Serie TV > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: Aliseia    21/09/2023    2 recensioni
[The Nevers]
I Galanthi non sanno sempre tutto. Ma c’è una ragione per la loro iridescenza, è un arcobaleno che si dispiega nell’acqua di una lacrima.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Swan Songs'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I'll be seeing you

 
Fandom: The Nevers
Genere: Angst, Romantico
Rating: Teen up
Personaggi: Hugo Swann, Frank Mundi
Note alla storia: Un finale che non è una fine, come quello della serie. SPOILERS.
Dediche: a Miky. Li affido a te.
A Abby: questa è la mia soluzione agli eventi della Stagione 1. Spoilers.
Disclaimer: I personaggi e i luoghi presenti in questa storia in gran parte non appartengono a me ma a Joss Whedon, Jane Espenson, agli altri autori della serie e a chi ne detiene i diritti.
 
 
I'll be seeing you
In every lovely summer's day
In everything that's light and gay
I'll always think of you that way
I'll find you in the morning sun
And when the night is new
I'll be looking at the moon
But I'll be seeing you

Billie Holiday
 
Myrtle piegò il capo, si guardò le mani: dalle sue dita scaturivano scintille. Una vecchia lampadina annerita si era accesa al suo tocco in un istante. Penance all’altro capo della stanza le aveva rivolto un lampo dei suoi occhi azzurri. I poteri… forse c’era ancora potere in loro. Erano ancora…toccati. Per questo Myrtle aveva piegato il capo e non per esprimere cordoglio su quel bellimbusto tutto riccioli e sorrisi. Lord Swann… non le stava neanche simpatico. Proprio ora Penance spiegava ad Augie che il giovane Lord era morto nel tentativo di proteggere Frank Mundi. Lord Massen, quel mostro, giaceva nel corridoio accanto a lui. Erano lì fuori, e tutto quel dolore crepitava nella penombra come quella lampadina col suo filo incandescente. Lord Swann che si immolava per Mundi. Un qualcosa che non doveva esistere. Come tutti loro.
Il poliziotto seduto a terra, le ginocchia tra le braccia e gli occhi pieni di lacrime, vegliava il suo amante… che situazione assurda. Frank si sollevò per entrare nel salone.
Amalia sospirò in disparte.
Una lacrima scivolò lungo la guancia di Lord Bidlow, pallido e non sbarbato. Sembrava diverso, più adulto e cupo. Nei suoi occhi indugiavano ombre, ambiguità che solo Amalia sapeva riconoscere e che non gli aveva mai visto prima. Ma Penny sprofondò tra le braccia di lui e Amalia, beh… lei non ebbe più voce in capitolo.
Mundi era sulla soglia, il cappello tra le mani, pallido come un cencio. “Devo… devo chiamare la polizia…”
“Sei tu la polizia, ricordi, Frank?” Maladie esibì il suo sorriso malato, mentre sgranava gli occhi verdi in cerca di approvazione. Solo Myrtle rispose con un cenno del capo.
Amalia sospirò ancora più profondamente. “Mundi, si sieda”
“No.”
“Mundi… Frank… Non puoi chiamare la polizia, capisci? – Amalia abbassò la voce – Due Lord morti e un poliziotto dalla dubbia fama… A chi crederebbero?”
Frank sgranò gli occhi, quasi non capisse… dubbia fama… Poi annuì.
Penance scosse la testa. “La dubbia fama era quella di Lord Swann …Ma il male era Lord Massen.” Tutto era bianco o nero nel limpido mondo di Penny Adair. Luce e oscurità mai si confondevano, non c’erano zone grigie, dove far crescere il dubbio.
Augie si guardò intorno, agitò le braccia “A proposito di Lord Massen…”
Frank socchiuse gli occhi. Forse per ricordare gli ultimi tempi. Quando lui e Hugo come al solito avevano mandato tutto a puttane, chiudendo l’agenzia investigativa. Frank non riusciva a condurre quella doppia vita, si sentiva un mantenuto. Anche se in realtà era lui a lavorare ad ogni caso, e Hugo contribuiva con i propri contatti. Per dirla tutta: con i suoi soldi, con il suo fascino, e con quel sorriso da figlio di buona donna. Per non parlare delle sue conoscenze nell’alta società. Ma a Frank quella situazione andava stretta. Forse nei salotti buoni la strana relazione che molti immaginavano dietro il portone di casa Swann provocava un’alzata di spalle e una risata. Ma nel quartiere dove Frank era cresciuto due uomini come loro rischiavano la vita… E così Frank era tornato nel vecchio appartamento, era stato reintegrato nella polizia come