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Autore: Ilove    26/05/2005    7 recensioni
una vacanza, una spiaggia e due parole... come reagirà Draco ai sentimenti di Ginny? leggete e lo scoprirete! commentate please by Ilove
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quello che non sono riuscito a dirti…

Le onde del mare s’infrangevano sulla spiaggia, la superficie dell’acqua rispecchiava perfettamente le stelle sovrastanti.

Il vento soffiava leggermente scompigliando i capelli rossi e la veste azzurra di una ragazza, dritta sulle sue gambe snelle ma non era l’unica persona su quel pezzo di paradiso, c’era un ragazzo biondo che se ne stava davanti a lei seduto ad ammirare il paesaggio, la sua chioma ballava nella brezza fresca, la camicetta lo avvolgeva dolcemente.

La bocca di lei s’aprì e si richiuse, la voce si disperse nell’aria.

Due sole parole, solo due…

“ti amo…”

Ma a queste due parole neanche una risposta…

Silenzio, ecco la risposta…

Un grande e invadente silenzio.

Il cuore divenne più pesante nel petto di Ginevra.

Attese per più di un minuto la risposta del ragazzo.

Lo fissava ma i suoi occhi erano coperti da leggere ciocche bionde.

La testa china, non guardava nulla, scioccato, era così in quel momento.

La giovane vide sempre di più la possibilità di una risposta positiva allontanarsi, si sentì cadere in una voragine, tremava dalla vergogna e dalla tristezza.

Un piccola lacrima si fece strada sulla sua pallida pelle per poi svanire sulle sue labbra.

Il suo amore era lì, davanti a lei ma non poteva averlo, come avrebbe fatto senza quel piccolo angelo biondo? La sua vita non sarebbe stata la stessa.

Aspettava ancora.

Improvvisamente Draco s’alzò per fissare meglio il panorama ma non voleva rispondere, timidezza, forse, oppure il fatto era che odiava ammettere anche all’evidenza i sentimenti, specialmente se si trattava d’amore, non era colpa sua, era stato educato così sin da piccolo, mostrarsi impassibile di fronte a qualsiasi sensazione.

Ma lui non voleva essere così, i suoi occhi non erano come quelli del padre, malvagi e freddi, i suoi erano solamente molto tristi.

Mise le mani in tasca senza degnare d’uno sguardo lei.

“ti credevo diverso… credevo ci tenessi a me ma vedo che non te ne frega nulla…”

Altre lacrime raggiunsero la prima e il viso divenne più rosso, le labbra bagnate dalle gocce di dolore fremevano, la voce mutò diventando più roca.

Voltandosi, la bella, prese a correre lasciando dietro di se delle nuvolette di polvere.

Si rigò di scatto con il braccio teso, come se volesse fermarla, provò ad urlare il suo nome ma dalla bocca non uscì un solo suono.

Percepì un fitta da dentro la pelle, dei brividi invasero le sue spalle e s’abbracciò da solo, osservando ancora la figura della ragazza correre verso l’Hotel rimpicciolirsi sempre di più.

S’appoggiò alla sabbia calda e guardò l’acqua ma, non era più la stessa cosa senza di lei, sembrava tutto cupo e tenebroso, perfino le stelle brillanti e la luna piena avvolgente là, nel cielo.

Il vento s’alzò trasformandosi, era più gelido.

I suoi occhi si riempirono di gocce salate e amare.

Non poteva piangere, ma li non c’era nessuno, era solo, cosa gli importava.

Si lanciò in un pianto disperato e avrebbe preferito morire piuttosto che stare così male.

Da quanto tempo non piangeva? Forse anni, da quando era piccolo, da quando aveva 5 anni.

In casa sua non era consentito versare lacrime tanto meno dimostrarsi deboli.

E per questo il dolore accumulato per 15 anni fu liberato quella sera, da solo, voleva lei, le sue braccia intorno al suo collo.

Cercò di rincuorarsi, il giorno dopo le avrebbe parlato ma era peggio.

Urlava, lanciava per aria la sabbia sottile si metteva le mani tra i capelli come se volesse strapparli.

Il male avvolse i suoi sensi facendolo sentire piccolissimo… indifeso… semplicemente solo…

Ginny ritornò nella sua camera dall’albergo che condivideva con Hermione che era in giro con i suoi amici.

