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Autore: Justice Gundam    02/10/2023    2 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Cinque anni dopo un tragico incendio e una serie di brutali omicidi, gli abitanti di Sandpoint attendono con ansia il Festival della Coda di Rondine per commemorare la consacrazione del nuovo tempio della città. Al culmine della cerimonia, il disastro colpisce! Nei giorni seguenti, un'ombra sinistra si posa su Sandpoint. Voci di eserciti di goblin e di altri mostri hanno messo in allarme la popolazione. Cinque giovani e promettenti avventurieri dovranno affrontare la crescente minaccia di un impero dimenticato, i cui crudeli e dispotici governanti potrebbero non essere morti come tutti pensano...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
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Pathfinder: L'Ascesa dei Signori delle Rune

Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 45 - Magnimar in pace

 

Quando il gruppo di Eli tornò dalle catacombe, piuttosto malconci ma vincitori e con una Zadendi legata e sconfitta al seguito, ricevettero gli applausi della sergente Kasadei e del resto dei soldati che erano venuti con lei per fare da supporto. Alla fine, il loro intervento non era stato necessario, ma la cosa non dispiaceva loro - alla fine, il caso del serial killer di sareniti si era risolto per il meglio - anche se Misia aveva rimediato una vistosa cicatrice che probabilmente non sarebbe mai svanita del tutto. I soldati della guardia cittadina di Magnimar applaudirono con evidente sollievo quando videro il gruppo che tornava vittorioso, e Kasadei in persona andò a congratularsi con Eli.

"Ottimo lavoro. Avete fatto più del dovuto per mettere fine a questo incubo." affermò la sergente mentre stringeva la mano alla giovane maga, che replicò con un cenno della testa che esprimeva al tempo stesso sollievo e stanchezza. Poi, Kasadei rivolse la sua attenzione a Zadendi, che restava ferma dov'era, a testa bassa, con espressione esausta e sconfitta. "Molto bene. Con l'autorità che mi compete come sergente della guardia cittadina di Magnimar, dichiaro in arresto Zadendi Serina con l'accusa di omicidio volontario plurimo. Verrà processata e giudicata in base alle leggi di Magnimar e in concomitanza con la chiesa di Sarenrae che lei ha abbandonato."

"Se posso fare una richiesta, a nome mio e del resto dei miei compagni..." esordì Eli, incrociando lo sguardo di Yan che le fece un gesto di approvazione. "Vorrei chiedere clemenza nei confronti di Zadendi. Riteniamo che, per quanto gli omicidi siano effettivamente stati commessi da lei, Zadendi sia stata plagiata dalla vera leader del culto di Shax, una succube di nome Avalexi."

Zadendi alzò lo sguardo, e la sua espressione sconfitta ed apatica sembrò illuminarsi almeno un po'. Aveva sentito bene? Quelle persone stavano parlando in sua difesa?

"Una succube? Dite davvero?" chiese Kasadei incredula. "Vi renderete conto che questa vostra affermazione è... alquanto audace, e non posso credervi a prescindere."

Misia annuì con decisione. "Ce ne rendiamo conto. E' per questo che chiediamo di essere in seguito interrogati tramite la magia."

"Vorremmo fare almeno questa deposizione in favore di Zadendi, in modo che non le venga data la pena di morte, e abbia la possibilità di redimersi dei suoi peccati." continuò Yan.

Nualia non potè fare a meno di sorridere commossa. "Io ho avuto la fortuna di ricevere una seconda possibilità, quando Yan e i suoi compagni avevano tutto il diritto di giustiziarmi per quello che avevo fatto." affermò. "Mi sembra giusto che anche Zadendi riceva la stessa possibilità che ho avuto io.". Tra sè, Nualia pensò che sarebbe stata anche una consolazione, dopo che non era riuscita a salvare Tsuto dal destino infausto a cui lei stessa lo aveva avviato.

"Io... non capisco... voi... fareste davvero questo... per me?" mormorò Zadendi, finalmente ritrovando la parola dopo essere rimasta così a lungo in silenzio. "Perchè...? Per quale motivo? Eppure io ho cercato di uccidervi... e ho ucciso delle persone della mia vecchia fede..."

"Perchè pensiamo che meriti una seconda possibilità. E perchè Sarenrae predica di cercare la redenzione per coloro che possono averla." affermò Misia. "Se possiamo evitare di spargere sangue inutilmente, io dico che dovremmo cogliere al volo questa possibilità. In questo modo, ci potrà essere un lieto fine per più persone... anche per te, quando avrai scontato la tua pena."

Kasadei annuì lentamente, colpita dal discorso. "Sì, mi sembra corretto. Va bene, terremo conto delle vostre testimonianze. Vi chiedo solo di tenervi disponibili in questi giorni. Anche perchè vi dobbiamo una giusta ricompensa per aver impedito ulteriori delitti." affermò. "Magnimar sarà sempre in debito con voi per la vostra collaborazione... grazie di tutto, e permettetemi di guidarvi fino alla vostra locanda. Mi sembra davvero il minimo, dopo tutto quello che avete fatto per noi."

"Heh... io temo di non essere riuscito a fare granchè, in questo caso..." affermò Jolan. Ruotò la spalla, come se volesse assicurarsi di potersi ancora muovere bene dopo aver subito quell'incantesimo Blocca Persone. "Cercherò di fare meglio la prossima volta."

"Cambiando argomento..." continuò Nualia. La ex-cultista di Lamashtu prese la scimitarra che era stata di Avalexi, mostrandola a Kasadei. "La succube che guidava i servitori di Shax usava questa come arma. Credo che appartenga alla chiesa di Sarenrae."

"Ah, quella." disse Kasadei. "Va bene, per il momento la terremo noi. Vi ringraziamo per averla recuperata. Se quest'arma fosse rimasta in mano ai servitori di Shax, sarebbe stato deleterio per il morale della chiesa del Fiore del Mattino."

Nualia consegnò l'arma magica a Kasadei, che la prese con sè mentre riprendeva a guidare il gruppo di Eli verso la Taverna della Zanna...

 

oooooooooo

 

L'atmosfera che regnava alla Taverna della Zanna, quella sera, non poteva che essere definita di festa e celebrazione!

"E ora, signore e signori clienti..." disse l'ostessa Mamma Grottle, una donna anziana ma ancora robusta e in buone condizioni di salute, sollevando un boccale di birra. "Un brindisi agli eroi di Magnimar! Può sembrarvi incredibile... ma questi baldi giovani hanno risolto il caso degli omicidi di sareniti, e hanno mandato all'aria un complotto che avrebbe incasinato per bene la nostra gloriosa città! Per Yan Gudril, Eli Clerks e i loro compagni... Alla salute!"

