Quando Alvaro mi disse che "I sogni son desideri"
Tic Tac.Sono una
stronza.Tic Tac.mi sento male.Tic Tac.Quest’orologio ha rotto.Tic Tac.Adesso lo
spengo.Tic Tac.Ma perché deve andare sempre così?.Tic.
Do un pugno alla
sveglietta ed è la seconda che rompo questo
mese.Fanculo.
Ho mal di testa,è
mattina presto,mio fratello è di sotto,e io sono una
stronza.
-evviva Dalia è
depressa-sbraito contro il comodino,dove ho battuto per l’ennesima volta
l’alluce,vedo le stelline girarmi intorno alla testa a mo di corona,come nei
cartoni animati giapponesi.
-ma quanto sono
sfigata,ma tutte a me devono capitare-mugugno contro lo specchio,mentre cerco di
dare un contegno a quello strano essere che ci vedo riflesso e che ha due borse
sotto gli occhi degne della collezione autunno-inverno 2009 di Louis
Vuitton.
Mi do una
spazzolata,cerco di struccarmi con una salviettina struccante dai residui della
sera prima.
Già la sera
prima,bella serata,davvero bellissima,da perderci la
testa.
Ma che razza di
cretina che sono stata,sarei dovuta restarmene a casa a guardare “colazione da
Tiffany” con una mega vaschetta di gelato al cioccolato sulle gambe,accucciata
sul salotto di casa mia con Alvaro che mi faceva compagnia come al
solito.
Avrei sicuramente
evitato brutti incontri e strani pensieri.
Davvero
strani.
Tutta colpa di
quella maledetta di Sabrina e di quello stupido di mio
fratello.
Mi voltai
indietro,e guardai Sabry ancora addormentata come un sasso sul mio
letto.
Accidenti a lei e
alle idee malsane che mi mette in testa,deve essersi ammattita andando dietro a
mio fratello,che poi quello si sa è già matto di suo,quando è nato deve aver
sbattuto la testa forte forte…non ci sono altre spiegazioni plausibili
altrimenti.
Sabry borbottò
qualcosa nel sonno,ma feci finta di non sentire,aveva la brutta abitudine di
parlare anche quando dormiva,come se non bastasse quello che diceva da
sveglia.
Mi diressi come
uno zombie appena resuscitato,in cucina.
Mia madre
trotterellava allegramente fra i fornelli,preparando latte,caffè e altra roba
strana che mangiava solo lei,sotto lo sguardo contrariato di mio padre,che come
un santo,pucciava i suoi “abbracci” nella tazza di latte
mattutina.
Mio fratello se ne
stava seduto al tavolo,intento a leggere un giornale con la sua solita aria
annoiata,Gaia invece se ne stava allegramente spaparanzata sul divano a fare
zapping fra i programmi demenziali della Tv lasciando poi acceso sulla
simpaticissima Mtv.
-buongiorno-borbottai ,cercando di attirare meno attenzione
possibile.
Mio fratello alzò
lo sguardo dal giornale,e mi regalò uno dei suoi soliti sorrisetti
strafottenti
-dormito bene
sorellina?...o i sensi di colpa ti attanagliavano lo stomaco? Ho sentito che ti
lamentavi-mi chiese,facendo riferimento alla scorsa serata,che ancora vivida
campeggiava nella mia testa già troppo provata.
Lo guardai
disgustata,non sopportavo le sue allusioni,specie se erano solo le nove di
mattina e io non ero riuscita a chiudere occhio,Tra i tripli salti mortali di
Sabry,e i pensieri incombenti che non ne volevano proprio sapere di andare a
farsi un giro lontani da me,
-sensi di colpa? Quali sensi di colpa
cara?-mi chiese la mamma preoccupata
-nessuno-risposi
atona,cercando di troncare quella stupida discussione sul nascere,e non dare
adito a mia madre,che aveva la fantasia fin troppo galoppante,di ricamarci
su.
