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Autore: Soleil Jones    25/09/2023    1 recensioni
{ scritta per il ﹟writober2022. }
prompt:  fake dating.
featuring: kuroo & nishinoya /platonic
( + established bokuroo & yakunoya /romantic.).
 
[...] “Ed è un cliente con cui sto lavorando a un progetto importante. Potresti farmi questo piccolo favore? Non dobbiamo fingerci sposati o altro, solo lasciargli pensare che è un appuntamento.”
“La risposta è sempre no, Kuro-san. Sono felicemente impegnato da anni e lo sai.”
“Anche io lo sono, lo capisco.” Ovviamente. “Facciamo così: se Yakkun dice di sì, mi reggerai il gioco?”
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tetsurou Kuroo, Yuu Nishinoya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hello there! :)
Non ho idea se qualcuno leggerà davvero questa cosina super random e leggera che (altrettanto a caso tbh) vi sto importando da AO3, ma in caso, tre precisazioni prima di iniziare:

  • la fanfic è ambientata nel corso del time-skip, quindi qualora non foste in pari con il finale del Manga ci sono spoiler, qui dentro! Va da sé inoltre che i personaggi sono aged-up, direi nei loro mid-twenties facendo due conti.
  • ci sono degli interludi per chat con tanto di orari. Questi corrispondono al fuso orario corrente, quello califoraniano, ma ovviamente essendo Yaku e Bokuto in altre zone per loro l'ora è diversa, anche se non ve l'ho trasposta per non creare confusione.
  • ci sono dei pezzi di dialogo in inglese per via della presenza di personaggi madrelingua. Qualora siano Kuroo o Noya a usarlo, troverete un paio di errori messi lì da me volutamente perché again, non sono madrelingua inglese, loro due, anche se nel mio immaginario dopo tutti i viaggi che si è fatto Yuu potremmo considerarlo se non poliglotto perlomeno bilingue and you can pry this hc from my cold dead hands.

e niente, vi lascio a questa scemenza lol. <3
 





YUU, 19:47:
Ehi luce dei miei occhi! ♡
Indovina chi mi ha appena chiesto di uscire per finta per non fare una figura di merda?

_____

KUROO, 19:48:
Domanda: mi presti il tuo fidanzato?
Per finta. Massimo un paio d'ore.
Emergenza di lavoro.

 


 