"ALLA SALUTE!" esclamarono gli avventori, quasi ad una sola voce! La grande sala risuonò del rumore dei boccali che si scontravano tra loro e delle risate dei presenti, e Yan per primo alzò il boccale e prese un bel sorso di birra di malto.

"Grazie! Grazie! E' stata una battaglia come poche altre che abbiamo affrontato!" esclamò Reji, già un po' rossa in volto dopo soltanto due generosi sorsi di birra. "E dobbiamo ringraziare soprattutto la nostra Misia e la nostra Nualia per questa vittoria! Anche se ognuno ha fatto la sua parte!"

"E propongo un brindisi anche per la sergente Kasadei e i suoi valorosi soldati!" esclamò Eli con entusiasmo. "Loro ci hanno aiutato e hanno fatto in modo che potessimo mettere all'angolo i capi di questi infami complotti!"

"Alla salute dei difensori di Magnimar!" concluse Jolan. Si versò un altro po' di birra e ne tracannò una sorsata, con una tale foga che un po' di birra gli si riversò sul viso, facendolo tossire e sputacchiare. Misia scoppiò a ridere e cercò di prendere a sua volta un sorso di birra...

Purtroppo per lei, i suoi poteri di oracolo scelsero proprio quel momento per manifestarsi, e il boccale le sfuggì di mano e le si rovesciò sulla testa!

"Gah! Pfffft..." La biondina cercò come poteva di pulirsi il viso con le mani, e scoppiò a ridere ancora grondante di birra. "Hahahaaaa! Forse oggi ho imparato qualcosa! L'ilarità può essere un'arma a doppio taglio!"

Un'altra risata collettiva riecheggiò nella taverna, e la serata venne nuovamente vivacizzata dai rumori della festa. Yan prese un altro senso di birra, poi si sedette a fianco di Nualia, che sembrava sentirsi un po' fuori luogo in quell'atmosfera di gioia e di celebrazione. La aasimar dai capelli bianchi sorrideva, ma la sua era un'espressione di incertezza e di esitazione.

"Hey, Nualia, tutto a posto?" chiese Yan, sedendosi accanto alla sua amica d'infanzia ritrovata. "Ti senti bene? Non è che hai ancora qualche strascico della battaglia?"

Nualia si riavviò i capelli con un gesto imbarazzato. "Ah... no, no, va tutto bene... non sono esattamente abituata a tanto caos e rumore, ma... sono contenta che siamo qui, e ci siamo tutti!" affermò.

"E' stato anche grazie a te." affermò Eli con tono riconoscente. "Per... per un attimo ho davvero avuto paura che Misia... dovesse morire... Se... se siamo ancora qui, tutti quanti, è perchè tu le hai salvato la vita."

"Già... ti devo la vita, Nualia." rispose la femmina di gnomo, cercando come poteva di ripulirsi dalla birra. Mamma Grottle le passò un altro boccale di peltro ricolmo di birra, e Misia lo sollevò e prese un buon sorso, per poi ripulirsi la bocca con il dorso della mano. "Ho rischiato davvero grosso, questa volta... io sono convinta che Sarenrae abbia ascoltato le tue preghiere, perchè ha capito che vuoi davvero cambiare. Credo... che il Fiore del Mattino abbia voluto dirti che sarai sempre la benvenuta tra i suoi fedeli, e che sarà contenta di conferirti il suo potere se vorrai continuare a percorrere la via della luce e della redenzione."

"Se è vero quello che dici, Misia... allora io sono disposta a votarmi a Sarenrae." rispose Nualia, sentendosi soddisfatta e consolata come raramente le era successo in vita. "E' stata lei a mostrarmi che, anche se non potrò mai cancellare quello che ho fatto, ho ancora tempo per fermarmi e per cominciare a fare del bene al prossimo. Mi sembra... il minimo che io possa fare per sdebitarmi con lei e continuare ad aiutarvi."

"Mi fa piacere sentirtelo dire, Nualia... e ti auguro buona fortuna!" rispose Yan, e con un braccio cinse gentilmente le spalle della ex-cultista. "E ricorda che ci siamo sempre, se hai bisogno di una mano o di un consiglio."

Nualia chiuse gli occhi e sorrise commossa, quasi non osando credere che la sua vita fosse arrivata a questo punto, dopo tutte le sofferenze della sua infanzia e le cose terribili che aveva fatto per cercare di sfuggire alla maledizione che credeva di avere addosso. E adesso, soltanto qualche settimana dopo aver rinunciato al culto di Lamashtu... stava venendo accolta dal Fiore del Mattino come sua sacerdotessa. Se ai tempi le avessero detto che sarebbe andata così, Nualia non ci avrebbe mai creduto...

Una cosa era certa, quella notte non sarebbe stata tormentata dagli incubi...

 

oooooooooo

 

La festa era durata fino a notte fonda, e solo allora il gruppo di coloro che ormai si erano guadagnati la fama di eroi di Magnimar aveva potuto ritirarsi nelle loro camere. Reji era crollata sul letto senza neanche svestirsi e aveva cominciato quasi subito a ronfare, e anche Eli e Misia si erano tenute sveglie soltanto il tempo di cambiarsi, augurare la buona notte e infilarsi sotto le coperte. Nualia, ancora emozionata per gli eventi della giornata, ci aveva messo un po' di tempo a prendere sonno, ma questa volta lo aveva fatto nella consapevolezza che non ci sarebbero stati altri sogni come quello della notte precedente...

Tuttavia, la giovane aasimar era riuscita solo da poco ad addormentarsi, prima di trovarsi nello stesso tunnel oscuro del suo incubo precedente. Sorpresa ed allarmata, la giovane si era messa subito sul chi vive, immaginando che ancora una volta l'ombra del suo odiato padre adottivo si sarebbe manifestata per biasimarla. Questa volta, Nualia sapeva cosa rispondere alle sue accuse...

Nualia restò paziente ad attendere. Entro breve, sarebbe arrivato... e infatti, ecco che cominciò a sentire quel familiare suono di passi, e una familiare figura che si avvicinava claudicante, curva sotto il peso degli anni, ma con quel cipiglio severo ed inflessibile che lei conosceva fin troppo bene.

Ezakien Tobyn, la pelle grigia e rugosa come pergamena, il volto ancora segnato dalla morte che lo aveva colto per mano della figlia adottiva, si avvicinò a Nualia, che questa volta non mostrò alcuna esitazione e sostenne il suo sguardo accusatorio. Ormai solo pochi passi separavano il vecchio e la aasimar, che restarono fermi a guardarsi senza muovere più un altro passo.

