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Autore: Dioni    22/09/2023    2 recensioni
Secondo capitolo del crossover Inuyasha/Assassin's creed.
Sesshomaru,Ezio e Toran sono diretti Nella regione dell'Hokkaido,cuore gelido del nord del Giappone per investigare su Otsune,signora degli Ainu e degli yokai del nord che stranamente sembrano collaborare con gli umani e hanyou di quella zona.Ma altri motivi spingono il giovane cane a incamminarsi verso nord dove misteri e scoperte di vite passate lo trascineranno verso un passato misterioso che coinvolge le origini della sua razza e forse della sua famiglia. Ma nel presente un altra ombra si innalza sull'esistenza di Sesshomaru,già minacciata dalle mire dei templari. Il feroce signore della guerra Oda Nobunaga e sulle sue tracce in attesa di porre fine alla sua vita per motivi che solo lui conosce e che aspira a sottomettere l'intera isola del Giappone sotto il vessillo della sua casata,mentre il mondo si apre ad una nuova era di apertura agli stranieri e di industriosa modernità. Sesshomaru questa volta dovrà prepararsi al meglio per affrontare prove alla quale non era pronto ed affrontare un destino più grande di quanto potesse mai immaginare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La corsa nella notte si stava dimostrando ardua come Ezio si era immaginato. L'assassino se ne restava in alto,tra i rami,tenendosi in precario equilibrio,poggiando i piedi tra una fronda e l'altra,mentre Sesshomaru,o meglio,Minerva,l'entità che si era impossessata del corpo dello yokai invece correva a terra,con la stessa potenza nelle gambe che avrebbe impiegato l'inuyokai in quella corsa,imitandone persino il portamento e quell'abitudine di abbassare il capo e il collo durante la corsa,come un predatore all'inseguimento della preda. Ma nel suo caso,era lui l'inseguito. Ezio,dalla sua posizione,riusciva a stare al passo con un dayokai in piena corsa,certo,non poteva eguagliarne la forza fisica e la piena capacità muscolare al massimo,dato che lo aveva visto scattare e aveva misurato la forza del ragazzo in confronto alla sua,ma doveva dire che in quella occasione il terreno della foresta giocava in favore dell'assassino,in quanto la numerosa presenza degli alberi sul percorso dell'inseguimento e il terreno umido,che impediva ai piedi di Sesshomaru di aderire al suolo con regolarità,dava un vantaggio in più all'umano,rispetto allo yokai. La sua intenzione però non era fermare Sesshomaru,sapendo bene che Minerva si sarebbe difesa come aveva fatto contro Koga e che quegli oggetti,dalla natura ancora misteriosa,erano in grado di fare persino peggiore in confronto ad una barriera di protezione in grado di respingere gli aggressori. Il tempio si faceva più vicino e loro erano ancora intenti in quella corsa sfrenata. Qualcosa diceva al fiorentino che il momento di coricarsi a letto,nonostante la lunga giornata era lungi dal concludersi li.


Dopo aver percorso buona parte del percorso camminando tranquillamente,ma pur restando vigili, Ichiin e Muuya si inerpicarono per lo stesso percorso che conduceva al tempio,eppure a Sesshomaru,parve che l'ambiente circostante,seppur molto simile a quello presente nella sua epoca aveva un qualcosa di diverso ed estraneo al luogo come lo aveva conosciuto lui,nella sua epoca. Forse era solo una sensazione,ma non sapeva dargli una definizione in alcun modo e la cosa non lo faceva stare tranquillo. Per ora era bloccato in quel corpo,come quando aveva vissuto l'esperienza di essere dentro Jin e di vivere il suo punto di vista,ma la prima volta che aveva visto Ichiin era un esperienza vista dal suo punto vista personale e non quello dell'inuyokai che gli assomigliava tanto. Chi era? Da dove veniva? E Perché era giunto in quella terra? Non lo sapeva,non lo sapeva nessuno a quanto pare. Uno yokai che restava un mistero per la stessa gente che lo venerava come una specie di eroe,della quale si era raccontato molto,ma della quale nessuno sapeva niente. Un vero mistero. Giunti ad un certo punto del percorso però i due udirono qualcosa giungere in fretta da più in alto,nella loro direzione.

Dietro gli alberi,presto.”,disse Ichiin indicando alla ragazza di togliersi dal percorso.

Il più piccolo dei due si nascose in una selva di cespugli li vicino,avvantaggiato dalla bassa statura,appiattendosi al suolo e coperto dalla vegetazione. Lei invece si nascose dietro un albero largo più o meno quanto lei ,appiattendosi al tronco e portando l'ascia contro il petto cercando di nasconderla il più possibile,visto che la sua arma proprio piccola non era.

