Serie TV > House of the dragon
Segui la storia  |       
Autore: Kikiletoway    16/10/2023    1 recensioni
Chiunque, dal Principe di Pentos al semplice contadino nell’Altopiano, sapeva che Re Viserys aveva fatto sposare il suo secondogenito maschio col suo secondo nipote in un ultimo tentativo di ricucire la vociferata frattura tra le due fazioni in conflitto della sua famiglia.
 
I pettegolezzi suggerirebbero che i due principi si odino a vicenda e che il matrimonio non avesse fatto nulla per cambiare tale circostanza.
 
È esattamente per quel motivo che uno dei misteri più inafferrabili nell’intero mondo conosciuto rimane il come abbia fatto un’unione così volubile a generare così tanti figli.
 

 
Costretti in un matrimonio che nessuno dei due voleva o si aspettava, Aemond e Lucerys dovranno esplorare i dolori del crescere, dell’innamorarsi, del matrimonio e del diventare genitori — anche se non necessariamente in quell’ordine.
 
Aemond/Lucerys.
Tags: Kid Fic, Molteplici POV, Matrimonio Combinato, mpreg, incesto zio/nipote, il canon è un misto: ha parti sia dello show HOTD sia del libro Fire and Blood, Nessuna Danza dei Draghi tra Aegon II e Rhaenyra!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aemond Targaryen, Alicent Hightower, Jacaerys Velaryon, Lucerys Velaryon, Rhaenyra Targaryen
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- In questo capitolo avremo scambi di POV tra Aemond e Luke. Il primissimo POV è di Luke ed è ambientato nel passato, di preciso a quando Jace e Baela si sono sposati a Driftmark. Il resto del capitolo è invece ambientato nel presente, quindi ai fatti successivi alla morte di Vaemond, ed avremo anche la famosissima cena dell’episodio 1x08… Buona lettura! Nelle note a fine capitolo vi spiegherò perché c’è quel flashback di Luke ad inizio capitolo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Le sabbie di Driftmark sembrano familiari e confortevoli sotto le dita dei piedi di Luke.
 
 
Il sedere gli affonda in profondità sul bagnasciuga mentre osserva i suoi gemelli inseguirsi, gli orli dei loro vestiti blu Velaryon abbinati si stanno inzuppando d’acqua di mare e si stanno sporcando di piccoli granelli di sabbia. Tra le dita cicciottelle di Saera c’è quello che sembra essere un qualche povero granchio malcapitato, strappato dalla sua casa marina per essere usato come arma prescelta della piccola principessa per tormentare il suo fratello gemello. I loro strilli di gioia e terrore si mescolano mentre corrono insieme lungo la riva, senza curarsi dei costosi vestiti che indossano, ma considerando il fatto che le stessi vesti di Luke sono ormai ricoperte di alghe e vetro marino, lui non può permettersi di giudicare. Per essere una bambina così piccola, Saera è dotata di discreta potenza, visto che quando inciampa nell’orlo del proprio vestito e vola dritto contro la schiena di Aenys, riesce a far ruzzolare entrambi per terra.
 
 
Immediatamente, Luke si prepara ad avere le braccia piene di bebè in lacrime in cerca di conforto, come al solito, ma, con sua sorpresa, solo un attacco di ridarella si fa sentire dai suoi gemelli intenti a dimenarsi. Su delle gambine barcollanti, Saera smonta dal fratello, cercando invano di strattonarlo per farlo mettere a sedere sulla sabbia. Entrambi trotterellano in modo goffo sulla sabbia, prima di rinunciare, preferendo starsene seduti per terra a lanciarsi delle manciate di sabbia l’una contro l’altro. 
 
 
Luke sospira, rilassandosi di nuovo nel suo angolino improvvisato e massaggiandosi il ventre appena visibile e rassodato. Le correnti di Driftmark sono fredde, ma le sabbie penetrano nei suoi muscoli doloranti, circondandolo come un caldo abbraccio. 
 
 
“Piuttosto irrequieti, questi tuoi figlioletti.” Luke si drizza subito al suono di quella voce familiare, una voce che è anche più calda delle sabbie di Driftmark. “Spero che non ti abbiano prosciugato troppo, bambino mio, anche se il tuo aspetto dice il contrario.” 
 
 
Lord Corlys abbassa lo sguardo su di lui con un sorriso che fa in modo che un’emozione infantile, a lungo repressa, fuoriesca dal profondo di Luke. Si muove per alzarsi, ma suo nonno si limita meramente ad alzare una mano.
 
 
“Non alzarti per me, ragazzo mio. Potrò anche essere vecchio, ma non sono così vecchio da non potermi sedere accanto a mio nipote.”
 
 
Malgrado la sua asserzione, Luke può sentire le ginocchia del Serpente di Mare scricchiolare mentre si inginocchia per prendere posto al suo fianco. Senza dire niente, Luke gli offre una mano, e l’anziano uomo gli dà una pacca di ringraziamento sulla spalla mentre la accetta. “Ora dimmi, perché ti stai nascondendo qui fuori, invece di socializzare tra gli invitati al matrimonio? Adesso sei un lord, Lucerys — non dirmi che ti sei dimenticato le mie lezioni?” Suo nonno parla con una sfumatura ironica, ma Luke riesce a dar vita solo a una debole risatina in risposta. 
 
 
Una forte brezza marina li sferza, e Luke si stringe le sue vesti intorno a sé. “Perdonami, Lord Corlys. I bambini stavano iniziando a fare i capricci e non volevo che causassero problemi.” 
 
 
L’intera casata reale sta presenziando alle nozze di Jacaerys e Baela.
 
 
Non c’è alcun dubbio che Luke provi tantissimo affetto per il suo fratello maggiore e per la sua sorella acquisita, ma non crede di poter sopportare anche solo un altro momento dell’osservare gli sguardi curiosi rivolti ai suoi figli da degli sconosciuti, e gli sguardi pieni di ostilità scambiati tra la sua famiglia e quella di suo marito.
 
 
La Regina Alicent e la madre di Luke sembrano ugualmente desiderose di passare del tempo insieme ai loro nipoti, ma non hanno alcuna voglia di passare quel tempo l’una con l’altra. In quest’ultima settimana lui non ha fatto altro se non cercare di accontentare entrambe le donne, e il tutto mentre Luke faticava a nascondere la terribile nausea causata dal bambino che porta in grembo.
 
 
Fortunatamente, il suo nonno paterno e la sua nonna paterna sono stati una fonte di distrazione, di cui aveva molto bisogno, dalle scomode politiche di corte; Aenys si è legato alla Principessa Rhaenys come un pesce all’acqua, e l’anziana donna sembra essersi malvolentieri affezionata al piccolo bimbo, mentre a Lord Corlys non mancano di certo racconti e regali con cui intrattenere entrambi i bambini. 
 
 
Sono passati quasi tre anni da quando i gemelli sono nati, quasi due anni da quando la sua famiglia con Aemond si è trasferita a Summerhall, e il suo zio-marito si è assicurato di rimanere accanto alla Regina e al Lord Primo Cavaliere. A Luke non dà particolarmente fastidio — anche se suo marito si era rifiutato di verbalizzarlo, lui riesce a vedere che una parte dell’uomo più grande soffre della mancanza di sua madre, proprio come a Luke manca la propria. 
 
 
“Nonno,” Luke si porta le ginocchia al petto, con gli occhi focalizzati sui propri figli, che continuano a sporcarsi sempre di più le mani nella sabbia. “Ce l’hai con me?” 
 
 
Corlys rilascia un suono sorpreso ma pensoso accanto a lui.
 
 
“Perché dovrei avercela con te, Principe Lucerys? A meno che tu non sia il capitano di quei dannati saccheggiatori che stanno dando problemi alle mie navi, non vedo un motivo per provare rancore verso un ragazzo come te.”
 
