lontani ad osservare la scena.



Jane rimase nella camera di Draco per circa un’ora, suppose che l’effetto della pozione dovesse essere passato quando decise di uscire. In quel lasso di tempo continuò a rivivere mentalmente la scena di lei che dice davanti a tutti di amare Draco. Voleva sparire dall’imbarazzo.
Si fece coraggio e scese al piano di sotto andando direttamente nella sala da pranzo.
C’erano Draco e sua madre seduti al tavolo, non più apparecchiato, mentre Alex era sul divano con suo nonno a giocare.
Quando la videro entrare i Malfoy si alzarono e Narcissa le andò incontro a metà strada tra la porta di ingresso ed il tavolo «Jane, ti chiedo scusa per averti fatto bere il Veritaserum di nascosto. La mia intenzione era di scoprire la verità per proteggere mio figlio. So che non è un’attenuante ma capirò se non vorrai perdonarmi»
La pozione era l’ultimo dei suoi problemi in quel momento «Sono madre anch'io adesso. Probabilmente avrei fatto la stessa cosa per Alex.» rispose.
Le si addolcì il viso e poi aggiunse «Non serviva darti il veritaserum, hai detto la verità dal primo momento.»
«E’ vero. Non mi sono resa conto della pozione fino a che Maggie…» interruppe la frase ripensando per l’ennesima volta a quella scena.
«Vorrei che sapessi che lei non avrebbe dovuto presenziare a questo pranzo, lei è venuta qui all’improvviso stamattina dicendo che voleva esserci e non ho potuto dire di no. Non era premeditato quello che è successo. Ti chiedo scusa anche per quello che è successo con lei»
«Non preoccuparti» disse improvvisamente Draco a voce alta alle sue spalle senza guardare nessuno «Non dirà più nulla a riguardo»
Jane, Narcissa e Lucius si guardarono a vicenda senza dire una parola.
Cosa stava intendendo? Che l’avrebbe lasciata? Dallo sguardo forse se lo stavano chiedendo anche i Malfoy.
Lucius si affiancò a sua moglie  «Jane, ci tengo anche da parte mia a farti le mie scuse.»
Jane li guardò entrambi negli occhi «Accetto le vostre scuse.»
Si rilassarono un pò tutti e Jane buttò gli occhi su Draco che continuava a guardare davanti a lui il nulla. Forse con la sua dichiarazione lo aveva destabilizzato.
Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto parlarci ma non sapeva come affrontare l’argomento in quel momento.
Alex le corse incontro e la prese per mano «Mamma! Voglio giocare a Chiddic!»
Jane sorrise capendo che volesse dire Quidditch «Oh davvero? In che ruolo?»
Alex ovviamente non conosceva la risposta ma si voltò verso Lucius come aspettando un suggerimento «Il nonno ti ha parlato del Quidditch?»
«Siii!» rispose lui felice.
A Lucius brillavano gli occhi «Gli ho mostrato uno dei nostri libri sul quidditch e pare gli piaccia»
«Alex adora tutti i tipi di libri a quanto pare» disse Draco alzandosi e unendosi a loro «La prossima volta che ci sarà una partita lo porterò»
«Mi sembra un'ottima idea!» aggiunse lei «Magari potreste andarci tutti insieme, così potrà conoscervi meglio»
«E’ una bellissima idea» disse Lucius guardando prima sua moglie e poi Draco «Ma credo che dobbiamo prima decidere come spiegare di lui ai nostri conoscenti»
Jane non aveva pensato al fatto che erano una famiglia conosciuta nel mondo magico e che giustamente dovevano spiegare da dove provenisse quel bambino all’improvviso.
«Capisco» rispose lei.
Narcissa si chinò verso Alex sorridendo e disse «Ti va di stare con i nonni qualche volta?»
Non rispose subito, ma guardò prima lei «Si qualche volta! Giochiamo a quidditch!»
Tutti si misero a ridere. Passarono il resto del pomeriggio a giocare con Alex fino a che fu il momento di tornare a casa «Arrivederci signori Malfoy» salutò Jane «Grazie per averci ospitati oggi»
«Non devi ringraziarci, dopo quello che ti abbiamo fatto soprattutto…» Narcissa si lasciò andare dandole una leggera carezza sul viso «Sei cresciuta bene nonostante tutto»
Jane sorrise «Ho fatto del mio meglio»
«Vi accompagno» disse Draco mettendosi il cappotto.
«Non occorre» disse lei temendo il momento in cui avrebbero dovuto parlare.
«Tranquilla mi fa piacere» rispose lui impedendole di dire altro.
Tesa come una corda di violino uscì dalla porta principale con Alex in braccio che continuava a salutare i nonni.
Il suono del pietrisco sotto le scarpe sembrava molto più rumoroso del normale in quel momento. Si sforzò di non guardare al suo fianco dove stava camminando Draco ma la sua ombra continuava a punzecchiarla facendo sentire la sua presenza.
Erano quasi arrivati al cancello oltre cui avrebbero potuto smaterializzarsi quando lei non riuscì più a trattenersi «Mi dispiace che hai dovuto sentirmi dire che ti amo in quel modo» disse piantando i piedi a terra «Se fosse stato per me non lo avresti mai saputo» aggiunse.
Draco si voltò verso di lei con uno sguardo indecifrabile «Jane» fece una piccola pausa «L’ho capito dal giorno che ci siamo rivisti che provi qualcosa per me»
Rimase pietrificata sul posto. Era così trasparente a tutti?
«Poi quel molliccio che si è trasformato nel mio cadavere mi ha dato la conferma» aggiunse lui quasi prendendosi gioco di lei.
«Ah già. Io….io avevo rimosso quel particolare» scommise tutto quello che aveva che era diventata rossa come un pomodoro. Che cretina.
«Mi dispiace che l’hai dovuto dire davanti a tutti. Dev’essere stato imbarazzante»
Stavolta Jane gli fece uno sguardo tagliente «Potresti evitare di mettere il dito nella piaga? Grazie.»
Draco rise prendendo Alex in braccio visto che stava allungando le braccia verso di lui.
«Scusa.» le disse facendo salire Alex sulle spalle «Forse ti ho amata pure io in passato. Non lo so.»
A Jane vennero in mente tutti i momenti passati con lui «Tu non me lo hai mai detto. Sei uno che lo dice di solito?»
Ripresero a camminare «Beh….si» disse lui indeciso
«Allora non mi hai amata» disse lei cercando di non essere troppo seria nascondendo la sensazione di vuoto in fondo allo stomaco.
Lui non disse più niente. Oltrepassarono il cancello e si smaterializzarono toccandosi per il braccio.
«Grazie per averci accompagnati a casa» disse Jane velocemente fuori la porta di casa sua.
«Grazie a te per aver sopportato la mia famiglia oggi» disse lui mettendo Alex a terra.
«Tutto sommato è andata bene con i tuoi, mi aspettavo di peggio sinceramente» ammise lei.
«Riguardo i miei sono rimasto sorpreso, hanno accettato subito di essere nonni»
Jane annuì felice «Così Alex potrà crescere avendo anche i nonni!»
«Sperando che siano dei nonni migliori rispetto a come sono stati genitori per me»
«Non mi sembra che tu sia venuto su così male dopotutto» gli disse dandogli un colpetto sul braccio.
Draco fece un mezzo sorriso dei suoi e stava per dire qualcosa quando Alex li interruppe «Andiamo a dormire?»
«Si, subito! Domani si va a scuola!» Jane aprì la porta «Saluta a papà»
Alex lo abbracciò e lui lo strinse forte a se «Ci vediamo presto, fai il bravo»
Quanto diamine avrebbe voluto farlo entrare e rimanere con loro per sempre.
«Siii» rispose lui correndo in casa.
«Buonanotte Draco»
«Buonanotte Jane»

