All’improvviso le luci presenti all’interno del commissariato si spensero: la corrente era saltata. Il commissario Marshall provò ad accendere l’interruttore senza ottenere risultati. Prese il cellulare dalla tasca e notò di come c’era assenza di segnale. Lasciò Marguerite seduta sulla sedia ed era rimasta ferma, attonita dopo la rivelazione del commissario. Il poliziotto uscì dalla stanza e la chiuse per sicurezza. Ad un certo punto arrivò un poliziotto in divisa nera di trent’anni dai capelli biondi che teneva in mano una torcia. -Che sta succedendo Johnson? – domandò il commissario. -È saltata la luce e ho mandato Rick a ripristinarla e capire che sia successo! – L’agente notò che il suo superiore teneva le chiavi della stanza nella mano e le muoveva in maniera nervosa. -Che succede? – domandò il giovane. Marshall non apprezzò la domanda di primo acchito ma riconoscendo il ruolo che portava volle rispondere. -Non mi fido, è pur sempre una Kruger! – -Non sono un’assassina! – tuonò l’attrice dopo aver sentito che il poliziotto le aveva dato dell’assassina. Picchiò i pugni contro il vetro e toccò numerose volte la maniglia. Marshall non se ne curò. La porta del commissariato venne aperta con un calcio e, di lì a poco, urla, spari. L’agente Johnson tirò fuori la pistola, seguito da Marshall e percorsero il corridoio con le armi in pugno. Dalla sinistra di esso spuntò un poliziotto che venne, dapprima, spinto a terra e, una volta lì, trafitto numerose volte da un uomo armato di fucile d’assalto, passamontagna nero e giubbotto antiproiettile. Marshall si spostò sul lato sinistro del corridoio mentre Johnson tentò di parlare con l’assalitore. Quest’ultimo si voltò tenendo il fucile puntato. Alle sue spalle ne spuntò un altro che liberò numerosi colpi contro il giovane agente; costui cadde di schiena battendo la testa e sembrò essere ancora vivo ed osservava il commissario, allungando la mano in segno d’aiuto. Marshall, impaurito per la ferocia degli assalitori decise di lasciare il suo sottoposto lì morente e rientrò nella stanza degli interrogatori. Chiuse la serratura e vide che al tavolo gli mancava una gamba. Alle spalle del commissario Marguerite, che aveva preso la gamba mancante, colpì in testa il commissario e gli fece perdere conoscenza. CONTINUA