 
Abbassando lo sguardo sulle proprie mani, Luke strofina il pollice sulla pelle mangiucchiata della punta del suo indice. Lui sospira, “Ho causato problemi a tutti voi in altri modi. Per quanto riguarda Driftmark, non ho causato altro se non —“
 
 
“Niente di tutto questo è colpa tua, Luke.” Il tono della voce di suo nonno fa sì che Luke si volti e lo guardi.
 
 
Nella sua mente, Lord Corlys Velaryon è sempre stato un uomo formidabile — un capitano con esperienza e ben rispettato, che ha servito le loro terre più a lungo dello stesso Re in persona, addirittura. Luke non ha mai davvero notato quanto fosse vecchio suo nonno, visto che portava molto bene i suoi anni. Ma in quel momento, lui sembra stanco; il Lord delle Maree ha delle profonde rughe intorno agli occhi, e dei capelli che sono più grigi che argentati in stile valyriano, ormai. Questo è un uomo pronto ad essere un nonno e un mentore, e Luke era stato destinato a ricoprire quel ruolo di seguace per lui.
 
 
Invece, lui era stato dato via come una mera lady di basso lignaggio. 
 
 
Una vita appropriata per un ragazzo che non era mai stato degno del trono di legno, Luke pensa tra sé e sé. 
 
 
“Questa questione… va ben oltre te. La superficiale mancanza di rispetto della corona verso la nostra casata esisteva da molto prima che tu venissi al mondo.” Suo nonno mantiene una mano ferma sulla sua spalla. “Sei grande abbastanza da non ignorare la verità sulla storia complicata della nostra famiglia, ma non ti lascerò addossarti la colpa di un qualcosa in cui non avevi alcuna voce in capitolo. Lascia che sia Viserys il responsabile delle conseguenze della propria negligenza.” 
 
 
Luke non riesce ad evitare di ridacchiare. “Non ho mai sentito un uomo parlare in modo così impudente di Sua Grazia. Daemon si infurierebbe se adesso ti stesse ascoltando.” 
 
 
Suo nonno sorride, la pelle scura gli si arriccia intorno agli angoli della bocca e intorno agli occhi. “Avevo già completato i miei primi viaggi quando Daemon non era altro se non un marmocchio non ancora svezzato dal seno di Alyssa. L’ira di Daemon viene temuta solo da coloro che non sono stati testimoni di un’ira ben più spaventosa — ricordati che è stata la mia incantevole moglie a corteggiarmi.”
 
 
Ridendo quietamente, Luke fa tornare la propria attenzione sulla riva.
 
 
Con le braccia incrociate sulle ginocchia, ci poggia sopra il mento e si immerge nella vista di suo figlio e di sua figlia che giocano allegramente, senza avere nessuna preoccupazione al mondo. Certi giorni, Luke sente che dovrebbe essere più di questo — che fin dalla nascita le sue responsabilità erano sempre state destinate ad essere più del semplice allevare i suoi figli, e che adesso lui non sta adempiendo a tali responsabilità.
 
 
Il suo fratello maggiore, ora sposato, adesso ricoprirà il ruolo di Principe di Roccia del Drago ancora più seriamente rispetto a prima, ed è probabile che Luke abbia ormai spostato il fardello di un titolo di lord su un ignaro Joffrey. Era il dovere di un figlio maschio di qualsiasi grande casata servire la propria famiglia in qualunque modo ritenuto necessario. Luke dovrebbe aspirare a fare di più di quel che fa. 
 
 
Eppure lui è felice. Vive una vita agiata con due figli che adora — e allora perché gli sembra di star tradendo non solo se stesso ma anche la sua intera casata per il fatto di essere così facilmente soddisfatto? 
 
 
“Non c’è da vergognarsene.” Corlys dice improvvisamente. Luke sbatte le palpebre risvegliandosi dai propri pensieri, confuso. “Non tutti abbiamo la possibilità di avere una scelta su dove il destino ci farà finire, ma ci viene data la scelta di decidere come conviverci.”
 
 
Col viso infiammato, Luke abbassa lo sguardo sulle proprie mani, imbarazzato dall’aver accidentalmente espresso i propri pensieri ad alta voce.
 
 
“Sei felice, ragazzo mio?” 
 
 
Luke apre la bocca, ma la richiude prontamente.
 
 
Dal giorno in cui aveva sposato suo zio, Luke non riesce a ricordare un momento in cui qualcuno gli avesse chiesto della sua felicità. 
 
 
Dopo il suo ritorno dalle Isole di Ferro, Aemond si è comportato come un padre cordiale e un marito generalmente rispettabile. Ne è derivato quello che Luke potrebbe considerare un matrimonio favorevole per entrambi. Hanno iniziato solo di recente a condividere il letto coniugale con più frequenza, e quelle notti hanno dato come risultato proprio il bambino che in quel momento sta crescendo nel grembo di Luke.
 
 
Sarebbe ingenuo da parte di Luke pensare che quello che hanno lui ed Aemond vada oltre un semplice desiderio di espellere della lussuria repressa; sono devoti l’uno all’altro, ma loro non sono per niente come sua madre e Daemon, o anche Corlys e Rhaenys. Aemond non è gentile, ma non è nemmeno crudele. È più di quanto Luke si meriti perché, anche dopo tutti questi anni, il peso di un singolo occhio incombe sulla loro unione.
 
 
La cosa peggiore, però, è che Luke è troppo codardo per dire qualcosa a riguardo. 
 
 
“Sei innamorato della Principessa Rhaenys, Nonno?” Luke domanda, come se ci sia davvero bisogno di chiederlo. 
 
 
Suo nonno lo fissa per un breve istante, prima di irrompere in una sonora risata.
 
 
“Lei è la ragione per cui il mio cuore batte ancora dopo tutto quello che ho affrontato. Come potrei non amare una donna che era stata disposta a fronteggiare Jaehaerys in persona, esigendo di ricevere la mia mano in matrimonio?”
 
 
Luke fa un verso d’assenso, riabbassando lo sguardo sulle proprie mani. Sta avendo un pensiero davvero stupido; non esiste un mondo in cui Luke potrebbe mai nemmeno immaginare di essere tenuto in così alta considerazione nella mente di Aemond, nel modo in cui Corlys invece fa con Rhaenys. Non c’è niente di forte, nobile o bello riguardo Luke — lui è soltanto il ragazzo che suo zio è stato costretto a doversi sorbire.
 
 
“Nonostante quello,” Suo nonno continua. “Non ho sempre conosciuto le vie del cuore. Sì, sono sposato da moltissimo tempo, ragazzo mio, ma ho anche avuto modo di ambientarmi nella mia unione con tua nonna.” Una grossa mano usurata racchiude la sua. “Dagli tempo, Lucerys — prendi quel poco di saggezza che questo vecchio uomo ha da impartirti, e smettila di dubitare della tua stessa mente.” 
 
 
Luke traccia le profonde crepe e grinze sulle mani logore di suo nonno, prima di annuire. Lui vorrebbe essere coraggioso come suo nonno — essere perfetto e aggraziato come sua madre. Lui è la madre di due, presto tre, bambini splendidi, e non riesce ancora a trovare il coraggio di chiedere scusa al padre dei suoi figli per qualcosa che era accaduto nella loro infanzia. 
 
 
Il suo zio-marito probabilmente non arriverà mai ad amare Luke nel modo che lui tanto invidia, ma Aemond rende esasperatamente facile desiderare che invece lo faccia. 
 
 
Kēpa! (Papà!)” L’urlo euforico di Saera risuona così fragorosamente che fa sussultare Luke sul posto, il cuore gli batte all’impazzata dalla sorpresa, mentre guarda la piccola bimba alzarsi dalla sabbia su delle gambine barcollanti per poi sfrecciare nella direzione alle loro spalle. Sua figlia sferza accanto a loro in un turbinio di sabbia, e Luke riesce a sentire il tonfo eloquente del corpicino della piccola che si scontra con un altro corpo. “Kēpa, guarda che bello!”
 