In un istante un folto gruppo di yoro scese nella loro direzione,ad una velocità che sembrava dettata più dal bisogno che dalla voglia,tale era la fretta con la quale stavano scendendo. Parevano tutti dei giovani guerrieri,tra i venti e i trenta membri in tutto,armati di rudimentali lance di legno e pugnali,oltre a zanne e artigli e nessuna protezione se non le loro pellicce. Sesshomaru non era troppo stupito dalla cosa, tra gli yokai i lupi non era mai stati tra quelli che possedevano il miglior equipaggiamento per affrontare uno scontro,salvo quella specie di arma usata da Koga al tempio,ma in quest'epoca che stava rivivendo nessuno pareva portare con se armi o armature particolarmente affascinanti.

Svelti,hanno visto un gruppo di cervi insieme a dei cani,dobbiamo ucciderli,prima che si riprendano la loro zona sacra.”

La voce di uno yoro si fece udire al di sopra di tutto il gruppo,un capobranco o forse si atteggiava come tale,in ogni caso Ichiin non pareva voler interrompere il loro passaggio e proseguire,possibilmente,senza combattere. Ma ovviamente le cose non potevano essere così semplici. Infatti,quando il gruppo di yoro era arrivato a metà della loro posizione Muuya uscì fuori dalla sua posizione,con la grande ascia in osso stretta tra le mani lanciandosi con ogni fibra del suo essere addosso ai giovani lupi,che presi alla sprovvista,nella foga della loro corsa e forse complice anche l'inesperienza,il violento donnone iniziò a mulinare la sua grossa arma,con un stile selvaggio e slanciato,non risparmiando violente asciate in attacchi larghi e vorticosi,impegnando tutta la forza fisica che possedeva,mentre braccia,gambe e brandelli di corpi volavano da tutte le parti,senza che gli yoro di passaggio avessero avuto il tempo di difendersi né tanto meno di tentare un contrattacco. Finì tutto in pochi attimi,con Muuya che si passava un avambraccio sulla fronte,per togliersi il sangue dalla fronte,che gli colava sugli occhi. Nym uscì dal suo nascondiglio e da come si stava avvicinando alla donna Sesshomaru poté intuire che non pareva felice della cosa. Nemmeno un po'.

Perché?”,chiese Ichiin irritato.

Perché cosa?”,chiese lei fingendo di non capire cosa gli stesse chiedendo,come se non fosse la prima volta.

Perché li hai uccisi?”

Perché stavano andando dai miei guerrieri più in basso è...”,disse lei tentando di evitare lo sguardo di lui,come una bambina colta sul fatto durante una marachella, “non volevo che combattessero per difendere un cervo e la sua scorta...Siamo già in pochi nella nostra tribù e in quanto capo,non posso permettermi di perderne altri.”

Ichiin,restò a fissarla un attimo,in silenzio,come a voler raccogliere tutte le idee che in quel momento gli balenavano nella testa e usare la migliore per farle una paternale grande quanto lei e lei di certo non era piccola. Ma per Sesshomaru,che stava guardando quella scena per costrizione e non per voglia,aveva una sola risposta da darle dopo quella spiegazione. Idiota.

Ascolta...”,disse lui con tono più morbido, “Io capisco i tuoi timori verso la tua gente è capisco che ti esponi in prima persona per proteggerli,lo capisco,davvero. Però non puoi forzatamente venire con me ogni volta che io decido di andare da solo. Se quello che mi ha detto Kummarakuri corrisponde a verità,allora vuol dire che forse ho trovato quello che cercavo...oppure ci sono molto vicino. Per questo ho bisogno di andare da solo e poi,il mio approccio è molto più indicato per questo genere di cose."

"Ma sei da solo,potrebbero ucciderti.",disse lei preoccupata.

"No e sai perché? Perché io so come non farmi vedere,sentire è so come coprire il mio odore. Non mi prenderanno mai. Torna dai tuoi è garantisci la difesa dei nostri alleati,infondo,non potete più permettere che i lupi spadroneggino a destra e a manca no?"

Lei cercò di replicare,ma non ebbe nemmeno il tempo di parlargli che lui subito scappò via per il sentiero,da solo,dove la sua velocità nella corsa e la sua leggerezza battevano Muuya per quel sentiero tortuoso e nel mentre Sesshomaru si chiedeva di cosa stesse parlando quando Ichiin ha fatto riferimento alla cosa che stava cercando,non ci capiva più nulla,da tempo ormai,non capiva niente di quella storia.


