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Autore: tbhhczerwony    27/09/2023    1 recensioni
[1/3 Arcs | OC-centered | ship varie, shonen battles!]
dal diciassettesimo capitolo:
Il principe dai capelli rosa sembrava aver notato la leggera tensione tra il gruppo, ciò non sembrava interessare al padre a fianco a lui che continuava a mangiare, chiacchierando con Krystal. A quanto pare era lei il soggetto delle preoccupazioni di Saleh. Dopotutto era comunque amica di sua madre. La fata della natura sentì una vibrazione venire dal suo telefono. Pensava fosse Atan ma, in realtà c’era qualcosa di mai visto nell’app delle note.
Il pianeta Zeldris e il suo Tempio della Vita sono presi di mira da Xanard, un misterioso ragazzo con i poteri di ghiaccio che Jandor e i suoi amici del Winx GX Club dovranno affrontare. Che segreto si cela dietro il puzzle del tempio, e perché Xanard vuole prendere possesso della Fiamma del Drago?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Icy, Nuovo personaggio, Winx
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Jigentō'
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Ed eccoci con il dodicesimo capitolo, mentre scrivo il quattordicesimo (che in teoria dovrebbe essere successivo a questo, ma siccome qui su EFP ho unito il prologo che su ao3 ho diviso in due, qui è il tredicesimo mentre di là è il quattordicesimo, teoricamente per i capitoli che sto programmando è giusto quest'ultimo). Quindi sono ufficialmente in pari! Ci metterò un po' di più perché ovviamente dovrò prima scriverli in inglese, anche se un giorno forse mi partirà la voglia di scriverlo prima in italiano, non lo so, vedremo.
Questo capitolo, come da titolo, è un po' diverso dagli altri.
Comincerà una serie di cambiamenti per il gruppo, il primo di cui oggi è protagonista Aimon. Mi è piaciuto scriverlo perché voglio anche ricordare che non si è amici solamente se ci si vede ogni giorno, altrimenti non varrebbe neanche la regola dell'amicizia a distanza. Non ci si deve sentire ogni ora per essere amici, l'importante è l'amore e il legame che c'è tra essi. E poi tanto comunque loro si vedono ogni giorno lo stesso, essendo nella stessa scuola LOL. Spero che vi piaccia, buona lettura! <3


 

 

Cambiamento
 


 

«Non posso credere che sia stato Raoul a controllare quell’orco!»

Atan continuava ad urlare e parlare della stessa cosa per tutta la mattina e la sera, Jandor dovette spiegare la storia dietro la rivalità di Atan e Raoul a Saleh ed Aimon, che erano all’oscuro del torneo di matematica su Zenith a cui la fata del suono aveva preso parte quando erano piccoli.

«Questo è quanto, ecco perché si conoscevano già…» concluse Jandor.

Atan ruggì nervosamente, strappando i fogli su cui stava scrivendo, «Gliela farò pagare, fosse l’ultima cosa che faccio!»

«Wow, lo odia un sacco. Sei sicuro che siano solamente rivali?» commentò Saleh, tornando a guardare la fata della Fiamma del Drago, che sospirò esasperato.

«Più che rivali, mi sembrano la nemesi l’uno dell’altro» aggiunse Aimon.

Jandor si alzò dal divano e si mise in mezzo a loro, «Ho un’idea! Perché non facciamo una pausa tutti insieme in mensa?»

«Non se ne parla neanche!» esclamò Atan, tenendo uno dei libri che avevano preso dalla biblioteca in mano, «Dobbiamo continuare a capire di cosa si tratta questo puzzle di cui parla il libro. Dev’essere quello che Xanard sta cercando, perciò non abbiamo tempo per una pausa»

Anche Saleh si alzò dal divano, avvicinandosi a lui, «Calmati, Jandor sta solamente cercando di farti rilassare un po’. E sì, comunque,» puntò un dito verso di lui, imitandolo, «Abbiamo tempo per una pausa finché Faragonda non ci chiama!»

«Ma Faragonda ha scelto di affidare questa missione a noi perché conosciamo bene il problema» puntualizzò Atan.