 
Luke si volta per vedere Aemond prendere in braccio la loro figlioletta, che gli sta spingendo un pezzo di vetro marino blu contro la faccia, senza troppa grazia. Aemond finge interesse, posizionandosi meglio la piccola bimba tra le braccia, prima di continuare a camminare in direzione di Luke. 
 
 
Un peso compare sul bacino di Luke, e lui abbassa lo sguardo per vedere Aenys accoccolato contro di lui, con un abbinato pezzo di vetro marino verde tra le sue manine.
 
 
“Ho trovato questo, Muña (Mamma).” Suo figlio lo posa goffamente sulle gonne della vestaglia di Luke. “Per te. È bello come Muña.”
 
 
Luke non riesce ad evitare di tubare, afferrando il pezzo di vetro e facendolo rotolare tra le dita. “Grazie, tesoro mio. È davvero stupendo.” Posa un bacio sulla soffice testolina di Aenys. 
 
 
Aemond si ferma dietro di loro, passando lo sguardo da Luke a suo nonno. “Lord Corlys, ti prego di perdonare la mia interruzione — sono semplicemente venuto a recuperare la mia famiglia prima del tramonto del sole.” Saera sembra abbastanza contenta della presenza del proprio padre, la piccola bimba sta già nascondendo il suo visino contro la curva del collo di Aemond. 
 
 
Corlys stringe la spalla di Luke un’ultima volta, prima di rialzarsi.
 
 
È solo quando i due uomini se ne stanno in piedi fianco a fianco che Luke si rende conto di quanto Aemond sia invecchiato da quando si sono sposati. Non è nulla di terribilmente ovvio, solo dei piccoli dettagli che una persona che ha passato un lasso di tempo significativo in sua presenza noterebbe: i suoi capelli corti rivelano quanto i suoi lineamenti siano divenuti affilati, e le sue spalle si sono riempite di muscoli in modo bellissimo per via delle ore d’allenamento insieme al crescente presidio di Summerhall.
 
 
Aemond sembra un lord maturo; ora lui è un uomo che riesce ad esigere rispetto anche solo con uno sguardo. Luke si sente incredibilmente piccolo quando gli è accanto. ‘Birdbones’, Ossa di uccellino*, Aemond lo aveva scherzosamente chiamato una volta, più simile a un Arryn che a un uomo di Casa Strong. 
 
 
“Stavamo giusto parlando di come il Principe Lucerys si sta adattando alla vita da uomo sposato. Summerhall è terribilmente lontana da qui, e Luke non è a corto di persone che desiderano per lui nient’altro che una vita felice, come sono sicuro tu sappia bene.” C’è un accenno di qualcosa di sinistro nella voce di suo nonno, e Luke trattiene una risatina al tentativo di minaccia dell’uomo più anziano.
 
 
In modo prevedibile, le parole del Serpente di Mare colpiscono il suo zio-marito, e il corpo di Aemond si irrigidisce lievemente. Corlys distoglie il suo sguardo da Aemond per guardare di nuovo Luke.
 
 
“Stammi bene, nipote. Ti vedrò domattina a colazione.” 
 
 
Con quello, il nonno di Luke inizia a camminare verso Altamarea, ma non prima di rivolgere un’ultima occhiata ad Aemond. Luke osserva la figura in ritirata di quell’uomo fino a quando Aenys non inizia ad agitarsi sul suo bacino, incurvandosi di più nel tessuto della vestaglia di Luke nel modo in cui fa sempre quand’è irritato. 
 
 
“Hai freddo, piccolino?” Aprendosi il mantello, Luke fa accoccolare suo figlio più vicino al proprio petto, avvolgendo il mantello intorno a entrambi. “Farò in modo che le domestiche preparino un bagno ai bambini.” Lui aggiunge, guardando di nuovo Aemond.
 
 
Suo marito fa un verso d’assenso come risposta, il suo occhio guarda prima loro figlio, per poi spostarsi su Luke. “E tu?”
 
 
Luke aggrotta le sopracciglia confuso. “Anche tu ti farai il bagno?” Aemond chiarisce, con le labbra che gli si alzano in un lieve sorriso. “Non ho alcun desiderio di dividere il letto con un ragazzo che puzza di pesci e di mare — non sono un marinaio.”
 
 
Col viso che si infiamma, Luke distoglie lo sguardo.
 
 
Gli appartamenti per gli ospiti che sono stati dati loro ad Altamarea erano stati forgiati per ospitare separatamente sia loro due e sia i loro bambini; durante la terza notte, Luke aveva ceduto e si era addormentato di proposito nel letto di Aemond, mentre lui si stava occupando di altre questioni, nella speranza che l’uomo non se ne sarebbe accorto e non l’avrebbe cacciato via. Tra l’allevare i loro gemelli e il loro giovane protetto, Toron, l’addormentarsi al fianco di Aemond era diventata un’indispensabile fonte di conforto. Anche quando non c’era dell’intimità, la sola sensazione del calore di suo marito accanto a lui era abbastanza da alleviargli la mente. 
 
 
Saera sbadiglia, premendo di più il suo faccino contro il collo di Aemond. Aenys fa una cosa simile tra le braccia di Luke, i suoi occhi viola si stanno chiudendo mentre Luke lo culla da un lato all’altro. Lui osserva mentre Aemond si sistema meglio la loro figlioletta tra le braccia, così che lei possa riposare più comodamente, prima di allungare una mano e di massaggiarsi la cicatrice che ha sul viso. 
 
 
Qualche volta la benda gli irrita la pelle; la cicatrice diventa arrossata e infiammata, e solo degli speciali unguenti fatti da Maestro Anson riuscivano a lenire la ferita. 
 
 
“Vorresti bere qualcosa con me?” Luke dice quasi senza fiato, le parole gli fuoriescono dalle labbra prima che possa riconsiderare il loro intento. Una veloce espressione sorpresa guizza sul viso di Aemond, e Luke farfuglia, sempre più imbarazzato. “Dopo che i bambini saranno stati messi a letto a dormire, ovviamente.” Lui aggiunge velocemente.  
 
 
Per un attimo, Aemond non risponde, il suo occhio è intensamente concentrato sul viso di Luke. Il silenzio innaturale viene rotto solo dall’infrangersi delle onde e dal quieto russare di Saera.
 
 
Alla fine, suo zio prende un profondo respiro e distoglie lo sguardo. 
 
 
“Vieni,” Aemond allunga una mano verso di lui, accarezzando leggermente la parte superiore della testa di Luke, prima di fargli segno di alzarsi. “Non permetterò che la mia famiglia si prenda un raffreddore.” 
 
 
Senza dire una parola, Luke accetta quella mano. 
 
 
 

 
 
 
Lucerys giocherella sempre con le proprie mani quand’è nervoso. Aemond aveva notato che ad un certo punto suo nipote aveva iniziato a distruggersi e mangiucchiarsi le unghie, quindi è diventata un’abitudine per Aemond offrire all’uomo più giovane una delle proprie mani così che possa giocherellarci, come se Luke fosse Gaemon, che non riesce a resistere nemmeno per pochi secondi prima di iniziare a strattonare un qualche tipo di gioiello. 
 
 
Luke gli tiene la mano sotto l’ampio tavolo, le dita tracciano le linee del palmo di Aemond e fanno girare occasionalmente gli anelli che gli fanno da accessorio sulle nocche.
 
 
Il Re deve ancora arrivare alla cena, come devono ancora arrivare anche la Regina e la sorella più grande di Aemond. Invece, Aemond e Luke se ne stanno entrambi seduti quietamente accanto ai loro due figli maggiori, che sono entrambi occupati a punzecchiarsi e spingersi a vicenda presi dalla noia.
 
