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Autore: Ardespuffy    15/09/2009    2 recensioni
Brian Molko è stato l'amante di Matthew Bellamy più a lungo di quanto possa sostenere.
Adesso, qualcosa deve cambiare.
[BM*MB]
Genere: Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Muse, Placebo | Coppie: Brian.M/Matthew.B
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Backstage.'
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We do it in the dark

We do it in the dark

with smiles on our faces.

 

 

 

 

 

 

Matt. Matthew.”

Non dovrebbe andare in questo modo. Continuo a ripeterglielo, senza esito.

Per qualche ragione m’innervosisce che sia così facile.

Quasi urlo, mentre Bellamy allarga grottescamente le gambe attorno alla mia erezione. Allettante ed osceno, si orienta perfettamente in direzione dell’estremità, ad offrirsi completamente.

Che cazzo c’è, ancora?”

Sbotta in un sospiro esasperato. È tutta la sera che continuo a cercare di fermarlo, causando, ritengo, qualche centinaio di ferite non rimarginabili nel suo piccolo ego.

Borbotto qualcosa e scivolo con insofferenza lungo la stoffa del divano. Fa terribilmente caldo su questo affare, la pelle bianca del rivestimento continuamente appiccicata addosso dal sudore: l’ho sempre detto che questa casa è una trappola.

Agito irrequieto i fianchi per vincere l’attrito, il che provoca un superficiale principio di penetrazione. È abbastanza perché Matt sussulti e si risollevi di botto, per poi ricadermi pesantemente addosso in un “huff” di disappunto.

Miagolo stizzito, quando realizzo che ho le braccia bloccate sopra la testa, e il resto del corpo schiacciato dalla solo-apparentemente-ridotta mole di Bellamy.

“Togliti di dosso, brutto idio – “

“Brian. Una volta per tutte, qual è il problema?!”

Deglutisco a vuoto, spingendo in su i fianchi per dispetto. Matthew si limita a spostare le sue delicate parti intime dalla traiettoria delle mie ripicche, e non demorde.

Tanto che alla fine mi convinco a mugolare una scusa.

È questo divano. È scomodo, tira da tutte le parti. E fa rumore. Non riesco a muovermi, non so come diavolo ti sia venuto in testa di farlo qui.

Un gemito di frustrazione e di nuovo le mie cosce sono allargate, la voglia disubbidiente esposta.

“Non ci credo nemmeno per un minuto.”

Ma è la verità! Sul serio, qui è fastidioso.”

Sessi che sfregano uno contro l’altro, bellamente disinteressati alle angherie dei cervelli.

Quindi deduco che il tuo ideale di comfort abbracci vicoli umidi, bagni pubblici, scale antincendio? Ogni cosa, purché non abbia a che fare con una vera casa?!

Devo mordermi la lingua per impedire che la recriminazione si trasformi in un sintomo più che evidente del mio gradimento.

“Non ho colpe se casa tua è scomoda.”

“Cristo, Brian!”

È uno shock ben poco piacevole quando Matt si alza, lasciandomi nudo e patetico sul dannato sofà.

Neppure il tempo di vocalizzare la protesta che, quasi dal nulla, un bacio si stampa con prepotenza sulla mia bocca appena dischiusa.

Nel separarci noto con orrore il sorriso sulle labbra che mi hanno appena stuprato.

“Sai una cosa? Tra te e Cody, il bambino sei tu!”

Bellamy sghignazza in quel suo modo sgraziato a mezzo centimetro dalla mia faccia, che si contorce in una smorfia di ribrezzo.

“Sei disgustoso visto così da vicino. E puzzi di birra. Va’ subito a lavarti.”

È tutto inutile. L’ammasso d’isteria che ho addosso ride senza alcun ritegno, perso nei meandri del suo folle universo.

“Come no, tesoro! Come no.”

E giù di nuovo, scosso dai singhiozzi per l’ilarità.

Resto rigido come un tronco sotto quello stupido petto magro che trema contro il mio, odiando ogni secondo d’incomprensione.

Detesto essere fuori dal divertimento. E detesto la risata di Matt Bellamy.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

We’re trapped and well concealed

in secret places.

 

 

 

 

 

 

 

Finalmente stanco di contorcersi come un delfino arenato, Matt torna a farsi spazio tra le mie gambe, spingendosi languidamente nel tentativo di affermare la sua supremazia.

“Non ci provare.”

Abbaio intimidatorio, ma lui sorride con semplicità e mette un grande impegno nell’ignorarmi.

“Rilassati, Brian. Okay? Non è diverso da tutte le altre volte. Ora c’è un vero tetto sulla nostra testa, ma questo è quanto. Non deve significare più di quello che significa.

