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Autore: PerseoeAndromeda    02/10/2023    1 recensioni
Si volta e Armin è lì, giunto con il sole che sorge.
È giusto così: Armin è il sole del mondo, sarà un raggio accecante laddove lui porterà tenebra e morte.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Armin Arlart, Eren Jaeger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Fanfic scritta per il writober indetto da Fanwriter.it
Lista: Pumpsky
Prompt: Aurora
Titolo: Il sole del mondo
Fandom: Attack on titan
Personaggi e ship: Eren e Armin
Rating: giallo
Genere: angst, introspettivo, missing moment
Warning: Spoiler per chi non è andato oltre la terza stagione
 
 
 
IL SOLE DEL MONDO
 

I piedi avvolti dalla spuma che accarezza la pelle, Eren, immobile, osserva l’orizzonte, in attesa di qualcosa che non sa.
Forse di risposte che teme di conoscere e che gli fanno paura.
Risposte che non gli danno scelta e lo condannano a conoscersi a fondo.
Quel che sta comprendendo di se stesso non gli piace.
È stata lunga la notte, ma lui non si è mai mosso, neanche quando tutti gli altri, vinti dalla stanchezza, in essa hanno visto spegnersi l’entusiasmo della scoperta e hanno ceduto al sonno.
Lui la stanchezza non l’ha sentita e non la sente tutt’ora, né sonno, né dolore alle membra per quell’immobilità che ha imposto a se stesso.
Annullato nella propria mente in subbuglio, ha aspettato tra l’acqua e le stelle che qualcosa giungesse a dargli speranza.
Invece, solo buio, anche adesso che la linea perfetta dell’orizzonte si tinge di rosa, in quel momento che segna un confine.
Quella linea dalle tinte cangianti è una frontiera tra il cielo e l’oceano.
Quel dipanarsi di ore segna il passaggio tra un’esistenza ed un’altra, tra l’Eren che è sempre stato e un Eren che non riconosce ma che, ne è sempre più tristemente convinto, è quello reale.
Quella linea tra due mondi segna il momento in cui il sogno si spegne.
Eren chiude gli occhi nell’istante in cui l’aurora esplode nel bagliore del sole.
Alle spalle, qualcuno lo chiama e quella voce la riconoscerebbe tra mille.
Si volta e Armin è lì, giunto con il sole che sorge.
È giusto così: Armin è il sole del mondo, sarà un raggio accecante laddove lui porterà tenebra e morte.
Armin è anche il suo sole, lo è sempre stato, è scintilla di vita, mentre il cuore di Eren gronda sangue e terrore.
Armin splende, persino adesso che il suo volto pallido emana tristezza, perché il giorno prima Eren ha distrutto il suo… il loro sogno.
Lo ha distrutto con quell’espressione priva di speranza, con quella frase spaventosa che ha pronunciato, con quella felicità mancata che Armin non ha potuto condividere con lui.
E senza poterla condividere tra loro, nessuna felicità ha senso.
“Sorridimi ancora una volta” riesce solo a pensare Eren, mentre muove qualche passo verso di lui.
I loro corpi si sfiorano e Eren lo guarda dall’alto…
Il suo piccolo Armin…
Che ricambia i suoi occhi con tutta la fiducia che gli ha sempre mostrato.
“Sorridimi e perdonami” pensa ancora, mentre gli sfiora la guancia con i polpastrelli.
Armin ha ancora in mano la conchiglia, quella che Eren, il giorno prima, non ha degnato di uno sguardo.
Neanche adesso la guarda, è troppo concentrato su quegli occhi più blu dell’oceano e del cielo, ma gli prende le mani e gli chiude le dita sulla conchiglia, come a dirgli di conservarla, di tenerla stretta a sé, poi gliela spinge sul cuore.
“Il nostro sogno di libertà” Eren non riesce a parlare, ma i pensieri vagano, insensati e confusi “in cosa si sta trasformando?”.
 
   
 
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