 
Di fronte a loro sono seduti i suoi nipoti più grandi, Jacaerys e Joffrey, e accanto a loro siedono Aegon e Daeron. Helaena, in contrasto, è seduta di fianco ad Aemond insieme ai propri figli, e i posti vuoti accanto a loro verranno senza dubbio riempiti da Otto e dalla loro madre. 
 
 
“Ahia!” La voce di Saera rompe il silenzio teso. “Muña, Aenys mi ha colpita.” Luke sobbalza sulla sua sedia, con la mano che stringe improvvisamente quella di Aemond.
 
 
Suo marito ha passato la scorsa mezz’ora o giù di lì facendo ogni cosa in suo potere per evitare lo sguardo degli altri; la piccola bravata di Aemond nella Sala Grande aveva provocato non poco scompiglio, ed era stato solo per la grazia di essere il figlio del re che Aemond non era finito nelle celle nere. Luke aveva finto di essersi arrabbiato che Aemond avesse fatto qualcosa di così violento davanti ai loro figli, ma Aemond aveva visto il modo in cui le guance di Luke si erano fatte tutte rosse mentre il sangue e il cervello di Vaemond venivano ripuliti da One-Eye. Anche se non è impaziente di ricevere la predica imminente che sua madre e suo nonno sicuramente gli elargiranno, ad Aemond non importa minimamente. 
 
 
Vaemond aveva insultato la sua famiglia — non meritava nient’altro che la morte. 
 
 
Lyka, tala (Calmati, figlia).” Aemond lancia un’occhiata a Saera, che si acciglia di rimando guardandolo. Accanto a lei, Aenys sta sorridendo nel proprio bicchiere, la birra annacquata gli sta facendo arrossare leggermente il suo piccolo viso.
 
 
I suoi due figli più grandi sono sempre stati i più difficili della sua prole; nati dallo stesso ventre, a quanto pare sono completi solo quando si comportano da completa seccatura l’una per l’altro. 
 
 
La mancanza di reazione di Aemond verso il broncio di sua figlia fa in modo che la bambina smetta velocemente di tentare di far finire il suo gemello nei guai. Con la coda del suo occhio rimanente, vede le labbra di Luke muoversi verso l’alto, dando vita in modo tremolante ad un sorriso piccolo ma riconoscente. 
 
 
Come risposta, lui torna a lasciare che suo nipote giocherelli col palmo della sua mano. 
 
 
Aegon è nel mezzo del fare un altro commento crudo verso un Joffrey dall’aspetto molto volubile, quando le porte della sala vengono aperte e viene annunciato l’arrivo del Re.
 
 
Istantaneamente, Luke si alza in piedi e fa cenno ai loro figli di fare lo stesso — con le teste abbassate come segno di rispetto, mentre Viserys fa la sua entrata, con Rhaenyra, Daemon, sua madre e il Primo Cavaliere al seguito.
 
 
In una pietosa dimostrazione di regalità, due cavalieri della Guardia Reale devono aiutare quel vecchio decrepito a zoppicare verso il suo posto a capotavola.
 
 
Aemond sente Saera squittire, silenziosa quanto un topolino, ma facilmente riconoscibile dall’uomo che si occupa di lei da quand’è nata. È una visione orribile che fa trasalire la figlia maggiore di Aemond: metà del viso del Re sembra essere in putrefazione sotto una maschera dorata decorata in modo appariscente. Aemond non ha mai considerato suo padre un uomo regale come invece gli piace dipingersi, e la vista di lui avvizzito e disfigurato sta solo rafforzando quella convinzione. 
 
 
Dare voce a quei pensieri porterebbe qualcuno a percepire Aemond come un ingrato. Ma anche se era stato sotto il diretto comando di Viserys che gli era stato dato Luke, Aemond era sposato con l’uomo più giovane solo da sette anni — lui aveva passato il triplo di quel tempo con solo il freddo disinteresse di un padre come suo unico legame con l’anziano uomo. 
 
 
“Accomodatevi.” Viserys dice con affanno, sprofondando sulla propria sedia.
 
 
Tutti loro prendono posto seduti al tavolo, ed Aemond nota, anche in una casata grande quanto la loro è diventata, che mancano alcune facce.
 
 
Gaemon e Valerion sono già stati messi a letto, mentre Naerys è a riposare al sicuro nelle vecchie stanze dei gemelli, per tenerla il più lontano possibile dal trambusto della cena. A differenza di com’era stato nella Sala Grande, c’è la notevole mancanza dei tre marmocchi più piccoli di Rhaenyra, che prima erano stati incollati a Rhaena.
 
 
La più giovane delle figlie gemelle di Daemon è invece occupata a stuzzicare il proprio calice come se le avesse fatto un torto. Per l’intera serata, lei e il più giovane dei ragazzi Strong non si sono ancora scambiati neanche una parola, e Daeron ha similmente passato il suo tempo a guardare male quei due. 
 
 
Dei piatti colmi di cibo iniziano a venir distribuiti sul tavolo, e Luke rimprovera quietamente Saera quando la bambina cerca immediatamente di afferrare il piatto di biscotti al miele che ha di fronte.
 
 
Non prima che il Re si prenda la sua parte, suo marito sibila mentre picchietta con un dito il dorso della mano della bambina. È solo dopo che il piatto di Viserys è pieno di cibo che probabilmente non può nemmeno mangiare, che il resto del seguito reale inizia a prendere le proprie porzioni. Senza dire una parola, Aemond passa a Luke un piatto di airone arrosto, e suo nipote è veloce nell’assicurarsi che i bambini si prendano delle ampie porzioni di selvaggina e verdure. 
 
 
“Mi riempie il cuore di felicità,” Viserys parla senza fiato, indicando lentamente col bracco i presenti al tavolo. “E allo stesso tempo di dolore vedere questi volti intorno al tavolo.”
 
 
Aemond lancia un’occhiata in direzione di sua madre e vede una smorfia addolorata sul suo viso, condivisa anche da Rhaenyra. C’è della tensione palpabile a riempire la stanza, eppure Aemond si accorge che, stranamente, non se ne sente affetto; anche se un tempo la sua mente era consumata dal desiderio di servire sua madre e marciva per via dell’animosità nei confronti di suo padre, adesso ci sono soltanto pensieri per la sua famiglia.
 
 
Aenys e Saera volevano esplorare la Fossa del Drago prima di tornare a Summerhall. I vestiti di Gaemon e Valerion sono già diventati troppo stretti. Naerys ha bisogno di una nuova arpa. 
 
 
Ritornare nella sua casa d’infanzia è servito solo a ricordare ad Aemond quanto non gli mancasse.
 
 
Nonostante il persistente caldo soffocante di Approdo del Re, alle stanze della Fortezza Rossa manca del tutto il calore racchiuso dentro Summerhall. Al momento del loro arrivo, le vecchie stanze di Aemond erano state preparate per la prima volta da quasi sette anni.
 
 
Molte cose sembrano essere rimaste esattamente com’erano prima della sua partenza per Summerhall; pile di libri poggiati accanto alla scrivania, e scheggiature nella mobilia di quando inciampava goffamente nelle cose dopo aver perso l’occhio. Erano tutte cose che immortalavano un’infanzia che lui si era lasciato da un pezzo alle spalle. Aveva passato degli anni in quelle stanze, ma era stato solo quando Luke aveva gettato sbrigativamente sul pavimento i propri indumenti da volo, in un mucchio disordinato, che quelle stanze avevano iniziato ad avere una qualche sembianza di casa. 
 
 
Viserys continua a blaterare cose, dalle sue labbra putrefatte scivolano fuori le parole di un uomo in fin di vita che sta cercando di mostrare pentimento, e le dita agili di Lucerys trovano quelle callose di Aemond sotto al tavolo. Suo nipote giocherella con l’anello di smeraldo che adorna l’indice di Aemond, facendoci tintinnare contro accidentalmente il proprio anello di zaffiro. 
 
