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Autore: crazy lion    28/10/2023    0 recensioni
Tarzan è un bambino che, fin dai primi mesi di vita, non ha avuto un'esistenza facile in quanto, arrivato in Africa dopo un lungo viaggio in nave dall'Inghilterra nell'Ottocento con i genitori, li ha persi a causa della cattiveria di Sabor.
Dato il destino crudele e tragico che gli è capitato, la protagonista di questa poesia, una ragazza di trent'anni,, decide di prendersi cura del piccolo e di fargli da mamma, pur essendo non vedente. Abita in Italia nel 2023 con la sua famiglia.
Negli ultimi undici anni tutto il mondo è cambiato. I bambini orfani o rapiti della Disney e della Pixar possono, infatti, entrare nella realtà presente e vengono adottati proprio come accade a Tarzan. Questo tipo di adozione, sempre più frequente, anche se all'inizio aveva causato caos e panico, ora è considerato normale e legale.
Questa poesia è una ninnananna che la mamma adottiva di Tarzan gli canta per farlo addormentare.
Sto scrivendo la fanfiction che sarà la loro storia, ma la pubblicherò in un futuro molto lontano.
Componimento stilato con JustBigin45.
Disclaimer: il personaggio di Tarzan non ci appartiene, ma è proprietà della Disney. La fanfiction non è a scopo di lucro.
Genere: Fantasy, Hurt/Comfort, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Tarzan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DOLCE CANTO AL MIO TESORO
 
Fai la ninna, fai la nanna,
Tarzan, amorino della mamma.
Su, calmati. Non piangere, non temere,
io mai ti lascerò.
 
Sarò per te la luce
che ti guiderà, tranquillizzerà e proteggerà
dai mostri che, di notte,
sotto al letto ti faranno paura.
 
Nessuno ti porterà via da me.
Ora sei salvo e al sicuro.
Ti proteggerò finché potrò,
amore mio, te lo giuro.
 
Resterai per sempre con me,
te lo prometto.
So che te l’ho già detto,
ma in questo canto te lo ripeto.
 
Fai la nanna, oh mio bambino,
chiudi gli occhietti, fai un riposino.
Mi dispiace tremendamente per quello che hai passato.
Ti capisco bene, anch’io ho lottato.
 
Non vuoi ancora dormire, lo so, e per questo resisti.
Io e te siamo molto simili: entrambi testardi.
Ma ti assicuro che, quando al sonno cederai,
bellissimi sogni farai e forse un giorno li realizzerai.
 
Fai la ninna, fai la nanna, ieri sera ti ho adottato:
finalmente il mio fortissimo desiderio di maternità si è avverato!
È avvenuto tutto in maniera legale,
perché sulla Terra da circa dieci anni ciò è considerato normale.
 
È successo in un modo particolare, inaspettato.
Non credevo che se avessi pregato
e, soprattutto, sperato,
ciò sarebbe capitato.
 
Tu sai com’è andata, non è come nel film,
perché non fai più parte di quella pellicola lì.
Non è colpa di nessuno se le cose si sono trasformate,
se piccole creature sono state adottate.
Perché erano bambini orfani o sono stati rapiti,
e quindi non hanno colpa di questi fatti.


Genitori reali, di tutte le nazionalità,
di ogni orientamento sessuale,
di ciascuna appartenenza etnica
li hanno trovati e adottati.
 
Si sono comportati
con compassione e premura,
sono stati umani, come me.
Si sono sentiti pronti e adatti


a prendersi per sempre cura di loro,
a farli crescere lontano dai pericoli,
per proteggere quello che è più prezioso dell'oro:
i loro piccoli, adorati bambini.


La legge, da tempo, stabilisce che ogni adozione
debba avvenire nell’interesse dei minori,
infatti i bambini e i ragazzi sono al centro dell’attenzione
in qualsiasi tipo di adozione.
 
Un giorno ti racconterò
la tua storia, che ho visto tanti, tanti, tanti anni fa,
ma ancora una volta mi emozioneró,
come quando ero bambina.
 
E poi ti dirò
come le cose sono andate,
da quella sera in cui il mio,
era solamente un desiderio,


erano solo delle parole
che racchiudevo nel mio cuore,
che poi ho detto ad alta voce,
ma credevo sarebbero rimaste inascoltate.
 
Voglio soltanto il meglio per te
e metterti al centro della mia vita.
Non ho mai pensato che Kala fosse una cattiva madre perché
era una delle migliori della Disney, e ciò mi ha molto colpita.
 
Desideravo, però, darti una vita normale,
felice, piena, non banale,
in cui avresti potuto essere amato
e nel modo corretto curato e allevato.
 
Voglio, perché ti amo con l’anima e il cuore,
donarti me stessa, la mia anima, il mio amore
e un’esistenza felice, quell’infanzia spensierata,
che a ogni bambino si addice.
 
