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Autore: FragileGuerriera    22/10/2023    2 recensioni
Missing moments ispirato all'episodio 106, "Le due guerriere".
Michiru incontra Haruka e cerca di convincerla ad accettare il suo destino di guerriera Sailor, ma tra le due nasceranno numerosi scontri: Haruka è decisa a non voler sacrificare i suoi sogni per un disegno crudele di cui non comprende il significato. Al tempo stesso Michiru intraprenderà una battaglia personale per negare i sentimenti che inizia a provare per Haruka.
ATTENZIONE: all'interno della fanfiction saranno presenti scene forti (ma non violentissime) legate al sogno apocalittico di Haruka.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena | Coppie: Haruka/Michiru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
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Cari lettori e care lettrici, ancora in ritardo di una settimana a causa del mio serratissimo lavoro, eccoci giunti all'ultimo capitolo.

Facendo riferimento a una recensione del capitolo scorso, colgo ora l'occasione per motivare l'atteggiamento di Michiru nei confronti di Elza. Atteggiamento che io per prima ho trovato ambiguo (tanto più che nel manga di Yamada non viene mai specificato quando e come Michiru rivela la sua relazione con Haruka a Elza), ma che poi ho compreso guardando i video di Eriko. Infatti in uno di essi aveva spiegato come i giapponesi tendono a volte ad essere anche un po' falsi per paura di offendere gli altri. Per cui se un ragazzo invita un altro ragazzo ad andare da qualche parte insieme, anche se a quest'ultimo l'altro ragazzo non è particolarmente simpatico quasi sicuramente accetterà l'invito per evitare di offenderlo.

Per quanto riguarda l'immagine finale sono due fotogrammi presi uno dall'inizio dell'episodio "Le due guerriere" e l'atro dalla fine dello stesso episodio 106.

Come sempre spero che il capitolo vi piaccia.

Concludo con i soliti ringraziamenti per il prezioso appoggio che mi avete dato anche solo leggendo in silenzio, aggiungendo questa fanfiction tra le seguite, tra le preferite, o tra le ricordate, o anche recensendo.

Vi auguro buona lettura.


Epilogo.


Solo dopo molte battaglie combattute fianco a fianco Haruka cedette alle richieste di Michiru e le concesse di ritrarla nella fase di trasformazione.

-E' la parte in cui la tua essenza femminile viene allo scoperto.- aveva giustificato la pittrice la propria richiesta. Haruka infatti quando accettò di posare chiese se la voleva ritrarre in tuta da corsa, con la giacca in pelle che usava quando andava a fare giri non sportivi in moto, con un elegante abbigliamento da sera o con i vestiti quotidiani. La richiesta di poterla ritrarre mentre si stava trasformando la lasciò interdetta. Haruka non aveva alcun problema con la propria identità sessuale e da quando vide la Principessa Urano, aveva anche acettato di essere vestita in minigonna e stivaletti a tacco alto, ma, per quanto si ritenesse molto bella anche con la divisa da Sailor, non era abituata a vestirsi da donna e l'idea di farsi ritrarre mentre si stava trasformando in Sailor Uranus, tardò il suo permesso a Michiru.

Si convinse solo dopo quasi un anno dall'inizio della loro relazione. La scuola era iniziata da un mese e Haruka e Michiru avevano da poco deciso di trasferirsi a vivere insieme in un appartamento nella zona più prestigiosa di Tokyo. Era stata lei a individuare l'appartamento annunciando a Michiru la sua intenzione di voler andare via dalla casa che aveva avuto in affitto fino a quel momento. Buttò il discorso sul casuale, ma quando le disse che non sapeva se sarebbe valsa la pena di prendere l'appartamento che aveva adocchiato vicino al Muggen, perchè era troppo grande per una persona sola e l'affitto era troppo alto dal momento che prevedeva anche il pagamento per il mantenimento di una piscina all'ultimo piano di cui lei avrebbe poco usufruito, a Michiru fu chiaro il messaggio che voleva mandarle Haruka*.

Nel giro di un mese i genitori di Michiru e il legale dei coniugi Tenoh, impossibilitati a trasferirsi in Giappone, firmarono il contratto per l'affitto dell'appartamento.
Al contrario dei genitori di Haruka che sospettavano di una relazione tra la figlia e la sua nuova "amica", ma non si posero alcun problema, i genitori di Michiru non avevano nemmeno il vago sospetto del reale legame tra le due ragazze. L'unica perplessità che ebbero prima di firmare il contratto fu dovuto al fatto che la compagna di classe di Michiru non proveniva da un lignaggio importante come il loro. Michiru non aveva molte amicizie, eppure qualche amica più adatta a lei ce l'aveva, chissà perchè aveva legato tanto con una ragazza che, per quanto provenisse da una famiglia parecchio ricca, non aveva ricevuto la stessa educazione che aveva ricevuto lei? Lo dimostrava il fatto stesso che i suoi genitori non l'avevano iscritta alla prestigiosissima scuola media in cui aveva studiato Michiru. Alla fine però accettarono di firmare il contratto convinti che Tenoh stando accanto alla figlia avrebbe potuto prendere il meglio da lei e quanto meno sembrare una donna di classe.

Emozionate per quella che sarebbe stata a tutti gli effetti un'imminente convivenza le due ragazze non persero tempo e già due settimane dopo il contratto iniziarono trasferire le loro cose nel nuovo appartamento.