Jandor sgranò appena gli occhi, «Ragazzi—» cercò di intervenire.

«Beh, allora scusa se non sono un robot e se mi stanco fare la stessa cosa tutto il giorno!» controbatté la fata della natura, «Abbiamo tutti bisogno di riposo! Lavorare troppo fa male»

Atan rise sarcasticamente, «Ma senti chi parla! Lo studente con la doppia faccia a seconda della presenza dei suoi genitori!»

Saleh sussultò e continuò a puntargli il dito contro, guardandolo ostilmente, «Ritira subito quello che hai detto.»

«Perché dovrei?» la fata più alta si aggiustò gli occhiali sul setto nasale, incrociando le braccia, «È la verità»

«Ah, sì?» Saleh si mise le mani sui fianchi, «Beh, ti dirò un’altra cosa, signor “sono un cyborg fatto 100% di carne”—»

Anche Atan si ritrovò a sussultare offeso dalle sue parole, corrucciando le sopracciglia, «Tu—!»

«Ragazzi!» Jandor alzò il tono di voce, «Per favore, non litigate…! Non risolveremo nulla se continuate così…»

Atan e Saleh si scambiarono un’occhiataccia e si girarono dalla parte opposta l’uno dell’altro, incrociando le braccia e voltando lo sguardo altrove. Allo stesso tempo, il loro silenzio fu interrotto da un annuncio.

«Il principe Aimon di Andros è richiesto nell’ufficio della direttrice Faragonda»

Aimon ascoltò l’annuncio stupito, «Uhm? Chissà come mai…»

Nonostante l’atmosfera del momento, nemmeno gli altri tre potevano nascondere la loro sorpresa quando Aimon si alzò per dirigersi verso la porta principale, aprendola. Il principe li salutò velocemente con un dolce sorriso e uscì dall’appartamento, chiudendo la porta dietro di sé. Qualche secondo dopo, Saleh si voltò a guardare Atan con rabbia.

«Ecco, sei contento?!»

Atan inarcò un sopracciglio, «Ma di che stai parlando? Stai insinuando che sia colpa mia quando nessuno qui dentro sapeva che Aimon sarebbe stato chiamato dalla direttrice?!»

«Basta, vi prego!» urlò Jandor, cercando di interrompere nuovamente la loro discussione accesa.

La fata del suono si mise le mani sui fianchi, «Hai ragione, Jandor. È meglio se continuo la ricerca da solo!» esclamò, tornando in camera sua.

Saleh invece prese la mano di Jandor nella sua, «Bene! Io e Jandor andremo a vedere che fa Aimon, allora! Vero, Jandor?»

«Uh…» la fata della Fiamma del Drago non ebbe tempo di rispondere, la fata della natura strinse la sua mano per portarlo con sé fuori di corsa.


 

***


 

«Grazie per essere venuto subito, Aimon, siediti pure»

Aimon ricambiò il suo ringraziamento con un accenno d’inchino, prima di sedersi di fronte alla scrivania di Faragonda, ora alla stessa altezza per guardarsi negli occhi.

«Aveva bisogno di qualcosa in particolare?» le chiese.

«Più che altro ho una domanda da farti» continuò lei, appoggiando i gomiti sulla scrivania, «Ti piacerebbe cambiare appartamento?»

Aimon sgranò gli occhi alla domanda, «Oh… a dire la verità, non sono sicuro. Mi sento a mio agio con Jandor, Atan e Saleh, sono tutti miei amici…»

Faragonda lo ascoltò in silenzio, notando che la sua voce si stava lentamente rompendo. Il principe di Andros sospirò, pensando al precedente litigio tra Atan e Saleh. Avrebbero dovuto collaborare per sconfiggere Xanard e i suoi alleati, ma forse sarebbe stato meglio se uno di loro avesse cambiato aria.

