Chapter One
Prologue: A
Crazy Banquet
Driiin!
La sveglia impicciona suona
la sua melodia.
I sogni son desideri di felicitààà…
Un silenzioso sbadiglio.
La principessa apre gli
occhi.
Si mette a sedere sul letto.
Scuote il suo pigiamino rosa con le immagini della Bella Addormentata e infila
i piedini nelle pantofole in cui vi è il ritratto di Biancaneve.
Si stiracchia e solleva il
suo regal deretano dal letto. Si avvicina alla finestra e si affaccia con un
gran sorrisone.
“Buongiorno mondo! Ma ciao,
begli uccellini! Ma ciao, begli scoiattolini! Ma ciao, bei leprottini! Ma ciao,
bell’Uniporco mio!” e con un bacio saluta il suo animale preferito, una fiera
tonda e rosea con un bel corno arcobaleno sull’ampia fronte.
Qualcuno bussa alla porta.
“Avanti!” dice la principessa
diciassettenne canticchiando tra sé.
La lussuosa porta di mogano
si spalanca e mostra la figura di una ragazza dagli occhi verdi e i boccoli
d’oro.
“Hellen!” esclama
quest’ultima.
“Michelle!” risponde la
principessa pigrona, già spalmata nuovamente sul letto.
Le due si abbracciano, si
guardano, ridono ed iniziano a spettegolare.
***
“Allora, vogliamo darci una
mossa?”
Tre creature magiche
sbuffano all’unisono.
“È inutile che sbuffiate,
care. Siamo in ritardo con i preparativi, i ragazzi saranno qui a momenti!”
“Emy ti vuoi dare una
calmata?” chiede una delle creature, tutta ansimante e rossa in volto. Ha dei
bei boccoli biondi e occhi blu mare. Regola la velocità del suo armonioso tapis
roulant, fatto con foglie, legnetti e rampicanti.
“Tiara, cara, preferirei che
tu la piantassi di correre e sudare e venissi qua a dare una mano. E datti
anche una lavata, visto che ci sei!”
La ninfa geme di rabbia,
interrompe la sua corsa e lancia uno sguardo torvo alla creatura che la ha
rimproverata.
“Non ti serve mordere il
collo della gente per uccidere, Emerald, ci riesci benissimo anche
verbalmente!”
E stizzita si getta nel
piccolo laghetto lì vicino con un deciso tuffo di testa.
“Bah, non le ho detto altro
che la verità!” esclama la vampira dagli occhi verdi, risentita.
“La verità! La verità!” la
più piccola delle figure comincia a saltellare divertita.
Le altre ridono, mentre
Emerald scuote il capo con disapprovazione.
“Christine, invece di
gingillarti, porta questi piatti a tavola!”
La piccola creatura con il
cappello verde e le piccole alette trasparenti procede a balzelloni fino alla
vampira, le prende i piatti dalle mani, e mantenendo lo stesso passo raggiunge
l’enorme tavolo al centro dell’ampia radura.
“Ma, Emy, per quanti hai
apparecchiato?”
La creatura dai riccioli
castani e con le orecchie da elfo comincia a contare tutti i posti
apparecchiati.
“Dieci? Chi c’è oltre a noi
e ai tre ragazzi?”
“Indovina? Finalmente Edward
la sta piantando di fare l’asociale. Passa tutto il tempo per i fatti suoi, in
mezzo al bosco. Non viene neanche a scuola. Certe volte non mangia per giorni
interi. Ma dico io, un po’ di amor proprio!”
L’elfa, sbattendo i suoi
occhi color ametista, pensa tra sé che sarebbe stato meglio non porre quella
domanda.
“Ma con lui siamo sempre
otto” continua il folletto ancora saltellante “chi sono gli altri due?”
“La principessa e la sorella
di Paul. Ah, a proposito, arrivano!”
“Chi? Hellen e Mich…?”
“Ssh!”
In quel momento si sentono
schiamazzi e larghe risate virili.
“Come sto, come sto?” chiede
Emerald tutta agitata.
L’elfa Casey ride di gusto.
“Stai benissimo, scema!”
“Scema, scema!” Christine
non la pianta di ballonzolare.
All’improvviso tra due
alberi dell’immenso bosco dietro la radura spuntano tre figure maschili.
Ognuna di esse ha un arma in
una mano e una carcassa nell’altra.
“Christine, accendi il
pentolone ed il forno a microonde, presto!”
Il folletto sbatte le alucce
dalla contentezza ed esegue i comandi.
“Forno, pentolone, forno!”
Emerald e Casey, invece,
vanno incontro al trio.
“Vedo che è andata bene la
caccia” esclama la vampira sorridente abbracciando il biondo più alto del trio
e strappandogli dalle mani il pesante arco.