"Sei ancora qui, padre." affermò Nualia, rompendo finlmente quel teso silenzio. La aasimar sospirò, e abbassò la testa. "Beh, in effetti ci speravo. Perchè ho una cosa molto importante da dirti."

Ezakien non battè ciglio, e attese di sentire cosa avesse da dire la aasimar dai capelli bianchi. La sua espressione accigliata si fece improvvisamente sorpresa e quasi delusa quando Nualia abbassò la testa e si inchinò umilmente, con il chiaro intento di scusarsi per le sue azioni. "E cioè... che mi dispiace. Quello che ho fatto non ha scusanti. Anche se provavo rancore, e ne provo ancora, verso di te per come mi hai trattato, la mia reazione è stata sbagliata, come quello che ho fatto in seguito. E passerò il resto della mia vita a cercare di scontare il male che ho fatto."

"Tsk... e credi che questo ti valga il perdono, Nualia?" ribattè Padre Ezakien con rabbia, tenendo il suo sguardo gelido sulla figlia adottiva. "Io ti ho raccolta, nutrita, ti ho dato un futuro e ti ho preparata a diventare una servitrice della divina Desna... e tu mi hai ricompensato con slealtà e morte. Ti sei votata ai demoni dell'Abisso... e poi, quando hai incontrato di nuovo quel tuo amichetto che ti ha trascinata fuori dalla retta via, hai pensato che ti sarebbe convenuto di più, e hai deciso di andare con lui. Sei una delusione, Nualia. Sei corrotta. Malvagia. Sei già condannata, quindi perchè ti ostini a cercare di scontare i tuoi peccati?"

"Immaginavo che avresti risposto così, padre." rispose Nualia, senza più esitazioni. "E' vero. Non potrò mai cancellare tutto il male che ho fatto. E non pretendo di essere perdonata. Tutto quello che posso fare ora è vivere la mia vita il meglio possibile, non fare più del male a nessuno, e anzi prodigarmi per chi mi sta attorno. In particolare per Yan e i suoi amici, che hanno avuto fiducia in me."

"E tu tradirai la loro fiducia!" ribattè Ezakien con rabbia. "Ormai è troppo tardi per te! Il tuo amichetto e i suoi compagni si illudono! Tu li stai illudendo! Smettila di fare finta, Nualia! Tu sei malvagia! Ormai mi è tutto chiaro... non c'è più speranza per te!"

"Puoi pensarla come vuoi su di me, padre. Ormai non mi interessa più quello che pensi di me. Ho capito già da tempo che non mi guadagnerò mai il tuo affetto... il tuo vero affetto." rispose lei. "Ma questo non mi impedirà di seguire la mia strada. E le tue parole sono soltanto questo, parole. La verità dipenderà unicamente da quello che io farò di questa seconda possibilità che ho avuto la fortuna di ricevere."

"E' PROPRIO COSI'. QUESTO E' QUELLO CHE SPERAVAMO DI SENTIRE."

Nualia ed Ezakien sobbalzarono quando una voce femminile armoniosa e possente al tempo stesso intervenne nella conversazione, e la galleria buia venne avvolta da una gentile luminescenza, trasformandosi in un cilo notturno punteggiato da milioni di stelle. Una sensazione di calma e di tranquillità pervase l'intera scena, mentre una figura celestiale cominciava a scendere dall'alto, avvolta in una gloriosa aura di luce lunare. Una figura dall'aspetto femmineo che sembrava fatta di ombre solide, con un volto dall'espressione estatica e stoica al tempo stesso, avvolta in un'aura di luce bianca che formava una sorta di vestito etereo sul suo corpo. Lunghi, morbidi capelli neri ondeggiavano maestosamente dietro di lui, come sospinti da una brezza magica, e stelle bianche dalla gentile luminescenza apparivano e scomparivano sulla pelle del colore della notte, mentre un paio di grandi ali da farfalla, risplendenti di tutti i colori dell'iride, si muovevano lentamente dietro la sua schiena, spuntando dalle scapole. Nonostante l'aspetto delicato, un'aura di potere quasi palpabile circondava il suo esile corpo, e tutt'attorno ad essa si percepiva una sensazione di pace, gioia e tranquillità...

Ezakien trasalì e cadde in ginocchio, lo sguardo fisso verso la donna dalle ali di farfalla. "Divina Desna... siete... siete venuta... a ricompensarmi, non è vero? Io... io, il vostro umile servitore Ezakien, ne sono... immensamente onorato..."

Ma la donna dalle ali di farfalla non badò a lui. Appoggiò lentamente i piedi sul "terreno" del sogno, e si incamminò verso Nualia, che era rimasta incredula a guardarla, come ipnotizzata dall'aura divina che risplendeva attorno al corpo della dea dei sogni...

Perchè di questo si trattava. Era una manifestazione di Desna in persona.

"BENVENUTA, NUALIA. SONO CONTENTA DI VEDERTI QUI, ADESSO, IN QUESTA OCCASIONE SPECIALE." affermò Desna con un sorriso gentile, mentre la aasimar si metteva in ginocchio in segno di rispetto e pentimento. "UN'ANIMA SMARRITA, ARRABBIATA E CONFUSA CHE HA AVUTO IL CORAGGIO E LA VOLONTA' DI TORNARE SUL CAMMINO DEL BENE E DELLA GIUSTIZIA. MI DISPIACE CHE LA MIA FEDE SIA STATA PER TE MOTIVO DI SOFFERENZA... E TI FACCIO UN ENCOMIO PER ESSERE RIUSCITA A COMPRENDERE I TUOI ERRORI E AVER CERCATO DI PORVI RIMEDIO."

"Divina Desna... io..." mormorò Nualia, cercando le parole giuste.

"Divina Desna, aspettate!" esclamò Ezakien, scioccato ed allarmato per essere stato ignorato così dalla dea che lui aveva servito per tutta la vita. "Ci... ci deve essere un errore, o immacolata protettrice dei sogni! Nualia... Nualia è un'anima malvagia. Lei... ha venerato i demoni e ha commesso azioni imperdonabili. Ha disprezzato i doni che voi stessa le avete fatto... e ha cercato di farsi trasformare in una delle orride figlie di Lamashtu!"