Mi trattengo dal fargli notare quanto priva di senso sia la sua frase. Con che coraggio dicono che non ho autocontrollo?!

E poi, credevo fosse quello che volevi. Un posto stabile, fare la coppietta, e tutto il resto.

Grugnisco la mia disapprovazione per la rozza terminologia. Solo che il punto non cambia, come lo sguardo di Bells non cessa di insinuare.

Credevo fosse quello che volevo, sì. Ma credevo pure che l’arredamento in pelle fosse una cosa chic, e invece è una barbarie massacrante.

La verità è che non ho ancora perdonato Gaia per aver mollato tanto facilmente, ecco. Anche lei, come Helena – come Stef, e come quella ballerina nel video di Unintended.

È un’eterna impressione di rifiuto.

“Lo so. Ma non ti dà fastidio?”

Il mento su uno dei miei pettorali, Matt mi fissa con curiosità. Non c’è modo di negare che, a questa distanza, diventa meraviglioso – e aumenta la mia rabbia.

Cosa?”

“Questo. Così. Come, come se ci fosse stato servito su un piatto d’argento. Dalle persone che avrebbero dovuto lottare per tenerci accanto.

Stento a riconoscere la mia stessa voce. Ancora di più, Matthew ha ragione – sono un enorme bambino viziato. Le mie parole hanno il suono smozzicato e pastoso dell’infanzia.

Lascio scorrere un pollice sul profilo che meglio conosco – occhi blu si chiudono al passaggio, un sospiro contento sul mio sterno. Ha quel tipo di bellezza che serba in sé la fine del mondo, e sconvolge il ciclo delle lacrime.

“Non ti dispiace?”

Insisto, in gola quel senso stesso d’ingiustizia che chiede risposte.

Matt riapre gli occhi, li spinge nei miei.

“No.”

Deve avvertire l’effetto deludente della lapidaria replica, perché si affretta ad aggiungere:

“Forse sarebbe vero, quello che dici, se avessimo trovato via libera sin dall’inizio. Sai. Ma non è stato così, perciò non credo di aver preso cose che non meritassi completamente.”

Riconosco il tono che usa – la morbidezza disarmante delle sue canzoni.

Un brivido lento mi rende inquieto sotto il suo corpo. Matthew preme un bacio contro una mia costola.

“Essere così seri non è da noi. Guarda, ti fa tremare!”

“Non è vero! È ancora questo stupido divano.”

“Vuoi che ce ne andiamo da qui? Troviamo un posto dove nasconderci insieme?”

Le mie stesse parole usate alla cieca contro di me.

Come ti permetti, Bells?!

La mia espressione di sdegno gli estorce un risolino.

Che poi, ho sempre voluto chiedertelo. Ma cosa cavolo significa ‘strapparti dal soffitto’?!

Oh, questa poi!

Lo fossi come guarderei una specie inferiore di protozoo, mentre si rialza con un bacio che già sorride.

“Poco importa. Andiamo a scalare le pareti. Mal che vada cadremo insieme.”

Oh.

Resto un po’ a guardarlo allontanarsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

We do it in the dark

with smiles on our faces.
We’re trapped and well concealed

in secret places.

 

 

 

 

 

 

La stanza è immersa in un buio spoglio, ma bagnata da lanugini bianche per mezzo di un’unica, ampia finestra. Oltre il vetro la neve brilla d’irrealtà, splendida e bagnata sugli steli lunghi del prato incolto.

Il fiato va condensandosi, quello di Matt sulle mie labbra. È un suono soffice, che mi distrae dal bollente pulsare fin dentro il mio corpo. Il pavimento di cemento secco è un letto di polvere per le nudità che vi abbiamo adagiato, incuranti di tutto fuorché il rispetto per il desiderio. L’odore persistente della vernice si arrampica su, fino alle tempie, dove batte diramando i sui raggi magnetici. Il riflesso della neve, così come l’avevamo immaginato, ci fa da tetto col suo proprio valore di casa.

Non c’è nulla che possa fare per stroncare il sorriso che vuole arcuarmi le labbra. desidero nasconderlo, perfetto com’è – rispecchiato in quello di Matt.

Un cambio d’angolo e getto il capo all’indietro, soffiando il piacere nell’aria piena di ritmo. Fremiti rovesciati, dentro e fuori – mi spingo in alto e prendo questa neve, col suo torrido avvolgere, e amare.

Mi lascio inchiodare alle speranze del cemento. All’orgoglio di Leehampton, coi suoi ricordi bianchi.

Matt.

Grazie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_ * _

 

 

 

 

A presto con l’epilogo ;-)

Stregatta e TimeWarpAddicted, grazie di cuoooooVe *w* . Dedico tutto a voi.

 

 

 

 

  
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