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Autore: Lumosmaximalove    27/09/2023    0 recensioni
Harry e Ginny stanno per avere un bambino, sembra tutto perfetto vero? Forse no. Non fanno altro che litigare e forse ... non si sentono pronti. Ma chi può saperlo cosa succede quando un certo biondino entra per caso nella tua vita e ti costringe e rivedere tutto in una nuova prospettiva.
Riscrittura di una fic del 2013.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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"Che ne dici di Xena?"

"Spero tu stia scherzando!"

"Ma non è un brutto nome! È originale!"

"Non chiameremo nostra figlia Xena! Ginny, ma cosa ti viene in mente?"

Era un po’ che il tema del nome riempiva le loro serate in casa. Di solito Ginny tirava fuori dal cilindro dei nomi improbabili e Harry, ridendo, li bocciava tutti pian piano. Ma, quella serata, l’aria sembrava diversa, più tesa.

"Beh, allora tu come la vorresti chiamare?"

"Lily! Mi sembra ovvio, insomma, credevo che avremmo fatto così."

Il viso di Ginny si fece pensieroso, in effetti, aveva senso che Harry volesse chiamare sua figlia Lily. Quasi a voler scrollare quella dimenticanza insisté. "E se fosse un maschio, invece?"

"Ecco, io avevo pensato a James."

La ragazza esplose. "E io non dovrei mai avere voce in capitolo sul nome dei nostri figli!? O solo dal terzo in poi!?"

Harry tacque, certo che quello che aveva da dire avrebbe solo peggiorato la situazione. Dopo un attimo però, qualcosa lo spinse a terminare comunque il pensiero. "In realtà avevo pensato che poi avremmo potuto chiamarli Sirius, Albus e Severus."

"Mi credi forse una macchina sforna-figli?" Gli occhi della ragazza erano di fuoco, quasi quanto i suoi capelli. La voce era altissima e strozzata, quasi sull’orlo del pianto. Era esattamente quello che Harry aveva temuto, il motivo per cui così’ tante volte aveva evitato il discorso. Sapeva che sarebbe andata a finire così e voleva evitare una brutta litigata. Da quando era incinta poi, le cose con Ginny diventavano subito calde, e non nel senso che avrebbe sperato.

"Eventualmente se fosse femmina però potrei scegliere io al terzo foglio, sei molto premuroso tesoro!" Lei continuava il discorso, ormai fuori di sé. In parte Harry la capiva, la sua era una pretesa non da poco, di norma, i nomi dei figli i sceglievano insieme. Ma ci aveva pensato a lungo, e non voleva proprio rinunciarci, gli sembrava giusto così "Forse, allora, non è il miglior momento per dirti che avrei voluto chiamare la nostra seconda figlia Luna."

"Luna? Intendi come Luna Lovegood?"

"Esatto amore proprio per lei"

"E così Luna sarebbe più importante di me? E perché vorresti dare il suo nome a tua figlia? Sei forse ancora innamorato di lei?"

Quella di Luna era sempre stata la fissa di Ginny, per qualche ragione la ragazza era convinta che Luna ed Harry fossero sempre stati innamorati e che si connettessero a un livello profondo, diverso, al quale lei non aveva mai avuto accesso. Harry, dal canto suo, non negava questa connessione, ma negava qualunque coinvolgimento romantico con l’amica, per lui Ginny aveva sempre male interpretato questo sentimento. Harry e Luna capivano cosa volesse dire sentirsi soli, diversi e quanto l’amicizia potesse cambiare prospettiva.

"Io non ho mai amato Luna! Voglio dare il suo nome a mia figlia perché è una mia amica e per lei significherebbe molto, in più, Luna è proprio un bel nome!"

"Ah, lei è una tua amica e vale più di me che sono la tua fidanzata! Basta Harry, finiremo questo discorso domani, ora sono stanca." D’improvviso la ragazza si era spenta, una profonda stanchezza le segnava il viso. Questo litigio l’aveva stremata. Harry lo capì e smise subito di alimentare la discussione. La prese tra le braccia e la strinse al petto, anche se sentiva di essere l’unico a partecipare a quell’abbraccio.