“Oh sì” esclama l’altro
biondo, il più basso, lasciandosi aiutare dall’elfa nel trasportare la spada
affilata. “Oltre a questi tre cerbiatti abbiamo ucciso anche un paio di
uccelli, ma lo sapete che Tiara ne è allergica”
“Tranquilli, io sto bene!”
commenta Xander sarcastico, l’unico moro del trio, che fa grande fatica a
trascinare la grande balestra in una mano e il cadavere dell’animale
nell’altra.
Gli altri ridono, e quando
giungono al tavolo, si accasciano sulle sedie. Le ragazze si affaccendano
intorno ai loro futuri pasti, mentre i ragazzi raccontano le loro eroiche
imprese, aggiungendo sempre fantasiosi particolari.
“Ragazze, ho sentito delle
voci, tutto b… AAAHHHH!”
Tutti si voltano appena in
tempo per vedere la ninfa Tiara con un asciugamano attorno alla vita e le due
braccia attorno al seno.
“Brutti porci, giratevi!”
Tutti ridono. Xander si
costringe a girare lo sguardo.
“Mi potevate avvertire che
erano arrivati!”
“Oh, Ary, tanto ti vediamo
sempre in costume a mare!” sdrammatizza Xander.
“Taci, avvoltoio
pervertito!”
“Spero vivamente che quelle
due si muovano ad arrivare. Muoio di fame. E poi devono comprare le spezie!”
esclama Emerald preoccupata, affaccendandosi attorno al pentolone.
“Ah, a proposito!” esordisce
Paul con un sorriso. “Vi dobbiamo narrare di chi abbiamo incontrato nel bosco!”
Lo sguardo di Xander si fa
omicida.
“Non osereste!”
“Christine!” urla la
vampira. “Il forno a microonde andava a 200 gradi!”
“Forno, gradi, duecento,
forno!” è l’unica risposta che ottiene.
“Oh, sì” Leonard continua il
racconto.
“Abbiamo incontrato il
nostro parassita preferito!”
Tutti, eccetto Xander,
palesemente infastidito, esclamano il nome della suddetta creatura: “Georjane!”
Paul si mette in ginocchio
davanti a Leonard.
“Xander, Xander, perché sei
tu Xander? Sei così forte e virile!”
Leonard sta al gioco.
“Oh, ehm, Georjane, che ci
fai qui? Pensavo ti avessi spinto, ehm, che fossi scivolata nel burrone l’anno
scorso”
Tutte le ragazze adesso
ridono, persino Emerald mentre tenta di regolare il microonde.
“Oh, no, mio eroe, un angelo
mi ha salvata, perché era destino che io e te vivessimo per sempre insieme”
Leonard si alza in piedi e
corre in modo scomposto urlando, mentre Paul lo insegue con sguardo volutamente
voglioso.
Tutti ridono, immaginandosi
l’improbabile scena tra l’amico e il parassita.
“Adesso basta! Umpf!”
esclama Xander con sguardo furente. “Mi basta già quella sanguisuga, non posso
sopportare anche voi!”
“Come è bello farsi la
cerettaaa!” la canterina Tiara si avvicina al tavolo dove si trovano tutti i
suoi amici. Ha addosso un accappatoio verde acqua e sta cercando di farsi la
coda.
Xander prende Leonard per la
collottola e lo avvicina a sé.
“Scommettiamo che tra tre
secondi Emy urla contro Tiara?” gli sussurra nell’orecchio.
E difatti…
“Ma Tiara! È mai possibile
che uno si fa in quattro per far filare tutto liscio e poi arrivi tu e mi bagni
tutto il tavolo?”
Xander e Leonard
sghignazzano.
In quel momento un rumore di
zoccoli spegne le loro risate. Tutti si voltano verso la fonte del rumore.
Un maialino con in testa un
corno color arcobaleno si avvicina a loro con ampie falcate. Sulla sua sella
sono sedute due ragazze che ridono e schiamazzano allegramente.
“Bonjouuur!” esclama la più
pomposa delle due. L’enorme vestito rosa fluttua mentre scende dall’Uniporco.
Tutti rispondono
allegramente al suo saluto, eccetto Emerald, che si avvicina a lei e la fissa
con sguardo torvo.
“Dove sono le spezie?”
Il sorriso sparisce dal viso
della principessa.
“Avrei dovuto?” dice con
tono contrito.
“Ecco! Lo sapevo!” esplode
la vampira.
“Ma in compenso ho comprato
un paio di riviste!”
“Vatti a fidare di chi ha il
sangue blu” brontola Emerald mentre si allontana dal gruppo, che ancora ride
per l’esclamazione di Hellen.
Xander si mette le cuffie
alle orecchie ed accende il suo mp3 ecologico, regalatogli da Hellen e fatto
solo con materiali riciclabili.
Sorride alla fissa della cugina
e si concentra sulla canzone che gli bombarda le orecchie.
Sinceritààà, adesso è tutto così semplice…
È la canzone adatta a
smaltire la sua tensione. La missione che gli spetta non è affatto semplice.