Desna voltò appena un po' lo sguardo verso Ezakien, che restò inginocchiato e tese le mani verso di lei, come se volesse che le sue virtù fossero riconosciute. "Io... io vi ho servita come nessun altro, o divina!" affermò. "Io ho cercato di portare mia figlia sulla retta via, anche se lei ha disprezzato i miei insegnamenti... Io ho portato il vostro verbo alla gente di Sandpoint... Ho diffuso in vostro nome virtù e solide morali... ho fatto tutto quello che era in mio potere perchè foste amata e venerata!"

Alle parole di Ezakien seguì un cupo silenzio... e dopo diversi, snervanti secondi, Desna ruppe il silenzio.

"TU CHI SEI?" chiese, quasi infastidita. "IO NON TI HO MAI CONOSCIUTO."

Questa semplici parole spezzarono completamente Ezakien. Incapace di credere e di comprendere quanto stava accadendo, il vecchio cadde in ginocchio, una mano ancora tesa verso Desna che ora gli voltava le spalle, e la sua bocca si mosse senza emettere un suono. Poi, iniziò a sprofondare silenziosamente nel terreno, ancora incredulo di quanto stava accadendo davanti ai suoi occhi. Vide Nualia che si volgeva ancora una volta verso di lui... e restò ancora più sconvolto ed oltraggiato nel vedere che negli occhi della figlia adottiva non c'era più odio nè rancore, e neanche affetto... soltanto una profonda tristezza per quello che avrebbe potuto essere e non era stato.

"Addio, padre." sussurrò infine la aasimar. "Spero che tu possa trovare la pace."

Con un ultimo sguardo di rancore, Ezakien sprofondò nel terreno, uscendo per sempre dalla vita della figlia adottiva. Dopo aver chinato la testa in tono di scusa, la aasimar sospirò e si voltò verso l'apparizione di Desna, mettendosi di nuovo su un ginocchio. "Divina Desna, io... sinceramente non so che cosa posso dire. Io... davvero lei è convinta che io abbia iniziato a rimediare ai miei peccati? Che adesso... sto cominciando a trovare la strada giusta?"

La dea dei sogni non rispose subito, restando in silenzio come se stesse ponderando le parole della aasimar. Infine, rivolse alla sua mancata adepta un sorriso rassicurante. "MIA CARA NUALIA... PER QUANTO IO SIA LIETA CHE TU ABBIA RITROVATO LA TUA STRADA, NON SONO IO LA PIU' ADATTA A GIUDICARE E A RISPONDERE A QUESTA DOMANDA." affermò. "CREDO PERO' CHE UNA MIA CARA AMICA POSSA DIRLO CON PIU' SICUREZZA."

Nualia sbattè gli occhi, chiedendosi cosa intendesse Desna... e pochi istanti dopo, una fiamma si accese di colpo a mezz'aria, senza che ci fosse nulla da bruciare, con una vampata di calore che accarezzò il volto della aasimar. Sbalordita, Nualia fece un passo indietro e osservò la fiamma che si diffondeva e cresceva di dimensioni, cambiando forma sotto i suoi occhi. All'inizio sembrava soltanto una piccola palla di fuoco... ma nel giro di pochi secondi, alcune lingue assunsero l'aspetto di braccia e gambe, e un'altra fece da testa alla nuova apparizione. Le fiamme ardevano con fervore... eppure a guardarle si sarebbe avuta l'impressione che ci fosse qualcosa di gentile in esse. Alcune fiammelle dorate guizzavano ai bordi della fiammata, proiettando attorno ad essa una luce sacra...

E con un'altra ondata di calore accogliente, la fiamma prese forma, e da essa apparve un'altra figura femminile: alta, maestosa, dalla pelle scura, con un paio di ali angeliche che si spiegavano dalla sua schiena, non indossava niente più che una leggera cotta di maglia dorata che non faceva mistero delle sue forme, una lunga gonna dai colori sgargianti, e un paio di schinieri di cuoio nero sulle gambe altrimenti nude. I suoi capelli erano una viva fiamma rossa che guizzava sulla sua testa, e portava rinfoderata ad un fianco una scimitarra ingioiellata la cui lama non era altro che una fiamma solida che sprigionava luce e colore. I suoi occhi, due lapilli di vulcano incandescenti ma rilucenti di compassione e virtù, osservavano con approvazione le due persone davanti a lei... e come per istinto, Nualia comprese che si trovava di fronte a nientemeno che una manifestazione di Sarenrae, il Fiore del Mattino, la dea del sole e della redenzione!

"QUELLO CHE DICE LA MIA CARA DESNA E' CORRETTO, NUALIA TOBYN. E TU HAI DIMOSTRATO ABNEGAZIONE E DESIDERIO DI CAMBIARE." affermò Sarenrae con una voce calda e rassicurante malgrado il timbro possente e riecheggiante. Nualia si volse verso di lei e si inchinò con umiltà, reprimendo un tremitio di ansia. "VOLEVO VEDERE DA ME QUALE FOSSE LA TUA CONVINZIONE. SE DAVVERO IN TE STESSE ARDENDO IL SACRO FUOCO DELLA REDENZIONE, O SE INVECE SI TRATTASSE SOLTANTO DI UNA FIAMMELLA CHE SI SAREBBE ESTINTA AL PRIMO SOFFIO DI VENTO. SONO CONTENTA DI VEDERE CHE HO FATTO BENE AD AVERE FIDUCIA IN TE."

"Dite... davvero... divina Sarenrae?" chiese Nualia, guardandosi il braccio demoniaco e mostrandolo alle emanazioni delle due divinità. "Eppure... come potete vedere... il mio passato mi sta letteralmente cucito addosso. Questo braccio di carne abissale che Lamashtu mi ha dato in cambio delle azioni malvagie che ho commesso..."

"E' VERO, HAI PECCATO, NUALIA. TERRIBILMENTE." rispose Sarenrae. "MA TI SEI RESA CONTO CHE STAVI SBAGLIANDO, E TI SEI FERMATA. HAI OFFERTO IL TUO AIUTO A CHI TI HA TROVATA, INIZIALMENTE PER SCOPI EGOISTICI, MA POI PER UN PURO DESIDERIO DI RIMEDIARE ALLE TUE AZIONI. ED E' PER QUESTO CHE POSSO DIRE CON TUTTA TRANQUILLITA' CHE HAI PRESO LA STRADA DELLA SALVEZZA. SII FIERA DI TE STESSA, NUALIA. E SAPPI CHE D'ORA IN POI, SE LO VORRAI, IL FIORE DEL MATTINO CONFERIRA' A TE IL SUO POTERE PER DIFENDERE LE GENTI DI VARISIA, E DI TUTTO GOLARION."