premio per aver scoperto l’assassina di Effie Boyle… e Hugo, deluso e amareggiato, non aveva trovato di meglio che riaprire il Ferrymen Club. Frank strizzò le palpebre, trafitto dal dolore. Ma non c’era solo quello… Aveva lasciato i morti in corridoio e ora, occhi chiusi e pugni stretti, provava a concentrarsi su quella nuova, strana sensazione: onde di calore che fiammeggiavano rosse dietro le palpebre serrate, percepiva la presenza degli altri come vampate nell’oscurità… Doveva essere lo shock perché da un’ora Hugo non c’era più, e ciò che Frank sentiva nel proprio cuore era principalmente freddo. Un freddo infinito, una desolazione sconfinata e mortale. Riaprì gli occhi, si passò la manica della giacca sul viso, forse per asciugare una stupida lacrima. Monello insopportabile, doveva sempre metterlo a disagio. Un dolore alle tempie lo costrinse di nuovo a serrare le palpebre.
“Detective Mundi?” la voce di True era esigente, come di chi non ha tempo da perdere. Frank si massaggiò la fronte e si sollevò dalla poltrona in cui era sprofondato, piccolo uomo distrutto dal rimorso. Con la coda dell’occhio guardò Hugo disteso in corridoio, pallido e immobile in una pozza di sangue. Intravedeva uno spicchio della sua faccia, quei riccioli scolpiti… Così bello e così… freddo. A fatica mise un piede dietro l’altro ma qualcosa lo incollava a terra, in quel corridoio buio. “Non posso – pensò confusamente – è buio, non posso lasciarlo solo…” Afferrò un cuscino dalla cassapanca e sollevando quei riccioli bagnati di sangue lo passò sotto la testa di Swann. Stava mandando a puttane l’intera scena del crimine, ma non gli importava nemmeno un po’. Lord Swann non lo avrebbe mai perdonato se lo avesse lasciato così, solo e scomposto, il bel capo nobile e altero abbandonato sulla spalla in una posa innaturale. Rassettò la sua redingote, gli compose le mani in un contegno più dignitoso, spostò un ricciolo sulla fronte eburnea.
“Mundi?!” la voce aspra di True lo strappò alla tentazione di un ultimo bacio.
“Mrs True?” chiese gravemente mentre rientrava nella stanza. Strizzò gli occhi alla luce.
“Lord Bidlow qui ci sta dicendo…”
Augustus interruppe la vedova True e agitando di nuovo le braccia disse tutto d’un fiato “Io credo di aver ucciso mia sorella!”
“Hai fatto bene, uccellinooo…” cantilenò Maladie dalla sua poltrona. Dopo gli eventi culminati con la partenza del Galanthi, l’intera strana compagnia era riunita nel salone dell’orfanotrofio.
Penance dardeggiò un’occhiata chiara in direzione della pazza, poi si rivolse premurosa a Augie “Ma è stato sicuramente un incidente…” lo interrogò con lo sguardo, gli occhioni pieni d’ansia.
“Oh… io non credo.” mormorò Augie. Il suo viso si indurì. “Lavinia era pronta a torturarci e a portare gran parte di noi alla morte, pur di ottenere la cura che a suo parere ci avrebbe salvato. Io… suppongo che sia stato uno scambio vantaggioso. Una sola vita amareggiata e disperata… per salvarne tante.”
“Hai fatto bene, baby” Maladie girò intorno alla poltrona. “Io avrei fatto lo stesso”
Penance sembrava allibita e scandalizzata.
Amalia True sospirò ancora.
Frank Mundi sollevò a fatica la pistola “Non è così che funziona, Lord Bidlow”
“Mr Mundi, voi non potete interpretare tutte le parti! Il poliziotto, la giuria, il giudice… e il carnefice!” gridò Penance.
“Oh, lui è solo un povero poliziotto triste… E ora un vedovo. Come te, Amalia” Maladie sorrise mostrando i denti guasti, un particolare che non rovinava la sua grazia da bambina. Amalia si pose di fronte a lei, avvertendo l’inizio di una crisi. Gli occhi neri in quelli verdi della sua nemesi. Maladie, o forse avremmo dovuto dire Sarah, ora che tutti loro avevano perso i poteri, sostenne lo sguardo. E allora accadde: gli occhi di Sarah si accesero come fosforo. Gialli e letali.
“Amalia, lei…guarda…” mormorò Penny.
In quel momento si udì un grido nella stanza di sopra. “Penance, Penance… Primrose è di nuovo… Grande!”
Myrtle guardò su. Sorrise, salì le scale a due a due. Mentre correva le luci si accendevano al suo passaggio.