Sebbene da fuori quella potesse sembrare solo una breve lite tra innamorati, vicini a un evento importante ma spaventoso, la verità strisciava nella mente dei due ragazzi e non li faceva stare tranquilli. Non era stata una cosa voluta, non era stata una cosa attesa con gioia, non una decisione matura per celebrare l’amore che li legava. Semplicemente, era capitato. Nonostante tutte le precauzioni e le prospettive, era capitato. E loro non sapevano bene che farci. Il tempismo era sbagliato: la loro carriera era appena cominciata, non si erano ancora sposati e stavano ancora imparando a fare gli adulti. Ma tutto il resto era giusto no? Alla fine, era una buona cosa, avevano sempre voluto una famiglia. Da quando era arrivato poi, Harry non faceva che pensare alla loro grande famiglia che cresceva. Avevano provato a vederla in quel modo per un po’, ma la verità è che il loro rapporto si era incrinato, e da quella crepa erano fuoriusciti numerosi problemi.

Ginny non era pronta ad avere un bambino e dal momento dell’annuncio non aveva avuto un attimo di tregua. Molly aveva cominciato ad assillarla e metterla in imbarazzo ogni volta che ne aveva l’occasione, con spiegazioni dettagliate del parto e della cura di un neonato che facevano rivoltare lo stomaco a tutti coloro che, volenti o nolenti, assistevano. Arthur, dal canto suo, spingeva incessantemente per farli sposare al più presto, ritenendo sconveniente la nascita di un figlio fuori dal matrimonio. Tutto questo si era tradotto in un intricato spettacolo di marionette di cui Harry e Ginny erano i protagonisti. Qualcuno tirava un filo ed ecco che il loro controllo scivolava da un altro ambito della loro vita. Ormai si muovevano meccanicamente, spinti da desideri altrui, mossi per accontentare gli altri ma mai se stessi. Non facevano che provare abiti, scegliere il colore dei tovaglioli e candelabri, firmare inviti e approvare liste di nozze che non avevano mai scelto, di un matrimonio che non si erano nemmeno chiesti se erano pronti a celebrare.

Harry si trovava estremamente a disagio in casa Weasley, una cosa che non era mai successa e che lo faceva soffrire come non mai. Ron era sempre lì per lui, ma era complicato confidarsi quando lui faceva ancora battutine su come avesse messo incinta sua sorella. Le pressioni di Arthur erano importanti e anche i discorsetti di Molly su come allevare un figlio ed essere un buon padre non lo mettevano proprio tranquillo e sereno. Del resto, checché ne dicesse, neanche lui era davvero pronto ad avere un figlio. Era bello fantasticare sul fatto di averne tanti, la grande e felice famiglia che non aveva mai avuto, ma poi, pensarci davvero, a tutte quelle responsabilità gli faceva solo venir voglia di fuggire. Tutto questo si traduceva in turni extra al ministero, del resto era sempre il suo primo anno da auror, si doveva impegnare. Ginny, dal canto suo, aveva dovuto lasciare il suo posto come cacciatrice nella squadra delle Holyhead Harpies e cercava anche lei, per ragioni ben chiare, di evitare casa Weasley come la peste. Ma questo significava per lei stare tutto il giorno sola in casa e questo decisamente non aiutava il suo umore.

Questo il panorama che faceva da sfondo alla “semplice litigata” che Harry e Ginny avevano appena avuto. Era routine ormai litigare per ogni piccola cosa e, una volta risolta quella, passare alla prossima senza soluzione di continuità. Harry capiva davvero Ginny e le pressioni alle quali era sottoposta, ma non ce la faceva più. Sentiva che tutto stava sfuggendo al suo controllo e, sebbene sapesse che esagerava sulla questione dei nomi, sentiva di aver lasciato completamente le redini a lei e la sua famiglia per tutto il resto. Sentiva di avere il bisogno di rivendicare almeno questo aspetto.




 

Notes:

Grazie mille per aver letto il capitolo!
Spero che la storia vi sia piaciuta, apprezzo tantissimo i vostri commenti con qualunque dubbio, suggerimento o critica.
Al prossimo capitolo,
lumos

  
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