"Golarion?" chiese la aasimar, chiaramente stupita. "Cosa... cosa volete dire? Che c'è una minaccia che incombe sul nostro intero pianeta?"

"IN QUEST'ERA DI INCERTEZZA, LA' DOVE LA PROFEZIA NON PUO' PIU' DARE RISULTATI SICURI, SI AVVICINA UN MOMENTO DI GRANDI PROVE, IMPORTANTI CAMBIAMENTI E DIFFICOLTA' PER LE GENTI DI GOLARION." rispose Desna con fare misterioso, piazzando gentilmente le punte di un indice e di un medio sulla fronte di Nualia. La giovane dai capelli bianchi provò una piacevole sensazione di frescura, come se si stesse godendo una gentile brezza durante una calda serata estiva. "E TU E I TUOI COMPAGNI SVOLGERETE UN RUOLO IMPORTANTE IN TUTTO QUESTO. MOLTI VI AFFIANCHERANNO, MOLTI VIVRANNO LE LORO VICENDE IN ALTRI LUOGHI DI QUESTO MONDO... MA NON CI E' DATO SAPERE SE CAMBIERANNO LE COSE IN MEGLIO O IN PEGGIO. NEMMENO A NOI DIVINITA' E' DATO DI SAPERE TUTTO. MA INFINE, COLORO CHE DECIDERANNO IL FUTURO DI GOLARION NON SARANNO GLI DEI, MA I MORTALI. NOSTRO COMPITO E' SOLO QUELLO DI GUIDARE I NOSTRI FEDELI, NELLA SPERANZA CHE COMPIANO LE SCELTE GIUSTE PER IL BENE DI TUTTI."

Le due divinità si raggiunsero e si presero per mano, cominciando lentamente a sbiadire davanti agli occhi di Nualia. "ADDIO PER ORA, NUALIA." continuò Desna. "AUGURI A TUTTI VOI."

"A-aspettate!" esclamò Nualia, tendendo inutilmente una mano verso Desna e Sarenrae mentre l'intero sogno cominciava a sbiadire. "Ho... ho ancora molte cose da chiedervi..."

Sarenrae sorrise e annuì in direzione di Nualia, inviandole un ultimo pensiero telepatico.

"A VOI AFFIDEREMO IL FUTURO, GIOVANI EROI. SIATE CORAGGIOSI, FEDELI A VOI STESSI, E PORTATEVI CON L'ONORE CHE E' STATO VOSTRO FINORA."

 

oooooooooo

 

Quando Nualia aprì gli occhi di colpo, si rese conto di essere di nuovo nella camera che condivideva con Reji, Misia ed Eli alla Locanda della Zanna. Stava guardando verso il soffitto, distesa supina sul suo materasso, i capelli del colore della neve fresca che formavano una sorta di aureola attorno alla sua testa - una visuale appena un po' disturbata dai suoi occhi azzurrini e scintillanti, prova del sangue ultraterreno che scorreva nelle sue vene.

Per diversi secondi, Nualia resto ferma dov'era, ripensando a quell'incontro inaspettato. Desna e Sarenrae le avevano inviato quel sogno... per rassicurarla, sostenerla e darle un'idea della sua importanza in un futuro che non doveva neppure essere remoto?

Sicuramente, ora Nualia si sentiva molto più sicura. I suoi dubbi si erano in gran parte smorzati, e la sua risolutezza a non farsi più influenzare dal suo passato era cresciuta. Finalmente, dopo tanto tempo, Nualia Tobyn si sentiva libera e padrona del suo fato.

Il rumore di Reji che stava russando nel letto vicino, i capelli sciolti e un filo di saliva che bagnava il cuscino, distrasse Nualia dai suoi pensieri... ma vedere la sua amica che dormiva scomposta nel letto vicino al suo strappò un sorriso alla aasimar, che si alzò e guardò in direzione di Misia ed Eli. La femmina di gnomo riposava tranquilla, e nessuno avrebbe mai detto che soltanto poche ore prima aveva visto la morte in faccia... e la sua amica appariva altrettanto rilassata.

"Grazie, amiche mie... e grazie soprattutto a te, Yan... e a te, Jolan..." sussurrò Nualia con un sorriso commosso e le lacrime agli occhi. "Qualunque cosa ci aspetti da qui in poi... sono sicura che la affronteremo assieme."

 

oooooooooo

 

Pochi giorni dopo, il processo a Zadendi per gli omicidi di tutti quei sareniti si era concluso. Diversi avevano reclamato la pena di morte per la sacerdotessa rinnegata, ma altri, in particolare Yan e Nualia, si erano opposti e avevano chiesto che a Zadendi venisse inflitta una punizione che le lasciasse comunque tempo e modo di riflettere sulle sue azioni e le desse la possibilità di rimediare al male che aveva fatto. Alla fine, per fortuna, la via della compassione aveva prevalso - Zadendi era stata condannata ad un lungo periodo di reclusione, ma avrebbe più avanti potuto compiere dei lavori per reinserirsi nella società, e fare penitenza secondo i riti della chiesa del Fiore del Mattino per ritrovare la fede perduta. Il fatto che, grazie agli interrogatori di Yan, Eli e del loro gruppo fosse stato confermato che Zadendi era stata effettivamente influenzata da una succube aveva aiutato molto a giungere a questo verdetto finale.

Una volta concluso il processo, Kasadei aveva chiamato i sei avventurieri nel suo ufficio, dove gli eroi di Magnimar avrebbero finalmente ricevuto la loro giusta ricompensa per il lavoro svolto. Ognuno di loro aveva ricevuto due borse di cuoio, una piena di monete d'oro e l'altra di monete di platino - una somma più che sufficiente a restare alla Zanna per diversi mesi senza farsi mancare nulla!

Ma era stato dopo che erano arrivate le ricompense davvero interessanti. Kasadei aveva consegnato personalmente a Yan una nuova spada - un'arma magica splendidamente forgiata, incredibilmente rapida e maneggevole, e dalla lama mortalmente affilata, soffusa di sfumature argentate. Mentre per Nualia c'era stata una sorpresa: la scimitarra dalla lama fiammeggiante che Avalexi aveva brandito nel combattimento con Yan, e con la quale aveva trafitto Misia, ora sarebbe stata la sua arma, se lei avesse voluto.

"Ne siete sicura, sergente Kasadei?" aveva chiesto la aasimar. "Voglio dire, sono convinta che un'arma come questa non potrà che essermi utile, ma... mi sembra quasi di approfittare della generosità della chiesa di Sarenrae. Quest'arma apparteneva a loro, tutto sommato."