Dopo venti minuti di camminata guardinga,Sesshomaru vide che Ichiin,aveva risalito buona parte della strada fatta da lui e il suo gruppo per scendere,ma ad un certo punto il piccolo inuyokai aveva cambiato percorso,mostrando all'altro inuyokai,quello che stava vivendo quell'esperienza del passato,un altro percorso,una strada della quale apprese l'esistenza solo in quel momento. Ichiin si era inoltrato nella foresta,in una zona al di sotto del punto in cui lui e gli altri,guidati da Urtak verso il tempio. Percorreva sempre l'altura,ma da qui il fiume pareva più vicino e anche la foresta sottostante era ben visibile dove si trovava,con gli abeti,gli aceri e altre conifere in bella vista,regalando una buona vista su un paesaggio immerso nella natura più isolata. Ma non era il panorama il motivo per la quale stesse percorrendo quella strada ed infatti,i suoi sospetti furuno subito confermati. In lontananza,vicino alla fine del percorso,un paio di lupi a guardia dello strapiombo,intenti a parlare tra di loro e distratte nel compiere la loro mansione. Non proprio tra le migliori delle sentinelle. La fortuna era dalla sua. Estrasse il pugnale e si avvicinò lentamente,acquattato e di soppiatto. La strada faceva un giro un pò particolare per giungere al punto dei due lupi,poiché percorreva un piccola ansa verso l'interno della pietra e i due,si trovavano esattamente vicino all'angolo che dava dalla loro parte. Questo punto gli avrebbe permesso di tendergli un imboscata. Giunto alla fine della curva,si appiattì contro la parete e quatto quatto, si avvicinò alle due guardie,senza essere udito,muovendosi con passo felpato mentre per il proprio odore,Sesshomaru non aveva capito come facesse a coprire la propria presenza,ma probabilmente,se quello yokai sapeva essere così furtivo,probabilmente sapeva come fare,come aveva affermato lo stesso Ichiin parlando con Muuya. Passo dopo passo si fece più vicino ai due,tanto che,con orecchio attento,sentì la conversazione tra le due sentinelle.

Ah,non vedo l'ora di tornare a valle con gli altri. C'è una femmina da poco diventata donna e non vedo l'ora di fecondarla. Sarò anche giovane,ma voglio una mia discendenza.”,disse uno dei due yoro.

E lei lo sa che ti vuoi accoppiare con lei?”,disse l'altro.

Ho provato a dirglielo, ma non sono l'unico che ci prova. Mi sa che dovrò sconfiggere gli altri in combattimento e poi potrò mostrargli quanto sono forte. Così capirà che faccio sul serio e poi...ho sentito voci strane su questo posto.”

Quali voci?”

Dicono che il capo sia sceso in profondità,nella montagna,da dove esce il fiume. Pare che alcuni dei nostri abbiano trovato qualcosa di strano,sottoterra.”

Cioè?”

Non lo so,non lo capito. Ma è alto e grosso,molto grosso e sembra che chiunque provi ad avvicinarsi venga respinto immediatamente. Una cosa da pazzi.”

Ma dai davvero? E da chi l'hai sentito?”

Beh da...”

Non fece in tempo a finire la frase che un taglio,comparso dal nulla,gli aveva diviso in due parti la trachea,dalla quale sgorgò sangue come un otre che si frantuma e riversa tutto il contenuto di fuori,mentre l'altro yoro,incapace di comprendere quello che era successo si ritrovò con una lama nel cuore e un inuyokai,più basso dei suoi simili lo stava fissando con sguardo gelido e privo di esitazione. Si accasciò a terra dopo che la lama fosse stata estratta,facendo compagnia al compagno,nella morte,che si stava dissanguando,sporcando il suolo roccioso di liquido vitale. Veloce ed efficiente,un vero esperto col pugnale,Sesshomaru certamente,non poteva dire che questo inuyokai non conoscesse il fatto suo,proprio come durante l'attacco dei lupi all'accampento dei cani.