-Ah nessuno? Tu lo
chiami nessuno il tipo con cui ieri ti strusciavi al centro della pista tutta
contenta?-mi chiese mio fratello tornando a guardare il suo
giornale
-non mi
strusciavo,quello è il migliore amico di Cristian-precisai,sperando che capisse
che non c’era nulla di anormale,più o meno…
-ah davvero? Ma il
tuo ragazzo i migliori amici se li sceglie tutti così? Si vedeva da lontano un
miglio che ti faceva il filo,sono sicuro che se non fossi arrivato io avrebbe
allungato anche le manine quel perfido elfo
domestico-
-ma che cavolo
dici Manu,ma è possibile che incominci a sparare cavolate già di primo
mattino,ma non vai mai in pausa?-gli chiesi esasperata,incominciando a bere la
mia solita tazza di latte e pan di stelle
-santo Dio Dalia,a
volte mi sembri una poppante,ma secondo te uno che ti mette le mani sul sedere e
si struscia come un gatto in calore,non ci sta
provando?-
-i gatti maschi
non vanno in calore Manuel- ribattei piccata io
-si si,come
vuoi…ma quello ci stava provando,sono un ragazzo e certe cose quando si tratta
dei miei simili le capisco-
-tuoi simili?
Guarda che non ci sono simili tuoi al mondo,tu sei
unico-
-si si lo so lo so
che sono unico nel mio genere e che altri esseri al mio confronto sono sporca
plebaglia mia cara sorellina,ma sai da Dio quale sono capisco il comportamento
di voi umili mortali,e ti ripeto che sono sicuro che quello se avesse potuto
avrebbe allungato le manine-
-è vero è
vero!-sbucò Sabry dalla mia camera,tutta pimpante pronta ad appoggiare la tesi
traballante di mio fratello,mentre in una mano teneva ancora il tubetto di
dentifricio straboccante e lo spazzolino,che agitava a più non posso per
richiamare su di lei la nostra attenzione.
-oh sta zitta
Sabry,mi hai già creato troppi impicci-
-ma guarda che è
vero,tu te lo mangi con gli occhi,e lui sarebbe prontissimo a farsi mangiare
come un bel budino al cioccolato-ammiccò lei con uno sguardo che tutto
aveva,tranne sensualità
-buooono il budino
al cioccolato!-urlò Gaia deficientemente da sopra il divano,mi misi una mano
sulla fronte,perché le persone che conoscevo dovevano avere il quoziente
intellettivo pari a quello di un babbuino con metà cervello di prima
mattina?
-vedi Dal,ieri
sembrava proprio che cercasse il contatto fisico con te…e mi sono chiesta,da
brava genia che sono,se non fosse perché tu gli piaci,per quale motivo dovrebbe
ricercare un contatto? Inoltre sapendo che sei la fidanzata del suo migliore
amico? Non c’è altra spiegazione,senza contare che io da lontano vi osservavo,e
lo vedevo come si avvicinava! Qui gatta ci cova-disse poggiando il mento sul
dorso della mano,tipico segno di qualcuno che prova a ragionare…peccato che lei
sragionasse palesemente!
-ma quale gatta
cane e canarino!-sbraitai io,già avevo mille grilli per la testa,se poi mio
fratello e Sabry si coalizzavano nell’ opera “rincoglioniamo Dalia” era la
fine.
-Voi dite solo
stupidate,a lui non piaccio,lui è il migliore amico di Cris capite? Non farebbe
mai una cosa del genere,si conoscono dall’asilo,sarebbe una carognata
assurda,quindi smettetela e mettete da parte queste idee kamikaze che vi vengono
per la testa,se mai ne avete una,sto seriamente incominciando a pensare che
siete fatti per stare assieme voi due- Sabrina come suo solito arrossì e abbassò
lo sguardo,Manuel distolse il suo e tornò a guardare il
giornale,
-io te l’ho detto
come la penso,poi vedi un po’ tu,quando ti ci metti sei di coccio
sorella-concluse non badando più a noi.
Mi rinchiusi in
bagno,cercando un po’ di quella privacy che a casa mia sembrava non esserci
mai.
La mia abitazione
era qualcosa a metà fra un accampamento per poveri disabilitati mentali,barboni
e simil Darkettoni senza casa e un accampamento profughi della
papuasia,
c’era da
aspettarselo in ogni caso,i miei genitori adoravano avere gente intorno ad ogni
ora,si divertivano tantissimo,specie se quelle persone erano amici strani miei o
di mio fratello,con mia madre ci andavano a nozze,e sicuramente anche Alvaro
apprezzava.