Nella stanza vuota e silenziosa si buttò sul letto provocando un minuscolo scricchiolio del materasso.

“questa vacanza è stata un’idea stupida… no, io sono stupida… come ho potuto sperare di…”

Non riuscì a finire la frase perché il dolore la spezzava e l’afflizione era insistente nella sua mente.

Stringeva il cuscino al petto e percepiva la solitudine e la malinconia avvicinarsi sempre di più al suo cuore.

“come ha potuto… trattarmi così…”

Lasciò cadere il cuscino per terra e circondò con le braccia le gambe stringendosi a se, come per fare allontanare il ricordo…

Chiuse gli occhi cercando di non pensare a tutto quello che era successo.

Coricandosi s’addormentò stanca del tanto pianto.

Draco tornò alla sua camera d’albergo con un umore nero come la pece.

Andò immediatamente a letto, senza neanche cambiarsi.

Era stravolto, non era abituato a piangere e tutte quelle lacrime versate lo avevano sconvolto.

Sotto le coperte sentì una strana sensazione di fastidio per non aver detto nulla, ma c’era una sensazione che aveva la priorità sulla prima, la paura.

La paura di perderla del tutto, la paura di rimanere isolato per il resto della vita dal mondo e anche la paura di non poter più essere felice.

Chiuse gli occhi per riflettere meglio.

“domani…”

Il sole brillava ed era caldo abbracciando tutta l’isola e le persone che erano su di essa.

Un suo raggio entrò nella stanza portando luce e provocando il risveglio di Ginny.

che cavolo…”

Non aveva intenzione d’alzarsi ma non poteva nemmeno restare lì tutto il giorno, doveva cercare di distrarsi.

Hermione dormiva ancora tranquilla nel suo letto.

Decise di fare un bella doccia per levarsi i brutti pensieri e anche la sabbia.

Sotto il getto d’acqua pensò al viso del suo amato lontano.

All’acqua pura e pulita s’aggiunsero altre gocce aspre provenienti dai bei occhi che si socchiusero tristemente.

Draco s’alzò provocando confusione, era inciampato nel lenzuolo cadendo a terra.

Blaise, il suo migliore amico.

“ehi, Draco, che fai?! Mi hai svegliato!”

scusami… faccio una doccia… dormi ancora…”

“Beh… ci proverò…”

Dopo la doccia si vestì.

Fissò più di 10 minuti una catenina d’argento con un ciondolo a forma di “G” tempestato di piccolissimi diamanti che avrebbe voluto regalare alla sua amata, Gin.

Si coprì la faccia con le mani, con ancora i capelli bagni, rifletté per un po, era stato uno stupido completo la sera prima, farsi prendere così dalla timidezza... un po’ troppa timidezza e in tutto questo la persona che aveva sofferto di più era stata Ginny.

Non poteva stare lì senza agire, senza dirle nulla.

Infondo lui sapeva cosa provava per lei: amore.

Si decise, prese il dono e corse nel corridoio.

I suoi capelli umidi le ricadevano sulle spalle e la sua pelle lucida e pulita profumava, emanando una fragranza al gusto di fragola.

Si guardò nello specchio un po’ appannato e notò che i suoi occhi erano gonfi e rossi.

“accidenti a me… guarda che faccia…”

L’asciugamano morbido ricascava fin poco sopra il ginocchio mostrando delle gambe sensuali, aggraziate.

Aprì l’armadio cercando dei vestiti leggeri.

si questo può andare…”

Prese una gonna bianca che arrivava fino sotto le ginocchia e una canottiera ricamata di pizzo rosa pastello.

Indossò ai piedi degli splendidi infradito bassi, ma si bloccò di colpo.

Qualcuno bussò alla porta…

Ciaoooo a tutti, chi sarà mai la persona che bussa alla porta?! Mah! E chi lo sa (tra un po’ non lo so neanche io!!!)!!!

Fatemi sapere se interessa e vi piace, se la risposta è positiva probabilmente la continuerò se no la tolgo, non è che sia un granché… commentate!!! Grazie by Ilove

Volevo ringraziare Karmensita e la dedico a lei!

  
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