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Autore: LadyOfMischief    22/09/2023    1 recensioni
Dathomir sarebbe sempre stata casa sua e sarebbe sempre stato una parte di sé così come le sue Sorelle, ma era ormai giunto il tempo di lasciarselo alle spalle definitivamente e guardare al futuro, nonostante al momento apparisse piuttosto incerto.
- SPOILER DAL GIOCO JEDI SURVIVOR -
[Questa storia partecipa alla Themed Challenge – Summer Edition indetta dal forum Siate Curiosi Sempre.]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Themed Challenge - Summer Edition

Prompt 05: Fuoco

 

Nel corso degli ultimi giorni gli eventi si erano susseguiti con un tale rapidità che Merrin quasi faceva fatica a processarli, ma erano stati proprio quegli eventi frenetici che avevano riunito la sua famiglia, dal ritrovamento del droide che Cal aveva ribattezzato “Zeta” al suo ultimo scontro contro Dagan Gera [1], il Jedi proveniente da un’epoca antica e che era ossessionato da un pianeta nascosto chiamato Tanalorr [2].  A tutto questo si aggiungevano, poi, le questioni personali che riguardavano lei e Cal ma di cui non avevano ancora avuto modo di parlare, troppo presi dalla loro corsa contro il tempo per impedire a Dagan Gera di complicare ulteriormente le cose per la galassia intera.
Adesso era tutto finito, il Jedi del passato non rappresentava più alcuna minaccia e la bussola che conduceva a quel pianeta era finita in loro possesso, anche se richiedeva delle riparazioni prima di poterla usare. Per fortuna il maestro Eno Cordova [3] era piuttosto bravo con quel genere di cose, oltre ad essere un appassionato di antichi dispositivi, come l’Astrium che cinque anni prima lei e Cal avevano recuperato dalla tomba di Kujet a Dathomir, e si era offerto di ripristinare il dispositivo. L’operazione richiedeva tempo e precisione, perciò l’anziano maestro aveva suggerito a tutti gli altri di concedersi una serata tranquilla e di riposo, in modo da poter affrontare al meglio il viaggio che li avrebbe attesi l’indomani.
Era una sensazione meravigliosa trovarsi sotto il cielo stellato di Jedha con la famiglia al completo, con l’aggiunta di Bode,  l’uomo che Cal definiva un fratello, radunata attorno al fuoco e sorseggiando il tè che aveva preparato Greez, che aveva un sapore forte ma dolce, decisamente diverso dalle tisane che Merrin era solita bere quando viveva ancora a Dathomir. Sembrava quasi di essere tornata ai vecchi tempi, quando ancora non si erano separati e si concedevano qualche serata all’aria aperta, bevendo caf di pessima qualità, perché era tutto ciò che potevano permettersi, e soltanto qualche coperta a scaldarli anziché di un fuoco poiché c’era il rischio che qualcuno potesse individuarli, ma quelle serate per Merrin erano sempre state le più belle e di cui aveva sentito la mancanza quando le loro strada si erano divise.
Forse non era troppo tardi per riavere tutto ciò, per tornare ad essere la famiglia unita di un tempo e, allo stesso tempo, proseguire con le rispettive attività una volta raggiunto Tanalorr, un luogo sicuro che avrebbero potuto chiamare ‘casa’, o forse si stava facendo semplicemente trasportare dall’ottimismo contagioso di Cal.

 

“Cere…perché non vieni con noi su Tanalorr?” chiese speranzoso il Jedi, che desiderava riunire la loro famiglia più di chiunque altro “Non c’è dimora migliore per l’archivio, o il Cammino Segreto, e qualsiasi cosa abbia in serbo il futuro…la affronteremo insieme” Cere non rispose subito e sembrò rifletterci su, ma Merrin aveva imparato a conoscerla abbastanza da sapere che probabilmente aveva già preso una decisione, ancor prima che Cal glielo chiedesse.

“Sì, è un nuovo sentiero per tutti noi” fu la risposta decisa di Cere per poi aggiungere qualcos’altro a voce più bassa in modo che soltanto Cal potesse sentirla, tuttavia, a giudicare dall’espressione del Jedi, doveva trattarsi di una lode da parte della sua maestra “Ascoltate! Il Cammino Segreto ha una nuova casa” aggiunse alzandosi e sollevando la propria tazza per proporre un brindisi “A Tanalorr!”

