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Autore: Agueda    09/10/2023    0 recensioni
"Luna e Sole, fuoco in mare. Primordiale fame di noi due, Lentamente, affondare Tra le onde fino ad annullarsi Eclissi "
Settembre 2019. Chiara, venticinque anni, si sveglia una mattina e decide di scappare dal caos di Palermo e dall'indifferenza del suo compagno per rifugiarsi a Los Angeles, lontano da tutto e da tutti. Durante il suo soggiorno a Los Angeles incontra una vecchia conoscenza di suo fratello, lei l'aveva lasciato ragazzino, ed intanto lui, è diventato un uomo a cui nessuna donna può resistere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Madness serie '
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Capitolo sei

emozioni e sensazioni


Erano distesi sul prato, ad ammirar le stelle, quanto ad un certo punto il viso di Chiara si accigliò. Stava squillando il suo cellulare.
Lo fissò per qualche istante indecisa sul da farsi, poi prese un profondo respiro e rispose.

"La smetti di chiamarmi per favore? Quando avrò qualcosa da dirti ti telefonerò io", disse acida cercando di evitare lo sguardo di Carlo che nel frattempo avrebbe tanto voluto strapparle quel maledetto affare dalle mani per gettarlo in piscina.

"Tu adesso devi parlarmi? Dopo un anno in cui mi hai ignorato?".
Che testa di cazzo, pensò Carlo. Solo ora si accorge di che donna straordinaria avesse al suo fianco.

"Ora devo andare", concluse brusca la telefonata, però dopo poco il cellulare squillò nuovamente.
"Cosa c'è ancora?"
Quell'essere inutile non riusciva proprio a farsene una ragione di averla persa. Peggio per lui.

Il problema era che però stava rovinando la serata anche a loro due.
"Ciao mamma scusami, pensavo fosse Daniele", alzò gli occhi al cielo appoggiando la testa sul petto di Carlo

"Non lo so quando torno, credo la settimana prossima. Ho bisogno di pensare".
Carlo per porre fine a quella situazione snervante, le prese il cellulare dalle mani

"Buonasera, signora Molero come sta?" si sorbì un po' delle sue paturnie e cercò di rassicurarla mentre Chiara lo fissava con una strana luce negli occhi.
Sembrava tutto e il contrario di tutto. Felice e infelice allo stesso tempo, tentata e spaventata da lui, accelerata e frenata da se stessa.
Anche i muri si erano accorti che lo voleva, però era combattuta come lui dalla loro stramaledetta situazione e da chissà quale altra paranoia.
Al diavolo tutto, pensò lui, ponendo velocemente fine alla telefonata e iniziando a massaggiarle i piedi.

Necessitava di un contatto fisico, peccato che ancora non avesse trovato il coraggio di baciarla.
Per la prima volta Carlo Martinez aveva una paura fottuta. Di quello che provava per lei, della sua reazione e delle conseguenze.

Lei distolse lo sguardo ritraendo i piedi spaventata come se avesse veramente toccato quel fuoco.
Non era ancora pronta, quindi nel frattempo bisognava trovare il modo per alleggerire quella tensione, altrimenti lo avrebbe di sicuro rifiutato. L'alcol era escluso, quindi tentò la via classica.

- Guardiamo un film??
Chiara si illuminò battendo addirittura le mani dalla gioia.

Cavolo, e lui che pensava di aver fatto la figura del ragazzino.
- E se invece guardassimo una serie tv??
- Best !! non è male come idea

Andarono in soggiorno e Carlo accese la TV via cavo e l'Home Theatre lasciandola a bocca aperta.
Lei, osservò impressionata scorrendo la lunga lista dei telefilm.

-Gli americani stanno avanti con queste cazzate.
-La casa de Papel, lo hai visto?

A lui venne spontaneo ridere.
-Di solito mi piace un altro genere di telefilm, però se va bene a te, va bene anche a me.

Tanto quella era solo la scusa per averla a fianco per un paio d'ore e cogliere il momento giusto per abbracciarla.

Stava solo morendo dalla voglia di prenderla, magari anche su quel divano, sul letto, per terra e in ogni centimetro quadrato della sua casa. Lei aveva talmente tanti arretrati che se non se la scopava lui, lo avrebbe fatto di sicuro con chissà chi, magari ubriaca.
Non lo avrebbe mai permesso. Più la sentiva ridere durante le puntate de La casa di carta, più la sua voglia cresceva, quindi durante una scena romantica la prese istintivamente tra le braccia pregando Dio che non si ritraesse o lo bloccasse. Anche lui aveva una dignità da qualche parte.

Lei dapprima si irrigidì trattenendo il respiro come lui.
Poi però si abbandonò stremata sul suo petto.

Sarebbe stato impossibile nasconderle il suo battito accelerato e soprattutto la sua consistente erezione perché lei c'era seduta proprio davanti. Eppure sembrava non accorgersene o fare finta di niente.
Carlo, affondò il viso tra i suoi capelli, che profumavano di fresco quasi più della sua pelle. Chiuse gli occhi e ispirò profondamente. Basta, non ce la faceva più. Doveva assolutamente assaggiare quella pelle divina e invitante, doveva tentare il tutto per tutto, pensò scostando i capelli e appoggiando le labbra tremanti sul suo collo.

Ti prego fatti baciare, fatti toccare. Implorò dentro di sé.
Anche il sapore creava decisamente dipendenza. Era meglio di tutti i gelati del mondo messi insieme.
Sapeva di pulito, di fresco. Sapeva di casa e avrebbe voluto continuare a baciarla per ore.


   
 
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