Ichiin non perse tempo con i due e attraverso il punto di guardia e si trovò subito in uno spiazzò aperto,una piccola area che dava sempre verso l'esterno e mostrava in quel punto alla cascata,dalla quale era entrato anche il loro capo e gli altri probabilmente erano i suoi guerrieri più fedeli,un corpo di guardia personale. Si guardò attorno e si chiese perché mai quei due erano stati messi a guardia in quel punto esatto del percorso. Guardò lo spiazzò e notò sul terreno polveroso,tracce passi mescolati a resti di carcasse,cervi data la zona,probabilmente i guerrieri scesi per andare a valle uccisi da Muuya venivano da questo punto e per qualche motivo erano scesi più in basso,che fosse per volontà propria o perché gli era stato ordinato non poteva saperlo. Doveva proseguire. Percorso un altro abbondante pezzo di strada sconnessa, con curve ripide un pezzo del percorso spezzato,forse dovuta ad una frana,giunse alla fine del percorso sul burrone,dove a lato,nella roccia,scavato dalla pioggia e dal vento,un passaggio naturale che si inoltrava nella struttura stessa del piccolo monte,a cielo aperto,dove ancora si poteva vedere il cielo chiaro e splendente,ben diverso da quello che gli occhi di Sesshomaru avevano visto,scuro e ricoperto di nuvole. Si inoltrò negli spazi stretti e soffocanti di quel percorso creato dalle forze dell'acqua e del cielo,ma per fortuna Ichiin era più piccolo e sottile della maggior parte dei suoi simili e per lui passare in quel punto fu quasi come percorrere un corridoio,anche se di tanto in tanto dovette anche lui tirare il petto in dentro,trattenere il fiato e passare di lato come meglio poteva nella speranza di non restare incastrato tra quelle lisce pareti di roccia grigia. Passato l'ennesima strettoia, Ichiin si trovò in una nuova zona,stavolta molto più larga e percorribile del percorso fatto in precedenza. Questa nuova zona poteva misurare un centinaio di metri e larga altrettanto,un gigantesco quadrato,dove sulle pareti erano presenti enormi pitture rudimentali,con animali e figure umanoidi alti fino ad una decina di metri. Le scene rappresentavano scene molto diverse da quelle che si potevano trovare in una caverna,dove al posto di scene di caccia,o raccolta nel caso di una tribù erbivori come i cervi e scene di vita quotidiana erano presenti elementi decisamente originali e Ichiin si trovò a girare lo sguardo lentamente da un capo all'altro della grande area semi-naturale. Uno dei murali rappresentava un ambiente naturale,una foresta,identica a quella della terra in cui si trovava,con una grande presenza di alberi e alcuni cervi intenti a nutrirsi. Nulla di significativo a prima vista,poi la scena continuava e in mezzo alla vegetazione compare una figura,dalle forme maschili a giudicare dal rudimentale disegno,completamente bianca,molto alta intenta ad osservare un cervo e nella scena successiva lo stesso individuo tocca il cervo in mezzo alla corna e pare mutare forma e l'animale,da quadrupede diviene bipede e dalla posizione erette anche il suo aspetto cambia,divenendo un uomo,ma con le corna ancora sopra la testa. Nelle scena dopo la figura bianca avanza nella foresta seguito dal cervo umanoide e lo conduce ad una cerva,che a sua volta viene toccata sulla testa,muta forma e diviene una donna. Poi la figura bianca prende le mani dei due cervi e le unisce,facendo in modo che si prendano per mano e nella scena dopo si vede una piccola comunità di individui,alcuni con i palchi sopra la testa e delle figure più piccole al centro di essi,molto probabilmente dei bambini.

Pitture su muri. A giudicare dalla scene e dal modo in cui scorrono l'una verso l'altra si direbbe una storia,si direbbe un mito delle origini...”,disse il basso inuyokai esprimendo un suo pensiero a voce alta, “Bello,ma non è questo quello che mi interessa. Però a pensarci bene,la figura in bianco...se fosse realmente lui quello rappresentato,allora vuol dire che sono sulla strada giusta.”

Si ora aveva la conferma di quello che stava cercando e si,le parole del capo degli shika corrispondeva a verità,eppure era strano,il luogo,per quanto grande ed areato gli pareva chiuso,senza altre uscite,se non quello dalla quale era giunto e per di più,non c'erano yoro in questo luogo,ma la presenza delle guardie trovate sul percorso diceva il contrario,c'era qualcosa di strano,poi,da sopra le pareti della gola si udirono dei forti ululati,estrasse il pugnale e si preparò a combattere. Era una trappola.


Non la strada in salita aveva stancato Sesshomaru,o meglio,il suo corpo durante la corsa,ne i rami avevano impedito all'assassino di tenergli testa in quell'inseguimento. Percorsero lo stesso sentiero che li aveva portati al villaggio,ed ora correvano sulla stessa strada che gli Ainu avevano percorso per giungere nella area più sacra della parte in superficie del tempio,la grande piazza con la gigantesca statua di Kummarakuri, antico capo degli shika. Ezio avrebbe voluto parlare nuovamente con Minerva,con quella antico essere che nel suo mondo era stata identificata dagli antichi come una divinità,che fosse Minerva per i latini,Atena per i greci o Menrva per gli etruschi,qualunque nome gli avessero dato era un essere misterioso,una donna esistita,da quello che aveva capito l'assassino,in un epoca precedente da ben prima di quando il mondo si riteneva essere stato creato dalla mano di Dio,secondo le sacre scritture. Non sapeva niente di lei,se non quello che gli aveva raccontato,ma alle sue orecchie era parsa una storia veritiera quanto una fiaba della buona notte,ma allo stesso tempo,impossibile da rifiutare,sapendo già che quelle meraviglie del lontanissimo passato del mondo,erano vere e lui stesso,le aveva toccate con mano. Ma perché era qui anche lei e perché aveva posseduto Sesshomaru? Cosa voleva da lui? Cosa sapeva di lui? E perché in quel mondo dagli elementi così fantastici erano presenti anche le tracce di quell'antico popolo? Non ci capiva niente,era tutto troppo complicato. La magia e la tecnologia,un passato misterioso che si mescolava ad un presente incomprensibile,tutto possibile e nulla di certo. Quel mondo e il suo,così simili eppure così diversi. Ma ora doveva pensare solo a correre,a inseguirlo,a bloccarlo e costringerla a parlare. Non sapeva più niente e prima di certo non sapeva molto. Non sapeva nulla di magia,non sapeva nulla degli yokai,non sapeva nulla di quella terra e non sapeva nulla di quel mondo,non era nemmeno certo se in mondo simile Dio fosse un entità più concreta e reale di quanto lo fosse nel suo d'origine. Ma una cosa la sapeva per certo...correre.