 
___________



Draco un po ' alla volta riuscì a sistemare le cose nella sua vita. Diede il suo cognome ad Alex ma in comune accordo con Jane decisero di mantenere anche Lewis, quindi divenne Alexander Lewis Malfoy.
Stabilirono che un giorno a settimana lo avrebbe passato con i nonni mentre per il resto si sarebbero divisi i giorni in base agli impegni.
Maggie, inizialmente esclusa dalla sua vita da padre, aveva accettato suo figlio e riusciva anche a stare nella stessa stanza con lui, diversamente invece per Jane. Arrivò alla conclusione che doveva evitare di farle incontrare.
Jane dal canto suo non cercò di opporsi, anzi, facilitò l’allontanamento da lei «.. Purtroppo non posso venire a cena con voi, devo lavorare. Riporteresti tu Alex dopo?»
«Certamente. Dopo il turno te lo riporto, finisci alle 22?» chiese sull’uscio della sua porta. 
Da quando era successo il casino con Maggie quasi un anno prima lui non aveva più messo piede nella casa di Jane, ma le aveva sempre parlato fuori la porta, per rispetto di entrambe.
«Si, ma se dorme non svegliarlo. Nel caso verrò a prenderlo io domani mattina per portarlo a scuola»
«D’accordo, in quel caso allora te lo faccio trovare pronto per le 8, io vado a lavoro prima ma ci penserà mia madre a prepararlo»
Draco era riuscito a ottenere il lavoro da Obliviatore al Ministero ed oltre occuparsi dei vari incidenti magici tra i babbani aveva la possibilità di studiare un mare di fascicoli e documenti archiviati negli uffici riguardo la memoria umana. Inoltre aveva anche la fortuna di poter discutere dell’argomento con un medimago, il padre di Maggie. A parte per risolvere il suo caso, trovava l’argomento estremamente interessante. 
Alex arrivò correndo con il suo zaino sulle spalle «Sono ponto papà! Andiamo!»
Jane incrociò le braccia «Come mai così di fretta Alex?»
«Papà ha detto che mi compra una scopa per giocare a Chiiddich!»
«Cosa?? Hai solo 4 anni adesso!» sbottò lei guardando lui.
«Ovviamente intendevo una scopa giocattolo» specificò lui «Non è pericolosa»
«Se diventa viziato è colpa tua, ricordatelo» gli disse puntandogli il dito contro.
Alex gli tirò la mano «Andiamo papà dai!»
«Ok, ma saluta la mamma per bene!» gli disse e lui immediatamente l’abbracciò e le diede un bacio sulla guancia «Ciao mamma»
«Ciao amore, fai il bravo» disse scompigliandogli i capelli mossi biondo platino. Crescendo i capelli notarono una caratteristica fisica che poteva ricordare vagamente Jane, ovvero il mosso dei capelli. Jane andava fiera di quella cosa.


Draco dunque era riuscito a trovare l'equilibrio perfetto per fare convivere le due situazioni ma non durò per sempre. 
Andò tutto a rotoli, in buona parte, per colpa sua.
 
  
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