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Autore: Milly_Sunshine    13/10/2023    3 recensioni
PARODIA DELLE FIABE TRADIZIONALI - Spesso si dice che le fiabe siano un male per l'indipendenza femminile, perché "insegnano alle bambine a sposare il principe azzurro". Mentre c'è chi si scandalizza per i matrimoni, tuttavia, c'è molto silenzio sull'assolutismo, su sistemi di giustizia molto sommari, sulla gente che viene uccisa molto facilmente, addirittura sul cannibalismo, per non parlare dei tanti bambini che vengono prima adottati poi seviziati dalle madri adottive. Questa è una raccolta di fiabe che stravolgono gli stereotipi da fiaba, in modo volutamente nonsense. Il rating è giallo, nonostante i bambini siano abituati a sentirsi narrare di gente decapitata a caso o divorata da creature malefiche. Forse i bambini sono più svegli di quanto pensiamo, ma è meglio non rischiare.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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STORIA DI UNA VECCHIA FIAMMIFERAIA

C'era una volta una Vecchia Senza Pensione(C) che cercava di vendere fiammiferi sul lato della strada, ma non ne vendeva una sola scatola perché doveva affrontare la concorrenza di giovani orfanelle che facevano compassione a coppie di mezza età desiderosi di adottare la prima trovatella che vedevano per strada. Purtroppo nessuno voleva adottare una nonna, nonostante la Vecchia Senza Pensione cercasse di convincere di essere meno dispendiosa di una bambinaia specializzata, si sarebbe accontentata infatti soltanto di un tetto sopra la testa.
Nessuno la prendeva in considerazione, così la vecchia decise di usare l'astuzia per non cadere definitivamente nel dimenticatoio. Una sera accese uno dei suoi fiammiferi per riscaldarsi e alzò la fiamma a fare da contrasto a un lampione sferico che stava dall'altra parte della strada.
La cosa non sfuggì a una Voce Fuori Campo(C) che passava dall'altra parte della strada, che osservò: «Siamo nei tempi antichi, non dovrebbero esserci i lampioni.»
«Veramente» obiettò la vecchia, «Non è specificato da nessuna parte in che epoca siamo. Quindi, in qualità di protagonista di questa fiaba, posso decidere le tempistiche e ho deciso di default che siamo in uno scenario post-apocalittico in cui le Vecchie Senza Pensione(C) cercano di vendere fiammiferi perché la maggior parte della popolazione, per non dare nell'occhio, ha deciso di vivere dentro delle capanne tipo quella della pastorella della storia precedente. Queste capanne sono molto confortevoli, ma per qualche ragione dentro di esse non funzionano né gli accendigas né i fornelli con accensione automatica. Sono comunque molto spaziose e in questo periodo gli affitti si sono notevolmente abbassati, quindi qualora tu stia pensando di trasferirti da queste parti potrei accompagnarti in visita ad alcune capanne sfitte.»
La Voce Fuori Campo(C) si allontanò contrariata, lamentandosi che era ridicolo che una vecchia fiammiferaia cercasse di diventare agente immobiliare invece di dedicarsi alle arti magiche come ogni personaggio da fiaba che si rispetti. La vecchia rientrò quindi in sé e riprese a contemplare il lampione alla luce del fiammifero, nonostante la cosa non avesse alcun senso logico.
Allora riprese a prevedere il futuro, come faceva sempre in gioventù, ricevendo magicamente previsioni azzeccate che confidava a viandanti e pellegrini di passaggio, dove per viandanti e pellegrini si intende fancazzisti che vivevano a scrocco altrui perché avevano la decenza di utilizzare termini alternativi per descrivere la propria condizione di nullafacenti. Anche la Vecchia, quando ancora non era vecchia ma già lo sembrava per esigenze di trama, era stata una nullafacente, ma poi il fato le aveva fatto scoprire i suoi poteri.
Aveva pronosticato catastrofi, numeri del lotto e combinazioni del Totocalcio tutte con la stessa facilità: «Gentile signor viandante, le suggerisco di fare attenzione, perché venerdì 13 alle 13.13 verrà spazzato via da un tornado mentre si reca a giocare al lotto. Però farà tredici al Totocalcio.»
«Tutto ciò è falso» rispose il Signor Viandante, «Manca appena un minuto a quella data e mi sto effettivamente recando a giocare al lotto, ma non credo nelle nullafacenti che prevedono il futuro immediato, sono sicuramente stipendiate dai poteri forti.»
«Faccia attenzione!» lo supplicò la vecchia, «Il tornado sta arrivando proprio dietro di lei, ce l'ha a ore tredici.»
Il Signor Viandante venne spazzato via dal tornado, inveendo contro i poteri forti che mentivano per fregare gli onesti lavoratori come lui.
Al ricordo di quel giorno lontano alla Vecchia Senza Pensione(C) scese una lacrima, ma scoppiò anche a ridere a ripensare al viandante che si definiva lavoratore. Quel pensiero, tuttavia, le ricordò che la vita è piena di cose belle, tipo che nelle fiabe chiunque non si presenti come fancazzista può sopravvivere tranquillamente senza lavorare. Quindi spense il fiammifero, si tolse la polvere dalle misere vesti e si mise in cammino. Gli acciacchi si sentivano, ma sapeva di potere camminare.
Così da Vecchia Senza Pensione divenne una viandante dedita alla spiritualità e al pellegrinaggio, che visitava luoghi remoti tenendo comizi contro i poteri forti, contro l'arrivo imminente di un tornado alle 13.13 e soprattutto contro i numeri del lotto. Attirò consensi e spesso venne invitata a pranzi e cene all'interno di capanne in cui i fornelli si accendevano soltanto tramite fiammiferi. Decise quindi di unire il business del fancazzismo a quello della vendita dei fiammiferi stessi, venendo anche pagata per partecipare a pranzi e cene. Divenne ben presto la donna più ricca del regno e, considerato che quello non era un regno fino a cinque minuti prima, riuscì anche ad autoproclamarsi regina. Così, senza pensione e senza voglia di lavorare visse felice e contenta come viandante, pellegrina e regina fino alla fine dei suoi giorni.
Ancora oggi, a distanza di anni, viandanti e pellegrini visitano la sua tomba, scroccando pranzi e cene e recando con sé fiammiferi, tenendo vivida nella memoria la storia di quell'astuta vecchia che non aveva bisogno della pensione.
   
 
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