«Mh…»

«So cos’è successo tra i tuoi amici, quindi ho pensato che probabilmente preferiresti un compagno di stanza che possa sposarsi con la tua semplicità» gli disse la direttrice, «Ma se desideri di non trasferirti, capirò la tua decisione»

Aimon scosse appena la testa, pensando alla sua decisione, e la guardò nuovamente, «Lo farò» rispose, «D’altronde non è necessario essere coinquilini per una buona collaborazione»

Faragonda annuì, «Ben detto» disse, facendo successivamente apparire una chiave sul palmo della sua mano, «Ecco la chiave del tuo nuovo appartamento, il tuo compagno sarà avvisato il prima possibile»

Il principe prese la chiave in mano e si alzò dalla sedia per inchinarsi davanti a lei, «Grazie mille, direttrice Faragonda»

Dopo essersi salutati, Aimon uscì dall’ufficio e vide subito Jandor e Saleh davanti a lui con delle espressioni scioccate. Aimon chiuse la porta dietro di sé e abbassò lo sguardo, «Vi porgo le mie scuse… avrei voluto dirvelo io stesso»

«Quindi Atan aveva ragione… è colpa nostra!» esclamò Saleh, con gli occhi lucidi.

«No, ma penso che possa aiutarci a riflettere» Aimon alzò nuovamente lo sguardo verso di loro, «Abbiamo bisogno di essere uniti per fermare Xanard. Ci saranno tante esperienze che ci separeranno, ma dobbiamo dimostrare che miglioreremo come una squadra e non ci divideremo l’uno dall’altro»

Jandor annuì con un largo sorriso, «Hai ragione! Alcuni di noi potranno anche essere sparsi per la scuola, ma non significa che smetteremo di essere una squadra, e soprattutto amici!» disse, stringendo Saleh a sé mentre il mezz’elfo tratteneva le lacrime, «Ad ogni modo… la tua nuova stanza non sarà troppo lontana dalla nostra, vero?»

«Dovrebbe essere abbastanza vicina da permetterci di comunicare dai balconi» scherzò Aimon, facendo ridere i due, «Devo accingermi a portare i miei bagagli, andiamo?»

La fata dei fluidi fece la strada per il loro dormitorio, mentre la fata della Fiamma del Drago e la fata della natura si scambiarono un’occhiata malinconica. Saleh strinse la mano di Jandor come supporto morale, e quest’ultimo sospirò.

«Ad Atan questo non piacerà…»


 

***


 

Atan tornò dalla biblioteca la sera, prima di cena. Tornò in dormitorio in silenzio non essendo sicuro che gli altri fossero tornati, ma dovette ricredersi quando, appena entrato in appartamento, vide Jandor e Saleh in salotto. Atan abbassò le sopracciglia, avvicinandosi a loro mentre posava i libri sul tavolino basso.

«Saleh… scusa per ciò che è accaduto oggi. Non volevo alzare la voce con te»

Le sue parole fecero dubitare ai due se avesse già saputo di Aimon. Però dovevano comunque risolvere la loro litigata.

«No, sono io a dovermi scusare!» il mezz’elfo si alzò di scatto dal divano, «Non volevo insultarti»

«Neanche io, è stata una discussione inutile» Si scambiarono un sorriso, e la fata del suono si guardò in giro, «Dov’è Aimon?»

Jandor e Saleh si guardarono preoccupati, e l’erede della Fiamma del Drago si alzò affiancando la fata della natura.

«Ehm… senti, non arrabbiarti…» iniziò Jandor.

Atan assottigliò gli occhi, sospettoso, «Perché dovrei? Che è successo? Ho davvero passato così tanto tempo in biblioteca oggi?»

«…Ricordi quando è stato chiamato da Faragonda?» Saleh giocò nervosamente con le sue dita, «Ecco, uhm… potrebbe aver cambiato stanza…»

L’espressione della fata del suono cambiò gradualmente, corrugò la fronte facendo un passo in avanti, «Cosa?!» gridò, «Potrebbe aver cambiato stanza?!»

Jandor e Saleh misero le mani avanti, indietreggiando, «Ti avevo detto di non arrabbiarti!»

«Allora perché sono l’ultimo a sapere questa cosa? Nessuno vi ha vietato di venire in biblioteca da me a dirmelo!»