Si guarda attorno. Emerald e
Casey svolazzano attorno al pentolone e al forno a microonde, Tiara e Hellen
parlano di vestiti e di shopping, Christine e l’Uniporco fanno a gara a chi
saltella più in alto. Xander sorride alla scena.
Alla sua destra, Michelle
tenta di convincere suo fratello maggiore a partecipare alle battute di caccia
e Leonard le dà man forte, ma Paul è irremovibile.
Xander può chiaramente
leggere il suo labiale.
“Sei troppo piccola! È
pericoloso!”
La canzone nelle orecchie è
cambiata. Wannabe delle Spice Girls.
Benché il livello della musica
sia sempre più basso, Xander non riesce a tranquillizzarsi.
Ha bisogno di fare due
passi. Si alza e, attento a non farsi notare da nessuno, si rifugia nel bosco.
Percorre il sentiero a passo lento. Respira l’odore dei fiori. Il ritmo del
cuore comincia a decelerare.
Xander chiude gli occhi e
continua a muoversi alla cieca. Nelle sue orecchie un’altra canzone socialmente
inutile. Touch My Body di Mariah Carey.
Il giovane si lascia
trasportare dal suo olfatto. Quando riapre gli occhi il sole è sparito.
No, è ancora lassù, ma è
ricoperto da un fitto strato di chiome di alberi. Neanche un raggio passa tra
le foglie.
Il buio fa aumentare
l’inquietudine di Xander. Guarda per terra. Non vede più il sentiero. Si guarda
attorno. Solo alberi e buio.
Il giovane spegne l’mp3 e lo
mette in tasca. Nessun rumore inquietante in giro. Una brezza leggera gli
scompiglia i capelli. Un suono indistinto dietro un cespuglio.
Ed ecco una voce lamentosa,
quasi ultraterrena, venir fuori da quella siepe.
Xander arretra di qualche passo.
Sente invocare il suo nome.
Si volta, spaesato, ma non
c’è anima viva.
“Papà…” sussurra il giovane
impaurito.
Qualcosa gli tappa gli
occhi.
Xander tira un urlo
penetrante. Tira calci e pugni al vuoto, il cuore batte a mille.
“Ma sei scemo? Sono solo
io!”
La figura lo libera. Il
giovane si volta.
Un ragazzo con un
improbabile vestito nero ricco di stelle e lune grigie ed un cappello a forma
di cono lo fissa stupito.
“Scusa Edward! Pensavo di…”
“Di?” chiede il mago
curioso.
“No, niente” sorride “torniamo
alla radura”
“Sono tanto in ritardo?”
chiede Edward.
“Oh, sì! Vedrai Emerald che
accoglienza che ti darà!”
Le risate dei due
alleggeriscono l’aria. Xander lancia un’ultima occhiata nervosa dietro di sé.
Nulla. Ma quel senso di inquietudine non accenna a sparire.
“Non ti fai mai vivo! Non
vieni neanche a scuola! Con quale faccia ti presenti qua da noi?” gli occhi di
Emerald da verdi sono diventati rossi.
“Ma nonostante tutto ciò,
siamo contenti di vederti” esclama Casey. “Vero, ragazze?”
“Edino!” esclamano ad una
voce Hellen e Michelle.
“Ed Chan!” commenta Tiara
sedendosi accanto a lui.
Una figura in verde si
avvicina allegra.
“Pranzo! Pronto! È ora di
mangiare! Mangiamo! Gnam, gnam!”
Alla vista di Edward,
Christine si arresta e corre incontro a lui saltellando.
“Ed! Quanto tempo! Una vita!
Sei arrivato! Che bello! Ho fame! Mangiamo!”
Nel giro di cinque minuti
tutti i piatti sono a tavola e dopo un rapido buon appetito dieci paia di
posate vengono afferrate e usate per tagliare la tenera carne di cerbiatto.
Ben pochi commenti vengono
scambiati durante il pasto, tanta è la fame di tutti.
È Emerald a rompere il
silenzio.
“Ho sete!” esclama.
Casey e Michelle, sedute
vicino a lei, fanno un salto e si allontanano.
“Giù i canini dal mio
sangue!” esclamano le due spaventate.
Tutti ridono.
“Ma piantatela, voglio solo
un po’ di coca cola! Paul, me la passeresti cortesemente?”
Paul si volta ad ammirare
gli occhi verdi della ragazza, quindi esaudisce la sua richiesta.
“Non si sono ancora messi
insieme?” sussurra Edward all’orecchio di Leonard.
“Ci stanno lavorando”
risponde l’altro.
Le prime porzioni di carne
sono trangugiate rapidamente e tutti richiedono il bis, ad eccezione di Hellen.
“Chissà quanta acqua è stata
consumata per cucinare questo povero Bambi in quel brutto e cattivo pentolone!”
è il commento irato della principessa.
Ma tutti, in uno sprazzo
d’egoismo, preferiscono accontentare i loro stomaci che i poveri bambini
africani, addentando affamati anche la seconda porzione di Bambi.