Quando si dice che il mondo è più piccolo di quanto sembri, non è necessariamente una metafora.
Nishinoya ne ha una percezione più ampia e unica, propria di chiunque giri in lungo e in largo da quando aveva diciotto anni e possieda una personalità enorme stipata in un corpo minuscolo, a voler azzardare un'ipotesi. Kuroo invece ne misura le dimensioni usando ore di aereo e itinerari pianificati; una prospettiva idillica, dunque, per cui quelle volte in cui si accorge di uno zaino grande e rosso o di uno scocco biondo in contrasto con una zazzera nera passargli di fianco o dall'altra parte di una piazza o una spiaggia pensa: hm. Curioso.
In sei mesi capita ben cinque volte, in tre continenti, e spesso neanche fanno caso uno all'altro, chi perché preso dai propri impegni da sponsor e chi perché tira dritto a passo spedito verso mete ignote. Quindi quando capita una sesta volta — in un pub californiano, un luogo chiuso dove è impossibile pensare di aver visto male — salutare è il minimo a prescindere dal fatto che Kuroo è nel bel mezzo di un'uscita informale con un rappresentante di Stanford.
Non è un problema: fuori dall'orario lavorativo Mr. Griffith è un uomo ironico e alla mano, non mostra fastidio al vedere Nishinoya sbattere una mano sulla spalla del suo ospite e monopolizzare la sua attenzione per parlarci animatamente nella loro lingua madre. Anzi, quando lo lascia con un cenno del capo e un sorriso dai tratti più maturi dai tempi del liceo ma egualmente vivaci e se ne torna dal gruppetto di backpacker, con cui a quanto pare ha attaccato bottone la settimana scorsa, gli fa cenno di non pensare nemmeno di scusarsi per l'interruzione. D'altronde non stanno trattando.
In seguito Kuroo — che per indole è razionale e con la testa sulle spalle — ha la certezza che vada tutto a rotoli.
You know each other? ... Yes, he travels the world so we meet sometimes ... Oh, I see, small world. You seem close? No offense, but I thought that Asians were more reserved ... Close? Aah. He is the boyf—well, a friend of mine. He is the boyfriend ... Oh! A couple, I see! ... Yes, yes. A couple. Since high school, actually ... Well, don't look so unsure, kid. You guys look cute.
Complici il volume della musica del locale, l'accento di Griffith che si fa più marcato dopo il secondo bicchiere di vino, e una serie di affermazioni e fraintendimenti che portano Kuroo a strozzarsi con il suo drink quando realizza di aver inavvertitamente rubato il ragazzo al suo ex-compagno di squadra. Venti minuti dopo averlo fatto.
Ed è così che si ritrova a scivolare vicino a Nishinoya e cercare di ignorare il misto di frustrazione e imbarazzo che risuona nella sua testa sotto le sembianze di un ‘why don't you hang out together then? C'mon, c'mon, we're not working, Invite him and I'll buy you and the others a drink’. Fortunatamente Bokuto, il suo reale fidanzato, oltre a ridergli addosso ha parecchie ore di sonno in più rispetto a lui, e il buon umore necessario ad assicurargli che non è una tragedia: è come se si tenessero compagnia da amici, con la differenza che degli estranei pensano che escono insieme.
“Scusa, ma non se ne parla!”
Peccato però che Nishinoya non sia dello stesso parere.
Kuroo sospira, le spalle voltate a Griffith e i suoi colleghi. Dalla loro postazione sembra che sia chinato a sussurrare all'orecchio del suo presunto compagno per sovrastare la musica del locale, un braccio passato oltre la sua schiena e una mano appoggiata al tavolo. La verità è che è la posizione perfetta per sospirare pesantemente e non venir beccato in fragrante, e fortunatamente il suo interlocutore ha passato abbastanza tempo in mezzo agli Occidentali da diventare ancora meno stizzoso riguardo gli spazi personali di prima e non fare una piega.
“Perché no?”
“Perché è stupido,” afferma senza mezzi termini il corvino, la voce scossa dal riso ma ugualmente risoluta. Sembra pensarci per un momento, ma invece di cambiare idea o mostrare segni di disposizione a un compromesso reitera: “Più stupido di qualsiasi cosa farei per divertimento di norma. E questo la dice lunga.”
“Ti pago,” esala senza pensarci Kuroo.
Nishinoya solleva un sopracciglio. “Che ti sembro, una escort?” ribatte senza perdere un colpo. “Digli che ha frainteso invece di complicarti la vita.”
“Non è... sono io ad aver frainteso. Dopo che lui ha frainteso. Facendo fraintendere entrambi.” Nishinoya lo guarda muovere la mano libera in gesti esplicativi, e a giudicare dalla sua espressione deve davvero trovare la situazione tanto divertente quanto stupida. Kuroo glielo legge negli occhi, quando si ferma a guardarlo, e tutto quello che può aggiungere è un rassegnato, “È americano, Noya-kun.”
Gli vale una smorfia e uno sbuffo a metà tra il derisorio e il saputo. “Sì, questo spiega tutto.”
“Ed è un cliente con cui sto lavorando a un progetto importante. Potresti farmi questo piccolo favore? Non dobbiamo fingerci sposati o altro, solo lasciargli pensare che è un appuntamento.”
“La risposta è sempre no, Kuro-san. Sono felicemente impegnato da anni e lo sai.”
“Anche io lo sono, lo capisco.” Ovviamente. “Facciamo così: se Yakkun dice di sì, mi reggerai il gioco?”
Nishinoya aggrotta la fronte; pare pensarci un attimo, così velocemente che Kuroo tiene a stento il passo con le espressioni che gli lampeggiano negli occhi scuri. Ma conosce abbastanza il mutare della sua postura per intuire la sua risposta finale prim'ancora di vederlo scrollare le spalle, alla fine. “Se per Morisuke non c'è problema, sicuro!” Poi lo scruta con fare più inquisitorio. “E Bokuto-san?”
“Ha detto che siamo in finta pausa di riflessione per le prossime quattro ore, e poi mi ha linkato il sito di Duolingo,” ammette scuotendo il capo Kuroo, cellulare alla mano e occhi al display.

