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Autore: IlPensieroDiEve    01/11/2023    0 recensioni
Quel Jenoma narcisista che nessuno voleva che salvassi, non nascose la sua sorpresa nel sapermi rimasto. Proprio come gli altri, i miei amici che tenevano a me, anche lui mi chiese più volte di non raggiungerlo, di lasciarlo dov'era e di mettere in salvo la mia vita.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Adalberto Steiner, Beatrix, Garnet Til Alexandros XVII, Gidan Tribal, Kuja
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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«Dimmi, perché l'hai salvato?»
 
«Non l'ho salvato... ho preferito vivere, per tornare a casa, un giorno...»
 
Vorrei sprofondare mentre mi perdo nel suo profumo speziato, coccolata dal calore del suo corpo. Alzo lo sguardo, spezzando di poco quell'abbraccio con cui ci siamo finalmente trovati. 
 
Sembra lo stesso ragazzo presuntuoso e sfacciato che ha lasciato i suoi amici un anno fa, ma sento che qualcosa in lui è cambiato, che non è lo stesso Gidan di un tempo. L'ho capito dal modo in cui mi ha guardata: dietro la sua felicità si nasconde un lieve accenno di amarezza.
 
La sua entrata teatrale mi ha certamente travolta, colta impreparata. Ho lasciato tutto, lasciandomi prendere dall'entusiasmo di rivedere il mio amico più caro.
 
Applausi rompono definitivamente il nostro abbraccio, facendomi tornare alla realtà. Ho tenuto un alto livello di decoro per l'intero anno, ed ora, sto venendo meno alle regole da me stessa imposte, seguite appositamente per evitare di dare al mio popolo un'immagine ancora infantile della mia persona.
 
Solo Gidan avrebbe potuto farmi perdere il controllo in questo modo, non perché sia rimasto un barlume di sentimento romantico, ma piuttosto, per ciò che lui rappresenta: l'avventura, il brivido del nuovo ed il ricordo del passato... Non sono più un uccellino in gabbia.
 
È dura restare al castello ed adempire ai miei doveri da regina, potendo vedere soltanto di rado gli amici che mi hanno accompagnata in quelle che sono state le fasi più importanti della mia vita, quelle che hanno designato il mio cammino.
 
Dopo un caldo sorriso di bentornato, accolgo Gidan al castello. Se non ha salvato Kuja, che fine ha fatto per un anno intero? Non vorrei sembrargli scortese ponendo tale domanda, ma la mia curiosità potrebbe spingermi ad essere involontariamente maleducata.
 
Ci accomodiamo nella sala dei ricevimenti, dove avevo precedentemente programmato di incontrare i miei vecchi amici, ma Beatrix, poco dopo il nostro arrivo in sala, giunge per comunicarmi che arriveranno più tardi. 
Credo proprio che si siano messi d'accordo per lasciarmi sola con Gidan, non c'è nemmeno Adalberto... 
In effetti, io e Gidan abbiamo diverse questioni da chiarire ed è giusto che vengano risolte prima della rimpatriata. 
 
«Sei diventata una meravigliosa regina, Daga»
 
Quel nome mi lascia un retrogusto malinconico, un velo di malinconia oscura i miei pensieri. Non mi pento di essere dove sono, perché la vita e la prosperità del mio popolo dipendono da me. Non sarei mai potuta scappata dalle mie responsabilità, che persona sarei stata? Chi sarei diventata? Non la regina Garnet Til Alexandros che oggi tutto il popolo acclama e nomina con rispetto e gratitudine.
 
«Sembri diversa da come ti ho lasciata. Ti vedo molto più matura, ma sento la tua sofferenza. Cos'è che ti turba?»
 
«La responsabilità ha contribuito alla mia maturazione. Il popolo si aspetta una regina che sappia governare e comandare, non una ragazzina nostalgica delle sue avventure... Mi mancano le nostre scorribande Gidan, divento malinconica quando penso agli amici che non posso vedere quanto vorrei, ma questo fa' ormai parte del mio ruolo, ed ho imparato a conviverci»
 
«Anche a me mancano quei tempi... però, con i Maghi Neri e i Jenoma non c'è mai da annoiarsi»
 
«I Maghi Neri? Ma quindi tu...»
 
«Si. Sono venuto qui in compagnia di quell'esercito di maghetti che avrai sicuramente visto riempire alcuni spalti»
 
Per tutto questo tempo si era stabilito al villaggio dei Maghi Neri, senza avvertire nessuno di noi. Senza neanche pensare che io, Eiko o Freija avremmo davvero dato tutto per avere sue notizie. La rabbia mi fa alzare di scatto dalla sedia, facendomi perdere i miei modi regali e sbattere le mani sul tavolo, con un tonfo secco.
 