Mi rintanai sotto
il getto caldo e rassicurante della doccia,sperando che in qualche modo l’acqua
riuscisse a lavare via le sensazioni della serata prima,che se,da una parte mi
avevano fatto contorcere le budella per la sensazione di vitalità,dall’altra mi
avevano quasi fatto dare di stomaco al pensiero della mostruosità che ero
arrivata a pensare.
Desiderare il
migliore amico del mio ragazzo.
Che carognata
assurda.
Improvvisamente,in
quell’accordo magico di pensieri e acqua calda qualcosa venne a
mancare…
-MANUELLLLLLL
CHIUDI QUELLA SCHIFOSISSIMA ACQUA FREDDA PER L’AMOR DEL CIELO!!!-urlai
esasperata,sempre la stessa storia,si divertiva troppo a farmi congelare sotto
la doccia.
E anche quel
giorno la mia pausa di tre minuti e nove secondi era andata a farsi
benedire.
******
-amore che hai ?
Sei strana-passeggiavo placidamente per le vie piene di negozi di
Napoli,
Cristian mi
guardava con aria interdetta,come se d’improvviso mi fossero spuntate due
antennine luminose al posto delle orecchie e avessi cominciato a parlare il
Marziano,ovviamente lui non poteva immaginare che il mio problema era cinque
passi più avanti,aveva i capelli di un colore improbabile e si chiamava
Aleksey.
-non ho nulla
‘mo…tutto ok-sorrisi io,cercando di dare una parvenza di serenità che non
c’era,con l’effetto opposto,visto che Cris mi strinse di più la mano,già
sudaticcia da fare schifo,e con aria trafelata mi tirava per raggiungere
Alek
-dio sono
stanchissimo,stanotte non ho chiuso occhio,ho fatto tardissimo-disse disse il
biondo,come per voler rompere il silenzio che si era creato,così denso da poter
essere tagliato con il coltello,
-ah ma poi sei
andato alla festa di Frascati?-tirò in ballo il mio ragazzo,facendomi andare di
traverso la coca cola,e guardare in tralice il suo amico,che mi sorrise
rasserenante.
-si ci sono
andato,ma comunque non è stata un gran che,dopo tutte le cazzate che sparano e
solo una festa piena di fighettini da fare schifo che si tirano a lucido per la
vetrina-decretò lui,stiracchiandosi appena,sedendosi su una panchina di fronte
alla stazione,
-quindi niente
conquiste all’orizzonte?-ovviamente Cristian fremeva dalla voglia di arrivare a
quel particolare,quando ci si metteva era peggio di me e Sabry messe insieme a
spettegolare di Gossip Girl.
-Nemmeno per
idea,le ragazze lì dentro sembravano incellophanate dalla testa ai piedi,avevo
il terrore che se ne avessi toccata una avrei dovuto pagare alla cassa la
confezione rotta-ironizzò Alek,con l’aria disgustata al pensiero della sera
prima.
Da una parte fui
felice che non accennò nemmeno a me,ma dall’altra desiderai che facesse anche un
piccolo riferimento al nostro ballo,anche solo per farmi capire che non mi
considerava come quelle pseudo barbie glitterate da mettere nel cestone dei
giocattoli,anche se all’epoca non capivo da dove nascesse quel
desiderio.
-ah bhè mi
dispiace,ultimamente vai sempre in bianco-rise sguaiatamente il mio
ragazzo,facendo allusione a qualcosa che sicuramente non avrei voluto
ascoltare,anche se presi com’erano dai loro discorsi da maschi sembravano
completamente dimentichi della mia fantasmina presenza lì con
loro.
-meglio così,non
ci tengo ad andare con dei manichini vestiti chanel-sbadigliò incurante,e quasi
scocciato,guardandosi la punta delle scarpe
vacuamente,
-bha…non so te ma
ogni tanto i bisogni “umani” li dovresti anche soddisfare,mica puoi andare
avanti con i film porno-ed ebbi la conferma che,si erano sicuramente dimenticati
di me,certi particolari avrei davvero fatto a meno di saperli,con tutta la
felicità possibile ed immaginabile.