Un giorno, mentre Haruka stava aiutando Michiru a mettere le cose negli scatoloni per il trasloco, alla violinista cadde di mano un album da disegno con tutti i fogli annessi. Per Haruka fu una sorpresa scoprire quanti ritratti Michiru le aveva già fatto quando si trovava a bordo pista e non solo. Ancora più colpita quando sotto la pila di disegni spuntò la bozza del Miranda Castle, riportandole alla mente il ricordo della prima sera passata a casa di Michiru quando la ragazza le strappò di mano quell'album e lei immaginò che ci fossero ritratti proibiti di Elza. “E così non c'era Elza in situazioni improbabili in questo album...” pensò sorridendo. Era sempre stata un passo più avanti della sua rivale e la gelosia provata il giorno in cui le venne riportato alla memoria il Miranda Castle era tutta gelosia sprecata!

-Michiru...

-Haruka, so che non sono riuscita ad aspettare il tuo consenso prima di poterti ritrarre, ma... è stato più forte di me. Pensavo che non ci saremmo mai messe insieme, ma almeno avrei sempre avuto la possibilità di guardarti da lontano anche quando ognuna sarebbe tornata a casa propria.

Finito di passare i fogli a Michiru, ancora inginocchiate a terra, l'attirò a sé per un bacio e infine le disse: -Michiru, voglio che tu mi ritragga come e quando vuoi, affinchè, se dovessi essere sconfitta dal nemico, ti rimanga sempre un ricordo di me... Di quello che siamo state insieme, per poco o tanto tempo che avremo passato condiviso.

Michiru le accarezzò la fronte e dopo essere tornate in piedi, le prese una mano per baciarne il dorso. -Ti ho già detto che mi piacciono le tue mani?- disse prima di socchiudere gli occhi e portare il palmo di quella mano a contatto con la propria guancia.

-Mmm, forse.- rispose l'altra dopo averci riflettuto per poco tempo. -Sicuramente l'avevo capito vedendo i tuoi disegni.- Proseguì, accarezzandole così la guancia.

-Mi dispiacere deluderti, ma sapevi che ci sono tante persone al mondo che hanno le mani? Non sei l'unica ad esserne provvista. - rispose Michiru con gli occhi chiusi e sorridendo.

-No, ma dimmi quante persone conosci tu nello specifico che portano guanti bianchi da corsa belli come quelli che uso io!

Michiru aprì gli occhi e schioccò la lingua prima di rispondere: -Mi hai scoperta!-. Così aveva visto anche quel ritratto fatto ricordando la prima volta che la vide in tuta corsa, poco prima dello scontro con il mostro nel box. Haruka era così bella in quella tuta sportiva. Anche se più che in qualsiasi altra occasione appariva un ragazzo, portava quella tuta in un modo che la rendeva estremamente attraente. Non sazia di quel ritratto a figura intera, aveva poi deciso di ritrarre in primo piano le sue mani: la mano con il guanto ancora indossato che teneva il guanto appena sfilato dall'altra mano. In realtà c'erano altri due disegni in cui erano messe in particolare risalto.

-Scommetto che anche nell'altro disegno quelle bellissime mani sono le mie!- Si portò entrambe le mani alla vista e girandole le ammirò prima di affermare con un tono tra lo stupito e l'orgoglioso: -In effetti sono molto belle!

-Chiudi pure la tua ruota da pavone, Narciso!- rispose la pittrice divertita.

-Ahahah! Se non fossi almeno un po' narcisista, non sarei io!- rispose l'altra. -E tutto sommato dillo che ti piaccio anche per questo!- aggiunse avvicinando il volto a quello della violinista.

-In questo ammetto che siamo molto simili!

-Sono molto d'accordo!- concluse Haruka prima di prenderle una mano e circondarle la schiena con l'altro braccio. Michiru avvicinò ulteriormente il viso verso quello del pilota per far seguire un lungo bacio.


Quello di Haruka in fase di trasformazione fu uno dei disegni di Michiru più belli. Era riuscita a cogliere tutta l'essenza di Haruka: la ragazza in apparenza poteva sembrare un po' un maschio: molto forte, impenetrabile e dal cuore duro; in realtà nascondeva in se' un'anima gentile, molto sensibile, dolce e aggraziata. Sebbene l'aggettivo aggraziato non fosse uno di quelli più ambiti se riferito a sè stessa, Haruka rimase molto soddisfatta alle parole di Michiru che riferendosi al ritratto la definì: "un angelo aggraziato". La pittrice infatti l'aveva sì ritratta mentre si stava trasformando, ma la rappresentazione del suo corpo in evoluzione di abbigliamento era solo un modo per ritrarre la sua anima femminile, nuda e senza corazza così come solo lei aveva avuto modo di conoscerla.

Considerava quel disegno come uno dei meglio riusciti fino ad allora e forse era per quello che ovunque andasse con un album da disegno in mano, in mezzo a quei fogli, c'era sempre il ritratto di Haruka.

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* Anche qui si fa riferimento a una storia di Yamada, di cui però non ricordo il titolo. Probabilmente è "Octopus garden", ma purtroppo non posso dirvelo per certo.

Collage-ritratto-Sailor-Uranus
  
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