Non importa se immaginario o reale,
tutti hanno il diritto, che nessuno può, né deve loro togliere,
di vivere una vita sana, piena e normale,
ed essere salvati da abbandono, solitudine, povertà e tutto quel che è male.
 
Non ti ho rapito da nessuno,
questo voglio che sia chiaro.
Se il mio desiderio non fosse stato ascoltato,
con il passare del tempo, in qualche modo l’avrei accettato.
 
Non so come, però sarei stata costretta a farlo.
Non avrei avuto altra scelta, del resto.
Tuttavia, per fortuna, non è successo.


Quando ti racconterò ogni cosa,
cercherò di non confonderti le idee
e di dirti sempre la verità,
perché è giusto farlo, a qualsiasi età.
 
Fai la ninna, fai la nanna, piccolino,
a te ci penserò io.
Entrambi sembriamo deboli, come un semino,
che se viene piantato diventa gigante.
 
Fai la ninna, fai la nanna, oh tenera gemma,
che vedrò sbocciare fino a diventare un fiore,
così fragile all'apparenza,
ma con un fuoco di forza che arde nel cuore.
 
Fai la ninna, fai la nanna, non aver paura.
Non sarai solo. E sai perché?
Perché la tua mamma si prenderà cura
in ogni momento e di ogni aspetto di te.
 
Fai la ninna, fai la nanna, piccolo guerriero.
Devi credere nella forza che hai in te
e, se ti capiterà di cadere qualche volta,
dopo ciascuna con il mio aiuto ti rialzerai.
 
Fai la nanna e, per ora, non pensare al passato.
Quel baule è un ricordo lontano,
non sarai più circondato dalle coperte che ti soffocavano, anche se ti hanno protetto e salvato,
ma d'ora in poi solo da persone che ti adorano e ti amano.
 
Fai la ninna, fai la nanna, nessuno ti farà del male,
non lo permetterò, nemmeno a Sabor, quel malvagio animale,
una bestia senza cuore né pietà,
ma stai tranquillo, è lontana da qua.
 
Fai la ninna, fai la nanna, petalo di fiore,
delicato e profumato come una rosa,
che vorrei proteggere da ogni cosa,
però anche quelle negative ti renderanno migliore.
 
Fai la nanna, non pensiamo al futuro.
Godiamoci il nostro legame duraturo,
il legame che ti difenderà dalle tenebre,
il legame che ridurrà le paure in cenere.
 
Ti stringo a me e cammino,
ti continuo a dondolare, a destra e a sinistra, a destra e a sinistra.
Vado avanti e indietro, avanti e indietro,
ti cullo, non mi voglio fermare.
 
So che ti fa bene questo movimento,
e che ti conforta il mio canto lento,
così dolce da farti del tutto rilassare,
e fra le mie braccia finalmente diventi più pesante.
 
Non dormi, anzi, fai il contrario.
Gorgogli pian piano,
agiti le manine
e ti muovi sempre.
 
Non sei quasi mai stanco,
sembri un piccolo terremoto.
Ma tutti i bambini, sia grandicelli che piccolini, sono così,
da tempo l’ho imparato.
 
E anche se io sono abbastanza stanca,
ti devo far addormentare.
Non che mi dispiaccia, o mi faccia stare male,
solo che vorrei riposare un po' anch'io.
 
Ma per ora non faccio altro
che andare e tornare
dalla porta alla finestra
per poterti cullare.
 
Il lieve scalpiccio delle mie ciabatte
sul pavimento di legno attira la tua attenzione,
poiché smetti di gorgogliare e inizi a schioccare la lingua,
con una delicatezza che mi scioglie il cuore.
 
Perché è come se, anche in questo modo,
mi volessi imitare.
Poi una guancia mi accarezzi
e io capisco che su di me e sul mio viso ti concentri.
 
C'è un fiume, qui vicino.
dico davvero, piccolino,
che avevo chiamato Nilo,
come quello del film Il principe d'Egitto.
 
Anche se è corto
e scorre piano
ti ci porterò presto,
te lo prometto.


Sopra l’acqua c'è un ponte e, lì vicino, degli alberi,
che sono sicura apprezzerai.
Purtroppo non è una radura incantata,
come quelle delle mie storie fantasy, che spero in futuro leggerai.


Ma se ci andremo insieme, sarà magico lo stesso.
Ci siederemo sopra il ponte
e, se nessuno passerà,
sull’erba, e un grosso ramo dal sole ci proteggerà.
 
Potremo stare insieme e giocare
e ti agiterai, contento, quando vedrai anche i nonni arrivare
perché io, da sola, non ci posso andare,
ma con un piccolo aiuto, questa esperienza ti farò fare.
 