 
“Cerchiamo di non mantenere più dei risentimenti,”
 
 
La collisione del proprio anello contro quello di Luke rilascia un leggero rumore che sembra più un tuono nelle sue orecchie. Lancia un’occhiata al suo irrequieto marito e Luke alza lo sguardo su di lui con un sorriso imbarazzato. Il viso di suo marito è arrossato, le sue guance sono dello stesso colore del vino che gli macchia le labbra. Sette anni, e suo marito si comporta ancora come un bambino annoiato che ha bisogno di divertimento. 
 
 
Aemond picchietta il proprio anello contro quello di Lucerys come risposta. 
 
 
“Nei nostri cuori.” Il Re termina. 
 
 
Suo marito ride dolcemente, prima di far tornare la propria attenzione sulla conversazione intorno al tavolo.
 
 
Dal suo profilo, Aemond può vedere ogni dettaglio dei tratti dell’uomo più giovane, illuminati dalla luce di molte candele — gli sprazzi di lentiggini sulle sue guance morbide e il modo in cui le sue ciglia svolazzano quando si guarda intorno. Il modo in cui Lucerys contrae inconsciamente il suo naso all'insù, iniziando a mordicchiarsi il labbro inferiore quando Rhaenyra comincia a parlare. Al di fuori della sua pelle di porcellana, a Lucerys mancano i tratti di un Valyriano. Lui è morbido dove Aemond invece è tagliente, e i suoi capelli scuri gli incorniciano il viso pallido come la notte che circonda la luna.
 
 
In un certo senso, i loro figli dai capelli chiari non sono molto diversi da delle stelle che si aggrappano al cielo notturno che è suo marito. 
 
 
Dall’aspetto semplice. Era così che un tempo Aemond considerava Lucerys. Ma in una famiglia come la loro, Luke è totalmente unico. 
 
 
“Al Principe Aegon e…” La voce del suo nipote più grande lo risveglia dai suoi pensieri. “Al Principe Aemond.”
 
 
Aemond distoglie infine lo sguardo da suo marito per guardare Jacaerys. Il maggiore dei ragazzi Velaryon è un uomo adulto, ma lui guarda ancora Aemond con una falsa sicurezza — non molto diverso da un bambino che aveva avuto bisogno di essere difeso dal suo fratellino ancora più piccolo. Luke cambia posizione sulla propria sedia, con la mano che stringe la sua, ed Aemond tiene sotto controllo la propria espressione.
 
 
“Non ci vediamo per bene da quelli che mi sembrano anni, ma ho dei cari ricordi della nostra giovinezza condivisa.” Jace sorride in modo laconico. “Principe Aemond, siamo stati in disaccordo in passato, ma come cognati e come uomini, spero che potremo essere di nuovo amici e alleati.” Alza il suo calice. “A voi e alla salute delle vostre famiglie, cari zii.”
 
 
Aemond non ha bisogno di avere due occhi per sapere quando ce ne sono molteplici su di lui, così lui prende in mano il proprio bicchiere e lo solleva. “E anche alla tua.”
 
 
“Vorrei brindare a Rhaena.” Helaena si alza dalla sua sedia, barcollando leggermente mentre alza il proprio bicchiere mezzo vuoto. “Presto sarai sposata. Non è così male — la maggior parte del tempo ti ignora… a parte quando è ubriaco.”
 
 
Delle risate sparse riempiono la sala, e Aegon lancia un’occhiata prima ad Aemond e poi a Lucerys. “Allora nostro fratello dev’essere un ubriacone,” Suo fratello sorride in modo ampio. “Cinque piccoli… pargoletti in così poco tempo — quand’è stata l’ultima volta che mio fratello non ti ha farcito per bene, caro nipote?”
 
 
Aemond serra la mascella, con le dita che prudono dalla voglia di allungarsi oltre il tavolo per sbatterci sopra la faccia di Aegon fino a fargli frantumare tutti i denti. 
 
 
“I nostri figli sono la linfa vitale di Summerhall, Zio Aegon.” Lucerys accarezza la parte superiore della testa di Aenys. “E sono molto orgoglioso di essere effettivamente presente a crescere i miei bambini.”
 
 
L’aria si inacidisce, e Aemond prende un sorso di vino per nascondere il sorriso che si sta allargando sul suo volto.
 
 
Helaena, che è molto più brilla di Luke, scoppia invece a ridere e sputacchia il proprio vino. Le quieti risate tornano, e Aemond si rilassa di nuovo sulla propria sedia.
 
 
“Bene,” Il Re dice debolmente. “Fate partire un po’ di musica.” 
 
 
La melodia suonata è gioviale, e Saera si drizza subito sulla propria sedia.
 
 
“Kēpa!” Lei strilla, alzandosi all’improvviso. “Mi fai girare?” Quella è l’idea che sua figlia ha del ballare: Aemond che tiene alzate le loro mani in aria mentre volteggiano e inciampano intorno a lui nei loro vestiti costosi. Summerhall è un posto tranquillo e privo di giovani compagni di gioco per i bambini, così loro spesso cercano di trovare dell’intrattenimento con lui. Quando Aenys o Toron rifiutavano le sue suppliche, Saera lo implorava di ballare insieme a lei, con Naerys seduta sul bacino di Luke a battere le mani al ritmo dei passi della sua sorella maggiore, mentre lei saltellava in tondo intorno a lui.
 
 
Aemond posa sul tavolo il proprio bicchiere, lanciando un’occhiata a sua figlia. “Hai la possibilità di ballare con me quando vuoi, tala – va’ a passare del tempo coi tuoi cugini.”
 
 
I figli di Helaena sono davvero strani; Jaehaera parla raramente, e più Jaehaerys cresce e più inizia a rassomigliare Aegon. Nonostante il fatto che è un po’ più grande di Naerys, Maelor è più simile al piccolo Gaemon rispetto a Aenys nel modo in cui si comporta. Aemond non ha indagato troppo a riguardo, ma non lo sorprenderebbe venire a sapere che quei bambini socializzano di rado con altre persone al di fuori della loro madre e dei loro nonni. 
 
 
Saera grugnisce, prima di scivolare fuori dal proprio posto e di trascinare un Aenys ignaro insieme a lei. “Non ho intenzione di andarci da sola,” Lei sussurra al proprio fratello. “Nostro cugino Jaehaerys ha sei dita delle mani sei dita dei piedi.” 
 
 
Aemond osserva sua figlia e suo figlio scorrazzare verso i loro cugini, e Luke ridacchia accanto a lui. “La sua bocca un giorno le causerà problemi.” Suo nipote si versa dell’altro vino. “Oserei dire che la vizi troppo, mio Lord.” Quel titolo viene pronunciato da delle labbra ammiccanti, con della malizia allacciata ad ogni sillaba. 
 
 
“Preoccupati della tua di bocca, taoba (ragazzo).” 
 
 
Lucerys sorride in modo ampio, prendendo un lungo sorso del proprio vino. “A te la mia bocca piace parecchio, qybor (zio).” 
 
 
Gli ci vuole tutto il suo autocontrollo per non afferrare il suo ridacchiante nipote. Invece, Aemond si limita meramente a sbuffare col naso, allungando una mano per riempirsi il piatto con dell’altro montone.
 
 
Al centro della sala, Saera ha costretto sia Aenys che Jaehaerys a seguirla in un valzer impacciato, ridendo sguaiatamente ogni volta che il nipote di Aemond inciampa nei propri piedi o ogni volta che Aenys resta incastrato nelle gonne del suo vestito. Con sua sorpresa, Jacaerys ed Helaena si sono uniti a loro al centro della sala; sua sorella gli gira intorno con delle risate ubriache, e il suo nipote più grande la asseconda con un proprio sorriso sul volto. È piuttosto improprio – sono entrambi sposati con altre persone, ma la moglie di Jace è notevolmente assente, e Aemond non vuole illudersi col credere che Aegon sia mai abbastanza lucido da provare qualcosa riguardo il comportamento di sua sorella. Helaena ride felicemente, saltellando intorno a Jacaerys, e Aemond prende un sorso del proprio vino.
 
