Sam, Dean, Matt e Nigel, si trovavano davanti alla scuola di Angel, il loro fratellino adorato.
Dean li aveva affiancati con la moto.
 
"Buongiorno, forestieri! Sto cercando la via per il signore vattelapesca fanculo i demoni." disse e Sam pensò che Dean con l'aria da motociclista consumato, fosse proprio bello!
 
"La puoi trovare in via the hell numero 10." disse Matt stando al gioco mentre Dean scoppiava a ridere.

"Ma la volete piantare! Dobbiamo andare a prendere Angel! Si può sapere che vi prende??" li rimproverò Nigel.
Sam avrebbe detto lo stesso, se solo fosse riuscito a distogliere lo sguardo da quella visione incantevole.

"Sam!! Ci sei??" era la voce di Nigel.
 
"Io..sì..ci sono..quella moto non va bene, credo abbia un effetto troppo ipnotico." mugugnò, mentre Dean lo fissava con uno sguardo bramoso.
Nigel alzò gli occhi al cielo.
"Come facciamo a prendere Angel? Chi entra?"

"Vado io. Non potranno resistere al mio fascino e mi daranno non solo il ragazzino, ma tutto quello che chiederò." disse Dean.
"Vengo anch'io! Qualcuno deve pur distrarli, se il tuo fantastico piano dovesse fallire." disse Sam burbero.
"Fate quello che volete, basta che ci sbrighiamo." disse Matt.
"Noi vi aspettiamo qui." disse Nigel.

"Perfetto. Sam, vieni con me! Torniamo tra dieci minuti!!" disse Dean, mentre Sam scendeva dalla macchina.
"Ah, Sam..Questa moto la useremo anche per attività più piacevoli che non la fuga.." gli sussurrò all'orecchio facendolo avvampare.

Introdursi alla scuola fu piuttosto semplice, ma non lo fu cercare di convincere invece i professori, a dare loro il bambino.
"Come ve lo devo dire che non ho intenzioni cattive? Sono il suo fratellastro. Come potrei avere intenzioni cattive con questa faccia?" stava cercando di convincere una professoressa piuttosto giovane.

"Mi dispiace signor Winchester, ma se non avete un permesso scritto dal padre, non se ne fa nulla." disse la professoressa, mentre Sam si allontanava per studiare il percorso.
"Sente , facciamo così, perché non chiamiamo i suoi genitori, così vediamo se confermano.."

"Ma i miei genitori tengono sempre il cellulare spento a quest'ora..il mio però è sempre funzionante.." disse ammiccando verso professoressa.
"È inutile, Dean..non vedi che non si può? Lasciamo perdere! Perché invece non andiamo a prendere qualcosa alla macchinetta? Non ho fatto colazione e ho una gran fame!" disse Sam facendogli l'occhiolino.

"Buona idea, resta con la professoressa. Le offriamo la colazione." disse Dean, lasciandoli in mezzo al corridoio.
"No, non è necessario..devo tornare dai miei alunni."
"Insistiamo..sarà un onore." disse Dean.
Sam la odiò ancora di più.

Sam pensò tuttavia che non era stata una buona idea. Come avrebbe fatto a convincere Dean?
Dopo qualche minuto in cui rimase più o meno in tensione, sentì il suo cellulare squillare.
"Pronto?"

"Trova una scusa per mollarla e raggiungimi."
Sam si trovò spiazzato, tuttavia, la capacità di far fronte agli imprevisti, era una delle cose che gli aveva insegnato loro padre Philip.

"Ma insomma, Dean!! Possibile che non sei capace neanche di trovare un comunissimo cappuccino di soia decaffeinato, senza latte, senza zucchero e senza caffè??" e gli sbattè giù il telefono.
"Eppure dovrebbe conoscermi ormai.."

"Se desidera, i bidelli dovrebbero avere del latte di soia nelle loro stanze.."
"Non si preoccupi..mi sono appena ricordato che ho ancora della soia solubile in macchina!"
"Ma dove va? Le macchinette sono di là.."

"Lo so, ma io devo andare a prendere la mia soia e mi servono le chiavi che ha mio fratello..mi scusi." disse quasi correndo pregando che passare per imbecilli servisse almeno a far funzionare il piano.
Intanto Dean con un sorrisetto, aveva ormai raggiunto l'aula del fratellino e la aprì piano.
La professoressa che stava spiegando, si bloccò.
"Ma chi.."

"Mi scusi, signora, ma sono venuto a prendere il mio fratellino. Il permesso si sta ancora completando con le mie foto migliori." disse Dean.
La professoressa lo guardò stupita e con curiosità.
"DEAN!!"urlò il fratellino in aula.

"Non trova anche lei che sia un po' vanesio?" chiedeva Sam alla professoressa.
"U-un momento.."
"Forza campione, andiamo!"
"Dove?"

"A Narnia sul tappeto volante!" disse Dean prendendolo in braccio.
"Un momento, non può.."
"Ci rivediamo alla fine del viaggio.." disse Sam correndo con il fratello.
"Vai, vai vai.." diceva Sam.

Tutti li guardavano con apprensione e un misto di curiosità. In pochi minuti tornarono alla macchina e Dean diede a Sam il bambino, passandoglielo dal sedile posteriore.
"Prendetevi cura di lui..Io vi seguo.." disse Dean, inforcando la sua motocicletta.
"Dean, ma dove andiamo??" gli chiese Nigel.
"Da Cas e Gabe!! Non vedo l'ora di vedere cosa diranno quando gli diremo che vi siete fatti sgamare come due pivelli."
 




















Note dell'autrice: mi è piaciuto tanto scrivere questo capitolo!! Anzi mi ha fatto venire il buonumore in una giornata anche oggi un po' così..lo so che il Roadhouse non è un posto per bambini, ma loro sono giovani entusiasti e sono più istintivi..per loro non è un problema più di tanto xd