Harriet soffiò su una delle lampade, il velluto divenne trasparente come vetro, assunse sfumature iridescenti, per poi liquefarsi e scivolare via. La casa era piena di grida, di gemiti stupiti, di urletti felici o spaventati. Augie sembrò ritrarsi, incassò le spalle e d’un tratto sparì dentro la giacca... dal mucchietto dei vestiti emerse un tordo sassello. E con un frullo d’ali Lord Bidlow volò via.
Avevano di nuovo i loro poteri, ma diversi: più strani, più forti.
Frank chiuse di nuovo gli occhi e dietro le palpebre percepì comunque le presenze intorno a sé: ombre dai contorni incandescenti, in tutti i toni del rosso. Che diavoleria era mai quella?
“Il Galanthi è scivolato via, pesciolino musicale nelle acque del Tamigi. Il Galanthi è volato via, fantasma dalle ali pesanti, coperte di stelle. Le Madri erano due, ma una sola sapeva volare. I Galanthi erano due, ma una sola era la madre” Maladie parlava in versi.
True socchiuse gli occhi, distese la mano e afferrò quella della donna che aveva tradito. Maladie continuò: “Ha cantato per noi ma soprattutto per lei. Pesce e libellula. Non è mai stata sola. Erano… separate. Ora di nuovo unite. Una in volo, l’altra… qui”
True guardò l’antica compagna. Maladie cantava di loro, di Sarah e di Amalia. Ma anche di altro. Visualizzò nella mente finalmente tranquilla la placenta pulsante. Sentì la paura, la speranza, il sollievo. Amalia True sentì lo strazio della separazione e l’orgoglio di vedere la propria creatura, libera e fiera. “Erano due. Madre e figlia…” Gli occhi di True erano pieni di lacrime. Non c’erano solo i semi, quella parte del Galanthi che sarebbe restata per sempre nei loro cuori. C’era una creatura nuova, che ispirava tutti loro in modi ancora da capire. Un altro Galanthi. Tutti loro ora lo sentivano. Quali conseguenze avrebbe avuto sul mondo? Al momento la conseguenza più immediata sembrava quella della follia di Penny. “Li vedo! Li vedo! Oh, quale pericolo… Lui non è morto! Le sue mani rendono freddo come metallo tutto ciò che tocca… Ma lei è come un rovo che brucia. Lei ci vuole distruggere tutti… Augie, Augie, dove sei? Non hai ucciso nessuno… Lavinia è viva!”
Penance sgranò gli occhi, uscendo dalla sua trance. “In questo momento lui la sta guidando… stanno tornando qui” mormorò con tono più calmo e più grave.
Frank fissò la ragazza. “Augie è tornato da Miss Bidlow? Miss Bidlow è viva?”
Penance scosse la testa e poi annuì. “Miss Bidlow è viva. Lord Massen la sta portando qui”
“Ma che cazzo?!” Mrs True era evidentemente uscita dalla trance poetica. Guardò Mundi. “A quanto pare i miei poteri non sono più un’esclusiva… Non che ci tenessi particolarmente, le vertigini e tutto il resto… Ma Penny vede il presente e a me lascia passato e futuro… E lei, Mundi? Lei cosa vede?”
Mundi vacillò. “Non mi dica che nulla è cambiato, glielo leggo in faccia” sibilò Amalia.
“Io… se chiudo gli occhi avverto il calore della gente. Di quelli vivi, intendo. Come onde di calore…”
True fece spallucce. “Potrebbe tornarci utile. Con quel Massen ancora in circolazione… E Lady Bidlow! Toccati entrambi. Non sarà facile…”
Ma Frank già non la ascoltava più. Stava tornando nel corridoio, gli occhi ostinatamente chiusi. Le sue percezioni non avevano tutte la stessa intensità. Nella sua mente il calore diventava colore, una delle tante, infinite sfumature del rosso… e in quel momento avvertiva un’altra persona nel corridoio, un’esplosione di un rosso magenta, come quella di un fiore che si apre. Petali luminosi si distendevano gli uni sugli altri nello sbocciare glorioso di una scandalosa corolla.
“Frank? – la voce era debole – Frank, dov’eri? Era così buio…”
Frank si chinò, afferrò il suo ragazzo, se lo strinse al cuore mentre con le mani nel buio cercava i riccioli umidi e morbidi. “Era così freddo, Frank”
“Sono qui, sono qui – mormorò Frank sulle labbra di Hugo – Tu non avrai più freddo. Non avrai più paura”
Una lieve risata tintinnò nell’oscurità. “Molto romantico, ma al momento mi basterebbe una tazza di tè… Frank, tu pensi che i toccati bevano tè come noi? E come mai il tuo viso ha un alone di luce intorno? Non è un buon segno, Frank. Sono morto? I tuoi occhi lampeggiano… Frank, non sarò mica toccato?”
“Taci…” mormorò Frank tra i capelli di Hugo.
“Ma Frank…”
“Zitto!” e finalmente si decise a baciarlo, poiché al mondo non esisteva altro modo per ammutolire Lord Hugo Swann.
 