I lupi saltarono giù dalle pareti,incuranti della distanza dal suolo,una decina di metri,poiché erano yokai e gli yoro erano abbastanza forti ed elastici da poter reggere il corpo. Ichiin sapeva che non aveva vie di fuga accessibili al momento e tornare indietro solo per rischiare di morire mentre strisciava in mezzo alle rocce non era una buona idea. Ma non poteva neanche restare circondato,lo svantaggio era evidente e lui,con solo un pugnale non poteva certo combatterli tutti solo con quell'arma. La situazione non era brutta. Era orrenda. Tuttavia restava lucido,concentrato,motivato a combattere,a sopravvivere. Sesshomaru sapeva bene come si poteva sentire Ichiin in quella situazione,del resto anche lui,si era ritrovato alcune volte in situazioni simili. I selvaggi si avvicinavano a lui scoordinati e maldestri,lanciandosi a testa bassa impugnando lance,bastoni o armati solo dei loro artigli. Ichiin restava fermo,in posizione di combattimento,con la presa rovesciata sul pugnale,la cui punta era rivolta verso il basso. Restava fermo,immobile,calmo e paziente. La sua calma e la loro violenza,la sua attesa e la loro fretta,la sua abilità...la loro morte. Il primo yoro si lanciò in avanti con l'intenzione artigliarlo direttamente al volto,ma Ichiin colmò la distanza in un attimo e in un rapido colpo gli tranciò le dita della mano omicida,poi gli passo a fianco da sotto il braccio e in rapido colpo di punta gli aprì un piccolo foro sull'arteria laterale al collo,dove in pochi secondi si sarebbe dissanguato. Fu la volta poi di una altro assalitore,veloce e scattante armato di una lancia dalla punta di legno,che gli si buttò contro con l'arma estesa al massimo. Fu facile scartarla leggermente di lato e affondare rapidamente,per tre volte di fila in un rene,facendo soffrire il lupo come non mai e poi farlo cadere a terra. Ma non prima di strappare di mano la lancia dalle mani dello yoro,girarsi e scagliarla contro uno yoro grande e grosso con in mano un pesante randello di legno,che fu centrato in un occhio e trapassato fin dietro la nuca. Più per la forza del braccio che per la qualità dell'arma. Il quarto,il quinto,il sesto e così via,un colpo dopo l'altro e ogni yoro che gli veniva contro si apprestava a dare un ultimo saluto al mondo,tra un impulso di dolore e una copiosa perdita di sangue. Erano in tanti,erano in troppi anche per uno abile con la lama come lui,una lama piccola certo,ma usata molto bene. Purtroppo tale abilità aveva ben poco effetto sul morale dei lupi,yokai fieri,testardi,incivili tanto quanto la più selvaggia delle bestie. Forza,tenacia e una testardaggine così radicata nel loro retaggio come razza,che le pietre in confronto parevano fatte di sabbia. Non importava quanti ne morissero o quanti di loro morissero o quanti di loro arrancavano a terra feriti e doloranti,avanzavano come gruppo,come tribù,o meglio,come un branco,ragionando sulla forza del numero e lui,era solo. Il pugnale non sarebbe bastato a farli arretrare,concepivano solo la forza,non l'abilità e se era forza l'unica cosa che le loro semplici menti comprendevano allora avrebbero avuto la forza,non aveva altra scelta.

Volete vedermi cattivo? E va bene...VE LA SIETE CERCATA.”