 



YUU, 19:47:
Ehi luce dei miei occhi! ♡
Indovina chi mi ha appena chiesto di uscire per finta per non fare una figura di merda?

MORISUKE, 19:50     
Kuroo, sicuramente.
    

_____

KUROO, 19:48:
Domanda: mi presti il tuo fidanzato?
Per finta. Massimo un paio d'ore.
Emergenza di lavoro.

YAKKUN, 19:50    
Guardare ma non toccare.   
Lo dico più per te che per Yuu.   
 


 

Se da una parte la risposta affermativa e velatamente ammonitrice di Yaku porta sollievo a Kuroo, dall'altra né lui né Nishinoya ne sono sorpresi. Basta vedere il modo in cui Yuu guarda il display del suo cellulare, o meglio la chat del suo ragazzo: non ha occhi che per lui, e non sarebbero insieme da così tanto tempo e nonostante le distanze se non ci fosse fiducia assoluta tra loro. Il fatto che poi si tratti di Kuroo sicuramente aiuta; non ha mai sentito timida e sincera gratitudine rivolta alla duratura amicizia che lo lega ai suoi ex-compagni di anno come in questo momento, e in onore di quest'ultima — e per evitare che Nishinoya gli perfori il costato con una gomitata — quando siedono vicini ognuno tiene le mani per sé.
I loro bracci premono uno contro l'altro, abbastanza perché la fragranza echeggiante dell'acqua di colonia e deodorante di Kuroo arrivi al naso di Nishinoya, facendoglielo arricciare, e perché Kuroo si accorga del fatto che Nishinoya è come una fornace che profuma di limone. Ma per gli stereotipi degli americani tanto basta, e sia Griffith che i suoi tre colleghi sono troppo presi dal loro vino in ogni caso.
Nishinoya ci scambia due parole, entusiasta, e al tossicchiare di Kuroo si costringe a forza a non dire in inglese che ‘certo che ho ventuno anni per bere, stronzo.’ — per poi girarsi verso il suo finto ragazzo e spingersi appena contro di lui per far scontrare i loro gomiti.
“Allora, mi compri da bere?” esordisce in giapponese.
Kuroo lo guarda dall'alto al basso, volutamente e giocosamente condiscendente. “Non hai detto che non sei la mia escort?”
“Non lo sono infatti, ma se chiedo di uscire a qualcuno almeno una coca cola gliela offro, non so te!”
Sorride, da brava minaccia alla quiete pubblica qual è, e nonostante i contrasti colossali tra le loro personalità non c'è che altro da dire se non che, “Sai, sto realizzando che tu e Yakkun siete fatti proprio l'uno per l'altro.”
Non che sia una critica. A giudicare dal modo in cui Nishinoya si illumina non solo lo sa, ma ne è anche fiero. Felice, anzi. E Kuroo deve a stento pensare a Bokuto per capire il motivo.
Alla fine un drink glielo offre davvero, e gli americani non colgono minimamente l'abbandono del -san da parte di Yuu e il passaggio da Noya-kun a Yuu-kun di Tetsurou.
“...ehi, ti sei accorto che il tuo cliente ha un porcellino d'india in testa?”
“Sono quasi sicuro che sia un parrucchino.”
“Ah.”


BOKUTO, 20:17  
Ma quindi ora dobbiamo stare insieme per due ore?

YAKKUN, 20:18    
 No Bokuto, è per finta.   