«Lo so, ma… non volevamo disturbarti» mormorò Jandor.

Atan abbassò lo sguardo e andò in camera sua, «A dopo, voglio stare un po’ solo»

Saleh si affrettò a seguirlo prima che potesse chiudere la porta, «Aspetta, è ora di cena!»

«Vi raggiungo dopo»


 

> Aimon, 7:20 pm

Atan: Hai davvero cambiato appartamento???

Atan: Jandor e Saleh mi hanno detto tutto.

Atan: È colpa mia?

Aimon: Non è colpa di nessuno. La direttrice Faragonda mi ha detto di farlo… e ho pensato fosse un’opportunità per me

Atan: Però te ne sei andato per noi. Lo capisco

Aimon: No, affatto!

Aimon: Non devi preoccuparti, Atan. Questo non cambia la nostra amicizia in alcun modo.

Aimon: Potrei presentarvi il mio nuovo compagno di stanza! È curioso di conoscervi.

Atan: ..

Atan: Okay, credo…


 

***


 

Jandor, Atan e Saleh si diressero in mensa tutti insieme, dove studenti e professori si stavano riunendo per cena. Il trio prese i loro vassoi con il cibo e scelsero un tavolo, aspettando che Aimon si fece vedere con il suo nuovo compagno di stanza. Riconobbero la figura alta dell’amico dall’entrata, il principe di Andros alzò una mano e vide Jandor fare lo stesso per mostrargli dove fossero.

Quando si avvicinò al tavolo e si sedette di fronte a loro, i tre diedero un’occhiata più attenta al ragazzo di fianco a lui. Un ragazzo alto, con quasi la stessa corporatura larga e muscolosa di Aimon, capelli neri legati in una coda alta e pelle dorata, indossava un comodo hakama blu con il braccio destro scoperto, rivelando i muscoli tonici.

Sorprendentemente, i tre si ritrovarono a fissarlo per troppo tempo. Aimon si schiarì la voce per attirare la loro attenzione, con un sorriso.

«Questi sono i miei amici,» Aimon cominciò a presentarli da sinistra a destra, «Saleh, Atan e Jandor»

Il ragazzo li salutò con un dolce sorriso, «Ehilà, io sono Ryoma. Aimon mi ha detto che siete nella classe a fianco alla mia»

Jandor sobbalzò leggermente, cercando di riprendere il fiato, mentre si sventolava una mano verso di sé, «Oh, scusami, la Fiamma del Drago fa faville all’improvviso ogni tanto» tossì, «Quindi hai la nostra età»

«Esatto» rispose Ryoma.

«…Il piacere è tutto mio…» mormorò Saleh, ancora ipnotizzato dalla sua bellezza.

Ryoma voltò lo sguardo verso di lui confuso, non essendo riuscito a sentirlo, «Puoi ripetere?»

Atan venne riportato alla realtà tutto in una volta, coprendo le labbra di Saleh con una mano mentre ridacchiava nervoso, «Non preoccuparti! Non è molto bravo con le parole» si schiarì la voce, lasciando il mezz’elfo, che si massaggiò la mandibola con una mano mentre dava un’occhiataccia alla fata del suono. «Allora, Ryoma… che cosa fai nel tempo libero?» domandò poi Atan, sorseggiando la sua bevanda.

«Mi piace allenarmi e meditare, che sia dentro o fuori» rispose il corvino, «È una fortuna che i miei orari siano come quelli di Aimon, perciò mi piacerebbe aiutarlo quando ne abbiamo la possibilità»

Aimon annuì, confermando ciò che aveva detto il compagno, «Anche a me piacerebbe, non vedo l’ora di cominciare»

Jandor, Atan e Saleh realizzarono finalmente qualcosa. Ryoma non era solamente un bel ragazzo, che era la prima cosa che saltò all’occhio la prima volta che lo videro, era anche terribilmente simile ad Aimon sia di personalità che nella loro routine. A giudicare dal suo abbigliamento tradizionale e il portamento, Atan poté intuire che Ryoma venisse dal pianeta Raikou, che aveva una certa rivalità con Melody.

