Day 7; valore chiave: memento
mori
Quando Lightning riaprì gli occhi, era già tutto finito: l'auto si era schiantata contro la parete di un negozio e il suo conducente era morto.
E no, non era affatto un brutto sogno, era capitato per davvero, in una giornata qualsiasi che aveva tutta l'aria, all'apparenza, di essere come quelle precedenti.
Fino a un attimo prima lui e Windy si stavano recando a scuola e un attimo dopo erano sopravvissuti per puro miracolo a un incidente altrimenti mortale.
E fu proprio in quel momento, mentre stringeva a sé il corpo tremante di Windy, che Lightning realizzò che un giorno sarebbe morto anche lui, sarebbero morti entrambi.
Erano stati graziati quella volta, ma chi avrebbe garantito per la loro incolumità in quella successiva?
Strinse Windy più forte a sé, così fragile e spaventato, e avvertì un orribile senso di impotenza farsi strada in lui.
Se non avesse avuto i riflessi pronti per strattonare Windy lontano dalla traiettoria di quell'auto impazzita… Oddio no, non voleva pensarci, doveva assolutamente trattenere le lacrime e il conato di vomito che gli stava risalendo lungo la gola… Doveva mostrarsi forte… Per se stesso e per Windy.
«Lightning…» lo chiamò Windy in un sussurro, senza smettere di tremare. «Torniamo a casa, ti prego…»
Lightning sospirò, prendendolo per mano e stringendola forte.
«Sì, Windy, per oggi è meglio tornare a casa.»