Ma per fortuna, la sergente era stata rapida a tranquillizzare Nualia. "Va tutto bene, signorina Tobyn." affermò. "La chiesa di Sarenrae ha voluto fare don di quest'arma a te... sei stata una degli eroi che hanno impedito al principe demoniaco Shax di fare di Magnimar il centro del suo culto. E perciò, la chiesa del Fiore del Mattino ha voluto lasciarle questa in segno di ricompensa."

"Visto che va tutto bene, Nualia?" disse Yan strizzando un occhio alla sua amica d'infanzia mentre lui riponeva con cura la sua spada nel fodero. "Avevo una mezza idea che ti avrebbero dato una ricompensa importante... e soprattutto, una che si addice ad una persona che ha fatto un grande favore alla chiesa di Sarenrae!"

"E come leader di questo gruppo... anche alla signorina Eli va una ricompensa." affermò Kasadei, facendo un cenno a due dei suoi soldati, che si fecero avanti per consegnare alla maga mezzelfa un cofanetto aperto nel quale erano contenute due pietre preziose dall'aspetto peculiare: entrambe erano di forma sferica, non più grandi di un acino d'uva, ma mentre in una si mischiavano dei vivaci rosso scarlatto e blu oltremare, l'altra aveva delle tonalità un po' più chiare, e mostrava dei riflessi rosati e del colore dello smeraldo.

Eli e Misia sgranarono gli occhi meravigliate, quasi non osando credere a quello che vedevano. "Sergente Kasadei... queste sono..." mormorò la femmina di gnomo.

La donna dai capelli corti sorrise e annuì con decisione. "Pietre ioniche? Sì, sono proprio pietre ioniche! Immagino che due studentesse della Roccia dei Profeti ne abbiano sentito parlare. Soprattutto due che sono così interessate ai misteri dell'antica Thassilon." affermò.

"Pietre ioniche? E cosa sarebbero?" chiese stupita Reji. "E perchè c'entrano con la storia di Thassilon?"

"Beh... non posso dire di saperne molto." rispose Yan, guardando con un certo stupore mentre Eli toccava la sfera rossa e blu, e questa cominciava ad orbitare attorno alla sua testa, fluttuando a pochi centimetri da essa! "Ma posso dirti quello che so: le pietre ioniche, anche chiamate pietre degli eoni, sono delle gemme intagliate ed infuse di magia che, una volta attivate, fluttuano e girano attorno alla testa di chi le usa. A seconda delle forme e dei colori, hanno effetti diversi... anche se non ho idea di quali possano essere!"

"Avevo sentito dire... che gli Azlanti sono stati i primi a sfruttare il potere delle pietre ioniche." commentò Jolan. "Quindi non mi sorprende che siano in qualche modo collegate alla storia di Thassilon."

Misia toccò a sua volta la sfera rosa e verde, che si mise a girare attorno a lei come un piccolo satellite. Sulle prime, le due amiche non sentirono alcun effetto... poi, entrambe percepirono uno strano brivido che le percorse dalla testa ai piedi, infondendo loro una nuova forza e facendole sentire più potenti di prima. Con espressione stupita, Eli alzò una mano davanti a sè e si concentrò per un istante... e una scarica di energia magica percorse il braccio della giovane donna e si accumulò nel palmo della mano, tenuto a bada soltanto dalla disciplina e dalle conoscenze magiche di Eli.

"Formidabile... mi sento cambiata, in qualche modo! Non solo più potente, ma anche... più accorta. Più capace di controllare la mia magia!" affermò Eli. "Beh... sinceramente, non credevo di meritare addirittura una pietra ionica come ricompensa! Sono davvero lusingata!"

"Lo stesso vale per me..." rispose Misia. "Ma devo dire anche che questa pietra ionica mi dà un aspetto grandioso! Mi fa sentire più potente e più importante!"

Jolan ci rise su. "Basta che non ti dia alla testa, Misia!"

Ci fu una breve risata generale, prima che Kasadei si avvicinasse a Reji e Jolan per dare anche a loro delle meritate ricompense: due bracciali argentati decorati da un paio di gemme rosse intagliate a forma di scudo per la giovane monaca, e una bandoliera con diverse fiale di pozioni, ognuna etichettata ed identificata, per l'halfling. "E ovviamente, non possiamo esimerci dal dare un'adeguata ricompensa anche a voi." affermò. "Signorina Reji... credo che troverà questi bracciali protettivi molto utili. E lei, signor Jolan... queste pozioni le potranno essere molto utili nelle sue prossime esplorazioni. Questa bandoliera vi permetterà di tenerle al sicuro, nascoste ma a portata di mano. Spero che questi oggetti vi siano graditi... sono veramente il minimo che possiamo fare per averci liberato da non uno, ma due complotti che avrebbero potuto mandare in rovina la nostra città."

Jolan si mise la bandoliera con le pozioni, e notò con compiaciuto stupore che sia essa che le fiale erano diventate semitrasparenti, in modo che fosse difficile per qualcun altro a parte lui accorgersi di esse. Un ottimo modo per cogliere di sorpresa gli avversari con qualche pozione tirata fuori all'ultimo momento. "Grazie mille, sergente Kasadei." ringraziò, mentre Reji si aggiustava i bracciali sui polsi. Uno schermo di energia semi-invisibile avvolse il corpo della ragazzina Tian, come un campo di forza protettivo. "Faremo buon uso di queste ricompense."

Kasadei annuì in segno di approvazione. "Di niente. Come ho detto, era giusto che esprimessimo la nostra gratitudine nei vostri confronti." affermò. "Ora, vi chiederei soltanto di togliermi una piccola curiosità. Avete già qualche programma per la vostra prossima destinazione?"

"Per la verità, al momento stiamo aspettando che gli esploratori mandati da Lady Heidmarch a Turtleback Ferry mandino un rapporto di cosa hanno visto." rspose prontamente Jolan, per poi sfregarsi il mento e guardare verso il terreno. "In effetti... spero che non sia successo nulla da quelle parti. Due miei cugini vivono proprio a Turtleback Ferry..."

"Sono sicura che non ci saranno problemi." disse Kasadei, volendo rassicurare l'halfling guida. Jolan annuì e riprese il discorso.

"Nel frattempo... credo proprio che ci godremo ancora un po' la vostra bella città!" affermò. "E ci prenderemo anche il tempo di allenarci un po' per le sfide che ci attenderanno. Sono sicuro che Eli non vede l'ora di imparare qualche nuovo incantesimo!"

