Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: crazy lion    30/10/2023    0 recensioni
Seokjin e Namjoon hanno da poco adottato un bambino di un anno: Jeongguk. In una giornata uggiosa, nella quale diluvia, cosa potranno fare per evitare che il piccolo si annoi? Lo racconto nel seguente acrostico.
La fanfiction è un'AU perché i tre vivono a Los Angeles e sono nati lì. Gli adulti sono membri dei BTS e lavorano in quella città con il resto del gruppo, anche se per ora no, dato che hanno un figlio piccolo.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
Genere: Poesia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Accidenti, oggi piove: dobbiamo restare in casa… non importa
 
A me sono sempre piaciute le giornate di pioggia, fin da quando ero bambino.
Certe persone asseriscono che siano tristi, o addirittura deprimenti, ma non è afatto vero.
Ci si può rilassare, si legge un libro, si ascolta l’acqua scendere.
Io e Namjoon ti abbiamo già lavato, ma oggi restiamo in pigiama. Non usciremo.
Dopo averne parlato ieri sera, quando ha iniziato a diluviare, abbiamo deciso di fare così.
E cavolo, se qualcuno ha qualcosa da ridire, lo faccia pure, non ci interessa per niente.
Noi siamo lavati, puliti e pettinati. A casa sua, ognuno è libero di stare vestito come gli pare.
Tengo a precisarlo: non abbiamo nulla di cui vergognarci.
Io e papà ti portiamo sotto la pompeiana del giardino e ti facciamo toccare l’acqua.
 
Oh!! esclammi con la tua voce dolce. “Aua. Gu-gu-gu-gu-gu.”
Già. Sorridiamo: questi sono i tuoi modi per pronunciare la parola acqua.
Giusto, Jeongguk,” ti dice papà. “Presto la imparerai tutta, vedrai.”
Infatti. E sei un gran chiacchierone, quindi non immagino cosa succederà quando avrai…”
 
Per carità, non farmici pensare. Ho paura di quelli che si definiscono i terribili due anni.”
Io rido alla risposta di Namjoon.
Oh, affronteremo una cosa alla volta. Per il momento ne ha solo uno ed è un bravissimo bambino.”
Vero, è buonissimo, ma ha anche un bel caratterino.”
Ed entrambi ti diamo un bacio. Poi rientriamo perché, per quanto i pigiami siano spessi, fa freddo.
 
Dopodiché, accendiamo la televisione e guardiamo qualche cartone animato.
Ora sei tanto incantato che nemmeno ci guardi, così ti prendo in braccio.
Baci. Io e papà ti riempiamo di baci senza deconcentrarti e tu ce lo lasci fare.
Bisogna che ci inventiamo qualcosa, Namjoon,” gli dico, quando hai finito con la televisione.
In effetti… soprattutto per lui. Si annoierà a stare in casa tutto il giorno. Io un’idea ce l’avrei.”
Ah, davvero?” Sono sollevato. “Spara!”
Ma lui non lo dice e scoppia a ridere fino a piegarsi in due e a tenersi la pancia. Lo imitiamo.
Oh, hai detto spara? Non me lo sarei mai aspettato da te. Di solito non usi questo slang.”
 
Resto in silenzio per un momento. Non sono il tipo, è vero, ma a volte riesco a sorprendermi.
E infatti è così, ma volevo solo sentire le vostre risate argentine.”
Scusa,” continuo, “quale sarebbe quest’idea?”
Tuo padre si avvicina al cesto dei giocattoli e tira fuori una trottola.
Ah, uaaaah.” I tuoi occhi sono pieni di meraviglia, come se non ne avessi mai vista una prima.
Rimani a guardarla, anche se ci abbiamo giocato ancora, la prendi, ti siedi e la lanci.
Eh no, tesoro. Così non ci riuscirai mai. Ti insegno a giocarci.”
 
Io prendo il giocattolo fra il pollice e l’indice e con il primo do una spinta. La trottola rotola.
Non c’è bisogno di dirlo, ma la tua risata riempie l’aria. Vuoi provare. Al terzo tentativo riesci.
 
Cavolo!” esclamiamo io e papà. Siamo impressionati dalla tua abilità. Hai imparato in fretta.
Adesso è ora di cambiarti il pannolino e rimani tranquillo mentre giochi con un sonaglino.
Sì, è ora di prepararci una bella tazza di cioccolata calda. Te ne mettiamo nel biberon e tu la bevi.
Alla fine, con lo sguardo ne chiedi ancora e ti facciamo anche assaggiare un biscotto inzuppato…
 
Non ci stanchiamo mai di giocare per l’intera mattina. Non si può, con un bambino dolce come te.
Oh, è davvero impossibile!
Noi ti diamo la pappa e poi, tutti e tre, andiamo a fare la nanna.
 
Ih!” Sì, piccolo. Ci siamo divertiti come matti per il resto del pomeriggio.
Mmm.” Abbiamo preparato i pancake e tu ci hai aiutati con l’impasto.
Poi li abbiamo mangiati con un po’ di marmellata sopra: una seconda merenda.
Oh, come sono venuti buoni. Morbidi e spessi al punto giusto.
Resto dell’idea che, visto che ci hai aiutati ancora a impastare, potresti diventare uno chef.
Tanti pancake abbiamo fatto. Li mettiamo in frigo. Ci basteranno come colazione per un po’.
Alla fine, la pioggia non è un male. A volte rende una giornata speciale.
   
 
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