«Sei un incosciente! Io ed Eiko aspettavamo tue notizie ogni giorno! Quelle rarissime volte che mi capitava di poterla vedere, una delle cose che facevamo era aggiornarci per capire se una di noi avesse avuto tue notizie! E poi... tutti insinuavano che tu fossi morto! Puoi immaginare il mio dolore?!»
 
Ho alzato la voce, ho perso il mio decoro e controllo. Respiro a pieni polmoni, distogliendo lo sguardo dalla causa delle mie attuali emozioni, e cerco di calmarmi.
 
«Daga, mi dispiace per non avervi dato mie notizie in tutto questo tempo... Io ho pensato molto a tutti voi, credimi, ma non potevo proprio tornare»
 
«Capisco che tu abbia i tuoi segreti, in fondo, molte cose cambiano in un anno...»
 
Gidan scuote la testa e il sorriso premuroso che mi rivolge mi fa dimenticare l'imbarazzo di qualche momento prima.
 
«Sfogati pure tutte le volte che vuoi»
 
Si colpisce fieramente il petto, come a dare valore alle parole appena pronunciate.
 
«Piuttosto, sicura di non dovermi aggiornare su niente? Sai com'è, tutta Alexandria non fa che parlare dell'imminente matrimonio della regina Garnet»
 
Mi coglie impreparata. Non che sia una notizia priva di fondamento, anzi, le basi sono più solide che mai, ciononostante, non avrei voluto che lo scoprisse attraverso del volgare chiacchierio. 
 
Sono ben cosciente dei sentimenti che Gidan provava nei miei confronti: si trattava di un sentimento ricambiato, all'epoca dei nostri viaggi. 
In un anno possono cambiare davvero tante cose, una su tutte i sentimenti. 
 
Adalberto ed io ci siamo avvicinati molto, lui mi è stato accanto nei miei momenti più solitari. Ricordo di aver iniziato a guardarlo con occhi diversi una sera in cui ero particolarmente affranta a causa della solitudine dettata dal mio rango. Mi mancavano i miei amici, e Gidan... 
 
Adalberto mi aveva stretta tra le braccia e giurato amore imperituro, senza tuttavia alludere in alcun modo all'amore romantico. Fu in quell'esatto momento che pensai che lui era l'unico che mi era sempre stato vicino, e che mai mi aveva abbandonata. Stringendomi a lui, ed alla sua fredda armatura, la cui temperatura ero certa fosse totalmente in contrasto con quella del cavaliere, mi resi conto di non essermi mai sentita più al sicuro in tutta la mia vita. 
 
«Non volevo che lo scoprissi in questo modo, Gidan...»
 
Lui si gratta la nuca, sembra stranamente confuso. Siedo nuovamente, guardandolo con sorpresa.
 
«Non fraintendere! Chiaro che m'importa del tuo matrimonio. Dico solo che non credo di meritare un vassoio d'oro con l'invito. Dopotutto, non so neanche chi è il fortunato»
 
Adesso è il mio turno di essere confusa. Possibile che abbia sentito dei mormorii riguardanti il mio matrimonio ma non riguardanti il mio futuro sposo? Ad ogni modo, mi stupisce la sua reazione, non mi aspettavo niente di simile. Ma, del resto, come dargli torto: come sono andata avanti io, così avrà fatto lui.
 
«Il mio promesso sposo è Adalberto Steiner, e credo che vi conosciate abbastanza bene»
 
Gidan fa un'espressione giustamente sorpresa, si spinge indietro e resta seduto stando in equilibrio solo sulle due gambe posteriori della sedia.
 
«Avrei dovuto capirlo, "principessa di qua" e "principessa di là", eh?»
 
Torna alla sua posizione originale, per poi alzarsi e venire verso di me. Con mia somma sorpresa, mi abbraccia.
Chiudo gli occhi e sorrido, oltre al suo odore sento che una lacrima mi sfugge e scivola lungo la guancia.
 
«Congratulazioni per il tuo matrimonio, Daga. Sono davvero molto felice per te»
 
«Ci sarai per il matrimonio?»
 
Si allontana. Mi guarda, mordendosi appena il labbro inferiore, sembra stia pensando a qualcosa.
 
«Posso portare qualcuno?»
 
Gli sorrido e annuisco, sicura quanto basta che la persona che vorrebbe portare con sé sia la stessa che gli ha fatto accantonare i sentimenti che provava per me.
 
«È la tua persona speciale?»
 
«Non sai quanto»
 
«Per caso la conosco?»
 
«Facciamo che ne parliamo direttamente al matrimonio. Ok?»
 
Ne fa' un gran mistero, ma di chiunque si tratti sono sicura che ne sarò contenta, perché anche Gidan, come me, merita di essere felice con accanto la persona che lo completa.
 
   
 
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