 
I matrimoni degli altri non sono affar suo.  
 
 
Anche se, Aemond preferirebbe tagliare via la mano di un uomo dal braccio prima di permettere a chiunque altro di invitare Lucerys a ballare in modo simile. 
 
 
Lui sta prendendo un morso del proprio cibo, contento di mangiare a sazietà e di ascoltare Lucerys blaterare, quando un rumore sfrigolante gli riempie le orecchie, così alza lo sguardo per vedere cosa gli è stato posato davanti.
 
 
È un maiale – grosso e con della brasatura che ha fatto diventare ambrata la pelle un tempo rosa. Non ha bisogno di distogliere lo sguardo dal maiale per sapere che era Aegon quello che aveva iniziato a ridere a quella vista. 
 
 
Un’altra risatina, più dolce e meno maliziosa, scoppia accanto a lui. Il viso di Lucerys è completamente arrossato per via dell’alcol, i suoi occhi sono leggermente sfocati mentre guarda il maiale. Sbuffando col naso, Aemond prende un pezzo di carota dal piatto da portata, e lo spinge nella bocca ridacchiante di suo marito. 
 
 
“Ti credi divertente, nipote?” Lui sussurra, abbassando la testa per poter guardare direttamente suo marito. 
 
 
Lucerys sbatte le palpebre come un gufo guardandolo, i suoi denti da coniglio mordicchiano la carota. Del sugo gocciola dalle labbra sporche di vino di Lucerys, e le mani gli prudono dalla voglia di tenergli la mascella e leccarglielo via. 
 
 
“Potrei chiederti la stessa cosa, marito.” 
 
 
 

 
 
 
Luke barcolla come un cerbiatto appena nato mentre lui e suo marito guidano i loro figli per farli tornare nelle stanze per i bambini. Il vino gli offusca i bordi della vista, ma la mano di Aemond sulla parte bassa della sua schiena aiuta a tenerlo coi piedi per terra. Saera oscilla in modo assonnato, col corpo accasciato contro Aenys. Quando alla fine si fermano davanti alle stanze per i bambini, Aemond annuisce al cavaliere presente e la porta viene aperta. 
 
 
È tutto silenzioso dentro la camera da letto, gli unici rumori che riempiono la stanza sono lo scoppiettio del fuoco nel camino, e il russare di Gaemon da dov’è accoccolato accanto a Valerion nella loro culla.
 
 
È tardi – è molto più tardi di quanto di solito era permesso ai bambini di restare svegli, ma Naerys se ne sta seduta davanti al camino invece di essere nel letto designato per lei e per i gemelli. La testolina della piccola si volta in direzione della porta quando viene richiusa, ma lei non si muove per alzarsi o per spostarsi dalla sua postazione. Confuso, Luke lascia il fianco di Aemond per avvicinarsi alla sua figlia femmina più giovane. 
 
 
“Perché sei ancora sveglia, tesorino?” Dietro di loro, Saera e Aenys inciampano entrambi verso l’armadio per cambiarsi nei loro pigiami. 
 
 
Naerys canticchia tra sé e sé, giocherellando con qualcosa che tiene in mano. “Non riuscivo a dormire, Muña. Mi dispiace.” Luke sospira, accarezzandole la parte superiore della testa.
 
 
“Ancora dei brutti sogni, tesoro mio?” Lui domanda. Facendo attenzione, Aemond prende in braccio la loro figlioletta, e Naerys si rilassa tra le sue braccia. La loro bambina scuote la testa, più concentrata sull’oggetto che ha tra le mani. Luke aggrotta le sopracciglia. “Cos’è che hai in mano?” Naerys allunga la sua manina, mostrando il giocattolo a lui e Aemond. Non è uno che Luke riconosce; è la statua di legno di un cervo, non tanto diverso dal sigillo di Casa Baratheon che avevano visto quando avevano riconsegnato il giovane Royce alla sua famiglia nel loro tragitto verso Approdo del Re. 
 
 
Aemond si acciglia osservando quell’oggetto, strappandolo dalla mano di Naerys. “Dove l’hai preso, piccolina?” Naerys sbadiglia tra le braccia di suo padre.
 
 
“Me l’ha dato l’uomo con tre piedi.” 
 
 
Luke lancia un’occhiata a suo marito, confuso – un’occhiata condivisa dall’uomo più grande.
 
 
Aemond posa il giocattolo sulla cappa del camino, portando poi Naerys fino al suo letto. Anche Saera e Aenys hanno già entrambi trovato posto lì, i capelli sciolti della loro bambina sono già un disastro disordinato che si attacca alla faccia di suo fratello. Aemond posa gentilmente Naerys sopra il letto, e la loro figlia femmina più giovane si accoccola su Saera come se sia un istinto. Luke si prende il tempo per baciare ognuna delle loro soffici testoline, prima di permettere ad Aemond di guidarlo fuori dalla stanza. 
 
 
Il giocattolo a forma di cervo sembra fissarlo mentre se ne va. 
 
 
Il tragitto per tornare nelle loro stanze è silenzioso, con Aemond immerso nei propri pensieri mentre guida Luke con una mano sulla sua schiena. La propria mente invece è ancora annebbiata dal vino, e tutto quello che Luke vuole fare è accoccolarsi accanto a suo marito e dormirci sopra. Stanco, Luke si lascia venire praticamente trascinato verso le loro stanze, coi piedi che strisciano sul pavimento. 
 
 
Aemond si ferma improvvisamente e Luke barcolla, cadendo quasi per terra prima di farsi stabilizzare da suo marito. 
 
 
Otto Hightower è una figura minacciosa, mentre fissa Luke come se non sia molto meglio della merda di cavallo sotto i suoi stivali. Lentamente, Aemond si tira Luke più vicino, fino a quando non è leggermente nascosto dietro la sua schiena. Il Primo Cavaliere gli lancia una breve occhiata, prima di guardare direttamente Aemond.
 
 
“Mio Lord Primo Cavaliere,” Aemond dice, con voce piatta, anche se c’è una sfumatura strana nel suo tono con cui Luke è ormai diventato familiare. “E’ tardi, a cosa dobbiamo il piacere?” Luke vede il modo in cui la mano di suo zio si contrae, la sua mano cerca istintivamente la spada che di solito è allacciata lì al suo fianco. 
 
 
Lord Hightower stringe le mani dietro la schiena. “Chiedo perdono, Principe Aemond… e Principe Lucerys. Avevo l’impressione che ti fossi già ritirato a letto, e stavo sperando di poter parlare con mio nipote.” 
 
 
Una canaglia di vipera, la voce di Daemon si fa sentire nella sua testa. Otto Hightower è il peggiore di tutti loro, e la sua mera presenza è soffocante come un serpente attorcigliato intorno alla gola di Luke. 
 
 
Passa il peso da un piede all’altro dietro Aemond, con le mani che si stringono nel tessuto che ricopre la schiena di suo marito. 
 
 
“Bè, come puoi vedere, mio marito è ancora sveglio. Qualsiasi cosa tu abbia bisogno di dirmi può attendere fino a domattina.” Aemond si muove per aprire la porta delle loro stanze. “Adesso, se vuoi scusarci – mio marito ha bisogno di riposo.” Il Primo Cavaliere del Re tiene d’occhio Luke mentre Aemond lo fa entrare nella stanza.
 
 
“C’è molto di cui discutere, Principe Aemond.” Sente Otto dire.
 
 
“Dormi bene, Lord Primo Cavaliere.” Luke non ha bisogno di guardare suo marito per sapere quanto sia tesa la sua mascella. 
 