Non so quando, però ti ci porterò.
Non appena sarai un po’ più grande
ti farò conoscere, amare e rispettare la natura:
i fiori, gli alberi, le foglie, tutte le piante e l’acqua pura.
 
Ti porterò nei boschi
e ti insegnerò tutto quello che so.
E non appena camminerai
raccoglieremo insieme le fragole mature, credo che le adorerai!


L'acqua del fiume scorrerà lenta,
quasi pigra nella pianura
di quella mattina settembrina,
e farà shhh, shhh, shhh.
 
Ci cullerà con la sua musica dolce,
e magari ci addormenteremo
senza accorgercene, in un attimo,
calando in un sonno placido.
 
Sei il dono più bello,
il regalo inaspettato,
ciò che desidero da una vita
e che il Signore mi ha donato.
 
Sei bellissimo,
sia fuori che interiormente.
Sei un bambino stupendo,
e io sono innamorata perdutamente…
 
dei tuoi vocalizzi
e del tuo dolce profumo,
che invade la stanza
e ci rende un tutt'uno.
 
Le tue piccole mani,
così morbide e calde
è ciò che mi rimane
quando intorno tutto si infrange.
 
Mi basta un tuo tocco
per ritornare a sorridere di un sorriso sincero.
Mi serve soltanto quel contatto
per vivere davvero.
 
Ti accarezzo dolcemente il viso,
tu chiudi gli occhi e accenni un sorriso,
respiri piano, ti stai rilassando,
respiri piano, forse starai sognando.
 
Noi due per sempre insieme,
dal nostro primo incontro virtuale
di quando avevo vent'anni.
Ora sono cresciuta, ma non ho smesso di amarti.
 
Ho provato a cercare mesi fa,
su Internet, per curiosità,
quanto tempo ci ha messo ad arrivare
la nave su cui sei partito con mamma e papà.
 
È durato quattro mesi il viaggio
dall'Inghilterra alla volta dell'Africa.
Ammiro i tuoi genitori per il coraggio
di aver intrapreso un'impresa così critica.
 
Non ho idea del perché siate partiti, sai, non l'ho capito mai.
Probabilmente era molto importante, se hanno deciso
di intraprendere un viaggio con te,
che eri un bambino ancora così piccino.
 
Come ti sei sentito durante il viaggio in nave?
Hai sofferto di mal di mare?
Oppure eri un bimbo sempre allegro e spensierato
che, anche allora, adorava ridere, socializzare e giocare?
 
Sicuramente per mamma e papà
il simbolo della speranza hai rappresentato
simbolo di un futuro di felicità,
di una vita migliore rispetto al passato.
 
Sai, Tarzan, una cosa devo dirti:
mi chiedo spesso cosa avete affrontato,
se solo una o più tempeste,
non oso immaginare, con un bambino da poco nato!
 
Il mare non sempre è clemente,
soprattutto quando si va molto lontano.
Devi aver avuto paura:
avrai pianto, gridato, urlato!
 
Non riesco nemmeno a immaginare
quanta forza hai dovuto dimostrare.
C'erano i tuoi genitori che, con premura,
fino alla fine di te si sono presi cura.
 
Adesso tutto questo è passato,
non devi aver paura di rivivere ciò che è stato,
ma loro sono morti per salvarti e tu sei rimasto solo,
piccolo e indifeso, come un tenero bocciolo.
 
Il destino si è mostrato molto crudele con te,
lo fa sempre con i più deboli
e non ne capisco il perché,
forse la risposta a questo quesito non c'è.
 
Però ora sei qui con me e ti vedrò sbocciare,
spiccare il volo e in libertà planare
sopra i sogni che custodisci nel profondo
e che in qualsiasi modo ti aiuterò a realizzare.
 
A guardarti bene, Tarzan, sei proprio piccino,
mi ricordi un tenero e piccolo uccellino,
non ancora pronto a volare,
ma determinato a volerlo fare.
 
Ogni incontro, sai, non avviene mai per caso,
ma per arricchire quello che già siamo,
ragazza io e bambino tu,
però insieme siamo molto, molto di più.
 
Siamo mamma e figlio,
siamo famiglia.
Siamo fragili da soli
ma insieme una meraviglia.
 
Anche se capiterà di essere distanti,
ti percepirò sotto la mia pelle, come d'istinto,
perché c'è un filo invisibile che lega le nostre anime,
che fonde i nostri cuori, come un sigillo.
 
Sei tutto per me, la persona più importante.
Non dovrai mai vergognarti di dirmi che avrai bisogno di me,
ma anche se non me lo chiederai, io lo sentirò all’istante,
poiché sei la priorità numero uno della mia vita e lo sarai per sempre.
 
Tarzan, sai, sei stato fortunato
a trovare me, quando eri disperato,
ma anch'io sono stata fortunata perché
ho ricevuto un dono: ho trovato te.
   
 
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