-io non guardo i
film porno-Rispose Alek indignato,come se gli avessero appena detto qualcosa di
orribile e raccapricciante,
-si si certo e io
sono Ghandi e non mi sono mai fatto una sega-la delicatezza del mio ragazzo
spaventava anche me,mi chiedevo come si comportasse quando io non c’ero,visto
che quando c’era certamente non sembrava un gran stinco di
santo.
-Cristian hai la
finezza di un elefante che cammina su una gamba sola in una
cristalleria-
-ma cavolo è vero!
Da quant’è che non vai con una? Uno,due mesi?,io impazzirei…dovresti trovarti
una ragazza,almeno avresti sempre una pronta ad “aiutarti”-a quel punto,lo
guardai davvero contrariata,non potevo credere che quelle parole uscissero dalla
sua bocca,e io cos’ero il tappetino per i
piedi?
-sei un porco
quando ti ci metti guarda-gli disse il biondo,sempre più apatico e
indignato.
-ancora? Non sono
un porco sono solo realista,vero amore?-Lo guardai con lo sguardo più
incattivito che avevo nel mio vasto repertorio,quello avrebbe dovuto bastargli
per tacere.
-certo…davvero
realista-ironizzai,arrabbiata e leggermente delusa dalle sue
parole.
-non mi dire che
te la sei presa-sembrava veramente sorpreso,come si faceva ad essere così
insensibili e menefreghisti ancora me lo stavo
chiedendo.
-ma no
guarda,perché avrei dovuto? Solo perché consideri una fidanzata al pari di una
bambola gonfiabile? Mica sono matta è una cosa normalissima-mi guardò torvo,se
c’era una cosa che non sopportava era il mio sarcasmo,ogni volta lo mandava in
bestia,
-ma dai,non farla
tragica,alla fine lo sai che ti amo-cercò di raccapezzare lui,cosa che serviva
molto poco a quel punto.
-in effetti Dalia
non ha torto,non sei stato per nulla delicato-si intromise Alek,lo guardai
sorridendo appena,cosa che a entrambi passò inosservata…anche perché all’inizio
nemmeno me ne ero resa conto da sola.
-come faccio ad
essere delicato se è quello che penso?-continuò lui,convinto di avere più che
ragione.
-Evidentemente
pensi male-tagliai di nuovo corto io,cercando di mettere fine a quella patetica
e inutile discussione a tre.
-Dalia evita di
alterarti,stiamo solo scherzando-disse,anche se quello che si era alterato,era
evidentemente lui.
-a me non sembra
proprio sai,a volte mi chiedo come fai ad avere idee così poco …poco…NORMALI
ecco!-Vidi la sua faccia tramutarsi letteralmente in una maschera di rabbia,mi
morsi il labbro inferiore,forse un po’ avevo
esagerato
-Dalia se devi
sparare queste cazzate saresti pregata di andarti a fare un giro lontana da
me-il sguardo si era notevolmente incattivito,e Alek passava in rassegna il suo
sguardo da Cris a me,incerto sul da farsi
-su ragazzi
smettetela non mi sembra il caso di litigare per una stronzata del
genere-disse,cercando di quietare le acque fin troppo mosse accendendosi
un’altra di quelle che sembravano sigarette…
Cristian lanciò a
terra il mozzicone della sua sigaretta appena
finita,
-ti accompagno a
casa andiamo-disse infine ,avviandosi avanti e lasciando me ed Alek indietro a
guardarci confusi.
Il portone di casa
mia era sempre aperto,ogni volta che ci arrivavo davanti stavo per cinque
secondi a chiedermi per quale motivo nessuno mai si prendesse la briga di
chiuderlo oltre a me,
se un giorno
fossero entrate persone poco raccomandabili l’unica colpa sarebbe stata
dell’impudenza delle persone.
Era a questo che
pensavo mentre Cristian mi baciava per salutarmi prima di entrare,sotto lo
sguardo attento,anche fin troppo,di Alek appoggiato ad un auto rosso sporco poco
più in là.
-tu vai a casa
ora?-gli chiesi,più per abitudine che reale
interesse,
-no,ho delle cose
di cui parlare con Aleksey-la sua espressione si fece pensosa e mi rivolse uno
sguardo preoccupato,che ricambiai con perplessità,non aveva mai chiamato Alek
con il suo nome intero,non era un bel segno.