 
La porta si richiude in modo leggermente più rumoroso di quanto sia appropriato, ed entrambi restano in silenzio per un lungo momento. Con lo sguardo fisso sul loro camino acceso, Luke osserva il modo in cui le fiamme si incrinano contro il legno. Delle mani rudi gli sfilano il mantello dalle spalle, il tessuto si ammassa sul pavimento mentre Aemond inizia ad aiutarlo a spogliarsi.
 
 
“Loro mi disprezzano,” Luke sussurra. Le mani di Aemond si fermano da dove prima stavano cercando di sganciargli le chiusure delle collane. “Credo che quello tu lo sapessi già, marito.”
 
 
La mascella di Aemond schiocca quando lui la serra. “Non preoccuparti dell’opinione degli altri.” 
 
 
“Loro non sono altri, Aemond, sono la tua famiglia.” Luke sbotta, voltandosi per fronteggiare suo marito. “Sono la tua famiglia e mi odiano. Hai visto il modo in cui la Regina aveva guardato Valerion – come se lui fosse qualcosa di sporco. E perché? Perché lui somiglia a me?” La voce gli trema mentre parla. “Ti ho servito diligentemente, eppure non è mai abbastanza. Non mi aspetto il loro affetto, ma devo davvero sopportare la loro collera?” 
 
 
“Nulla è mai buono abbastanza per loro, Lucerys.” Aemond lo afferra per l’avambraccio. “Nemmeno un re plasmato dalla sua stessa mano sarebbe in grado di soddisfare mio nonno.”
 
 
Luke deglutisce, il labbro gli trema mentre suo marito lo stringe a sé. “Tu sei una buona madre, Lucerys, e sei tanto buono con me – non mi importa di come ti vede mia madre, perché io ti conosco per come sei. Non ho versato il sangue di quello stronzo di Vaemond Velaryon perché mi importava dei pensieri degli altri.” Lasciando andare Luke, Aemond si passa una mano sul viso con frustrazione.
 
 
“Non saremmo mai dovuti tornare qui.” 
 
 
Suo marito inizia a prepararsi per andare a dormire. Luke osserva i muscoli della sua schiena muoversi mentre lui si sfila la canotta – la pelle del lato disfigurato di Aemond viene tirata mentre lui si muove.         
 
 
“Allora perché hai ucciso Vaemond?” Lui chiede a bassa voce. “Perché causare così tanti problemi?” 
 
 
Aemond si ferma, con la schiena ancora rivolta verso di lui. Luke si trascina verso suo marito fino a quando non è abbastanza vicino da poter allungare una mano per toccare le vertebre della spina dorsale di Aemond, se volesse. Luke osserva, affascinato, il modo in cui la schiena di Aemond si muove mentre lui rilascia il fiato. Senza pensarci, allunga una mano, passando le dita lungo quella pelle. Aemond si blocca al suo tocco, prima di rilassarsi.   
 
 
“Non ho intenzione di sopportare di sentire delle mancanze di rispetto verso ciò che è mio.” 
 
 
 

 
 
 
Il rumore di qualcuno che bussa con forza contro la porta delle loro stanze sveglia Aemond di soprassalto. Lui fa fatica a mettersi a sedere a letto, Lucerys è ancora nudo e accoccolato tra le sue braccia. Non c’è alcuna luce che penetra nella stanza dalla finestra – soltanto una brezza leggera arriva dal mondo ancora buio all’esterno. Un pugno sbatte contro la porta ancora una volta, e Lucerys finalmente inizia a muoversi tra le sue braccia.
 
 
“Principe Aemond?” Una voce sconosciuta si fa sentire dall’altro lato. “Chiedo il permesso di entrare – è della massima importanza.” 
 
 
Aemond si acciglia, ma gli conferisce comunque il permesso di entrare. Un cavaliere dall’aspetto semplice incespica nella stanza, e Lucerys sbatte le palpebre svegliandosi, confuso.
 
 
“Che sta succedendo?” Suo nipote domanda farfugliando in modo assonnato. Aemond tira le coperte del letto intorno alla figura nuda di suo nipote, e Luke si massaggia via il sonno dagli occhi. Avranno dormito sì e no un paio di ore, ma ci sono dei rumori che arrivano dai corridoi che potrebbero far credere ad Aemond che sia già mattina. 
 
 
“Chiedo perdono per avervi svegliato, miei principi.” Il cavaliere distoglie lo sguardo dal letto, e Aemond grugnisce irritato. 
 
 
“Muoviti e parla.” Lui sbotta. Lucerys alza lo sguardo su di lui con della preoccupazione confusa che Aemond prova a non condividere.
 
 
Il cavaliere deglutisce, col viso che impallidisce sempre di più con ogni secondo che passa. “C’è stato un incidente.” 
 
 
Lucerys si irrigidisce tra le sue braccia. 
 
 
“Un incidente che riguarda i bambini – i vostri bambini.” 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note varie della traduttrice:
 
 
 
 
 
--- Come aveva fatto anche Corviids dopo aver pubblicato questo capitolo, vi rammento che Valerion non è l’ultimo figlio che Aemond e Luke avranno…
 
 
 
--- Ora posso spiegarvi il motivo di quel flashback ad inizio capitolo…
 
Questo capitolo è molto importante per quanto riguarda i sentimenti di Aemond e Luke. Perché qui vediamo coi nostri occhi il momento in cui Luke si rende conto di essersi ormai innamorato di Aemond, e leggiamo anche il momento in cui Aemond si rende conto di amare Luke…
 
Luke si era reso conto dei sentimenti che prova per il marito proprio quando aveva parlato con Corlys a Driftmark! Per Luke era stato un tipico momento alla “Cazzo…lo amo, e ora??!”…
 
Mentre Aemond si era reso conto di amare Luke proprio durante la famigerata cena! Più precisamente durante il discorso di Viserys sui sentimenti, mentre lui e Luke giocavano coi loro anelli. Chiariamoci, Aemond a quel punto amava follemente Luke già da anni ormai, ma è stato il discorso di Viserys durante la cena che gliel’ha fatto finalmente capire!
 
 
 
--- Inoltre, nella scena del flashback ad inizio capitolo, vediamo Luke combattere col proprio senso di colpa per la faccenda dell’occhio, e vediamo successivamente Luke chiedere ad Aemond di bere qualcosa insieme…  In un prossimo capitolo vedrete nel dettaglio, in un altro flashback, proprio quella scena di Luke e Aemond che bevono qualcosa insieme a Driftmark, perché è un momento importante…
 
Luke aveva proposto ad Aemond di bere insieme perché aveva finalmente trovato il coraggio di prendere suo marito da parte e affrontare il discorso OCCHIO. Aveva trovato il coraggio di scusarsi. E, non a caso, aveva trovato il coraggio di scusarsi, finalmente, proprio mentre erano a Driftmark, proprio quando erano tornati nel luogo esatto dove aveva cavato l’occhio di Aemond. Vedremo poi come andrà il tentativo di Luke di scusarsi…
 
 
 
--- Adesso vi scriverò, grazie sempre al verbo secondo Corviids, alcune curiosità sull’amore di quei due l’uno per l’altro.
 
Una grande ragione per cui Aemond ha finito per innamorarsi di Luke è quanto Luke fosse un buon genitore affettuoso per i loro pargolini.
 
Ad esempio, Val è un bebè insolitamente tranquillo, e le persone iniziano a preoccuparsi che ci sia qualcosa che non va in lui quando crescendo questa cosa non gli cambia. La prima volta che Aemond sente Val ridere è quando Luke gli regala il suo adorato giocattolo di legno a forma di drago e Val inizia a ridacchiare e a sorridere quando Luke usa il giocattolo per premere dei baci sulle sue guanciotte cicciottelle, e Aemond si convince al 100% che Luke sia un angelo.
 