Vide l'ennesimo yoro corrergli incontro,alla stessa maniera degli altri compagni al suolo e nel vederlo Ichiin cambiò espressione,che divenne molto più feroce e i suoi occhi divennero rossi con le iridi verdi,strette,come gli occhi di un mostro privo di ogni ragionevolezza. Sesshomaru non poteva osservare quel mutamento dall'interno,ma riconosceva la sensazione,la ferocia,l'istinto sanguinario che circolava nelle vene insieme al sangue. La bestia è l'uomo nello stesso individuo. Dove finiva la ragione e iniziava la sete di sangue. Un confine difficile da marcare con precisione. Uno scatto,rapido come il vento e lo yoro non lo vide più,poi uno squarcio lunghissimo,dal fianco destro alla spalla sinistra,tanto profondo che si potevano vedere i muscoli e i gli organi sottostanti. Cadde a terra senza nemmeno potersi difendere. Il colpo fu così feroce e brutale che gli altri yoro più indietro si fermarono esterrefatti per quello che riuscirono a vedere,non molto in effetti,ma abbastanza per capire che Ichiin non era più visibile. Altri due fecero per combattere dopo che si fermarono a capire cosa fosse successo,ma uno dei due non fece in tempo a reagire che all'improvviso il braccio che teneva l'arma,un pesante bastone,cadde a terra come se fosse fatto fango e poi il sangue iniziò a precipitare a terra come un fiumiciattolo in primavera,l'altro a lui vicino si accorse con la coda dell'occhio cosa fosse successo,ma un cedimento improvviso lo fece cadere a terra di schiena,provò a rialzarsi ma non ci riuscì e capì perché,quando vide che le sue gambe erano rimaste in piedi,senza di lui,immobili,come di pietra e infine dai monconi inferiori,fiotti di sangue sgorgavano dal punto dove prima erano stati recisi i piedi,fin alla metà di entrambi i polpacci. Poi,i due yoro iniziarono ad urlare,più dal terrore che dal dolore e li i loro compagni intuirono una sola cosa. C'era qualcosa che non quadrava in quella imboscata. Altri tre lupi furono presi in fila e tutti e tre furono decapitati e i colli divennero inquietanti fontanelle vermiglie. Tra gli yoro,la paura,dilagò. Se Sesshomaru aveva ancora dei dubbi sulle autentiche capacità di Ichiin in combattimento ora non aveva più alcun dubbio. Questo piccolo inuyokai non era un semplice viaggiatore,come aveva affermato in precedenza,No. Era un guerriero,un vero combattente. Nella visione precedente questo cane aveva dimostrato un indole pacifica,di chi evita il combattimento,di chi preferisce la pace alla guerra. Ma ora pareva completamente l'opposto all'inuyokai che aveva visto la prima volta. I colpi di Ichiin ora erano feroci e implacabile ed anche con un arma così corta era stato in grado tranciare arti e mozzare teste senza alcuna fatica,con la naturalezza tipica di chi è abituato da sempre al combattimento. Proprio come lui del resto. Gli yoro iniziarono ad arretrare di fronte a quel cane,così abile con un arma così piccola era stato in grado di uccidere svariati giovani lupi senza alcuna fatica,anche in minoranza numerica e forse,sarebbe riuscito ad andare avanti ancora per molto,molto,molto tempo,perché non dava a vedere segni di stanchezza,ne cedimenti di alcun genere. Era forte,veloce e bravo,anzi,più che bravo a combattere. Un livello di abilità che raramente si era visto tra genti così selvagge,come la loro.

Cosa state facendo?”

Una voce,un uomo,dall'alto di una delle pareti dipinte,si stagliava sull'area come una presenza minacciosa. Non si riusciva a vederlo,poiché si era messo in direzione del sole,che da quel punto accecava chiunque cercasse di osservalo. Ichiin a quel punto si fermò a combattere,lasciando che i selvaggi arretrassero in cerca di salvezza.

Così tanti giovani disposti a combattere,a sporcarsi gli artigli di sangue nemico ora arretrano come cuccioli impauriti? Siete vergognosi.”,disse la figura in alto.

Era alta e massiccia,forse più di due metri,ma per il resto non la si poteva vedere con chiarezza,poiché,l'eccessiva luce del sole alle sue spalle proteggeva la sua identità.

Tu dannato,ci hai mentito,avevi detto che sarebbe stato facile ucciderlo.”,disse uno dei tanti yoro presenti nella folla.

Sesshomaru non poté non chiedersi chi fosse quell'uomo e cosa ci facesse li. Il sogno,il ricordo o qualunque cosa fosse stesse vivendo,si faceva via via sempre più strano e misterioso.