Ci sono opzioni speciali per le coppie — ovviamente ci sono opzioni speciali per le coppie — e in barba all'occhiata velatamente prevenuta di uno dei bartender Nishinoya non esita a prendere Kuroo per un polso e approfittarne. Con l'appetito che ha e la bontà delle porzioni ingrandite offerte nel Golden State, a dirla tutta, non lo si può biasimare: è anche giusto che tragga qualche vantaggio da questa messa in scena.
“Prendi.”
“Hhm?”
“Le patatine. Prendi, dai, dividiamo!” Il contenitore di ceramica che stride contro la superficie del tavolo, sospinto da un paio di dita, viene accompagnato da un'occhiata noncurante. “Come a un appuntamento,” aggiunge con enfasi Nishinoya.
Kuroo sa leggere bene le persone, fa parte delle sue competenze: non si ripromette di fare commenti su quanto sia adorabile che Yakkun ha un ragazzo disposto a condividere prontamente il suo cibo con lui solo perché lui per primo non ha ancora defenestrato Bokuto per tutto il cibo che gli ruba dal piatto da prim'ancora di diventare una coppia. Non è, tuttavia, esente dall'emettere un soffice e serafico suono intenerito che fa quasi venir voglia a Nishinoya di defenestrare lui.
“Aah, che carino, Yuu-kun. Grazie,” dice in inglese, poggiando il mento su una mano.
Nishinoya fa una smorfia che per certi versi sembra alquanto familiare, arricciando il naso e sbuffando — evidentemente per farsi beffe di lui.
“Quelle a sinistra sono tutte tue,” puntualizza.
“Ah. Non sei un fan della cipolla, eh?”
La smorfia disgustata che gli sfugge risponde per lui. Tuttavia aggiunge: “Puoi prenderne anche delle altre, fai tu.” Kuroo ha appena il tempo di prendere una patatina a sinistra e ringraziarlo con un sorriso paziente, prima di vederlo rizzarsi sul posto e animarsi — in concomitanza con il subentrare di Gimme! Gimme! Gimme! dall'angolo DJ. “Oh! Questa canzone!”
“Yuu-kun, cos...”
Be right back, babe.
“E se ne è andato.”
Your boyfriend just bolted, huh, kid?
“Heh... he is the lively type.”

 


 

BOKUTO, 20:56
Anche tu e Noya-kun siete in finta pausa di riflessione fino a fine serata?

YAKU, 21:00    
No, perché dovremmo?
   
Mica è colpa nostra se Kuroo è un idiota.   
 


 

Prima o poi dovranno organizzare un'uscita a quattro, pensa idillicamente Kuroo. Normalmente lui e Bokuto si dilettano in attività all'aperto e competizioni, volendo, e conoscendoli è palese che Yaku e Nishinoya siano anche più movimentati. Sarebbe utile per capire se il potere dell'amore è davvero in grado di farti stare fermo per più di cinque minuti o di donarti stamina eterna — a seconda del punto di vista — e soprattutto sarebbe divertente.
“Non indovinerai mai cosa ho visto tornando dal bagno.”
Forse è l'ora, ma detta così all'improvviso l'affermazione di Nishinoya gli fa venire un po' da ridere.
“Che cosa, Yuu-kun?”
“Biliardo e freccette. Alzati, forza, tanto sono mezzi brilli. Sorry gents, I really need to steal my boy for a bit! Your wig's on the floor, by the way.
Alle loro spalle si sente un mesto “Oh. I thought that was a guinea pig...?”, ma Nishinoya sta già cercando due stecche, e Kuroo sta guardando con idillico interesse il tavolino da biliardo.
“Sai giocare a biliardo?” chiede.
“No, ma sto per imparare,” risponde con agio Nishinoya, sicuro abbastanza da ammettere di non avere idea di cosa sta facendo e al tempo stesso da provare e osare comunque. Esattamente come quando erano ancora ragazzini in divisa da pallavolo assetati di sfida. Gli porge una stecca da biliardo, il sorriso pericoloso da Libero che su di lui è un invito a fare del proprio peggio, se ne hai il fegato. “Paura?”
E be', Kuroo non è né Yaku, né altri giocatori che Nishinoya ha fronteggiato, spalleggiato o ammirato che dir si voglia. Ma è uno di quelli che ha indubbiamente rispettato molto, e sebbene la sua forza risieda più nella sua mente e nelle sue parole non è troppo diverso quando gli viene presentata l'occasione di confrontarsi. Amichevole o meno.
Quindi accetta la stecca, intigato, rispondendo al colpetto che riceve da quella di Nishinoya con uno di rimando. “Sto tremando.”