Il bello è che in realtà Luke come genitore non è niente di speciale, è solo molto affettuoso e generalmente gentile, ma Aemond e i loro bambini sono tipo super meravigliati da Luke…Ha senso che i loro figli si sentano così, perché semplicemente idolatrano la loro muna, ma Aemond ha dei…ehm…sentimenti complicati riguardo le proprie figure genitoriali, quindi sbarella del tutto riguardo il fatto che Luke è una buona madre e un ottimo consorte.
 
Aemond non sarà mai il tipo d’uomo che fa delle grandiose dichiarazioni d’amore, anche solo il pronunciare le parole “ti amo” sarebbe un’enorme fatica per lui. Mostra amore verso Luke facendogli vedere che, a differenza delle persone con cui è cresciuto, non è completamente indifferente ai desideri e ai sogni di Luke. Aemond è il tipo d’uomo che, ad esempio, origlia Luke lamentarsi di qualcosa e va a risolvere quel problema senza che gli sia stato chiesto, così che Luke non si senta stressato. Lui ama Luke immensamente, ma sta ancora imparando cosa ciò voglia dire.
 
Aemond è il tipo d’uomo che mostra di amare Luke coi gesti più che con le parole. Gli regala doni, si prende cura di ogni suo minimo desiderio, vuole proteggerlo. Per via di tutto ciò, Luke è molto viziato, e riceve sempre dei bei vestiti nuovi, ninnoli, gioielli e cibo. Aemond adora vestire Luke di abiti pregiati e viziarlo in ogni modo.
 
E Luke? Come mostra il suo amore per Aemond?
 
Lui preferisce mostrarlo col contatto fisico, misto ad atti di servizio. Lui ha sempre una mano sul braccio e sulla vita di Aemond, cercando di essergli sempre vicino il più possibile. Luke è più che felice di dormire accoccolato contro la schiena di Aemond, se ciò significa che può riempirlo di bacetti sulla nuca e sulla schiena. Inoltre lo massaggia molto.
 
E poi, bè, secondo Corviids, solo Aemond avrebbe potuto soddisfare tutti i criteri del tipo d’amore che Luke desiderava:
- quasi ossessivo
- profondamente perso d’amore
- suo zio
 
Altro esempio…mettiamo caso che Aemond debba allontanarsi da Summerhall per un po' di tempo per un qualche viaggio…Luke farebbe finta di essere felice di veder Aemond andare via, perché avrà del tempo per sé per un po', ma di notte Luke va a letto e inizia subito a sentire la mancanza di Aemond perché il letto è troppo grande senza di lui. Indossa una delle maglie di Aemond per dormirci, e si arrabbia quando l’odore di suo marito inizia a svanire. Tutti riescono a vedere che Luke è giù di morale, ma lui non ammette che gli manca suo marito. E se Luke si aggrappa addosso ad Aemond quando lui torna due settimane più tardi, bè, sono affari suoi.
 
Quei due si amano così tanto che è quasi disgustoso. Il loro kink è la gentile intimità emozionale.
 
Aemond ha avuto una giornata particolarmente difficile? Luke gli premerà dei bacetti su ogni centimetro del suo viso, accarezzandogli i capelli con le dita.
Luke è completamente esausto? Aemond lo stringe a sé, raccontandogli della sua giornata noiosa fino a quando Luke non si addormenta in un sonno sereno.
Non sono romantici in modo sdolcinato, ma sono così emozionalmente codipendenti che non si rendono conto di quanto sono attaccati l’uno all’altro fino a quando non sono separati. Aemond parte per un viaggio ed entrambi sono quindi costretti a dormire in letti separati per la prima volta da anni, e quando si riuniscono, Luke rifiuta di staccarsi da Aemond mentre dormono. Sono abitudinari.
 
Aemond diventa dipendente dall’affetto di Luke. È così affamato dalla voglia di ricevere dei genuini gesti d’affetto (che in infanzia gli erano tanto mancati), che quando Luke inizia a darglieli, Aemond n’è completamente conquistato. La prima volta che Luke gli chiede di condividere un letto (niente sesso, solo dormire insieme), Aemond resta sveglio a lungo dopo che Luke si è già addormentato, limitandosi a guardarlo. Stringe Luke da dietro, tenendogli la pancia, immaginandosi il bambino che potrebbe già star crescendo lì dentro. Gli piace molto toccare Luke. Gli piace tenerlo per mano e offrirgli il proprio braccio. Quell’affetto lo passa anche alle proprie figlie. È sempre più che felice di portarsi in braccio Naerys, o di lasciare che Saera lo trascini in giro per mano.
 
Inoltre, in pratica, ogni abilità che Aemond sviluppa in età adulta è per Luke o per i loro figli. Luke vuole del cinghiale per cena? È tempo di imparare come si caccia. A Luke piace quando Aemond porta i capelli intrecciati? È tempo di imparare a fare le trecce. Luke non vuole avere a che fare con dei lord fastidiosi? Tempo di imparare a socializzare.  Aemond è alimentato dall’attenzione che Luke gli dà. Luke gli sorride ed Aemond istantaneamente vuole compiacerlo. Aemond ha il cervello di un cavernicolo in pratica: “Moglie mi dà bambini e baci. Devo soddisfare moglie”.
Aemond è sempre Aemond, ma il suo matrimonio con Luke, e l’amore che ha iniziato a provare per lui, l’ha “addolcito” sotto certi aspetti.
 
Inoltre ancora, come abbiamo intravisto in questo capitolo, Aemond è geloso forte…ma ve ne parlerò bene poi…
 
 
 
--- Mi ha fatto molto sorridere vedere Luke parlare dell’invidia riguardo il matrimonio di Corlys e Rhaenys. Corlys ama Rhaenys, è certo, lo sappiamo tutti. Fa comunque ridere che, nonostante il suo forte amore per la moglie, lui non abbia proprio resistito dal farsi l’amante lol. Sto parlando ovviamente di Marilda di Hull, la madre dei due figli bastardi di Corlys, ovvero Addam e Alyn (più o meno coetanei di Jace e Luke), e che quando venne ingravidata per la prima volta da Corlys aveva solo 16 anni…ma lasciamo stare.
 
Corlys purtroppo appunto non è rimasto fedele. La cosa da notare però, è che Corlys ci tenesse comunque a non disonorare la memoria della sua (a quei tempi) defunta moglie, quando (dopo le morti di Jace, Luke e Joffrey) si era trovato costretto a legittimare i propri bastardi per avere un qualche erede per Driftmark…ma li ha appunto legittimati come figli bastardi di Laenor per non ammettere di aver cornificato la moglie hahah.
 
Al grido di “Mio figlio era eterissimo!!!” Corlys aveva infatti asserito che Addam e Alyn fossero figli di Laenor, (mentre erano invece i suoi fratellastri), anche per prendersi una piccola rivincita contro Rhaenyra (che si era trovata a quel punto costretta a far finta pubblicamente che il suo primo marito l’avesse cornificata e umiliata in quel modo) sia per i guai che lei aveva portato ai Velaryon con la faccenda di Harwin, e sia perché Rhaenys era stata ammazzata da Aegon e Aemond solo per colpa di Rhaenyra, che invece di andare a combattere i suoi fratelli, aveva bellamente mandato la sua ex suocera a farsi trucidare al posto suo, perché forse quel giorno aveva un appuntamento dal parrucchiere o una roba così, lol.
 
 
 
* Birdbones (scricciolo), in quella circostanza citata nel flashback, Aemond aveva, ovviamente, scherzato sul soprannome del vero padre di Luke, Ser Harwin Strong, che veniva chiamato “Breakbones” (lo Spezzaossa), per via della sua forza bruta. Aemond pensava appunto che fosse ironico che invece Luke fosse uno scricciolino con delle ossa da uccellino, altro che forza bruta degna del figlio di Ser Harwin, lol.
 
 
 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > House of the dragon / Vai alla pagina dell'autore: Kikiletoway