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Autore: ivikir_    29/09/2023    1 recensioni
Nei sogni si annida uno dei più grandi misteri dell'essere umano: il subconscio.
Attraverso i sogni esso ha sempre qualcosa da dirci, da rivelarci su noi stessi e lo fa attraverso i sogni, belli o brutti che siano, confusi o estremamente chiari e sta solamente a noi scoprire il significato dietro ad essi.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto camminando in un sentiero che dovrebbe portarmi in cima ad una scogliera, sento il mio zaino pesante sulla schiena che mi porta un grande sforzo. Davanti a me vedo solamente le figure sfocate di due persone, per via del sole che mi arriva dritto negli occhi, accecandomi.
Una ha un passo zoppicante e si aiuta con un bastone, riconosco essere un vecchio, l'altra è molto più bassa e ha un passo saltellante, riconosco essere un bambino. Li sento parlare, ma non capisco cosa dicono, come se le mie orecchie fossero ovattate. 
Mi sento confusa e oltremodo stanca, il sole mi acceca e non riesco a guardare nient'altro che i miei piedi, sento essi pesanti e camminare mi affatica in una maniera incredibile, non vedo l'ora di raggiungere la nostra destinazione.  
Finalmente arriviamo in cima alla scogliera, mi fermo un attimo per riprendere fiato e quando alzo lo sguardo noto che i due mi fissano, sorridendomi e facendo segno di venire dall'altra parte di una seconda scogliera. Adesso che li vedo meglio un pensiero mi passa per la testa: "Chi sono?", non riesco a riconoscere nessuno dei due, ma prima che possa aprire bocca e parlare, il mio sguardo cade su quello che divide le due scogliere: l'abisso. 

Le due scogliere non sono così distanti, con un salto si potrebbe passare dall'una all'altra, ma resto ferma, immobilizzata dalla paura che quel profondo blu mi provoca. Non riesco a muovere il corpo, posso stare solo lì ferma a guardare le carpe giapponesi che nuotano indisturbate. È come se il mio sguardo e intero corpo fosse attratto da quel blu immenso che allo stesso tempo mi terrorizza. 
Passa un infinito lasso di tempo, o quantomeno io lo percepisco così, prima che il mio corpo venga sbloccato da un mio pensiero: "Non guardare l'abisso". Una volta che lo sento di nuovo mio, faccio dei passi indietro e porgo il mio sguardo dovunque che non sia lì, cade sulle due persone che dall'altra parte non hanno smesso di sorridermi e farmi segno di venire, presumo. 
Non riconosco quei visi, non capisco perché dovrei fidarmi e saltare oltre la spaccatura fra le rocce, ma il terrore che provo guardando quel baratro è inspiegabile; è ciò che mi porta a fidarmi di loro. 
Un unico pensiero mi inonda la mente: "Non guardare l'abisso" ed è quello che faccio. Prendo un profondo respiro, inizio a correre, e chiudendo gli occhi salto. Percepisco che il tempo si ferma nuovamente, mi sento leggera come una piuma, sollevata, l'abisso ha mollato la presa che aveva su di me, portando con sé il mio terrore nel profondo di quella fossa, dove le carpe dai mirabolanti colori nuotano indisturbate e incuranti di quello che avviene al di sopra della superfice dell'acqua. 
Sento due mani che mi afferrano, riapro gli occhi e quello che noto è: sono dall'altra parte. 

Mi risveglio, il mio cuore batte velocemente, ho il fiato corto e sento l'adrenalina che scorre in tutto il mio corpo. 
Questo è stato uno dei sogni più strani che abbia mai fatto, non saprei se definirlo un incubo o qualcos'altro, sento ancora una nota di paura nel mio cuore. Quello che mi chiedo è: cosa avrà mai voluto dire? 
   
 
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