 



MORISUKE, 22:30
Come sta andando, Yuu?

YUU, 22:46    
Sto cercando di stracciarlo a freccette!  
  
Difficile perché sto anche pensando    
che prima o poi ho bisogno di vederti chinato    
su un tavolo da bigliardo ;) ma okay.   
 


 

“Quaranta punti,” contempla con un fischio Kuroo, poggiato contro il bordo del bancone. “Non male, non male.”
“Grazie! Ho fatto un po' di pratica al lancio dell'ascia,” esclama Nishinoya, il braccio sollevato, un occhio chiuso e la lingua tra i denti.
La disinvoltura con cui lo dice, stranamente, non lo sbigottisce poi molto. Pensoso, azzarda: “Canada?”
La freccetta fende l'aria, e si conficca al limitare del pallino centrale del bersaglio, facendo esultare il più piccolo prima che questi annuisca. “Canada.”
“Chissà perché non mi sorprende.”
“Ci sono stato anche con Morisuke un paio di volte volte,” afferma mentre va a sfilare le proprie freccette nere dal bersaglio Nishinoya, la voce intrisa d'amore nonostante la casualità con cui ne parla. Ha il potere di farla sembrare la cosa più normale del mondo e al contempo la più preziosa, il che, be', per lui lo è. “Ma era un comune poligono di tiro, quelli dove puoi sparare, ed era in Polonia.”
“Di nuovo: non mi sorprende. Bo è più il tipo da petting zoo quando riesco a scollarlo dalla palestra. . . Mi manca.”
Nishinoya gli cede il posto per tirare, e non giudica né la sua affettuosa esasperazione, né il sospiro volutamente enfatico che trae. Tuttavia non ha remore nel salargli la pillola invece di indorargliela. “Colpa tua che hai avuto l'idea. Vedila così: la vostra finta pausa di riflessione non durerà ancora molto.”
Decisamente punti sul fronte amicizia. Anche se dopo finiscono col discutere animatamente per una stupidaggine. Due volte. Oh, be', come si dice: l'amore non è bello se non è litigarello.

 


 

BO, 23:50
Pausa di riflessione finita!
Non facciamolo mai più. :(

KUROO, 23, 52    
Promesso, Bo. <3    

 


 

I californiani a Nishinoya in realtà piacciono, generalmente, e quelli che hanno passato le ultime quattro ore a pensare che avesse una relazione a distanza e probabilmente neanche tanto seria con uno degli amici del suo reale ragazzo sono così fatti di vino e Martini da lasciarsi scaricare su un Uber senza intoppi. Il che lascia lui e Kuroo da soli.
“Be',” esordisce con un sospiro rilassato il moro, intascandosi il cellulare. “Ti sono debitore, Yuu-kun. Grazie per l'aiuto. E per tutto il resto.”
“Non è stato un sacrificio troppo grande, mi sono divertito! Ma non succederà mai più, e...” Nishinoya lo squadra ben bene, il suo sguardo vispo e ilare e ah, eccola, la minaccia alla quiete pubblica. “Credo proprio che dovremmo vedere altre persone!”
“Pfft! Sì, sì, è meglio restare nella friendzone, nessun rancore.”
“Però sul serio, Kuroo: scaricati Duolingo!”
“Non smetterete mai di rinfacciarmelo, eh? E dire che hai a che fare con la barriera linguistica tutti i giorni. Dov'è l'empatia? La solidarietà?”
L'unica risposta che riceve sono altre fragorose risate argentine.

 


 

YUU, 23:55
Libero! Posso chiamarti o preferisci dopo? <3

MORISUKE, 23:58    
No, va bene, ti chiamo io! <3    

_____

KUROO, 23:56
Vi devo un favore.

YAKU, 00:00    
E non dimenticarlo mai.    

 


 
  
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