-ok…ci vediamo
domani allora-salutai io prima di lasciarli e rivolgere un ultimo sguardo fugace
al biondo che continuava a fissarmi.
Entrai in casa
trafelata,come una che è appena scampata all’esecuzione della pena di morte,e
stanca mi lasciai andare sul divano accanto a mia sorella,che da quando me ne
ero andata qualche ora prima,sembrava non essersi mossa di un centimetro da
lì.
Cantava un
motivetto che avevo già sentito da qualche parte,ma che la mia testa si
rifiutava probabilmente di ricollegare a qualcosa,anche perché se tutto fosse
andato secondo i piani,sarei arrivata ad uno di quei gruppetti novelli che non
sapevano nemmeno dove stava di casa la musica
vera.
-ma sei qui da
quando me ne sono andata?- le chiesi sconcertata,lei mi guardò da dietro i suoi
occhiali da vista Dolce&Gabbana con il suo solito sguardo acquoso e
vacuo,
-si…la mamma mi ha
detto di stare ferma perché appena faccio qualcosa combino guai…e che lei non
poteva starmi dietro perché doveva parlare con Alvaro oggi a proposito di non so
che cosa…sta diventando sempre più matta,a volte mi chiedo se la storia di
Alvaro sia una cosa normale,va bhè che lei è sempre stata stramba…ma insomma un
po’ di chiarezza non sarebbe male non trovi Daliuccia?- Se c’era un soprannome
che io odiavo e che lei usava sempre era “Daliuccia”,la guardai di
traverso
-Gaia se mamma ha
deciso di intraprendere un’amicizia trascendentale con un fantasma invisibile di nome
Alvaro,saranno anche fatti suoi,insomma finche non nuoce nessuno non vedo dove
sia il problema se poi Alvaro esiste o non esiste…è un po’ come avere un amico
immaginario con cui sfogarsi,non cambia molto non trovi?-feci
spallucce,seriamente poco propensa ad andare a dire a mia madre che la storia di
Alvaro era davvero pazzoide.
-bha…non so te ma
io gli amici preferisco averli veri-disse lei
risoluta
-ma va…a te piace
averli punto e basta.-biascicai e le strappai il telecomando dalle
mani,togliendo finalmente Mtv dalla mia vista.
********
“sentivo
una voce pronunciare dolcemente il mio nome all’ orecchio,era sensuale e mi
sfiorava dolcemente la pelle con quel solletico leggero. Due occhi cristallini
fecero capolino e mi incantarono,non riuscivo più a muovere nemmeno un muscolo,e
sembrava che l’aria non filtrasse più dai polmoni,che non entrasse più nel mio
corpo,tanto immobile da non sembrar vero.Delle dita affusolate si intrecciarono
con quelle della mia mano,rendendola calda e piacevole,una sensazione di
benessere mi invase completamente.
Tutto
era ovattato,immerso in qualcosa di surreale e silenzioso,una nebbiolina opaca
in quel posto inesistente mi impediva di vedere chi avessi di fronte,ma
nonostante questo quegli occhi erano così vividi e
lucenti...
Un
dito mi accarezzò delicatamente il contorno del volto,e poi improvvisamente come
un fulmine nel più sereno dei cieli,qualcosa di morbido e terribilmente bello si
poggiò sulle mie labbra donandomi un bacio che potei quasi sentire sul serio
bruciarmi la bocca.
-Solo
tu Dalia…solo tu-“
Sobbalzai nel
letto,svegliandomi all’improvviso,avevo il lenzuola attorcigliato intorno al
corpo,sintomo che nel sonno dovevo essermi agitata parecchio,ancora
ansimavo,avevo la fronte imperlata di sudore e la bocca arida come il
deserto.
Nonostante tutto
ancora ricordavo perfettamente quegli occhi nel mio
sogno,
maledivo il fatto
di essermi svegliata,avrei voluto continuare a vagare in quel posto e scoprire
chi era che mi aveva donato quelle sensazioni tanto vivide e reali,anche se in
fondo al petto qualcosa mi sussurrava un nome
indesiderato.
Mi asciugai la
fronte con una mano stancamente ,e guardai la nuova sveglia rosso
fiammante,saldamente incollata al comodino,segnare le 03.24,c’era ancora tutta
la notte davanti.
