Capitolo 30, Tazza
Remus tiene la tazza stretta tra le due mani, come se il calore della bevanda calda potesse in qualche modo irradiarsi al suo corpo stanco.
Beve un sorso di tè, da solo, nel suo ufficio, dopo un incontro particolarmente tosto con un Molliccio-Dissennatore insieme ad Harry.
A volte sente che il suo tempo all'interno del castello è vuoto, inutile quando Sirius continua la sua fuga in libertà.
Se Silente glielo permettesse, preferirebbe di gran lunga abbandonare quel posto, durante le notti di luna piena, e dargli la caccia, quando i suoi sensi sono più sviluppati, ma ha fatto una promessa al preside e sa che deve mantenerla.
E poi c'è Harry. Non potrebbe mai abbandonarlo, ora che Sirius lo cerca in ogni modo possibile.
"Tu solo possiedi una conoscenza dei passaggi segreti del castello pari a quella di Sirius," gli aveva detto Silente, qualche mese prima ed era vero, lo sapeva.
Ogni settimana passava in rassegna tutti i passaggi segreti, in cerca anche di una minima traccia del vecchio amico.
Quanto avrebbe voluto aprirsi con Harry, abbandonare il ruolo di insegnante, abbracciarlo e dirgli che era orgoglioso di lui e che lo sarebbero stati sicuramente anche James e Lily.
In special modo dopo quell'incontro, dove il ragazzo gli aveva rivelato che ogni volta che incontrava dei Dissennatori, riviveva nella sua testa gli ultimi momenti dei suoi genitori, l'assalto di Voldemort a Godric's Hollow.
Al solo pensiero, la tazza ormai vuota di Lupin gli scivola tra le mani e cade sul pavimento, spaccandosi in mille pezzi.
L'uomo si riscuote, prende la bacchetta e mormora un "Reparo" e in pochi secondi la tazza torna integra.
Sorride amaramente, raccogliendola. In quel momento si sentiva proprio come quella tazza: distrutta in mille pezzi. Chissà se qualcuno avrebbe avuto il modo o la possibilità e la pazienza di raccoglierli e metterli nuovamente insieme.