Erano giunti alla piazza principale del tempio,la dove diverse ore prima era stata combattuta una battaglia,ora,era tornato ad essere un luogo di pace,una tranquilla rovina nel mezzo di una foresta lussureggiante. Ma la pace di quel luogo era stata disturbata una seconda volta,da due esseri intenti a correre,in quella piazza,dove ai lati della stessa un buon numero di scheletri in forma umanoide,trasportavano i cadaveri,intenti a portarli chissà dove e farne cosa l'assassino non lo sapeva e in quel momento non gli interessava. Sapeva solo che il fiato nei suoi polmoni ormai era giunto quasi al termine e presto o tardi avrebbe dovuto cedere. Anche per un uomo ben allenato come lui,correre a perdifiato per un lungo percorso principalmente in salita,poi la grotta,la discesa prima della piazza ed ora la piazza stessa,era troppo persino per lui e il peso del suo equipaggiamento di certo non lo aiutava. Poi ad un certo punto della corsa Il corpo di Sesshomaru spiccò un balzo in aria,tanto alto e forte da fargli guadagnare una buona misura sull'assassino e quando atterrò non si mosse più,dando le spalle ad Ezio,che rallentò e grato all'interruzione di quella corsa iniziò a riprendere fiato. Avrebbe potuto correre ancora per qualche chilometro,ma una boccata d'aria fresca a riempire i polmoni di certo non gli sarebbe dispiaciuto.

Mi sorprende che tu non abbia usato un qualche tiro mancino per fermarmi,profeta. Sono certa che ci saresti riuscito benissimo eppure,hai preferito inseguirmi e nient'altro...”,disse Minerva con la sua voce prodotta attraverso la gola dell'inuyokai,per poi girarsi e fissarlo con quegli occhi privi di ogni pigmento, “Perchè?”

Ezio,tra un respiro e l'altro guardò Sesshomaru,o meglio, Minerva in quelle pupille vuote e apatiche con fare risoluto e combattivo. Gli occhi da rapace del mentore fiorentino erano carichi di energia inespressa,quella stessa energia che ancora lo motivo a confrontarsi con quell'antico essere.

Forse questo bambolone dopo tutto mi è simpatico.”

Simpatico? Pensi che un semplice aggettivo basti a giustificare questa tua fatica? Rinuncia,il tuo compito è un altro e non stando in questo piano dell'esistenza che porterai a termine il tuo compito.”

Lo dici come se avessi scelto Minerva. Credi davvero che volessi trovarmi in questa versione fantastica dell'estremo oriente,a interpretare la parte di un Marco Polo fatta decisamente male? Non se ne parla è piuttosto dimmi,anche tu,come i templari,gli assassini e tutti i frutti dell'eden che tu e la tua gente vi siete lasciati indietro,perché siete tutti qui?”

Non ti riguarda assassino. Ti dirò solo che la tua presenza qui e dovuta al caso,nulla di più.”

Davvero? Allora anche quello che è successo nel tempio a Roma,sotto il colosseo,anche quello è un caso? Perché il tempio si è attivato?”

Lascia perdere. Sfidi concetti e conoscenze che esulano dalla tua capacità di comprensione. La tua specie apprende velocemente man mano che avanzate nelle epoche,ma siete ancora lontani dal concepire cose di gran lunga più complesse,cose che al punto in cui la tua specie si trova non osa neanche immaginare.”

E per quanto riguarda lui?”,disse Ezio indicando il corpo di Sesshomaru, “Che vuoi farne di lui?”

Lui non è affare che ti riguarda assassino. Lascia che gli eventi facciano il loro corso. Questo mondo non è la tua casa.”

Ma è la mia causa ciò per cui mi batto. Sesshomaru ha diritto di essere libero quali siano le conseguenze delle sue scelte è tu,che hai preso possesso del suo corpo giochi con la sua libertà,come se fosse un pupazzo.”

Credi che mi diverta a prendere possesso di questo yokai,spirito,essere soprannaturale non importa quale sia il modo in cui lo chiamano qui. Credimi,come lui non c'è nessun altro al mondo,sia in termini di spazio che di tempo. In qualunque terra,in qualunque nazione,cultura,etnia e civiltà del mondo abbiamo visto la loro razza in questo mondo,quasi come voi umani,espandersi e riprodursi,viaggiare e cambiare nomi a seconda dei popoli che li hanno conosciuti: Mesopotamia,Egitto,Grecia,Roma,le terre dei celti e dei germani,Africa,Arabia e così via. Ogni civiltà a dato un nome differente,mescolandosi ai miti e alle credenze di ogni popolo che hanno incontrato,fossero popoli umani o no. Della sua specie c'è ne sono nel mondo e ognuno interagisce con le altre creature in maniera differente...ma questo ragazzo,come lo chiami tu è una faccenda più grande di te. Rinuncia profeta,lo dico per il tuo bene.”

E se non volessi rinunciare? Che cosa vorresti farmi?”