*
Hugo, Lavinia, Lord Massen… Nessuno capiva per quale ragione tutti costoro fossero tornati dalla morte, e in che misura ciò fosse collegato ai loro nuovi poteri. Tutti però erano certi che quello era il grande piano dei Galanthi. E non sapevano, i candidi toccati, che era stato un disegno incredibile del Caso, un riflesso imprevisto della luce, il rimbalzo di un’onda sonora, la traiettoria capricciosa dell’energia…Poiché Maladie aveva ragione, nel laboratorio del dottor Hague erano due le Madri. Una era l’essenza malvagia evocata dal dottore, l’altra era l’essere che Lavinia credeva uscito dall’uovo alieno. La creatura che, salvata da Maladie con la rinuncia del proprio dono, si era ricongiunta alla Figlia, il pesciolino sonoro scappato nelle acque del Tamigi.

Due raggi di energia, due nastri iridescenti, lasciano l’orfanotrofio.* Madre e figlia prendono il volo, sorvolando il corridoio dove Frank piange Hugo, sfiorando il laboratorio dove Augie ancora non osa confessare a Penny la sua colpa. E nell’ultimo sguardo sulla terra, sono commosse a tal punto dai poveri amanti da decidere di cambiare la loro sorte. Non era questo il piano, i Galanthi non sanno sempre tutto. Ma c’è una ragione per la loro iridescenza, è un arcobaleno che si dispiega nell’acqua di una lacrima.
E alla fine la Madre parte, la Figlia resta. È questo il Sacrificio, è questo il seme che scende in ogni cuore.
 


* La scena esiste davvero. Due raggi di luce sorvolano il corridoio mentre Frank è chino su Hugo.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Aliseia