Merrin fu la prima ad alzarsi dal proprio posto, presa dalla gioia di quella notizia, seguita poi da Greez e Bode.

“A Tanalorr” ripeterono tutti in coro.

Dopo tutte le avversità che avevano affrontato insieme, e non solo, sembrava quasi surreale il fatto che potessero finalmente cominciare un nuovo capitolo delle loro vite, senza doversi più nascondere e fuggire costantemente per sfuggire sia agli Haxion — che ancora cercavano sia Cal che Greez per regolare i conti in sospeso — che all’Impero.

“Aspetta un attimo, Cere, significa che vieni anche tu?” domandò Greez, come se avesse realizzato soltanto qualche secondo dopo le parole della sua amica.

“Sì, Greez” confermò quest’ultima “Anzi, vado a preparare gli archivi per poterli trasportare”

“Si sta facendo tardi, vengo con te” era difficile non notare l’entusiasmo di Greez, che il più delle volte era scorbutico o si lamentava per qualunque cosa “Dimmi, dov’è la Mantis di preciso? Questo posto è terrificante di notte!”

Merrin conosceva bene la base degli Anacoreti, ogni volta che si recava a Jedha per conto del Cammino Segreto sostava lì, tanto che Cere le aveva anche fatto preparare una camera tutta per sé, ma Greez non riusciva ancora ad orientarsi bene, forse sarebbe stato il caso di accompagnarlo prima che si smarrisse in qualche corridoio o si finisse nel bel mezzo del deserto per sbaglio. Inoltre, aveva bisogno di allontanarsi un po’ perché la presenza di Bode la metteva a disagio, c’era qualcosa di lui che non la convinceva del tutto, nonostante Cal avesse un’immensa fiducia nei suoi confronti, e forse conoscendolo meglio si sarebbe ricreduta, ma al momento il suo istinto le suggeriva di non fidarsi di quell’uomo.

“Ti accompagnerò io” propose a Greez.

“Grandioso, ma niente cose inquietanti, va bene?” il fatto che il pilota fosse ancora terrorizzato da lei, nonostante si conoscessero da cinque anni, quasi la divertiva, ma questa volta non avrebbe fatto uno dei suoi soliti commenti sarcastici o uno dei suoi scherzi.

“Cere, gli Anacoreti verranno davvero con noi?” si rivolse poi all’amica.

“Ma certo, sì”

“Uh, la nostra famiglia sta crescendo con un sacco di zii e zie inquietanti”

“Zii e zie?” chiese perplessa Merrin, imboccando il breve corridoio a malapena illuminato.

“Beh, sì, adesso anche loro faranno parte della nostra famiglia” spiegò Greez come se fosse la cosa più ovvia della galassia.

“Magari non riferirti a loro in questo modo quando sono presenti” lo avvertì Cere “Già pensano che tu sia un po’...strambo”

Il corridoio conduceva direttamente alla sala circolare degli archivi, la tappa di Cere, mentre Merrin e Greez proseguirono fino alla porta, sbloccabile inserendo con un codice che conoscevano soltanto lei e gli altri membri del Cammino Segreto, che conduceva a una piccola anticamera e che, a sua volta, conduceva all’hangar.

“Aspetta, era davvero così facile arrivare qui?” chiese Greez allargando tutte e quattro le braccia per indicare l’hangar.

“Sei stato tu a chiedere indicazioni”

“E tu ti sei offerta di accompagnarmi” fece presente il pilota  incamminandosi verso la nave “Pensavo volessi restare lì fuori con i tuoi amici”

“Bode non è mio amico, è amico di Cal” precisò Merrin seguendolo “E poi non potevo rischiare di perdere il nostro pilota”

“Se proprio vuoi saperlo, nemmeno a me sta molto simpatico”

“Non ho mai detto questo”

“Ti conosco da cinque anni strega, non quanto ti conoscono Cal o Cere, ma ho visto come ti tieni alla larga da lui” Greez aveva centrato il punto della questione, era davvero così evidente la sua mancanza di fiducia nei confronti di Bode? O, forse, Greez la conosceva meglio di quanto entrambi credessero?

