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Autore: martinaor    23/09/2023    1 recensioni
Qui č buio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mondo č diventato impossibile.
Vivere č diverso.

Č appena arrivato l'autunno.
Il cielo fuori di qui č limpido.
Ci sono nuvole, i colori sono caldi, e c'č ancora un tiepido accenno di estate lontana.
C'č aria di malinconia, lė fuori.
Una malinconia bella.
Una malinconia buona.
Una malinconia giusta.

I bambini si riposano di sabato.
I ragazzi vanno il venerdė sera al luna park,
per acciuffare gli ultimi raggi di libertā,
prima di sprofondare nell' apatia di cinema e locali fumosi,
fuori dall' inverno mordente.

Il cielo č ancora sereno.

Qui č buio.

Ci sono oggetti nelle ombre; sono vestiti sporchi,
ma non ancora cosė tanto sporchi.
Una poltrona troppo grande, un lampadario sempre spento,
una cassapanca sempre chiusa.

Non la apro mai.
Non mi serve mai quello che c'č dentro.

Non mi serve niente.

Ci sono ricordi che sono tentativi;
i vestiti sono tentativi di progetti, i pesi sono tentativi di progetti,
le creme, anche loro, come i trucchi, le borse, le scarpe, i profumi…

Sono tentativi di uscire, di farmi degli amici.
Sono tentativi di piacere,
tentativi di riscrivere una vita scarabocchiata su diari scritti a metā,
a tratti.
Prove generali e discontinue di una vita buttata.

Ci sono sogni infranti tramutati i jeans regalati con ancora l'etichetta sopra;
ci sono magliette di mille colori
comprate con pochi soldi e il cuore gonfio di speranze e felicitā,
quando immaginavo di indossarle il sabato sera, insieme a persone senza volto,
maschere in attesa di un volto.

Le regalerō anche quelle.
Anche quelle.

Odio lo spreco.
Io sono uno spreco.
Io mi odio.

La camera ha un letto disfatto.
C'č una persona sopra.
Piange.
Mi fanno male gli occhi quando piango.

Ci sono fazzoletti nel cestino, c'č la veritā, nel cestino.
C'č una persona che indossa sempre lo stesso abito e le stesse scarpe.
Va' a fare la spesa, vā in palestra, vā a lavorare,
vā a fare la spesa, vā in palestra, vā a lavorare, vā a fare la spesa…

Compra vestiti che non indossa,
saluta persone che la odiano, sorride quando la sfottono.

Ha un' amico nello zainetto.

Ha venti amici nello zainetto.
Hanno la testa arancione e il corpo di catrame.
Bruciano al ritmo dei suoi sogni.
Bruciano al passo dei suoi desideri.

C'č troppo di sé, in quel fumo.
C'č troppa vita, nel fumo che vā verso il vuoto.

Sotto il cielo c'č un mondo brulicante di vita; vera o finta, č vita.
Parole che sono sentenze, muri che sono prigioni, cieli che sono sfondi.

La casa al mare dove č nata la seconda volta č abbandonata.

Metafora direi.
Quasi un' istantanea della condizione umana.

Rinasce solo per morire di nuovo.
Rinasce per bruciare ancora.

Ciao cielo.
Ciao a te che sei distante.
Ciao quando ci guardiamo, quando ci confrontiamo,
quando ci incontriamo, ogni tanto, io e te, muri di diverso colore.
Tu con un' universo fuori, io con un' universo dentro.

Siamo simili, io e te, siamo donatori.
Donatori di sogni, di vita, di storie.
Doniamo senza trattenerne nulla.
Siamo filtri in un mondo senza filtro.
Siamo setacci di emozioni.
Due.
Discariche di sogni.

   
 
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