"Si chiama curiosità scientifica, Jolan, e per noi studiosi, la magia è una scienza come tutte le altre!" volle precisare Eli con un sorriso arguto.

"Non posso darle torto. Anch'io vorrei allenarmi un po'... sono convinta che adesso potrei riuscire ad eseguire diverse mosse che prima non mi riuscivano." continuò Reji.

"E io... ho bisogno di addestrarmi un po' ad usare questa arma. E magari, allenarmi a lanciare incantesimi e vedere se davvero sono portata a farlo." disse Nualia. "Pensavo che... sarebbe una buona idea se non buttassi via del tutto il mio addestramento di chierica, ma lo usassi per rendere servizio alla divina Sarenrae."

"Credo che... sarebbe davvero una buona idea, Nualia. L'importante è che tu ne sia convinta." rispose Misia. "Se è così... allora saremo più che felici di poter contare sulla tua assistenza e sulle tue abilità in battaglia!"

"Mi sembri molto più convinta del solito, Nualia." notò con piacere Yan. "Ho l'impessione che quest'ultima nostra avventura e quello che hai avuto modo di vedere con i tuoi occhi... abbiano fugato una volta per tutte i tuoi dubbi."

La aasimar dai capelli bianchi si pettinò con un gesto elegante della mano rimasta normale, e fece un raro sorriso a Yan. "Diciamo che... ho avuto delle persone che mi hanno aiutata." affermò, strizzando un occhio. Il ragazzo si fece rosso in volto ma cercò di non dare a vedere il suo imbarazzo e fece il segno dell'okay alla sua amica d'infanzia. "E sono convinta che addestrarmi meglio mi permetterà di aiutarli, di ringraziarli per quello che hanno fatto per me..."

"E io vi auguro la migliore delle fortune." disse Kasadei, mentre lei e gli avventurieri si scambiavano degli eleganti inchini. "Ancora una volta, vi siamo riconoscenti per tutto... e speriamo di poterci incontrare ancora, in circostanze più favorevoli."

"A buon rendere, sergente Kasadei." disse infine Eli, prima che il gruppo di avventurieri si congedasse, deciso a godersi qualche giorno di quiete e serenità nella Città dei Monumenti.

Finalmente, dopo tante battaglie ed incertezze, l'immediato futuro appariva un po' più roseo.                                          

 

oooooooooo

 

Lady Heidmarch guardò con vaga apprensione i rapporti che erano arrivati sulla sua scrivania, nella speranza di leggere le notizie che già da qualche giorno stava attendendo. Ancora niente. La squadra di esploratori che si era diretta a Turtleback Ferry per cercare di capire cosa stesse accadendo non aveva ancora mandato alcuna risposta. La Heidmarch si tranquillizzò pensando che in fondo la loro destinazione era piuttosto lontana da Magnimar, ed era possibile che gli esploratori non fossero neanche arrivati. Dopotutto, in viaggi come quello, gli imprevisti erano all'ordine del giorno.

Detto questo, leggere di quella misteriosa Lucrecia che parlava di avere Forte Rannick sotto controllo era... preoccupante, nella migliore delle ipotesi. L'ordine delle Frecce Nere, uno dei gruppi militari più noti di Varisia, aveva mandato degli uomini come rinforzo, e la Heidmarch sapeva che i nuovi arrivati erano soldati altamente addestrati e competenti... ma si chiedeva se sarebbe stato abbastanza per tenere Forte Rannick al sicuro da una lamia matriarca e dai suoi subdoli piani. Xanesha era quasi riuscita a far precipitare Magnimar nel caos grazie alla sua astuzia e sottigliezza, ed era stata fermata soltanto perchè il nuovo gruppo di Pathfinders si era imbattuto per caso in una pedina dei suoi piani. Di cosa sarebbe stata capace quella Lucrecia?

Meglio non soffermarsi troppo su certe possibilità, soprattutto non quando non si era nella posizione per fare nulla. La leader della loggia Varisiana dei Pathfinders si sedette alla scrivania e accese un paio di candele, quel tanto che bastava per leggere senza sforzare troppo la vista. Come immaginava, non era nulla di davvero nuovo - anche se le fece piacere leggere che la recente ondata di omicidi era stata fermata, e che ancora una volta Magnimar doveva ringraziare Eli Clerks e il suo gruppo.

"Immaginavo di trovarti ancora qui a lavorare, mia cara." disse la voce calma di suo marito, Sir Canayven Heidmarch. Sorridendo ironica, la Heidmarch alzò la testa e vide il consorte sulla soglia dello studio, con addosso dei comodi vestiti da casa. "Immagino che non abbiano anccora inviato alcun rapporto da Forte Rannick."

"Ancora no, purtroppo." affermò Lady Heidmarch. "D'altro canto, forse sono io che sono troppo apprensiva, da quando la nuova squadra di Pathfinders ha trovato quel messaggio."

Canayven raggiunse la scrivania alla quale la moglie era seduta, e prese posto vicino a lei. "Sì, posso capire le tue ansie. In effetti, in base a quello che abbiamo visto, non è un problema da sottovalutare. Comunque, per ora non è il caso di angustiarsi eccessivamente. Attendiamo ancora qualche giorno. Se per allora non arriveranno notizie, allora immagino che sarà il caso di decidere se inviare la nostra nuova squadra a dare un'occhiata. A proposito... stando a quella lettera, questa Lucrecia dovrebbe trovarsi a Turtleback Ferry, giusto?"

"Sì, menzionava proprio quella cittadina." rispose Sheila. "Per caso sai qualcosa che potrebbe essere utile?"

"Non tanto, in realtà." rispose Canavyen. "A parte quello che immagino sappia già anche tu... che la comunità di Turtleback Ferry è entrata a far parte della contea di Magnimar meno di cinquant'anni fa, in cerca di protezione dagli ogre e dalle famiglie di mezzi-ogre che terrorizzano tuttora la regione."

"E da allora, gli ogre non sono mai riusciti a sferrare un'offensiva efficace contro Turtleback Ferry." disse Sheila, e represse un brivido alla menzione di quelle abominevoli creature. Aveva sentito parlare della cieca brutalità degli ogre e delle atrocità di cui erano capaci, e sperava con tutta sè stessa di non doverne mai essere testimone. "Ma... c'è la possibilità che questa Lucrecia stia cercando di prendere il controllo delle famiglie di ogre che vivono nei pressi di Turtleback Ferry? Potrebbero tornarle utili, se davvero volesse cercare di prendere il controllo di Forte Rannick, come scrive nella lettera."