“È solo che non mi fido ancora di lui” ammise Merrin.

“E che mi dici di Cal? Vi comportate in modo strano ultimamente” la domanda di Greez la colse alla sprovvista e di solito non era una cosa così facile.

“Cosa intendi con strano?”

“Sarò anche avanti con l’età, ma sono stato giovane anch’io, sai? L’ho visto come vi guardate da quando sei tornata con noi, anzi, forse tutti l’hanno visto e sembrate evitare a tutti i costi di restare da soli”

“Forse il tè che hai preparato era troppo forte e ti sta dando alla testa” replicò sarcastica, sperando di riuscire a cambiare discorso prima che quella conversazione si facesse ancora più imbarazzante.

“Ascolta, so che non sono affari miei, ma voglio solo il meglio per entrambi” e detto ciò Greez risalì la rampa della Mantis “Coraggio, va’ dal tuo Jedi, il suo amico non è un tipo particolarmente notturno e rientra sempre verso quest’ora” concluse sparendo poi all’interno della nave borbottando qualcosa tra sé e sé.
Per la prima volta da quando conosceva Greez, non riuscì a formulare una risposta sensata, o anche solo sarcastica, e solitamente era sempre lei ad avere l’ultima parola con lui.

 

 


 



Merrin era sempre stata brava a celare le proprie emozioni e mantenere sempre una certa compostezza in qualunque contesto, eppure Greez si era accorto degli sguardi fugaci che rivolgeva a Cal ogni volta che lui non le prestava attenzione o era impegnato a fare qualcosa e stando alle parole del pilota la cosa era reciproca. Forse era vero, avevano evitato inconsciamente di restare soli perché farlo significava dover affrontare una questione di cui nessuno dei aveva ancora avuto il coraggio di parlare: quel bacio nel deserto che c’era stato durante l’attacco Imperiale.
Era stata una situazione di vita o di morte, il piano che lei aveva in mente sarebbe potuto finire male in modi diversi e, tra questi, c’era la possibilità che non ne uscissero vivi, o che ne uscisse soltanto uno dei due, e l’unica cosa che lei sapeva in quel momento era che non volesse morire senza far capire a Cal che provasse qualcosa per lui. Aveva agito impulsivamente e l’aveva baciato subito dopo avergli chiesto se si fidasse di lei, cogliendolo completamente di sorpresa, tanto che lui aveva a malapena reagito, senza pensare al fatto che quel gesto avrebbe potuto compromettere per sempre l’amicizia profonda che li aveva sempre uniti.
Da quel momento nessuno dei due aveva mai fatto parola di quel che era successo, complice anche il frenetico susseguirsi degli eventi, e avevano cercato di comportarsi come se tra loro non fosse cambiato niente, ma era impossibile farlo. Evitare l’argomento e fingere di essere ancora solo amici non avrebbe cambiato la realtà delle cose o cancellato quel bacio di cui non si pentiva, anzi, se avesse avuto la possibilità di tornare indietro nel tempo l’avrebbe rifatto ancora.
Merrin seguiva di rado i consigli strampalati di Greez, che perlopiù riguardavano il giardinaggio, la cucina o quegli incontri di lotta tra creature enormi che tanto gli piacevano, per una volta, però, decise di farlo e di andare a parlare con Cal quella sera stessa.
Si era alzato il vento e il fuoco che avevano acceso si era ormai ridotto a una fiammella che illuminava a malapena la terrazza naturale dove si erano riuniti poco prima, Cal era ancora lì mentre, come anticipato da Greez, Bode stava rientrando all’interno della base e quando la vide si limitò a rivolgerle un saluto con un cenno del capo. Cal se ne stava lì affacciato ad ammirare il deserto, con il vento che gli scompigliava leggermente i capelli e illuminato soltanto dalla luce della luna, ma Merrin sapeva che lui poteva percepire sempre la sua presenza e che non aveva alcun bisogno di voltarsi per accorgersi che adesso anche lei aveva poggiato le braccia sulla formazione rocciosa che fungeva da balaustra.