Pensò che Raikou e Andros fossero piuttosto simili in alcuni aspetti. Il trio non poteva competere con quello che Ryoma sarebbe significato per Aimon nell’immediato futuro se fossero rimasti permanentemente compagni di stanza. Nonostante tutto, la loro cena procedeva bene. Ryoma era una persona piacevole con cui parlare—e da guardare, per loro—e Aimon stava bene in loro compagnia. I due successivamente si alzarono, prendendo i loro vassoi.

«Ora dobbiamo andare ad allenarci. Ho apprezzato molto la vostra compagnia e la vostra gentilezza nel farmi presentare Ryoma» disse Aimon.

«Oh, non ringraziarci!» Jandor ridacchiò, «Mi sono divertito anche io»

Ryoma gli sorrise, «Spero di incontrarvi di nuovo»

«Certo! Non vedo l’ora» affermò la fata della Fiamma del Drago.

Si salutarono un’ultima volta prima che Aimon e Ryoma se ne andassero. Il trio li seguì con lo sguardo, guardandoli buttare le ultime cose rimase sul vassoio, e quando scomparvero dalla loro vista si voltarono a guardarsi.

«Beh… che posso dire?» iniziò Atan, insicuro di come continuare.

«Era proprio un bel bocconcino.» commentò velocemente Saleh.

Atan si ritrovò a balbettare, «L… lo so. Lo so.»

«Non sono sicuro che riuscirò a dimenticarlo così facilmente» dichiarò Jandor.

La fata del suono sospirò. Non sapevano se erano gelosi perché Aimon avrebbe avuto un amico più intimo di quanto lo fossero loro, o se volevano essere al posto di Aimon per vedere Ryoma tutti i giorni, in ogni circostanza. Atan, però, pensò di meno a lui rispetto a Saleh e Jandor, visto che la sua mente era ancora occupata da quello che era successo con Cedric.

Ed era proprio in quel momento che quest’ultimo passò di fronte a loro con due ragazzi che sembravano essere i suoi compagni di stanza. Cedric notò Atan e lo salutò con una mano. La fata del suono ricambiò il saluto con un sorriso, le altre due fate non potevano non notarlo.

«Ehi… non è lo stesso ragazzo di cui stavo ammirando le ali Enchantix?» si chiese Jandor.

Atan smise di agitare la mano e usò la stessa per grattarsi la nuca, «Oh, eh… sì»

«Non sapevamo che foste amici… quando ce l’avresti detto, eh?» domandò Saleh, indicandolo.

La fata del suono colpì l’indice della fata della natura con una mano per abbassarla, «Non siamo “amici”, siamo solo… uh…» le sue guance si scurirono, pensando ad una scusa, «Ci siamo parlati una volta! Ecco!»

«Quando?» chiese il mezz’elfo.

«Fatti gli affari tuoi! Ci siamo incontrati e abbiamo parlato» Atan incrociò le braccia, ma le sciolse un secondo dopo per prendere il suo vassoio ed alzarsi, «Torniamo in dormitorio, si sta facendo tardi!»

Si diresse successivamente verso i bidoni della spazzatura, lasciando indietro i due. Jandor e Saleh si alzarono poco dopo, prendendo lentamente i loro vassoi per seguirlo.

«Ma che ha? Perché è così evasivo?» fece Saleh.

Jandor scrollò le spalle, «Boh… mi chiedevo lo stesso»


 

***


 

Aimon e Ryoma tornarono nel loro appartamento più tardi quella sera, ridendo e scherzando insieme. Ryoma si tolse l’asciugamano dalle spalle e guardò il suo compagno.

«Vado a farmi una doccia, vuoi andare tu prima di me?»

«Oh, no. Vai pure, vado dopo di te» rispose Aimon.

«Va bene»

Ryoma si avviò in bagno, mentre Aimon si avvicinò a guardare fuori alla finestra per ammirare il cielo stellato. Sbirciò da lontano il balcone della stanza dei Winx GX, pensieroso, incurvando le labbra all’insù, dando silenziosamente loro la buonanotte.

 

 
   
 
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