Poggiai i piedi a
terra,e un senso di nausea e instabilità mi colse d’improvviso,aspettai qualche
secondo e accendendo la lucina sul comodino mi avvicinai alla scrivania per
prendere l’acqua e fare un sorso.
Fu lì che notai
qualcosa fuori posto,un piccolo fogliettino ripiegato su se stesso,faceva bella
mostra di sé lì sulla mia scrivania,dove la sera prima non c’era
nulla.
Incuriosita lo
sollevai e lo esaminai come se potessi trovarvi chissà quale strana traccia,o
chissà cos’altro.
Lo aprì,e una
piccola frase scritta in calligrafia piccola e aggraziata campeggiava al centro
del foglio,era tanto ben delineata e tanto ricercata come scrittura da sembrare
arrivata direttamente dall’ottocento.
“I
sogni son desideri.
Alv.”
Lo rilessi più e
più volte,cercando di dare una conclusione logica a quello che
accadeva,
Ma quella frase e
quella firma proprio non sparivano,e sembravano leggermi dentro come un
indovino,poi sorrisi,e ripiegai il piccolo biglietto poggiandolo da dove l’avevo
preso quasi con riverenza.
-Hai proprio
ragione Alv-sussurrai alla stanza vuota continuando a sorridere mesta e
tranquilla.
In fondo in fondo
mia madre,non era poi tanto matta,pensai prima di riaddormentarmi
serena.
Angolo Poco Serio dell'autrice
Che bello poter postare di nuovo! Da quando è ricominciata la scuola non ho avuto un attimo di tempo,nonostante avessi il capitolo già bello e pronto.
Come vedere le cose si complicano,Dalia è confusa e Sabry e suo fratello non l'aiutano di certo.
Cristian si insospettisce e soprattutto di che mai dovrà parlare con Alek di così importante?
Spero che vi interessi abbastanza da continuare a leggere!
E poi le sei recensioni e gli 8 preferiti mi hanno resa davvero contenta! Vi ringrazio tanto e spero che continuerete
a leggere e commentare,perchè mi aiuta molto...se voleve potete anche esprimere qualche consiglio o opinione ^______^
Recensioni:
Alina 95-Ti straringrazio per i complimenti mi hanno fatto sciogliere davanti al pc...me non merita tanto x'D...comunque tranquilla la continuerò...sarebbe un peccato non farlo del resto,come hanno detto le altre!...Spero continuerai a seguirmi e recensire...e ti ringrazio tantissimo per avermi aggiunta fra i preferiti è davvero un onore!
Vannagio-Ringrazio tantissimo anche te! Implori umilmente? Oddio non mi dire queste cose che poi mi monto x'D scherzo scherzo,comunque tranqui continuerò,tu continua a seguirmi mi fa tanto piacere,un bacio!
Mab-Come al solito ci prendi xD in effetti il bello ancora non è PER NULLA arrivato,e il carattere di Cristian l'hai inquadrato alla perfezione! è davvero proprio così...anche se un po' per lui...meglio che mi sto zitta xD che poi dico troppo....XDEbbene ebbene...che belli gli amori galeotti...quand'è che avrò il piacere di leggere qualcosa di tuo? Sei bravissimissima anche tu! Un bacio e Onore al DYLIBOY!
Ukyu93-Grazie per la recensione mi ha fatto tanto piacere sapere che hai voglia di sapere come continua! Ho proprio deciso di continuarla quindi tranquilla...spero solo che continuerai a seguirmi e recensire mi farebbe immensamente felice oltre ad essere un grande onore ! Un bacio e alla prossima !
Cupidina 4ever-Ciao! che bello risentirti,è stato un piacere nominarti nel chap! le tue recensioni mi fanno sempre piacere e sapere che il capitolo ti è piaciuto è davvero una cosa che mi da tanta voglia di continuare a scrivere questa storia. Tuo fratello si chiama Manuel? ahahaha che coincidenza! è un nome che adoro particolarmente,anche se il mio Manuel è un po' bastardello xD ma vedrai che ci saranno sviluppi interessanti per entrambe le coppie scoppiate xD Mi fa piacere sapere che per te la mia storia merita di essere letta...è un gran onore! Spero di risentirti alla prossima recensione ^_________^ un bacio e scusa se mi sono tanto dilungata!
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