“Che panorama, eh? Di notte il deserto sembra infinito” commentò Cal rigirando la tazza di tè tra le mani.

“C’è qualcosa di affascinante nel vuoto” concordò lei, che in diverse occasioni si era ritrovata in quello stesso punto ad osservare lo stesso panorama, chiedendosi se lui stesse bene e dove fosse.

“Ora parli come un Jedi” scherzò Cal voltandosi verso di lei.

“Alle volte avevano ragione” scherzò a sua volta Merrin poggiando i gomiti sulla balaustra e volgendo le spalle al deserto.

“Non su tutto” lei gli rivolse uno sguardo confuso, Cal aveva sempre parlato con grande stima dell’Ordine e ne aveva sempre condiviso i princìpi, ma adesso sembrava pensarla diversamente.
Per un attimo nessuno dei due aggiunse altro e Merrin si avvicinò di più a Cal, nel corso di quei tre anni anche lui era cresciuto e cambiato quanto lei, ma non aveva mai perso il suo ottimismo e altruismo, due delle qualità che aveva sempre apprezzato di lui.

“Senti…uhm…” cominciò lui in modo piuttosto impacciato, una cosa che Merrin trovò davvero adorabile perché le era sempre piaciuto davvero quel suo lato un po’ goffo, e soltanto qualche istante dopo prese abbastanza coraggio da posarle una mano sulla sua “L’Ordine è caduto, è ora di lasciarselo alle spalle…E ora so cosa voglio”

“Ci hai messo un bel po’” rispose Merrrin senza nemmeno riflettere e non riuscendo a trattenersi dal sorridere, era così felice in quel momento che per un attimo credette che entrambi i suoi cuori [4] non avrebbero retto tutta quella felicità.
Era stato momento in cui Cal era rientrato nella sua vita che lei si era resa conto di provare ben oltre del semplice affetto nei suoi confronti e aveva cominciato a guardarlo con occhi diversi, ma era stato soltanto quando l’aveva baciato nel deserto che aveva avuto la piena certezza di amarlo e fu con quella certezza che Merrin gli posò una mano sulla guancia e si avvicinò per baciarlo ancora una volta.




Spazio Autrice:

E siamo giunti alla fine di questa piccola avventura, anche se per loro non è finita qui perché dopo questa scena (a quel punto io ero in piena modalità porg urlante) inizia la “seconda” parte del gioco, che non sto qui a dirvi perché vi ho già spoilerato fin troppo e probabilmente vorrete spedirmi a calci nel sedere fino a una galassia lontana lontana 🙈
Anche in questo caso ho ripreso la scena e dialoghi dal gioco, tranne il dialogo tra Merrin e Greez perché il gioco è interamente dal punto di vista di Cal, mentre io ho rivisitato gli eventi dal punto di vista di Merrin con l’aggiunta di qualche dettaglio, quindi sì, anche il loro primo bacio (e il secondo a fine os) è esattamente come l’ho riportato qui.
E niente, ora la smetto di divagare e torno a sclerar- ehm, voglio dire vi lascio alle note.


Note: 


[1] Dagan Gera è un Jedi vissuto durante l’epoca dell’Alta Repubblica, finito poi in stasi per secoli in una vasca di bacta fino a quando Cal non lo libera e decide immediatamente di convertirsi al Lato Oscuro per ciò che è successo in passato.

[2] Tanalorr è situato all’interno di una nebulosa pressoché letale ed è raggiungibile soltanto sfruttando le bussole create dai Jedi dell’Alta Repubblica, che avevano scoperto il pianeta o sfruttando un meccanismo che questi ultimi avevano costruito su Koboh e che poteva aprire un passaggio sicuro.

[3] Eno Cordova è il maestro di Cere e in Jedi Fallen Order la trama consiste proprio nel compiere il suo stesso viaggio per recuperare un Holocron che egli stesso aveva nascosto in una cripta su Bogano.

[4] Merrin è una zabrak dathomiriana, la stessa razza a cui appartiene Darth Maul, che presenta notevoli differenze tra maschi (che hanno piccole corna e la pelle rossa o gialla) e femmine (prive di corna e hanno la pelle bianca, grigia o azzurra), e la loro caratteristica è l’avere due cuori.
   
 
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