Io niente,sono io il problema qui,ma lui. Tu in lui vedi più luce di quanta c'è ne sia veramente,ma ti posso garantire che ciò si nasconde nel profondo è un abisso è infondo ad esso si nascondono orrore e meraviglia in egual misura. Vedessi tu quello che io vedo in lui...la tua mente collasserebbe su se stessa,profeta. Ora devo andare.”

Andare?Dove? Non hai spiegato niente Minerva.”

Anche se la sua mente dorme,il suo essere mi respinge. Si,questa creatura e molto più forte di quanto io potessi immaginare. Farà ciò che deve fare, a tempo debito, esattamente come te. Addio.”

No aspetta.”

L'inuyokai chiuse gli occhi, per poi crollare al suolo come un albero abbattuto da un falegname e subito Ezio gli andò incontro,sovrastandolo,passando con gli occhi sul corpo inerte dello yokai in cerca di ferite o segni particolari,né trovò uno sull'avambraccio destro,una serie di linee che percorrevano la cute,che pian pian si ritiravano,accorciandosi verso il polso e poi,fermarsi definitivamente.

Ma che diavolo...”

Aprì le palpebre di Sesshomaru per vedere se fosse cosciente ma quello che vide fu nuovamente un a pupilla bianca e inanimata. Era incosciente e non pareva volersi riprendere. Tuttavia il petto si alzava e si abbassava ad un ritmo lento e coordinato,se non altro respirava. Era confuso,perché Minerva aveva fatto di tutto per scappare e poi fermarsi nella piazza del tempio,solo per parlargli? No,il motivo non poteva essere così semplice. Che c'entrasse qualcosa la scoperta che avevano fatto sotto il tempio? In effetti questo avrebbe spiegato perché Minerva si fosse diretta verso il tempio,nello stesso punto in cui loro stessi erano entrati,ma Urtak,prima che se ne fossero andati aveva chiuso la prima e la seconda porta che conduceva al monolito e quindi non sarebbe potuta entrare,oltretutto non senza un corpo fisico. Questo avrebbe spiegato la possessione per mezzo della tavoletta,un frutto dell'Eden,senza alcun dubbio e questo spiegava il dover usare un tramite per potersi spostare. Si tutto tornava,c'era qualcosa si importante la sotto e forse l'albero e la tavoletta erano collegati in qualche modo. Eppure,c'era una domanda che non pareva avere una risposta esaustiva. Perché Sesshomaru? Perché prendere possesso del suo corpo? E poi, tutta quella pantomima,tutta quella discussione e solo per girare attorno alla questione che più premeva ad Ezio in quel momento. Chi era veramente quel ragazzo? Quel bellimbusto con una forza mostruosa e un taglio di capelli che avrebbe fatto invidia a qualunque principessa lo confondeva,non era umano e non capiva cosa fosse per l'esattezza,come per gli altri membri di quella strana combriccola formatasi da poco. In quel mondo gli umani erano presenti e per ora aveva incrociato solo queste creature come simili della razza umana e chissà,forse c'erano altre creature e razze simili agli umani in quel mondo da fiaba,ai suoi occhi,una parodia esagerata della realtà come lui la conosceva. Eppure Minerva sembrava insistere sul volerlo allontanare da Sesshomaru,che temesse di scoprire qualcosa su di lui che non doveva apprendere? E se si,cosa? Lo volevano i templari,lo volevano gli assassini e adesso anche i membri della prima civilizzazione? Troppe parti in gioco per appropriarsi di una sola persona. Ezio fissò il volto di Sesshomaru steso a terra è l'espressione sul suo volto mostrava apertamente la sua preoccupazione.

Ragazzo...chi sei tu veramente?”

Ezio non fece in tempo a contemplare quella domanda che gli frullava in testa che alle sue orecchie,seppur coperte dal cappuccio bianco,udirono una serie di passi alle sue spalle e senza neanche pensarci estrasse velocemente la cinquedea che portava in vita,vicino ai pugnali da lancio e la puntò alla gola del malcapitato,fermandosi per tempo prima del colpo fatale,quando si accorse della creatura,fragile e spaventata che aveva di fronte.

Toran?”,disse il fiorentino sorpreso.

La pantera era immobile,catatonica alla vista dell'amato steso a terra,inerme,come un cadavere. Tremava,spaventata,confusa e disorientata,osservava Sesshomaru privo di ogni reazione,scomposto al suolo e senza dare segno di volersi riprendere.

Ezio...che cos'è successo?”,disse lei in preda all'emozione.

Troppe cose da dire,nessun modo giusto per farlo,tutto da capire e niente di comprensibile.

In quel momento,con tutto il suo addestramento,con tutta la sua esperienza e con tutta la sua abilità,si sentì preso alla sprovvista. Una delle poche volte,che la sua lingua non riuscisse a tirarlo fuori da una brutta situazione.

  
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