"Anche così... dovrebbe avere qualch modo per controllare tutte quelle famiglie." affermò Canavyen. "Ovviamente... se questa Lucrecia assomiglia almeno un po' a sua sorella Xanesha, sicuramente avrà già formulato un piano prima di fare le sue prime mosse. Anche se al momento non mi viene in mente cosa potrebbe usare per costringere gli ogre a fare quello che vuole lei."

"Temo che in questo momento non abbiamo abbastanza elementi per fare ipotesi..." concluse Sheila con un sospiro. "Forse hai ragione... meglio tenersi pronti ma non angustiarsi prima del tempo. Quando i nostri esploratori ci manderanno aggiornamenti da Turtleback Ferry, allora prenderemo i dovuti provvedimenti, se sarà necessario."

Canavyen appoggiò delicatamente una grande mano callosa sulla spalla della moglie, che ricambiò tenendogli a sua volta la mano. "Che ne dici se andiamo a farci una delle nostre passeggiate in giardino, mia cara? E' da un po' che non troviamo più il tempo di farne una." propose il marito. "Comprendo che gli impegni e i nostri doveri si prendano gran parte del nostro tempo... però ad un certo punto, è anche giusto metterli da parte e svagarsi un po'."

"Hai ragione anche tu. Domani avremo più tempo e saremo più rilassati per gestire tutti questi problemi." disse la Heidmarch, gettando un'occhiata alla piccola pila di documenti che giaceva sulla sua scrivania. Appoggiò un elegante fermacarte d'argento sulle scartoffie, in modo da non correre il rischio che andassero perdute, e si sgranchì la schiena. "Accidenti... non mi ero neanche resa conto di essere rimasta seduta e curva su quella cartaccia tanto a lungo. Ho davvero bisogno di fare un po' di movimento..."

"Beh, adesso ci prendiamo un po' di tempo per noi, e facciamo quattro passi." rispose Canavyer. "Sai... sono piuttosto curioso di vedere se il vecchio albero di acero ha fatto ancora i fiori fuori stagione. Se andiamo a vederlo in due... magari assieme riusciamo a vedere i fiori più facilmente, non ti sembra logico?"

Sheila fece una breve risata divertita. "Detto da te, suona terribilmente romantico."

"Allora sto raggiungendo il mio scopo." commentò il marito, facendo eco alla risata divertita di sua moglie.

 

oooooooooo

 

Circa una settimana dopo...

Dopo la felice risoluzione del caso degli omicidi di sareniti, e la dissoluzione della setta di seguaci di Norgorber a cui Xanesha faceva capo, Magnimar si stava godendo un periodo di pace come raramente i suoi cittadini ricordavano. Adesso le persone si sentivano più sicure anche ad andare in giro di notte, e il clima che si respirava in generale era più disteso e tranquillo. I negozi sembravano più indaffarati, e la guardia cittadina aveva aumentato gli sforzi per mantenere l'ordine sulle strade - grazie anche ad una riluttante ma generosa donazione da parte del sindaco, Lord Haldmeer Grobaras.

Era saltato fuori che essere presi di mira per un sacrificio perchè qualche malfattore era attratto dall'avarizia faceva miracoli nel rendere la mancata vittima più generosa e disponibile.

Quel giorno, le due guardie di turno davanti ai cancelli di villa Heidmarch non si aspettavano niente di diverso. Per tutto quel tempo, non si era verificato nulla di fuori dal comune. Gli unici momenti in cui questa piacevole monotonia era stata spezzata erano state le visite da parte di quel gruppo di nuovi agenti, quelli che ormai si erano fatti la fama di eroi della città. Quando venivano a fare visita a villa Heidmarch, si fermavano sempre a chiacchierare un po' con loro. E le guardie apprezzavano che quei ragazzi non facessero gli sbruffoni per la loro popolarità. Insomma, la vita proseguiva tranquilla.

Ma anche così, i soldati sapevano di non dover mai abbassare la guardia. E quando videro un gruppetto di sconosciuti che si avvicinavano lentamente e con prudenza ai cancelli, i soldati si attivarono immediatamente, intimando l'altolà con le lance puntate.

"Fermi! Chi siete? Identificatevi!" esclamò uno dei due, dando un'occhiata ai tre individui che erano arrivati in quel momento: due uomini e una donna... anzi, per l'esattezza, due uomini e una ragazza elfica dai lunghi capelli biondi e dallo sguardo serio. Tutti e tre erano vestiti con abiti di colore neutro e indossavano dei pettorali di cuoio borchiato che lasciavano comunque una certa libertà di movimento. Come armi, portavano tutti degli archi ben costruiti e delle faretre piene sulla schiena, oltre che delle corte spade rinfoderate ai loro fianchi.

Uno dei due uomini, un tipo robusto con i capelli neri e barba e baffi un po' incolti, avanzò con le mani in alto. "Va tutto bene, soldato! Rechiamo notizie da Turtleback Ferry... e abbiamo bisogno di parlare con Lady Heidmarch e con il gruppo di Pathfinders istituito più di recente!" affermò. "Temo che avremo bisogno anche del loro aiuto!"

"Cosa? Che notizie da Turtleback Ferry? E chi è la ragazza elfica che è con voi?" esclamò l'altra guardia, dando un'occhiata alla diretta interessata. Rimase un po' impressionato dalla corporatura dell'elfa, che era decisamente alta ed atletica anche paragonata ad un umano medio.

L'elfa non si fece pregare e si presentò. "Accompagno io questi messaggeri." affermò. "Il mio nome è Shalelu Andosana... e siamo qui per dare un messaggio da parte degli esploratori che si sono recati a Turtleback Ferry. Non ci sono più stati contatti con Forte Rannick da almeno quattro settimane."

Le guardie sobbalzarono per la sorpresa. "Che cosa? Ne siete sicuri? E voi, signorina Andosana... come mai siete qui? Non facevate parte delle squadre di esplorazione, se la memoria non mi inganna." disse una di esse.

Uno degli uomini che erano con Shalelu sospirò. "E'... una storia un po' lunga, in realtà." affermò. "La signorina Shalelu ha i suoi motivi per essere qui con noi... e se quello che abbiamo sentito dire è vero, allora temo che la situazione a Forte Rannick sia già compromessa."

Il tono di Shalelu si ammorbidì, e l'elfa cacciatrice sospirò prima di fare la sua richiesta. "So che Eli Clerks e la sua squadra sono di recente entrati a far parte delle fila dei Pathfinders." affermò. "Ho bisogno di parlare con loro. Temo che in questo momento, loro siano gli unici che conosco in grado di risolvere questo problema..."    

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

 

 

  
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