Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Lina Lee    09/11/2023    1 recensioni
Questa one shot è ambientata qualche mese dopo la fine della guerra. I sopravvissuti vivono ancora nelle tende, e chi ha combattutto e ucciso deve affrontare ancora i propri demoni.
[coppia JeanRei] [post fine anime/manga, possibilità di spoiler per chi non ha visto l'ultimo episodio o non ha concluso il manga]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jean Kirshtein, Reiner Braun
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Another life, another chance'
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Take me high and I'll sing
Oh, you make everything okay, okay, okay (okay, okay, okay)
We are one and the same
Oh, you take all of the pain away, away, away (away, away, away)
Save me if I become my demons



Dormono nella stessa tenda.
Da quando Jean ha salvato Reiner è sembrato quasi naturale, come se uno volesse continuare a vegliare sull'altro. Ma “i ruoli” spesso si scambiano; chi veglia chi, dopo una guerra infinita, non è mai così certo come si può pensare.


Quando il riposo di Jean è disturbato, Reiner se ne accorge solo perché il suo sonno non è troppo pesante, e loro sono vicini.
Il più piccolo non si lamenta, ma il suo corpo compie movimenti simili a piccoli sussulti; a Reiner fa pensare che il corpo di Jean si contragga, seguendo il battito accelerato del suo cuore.
Quando se ne accorge, si sposta subito dal suo giaciglio di fortuna e gli si fa appresso, abbracciandolo da dietro e sussurrandogli poche parole.
«Va tutto bene». «È tutto finito».
Non sa di preciso quali demoni infestino il sonno di Jean; è ancora la morte di Marco, una delle tante di cui Reiner è responsabile? Oppure il tentativo di uccidere Eren? Del resto è stato lui a far detonare l'esplosivo, per quanto non sia servito a nulla. Oppure tutte le altre morti, quelle dei compagni che è stato costretto a tradire?
Era puro, Jean, qualcosa che lui non è mai stato, e prova dolore e rimorso per quanto sia stato costretto a cambiare, anche e soprattutto a causa sua, oltre che della guerra.
Reiner tiene una mano accanto al cuore di Jean, quasi a volerne controllare il battito, e si tranquillizza solo quando una mano del più piccolo la stringe, segno che i demoni lo hanno abbandonato e lui è tornato in quella tenda.
Il cuore riprende un battito più tranquillo, il corpo non sussulta più, e quando finalmente Jean lascia la mano di Reiner, quest'ultimo la ritrae ma non si allontana, gli rimane alle spalle, come a volergli far percepire la sua presenza per tutto il resto della notte, come a volerlo proteggere per tutto il resto della notte.
Glielo deve, ma non è solo per quello che lo fa.
E del resto gli hanno sempre detto che il Corazzato è come uno scudo, giusto?


Quando il riposo di Reiner è disturbato, Jean non può non accorgersene.
Il più grande si gira e si rigira nel giaciglio di fortuna, si lamenta sofferente, il corpo avviluppato al lenzuolo, la mente avviluppata ai suoi demoni.
Jean gli si fa subito appresso, poggia con forza le mani sulle spalle del più grande per tenerlo fermo, e lo chiama incessantemente per riportarlo in quella tenda, per riportarlo da lui.
«Reiner! Reiner!»
Non sa di preciso quali demoni infestino la mente di Reiner ma sa che sono tanti, troppi, per un giovane di 21 anni. Non sarebbero sufficienti milioni di vite per dare la pace alla sua anima derelitta, costretta alla guerra fin dalla più tenera età, costretta a infliggere la morte solo per vivere.
Quando finalmente il più grande si sveglia, lo fa di colpo: spalanca gli occhi di scatto, per qualche istante incapace di comprendere dove si trovi o cosa stia succedendo, poi piano piano consapevole di tutto quanto accaduto e di chi lo abbia riportato alla realtà.
Il respiro lentamente si calma, l'accenno di lacrime viene tenuto a freno, e solo quando Jean è davvero sicuro che Reiner non sia più in compagnia dei suoi incubi, gli libera le spalle dalla presa salda delle sue mani e si sdraia accanto a lui.
Rimangono spalla contro spalla, gli occhi fissi alla sommità della tenda, le mani lungo i fianchi, vicine; è un suo compagno d'armi, è un suo caro amico, forse anche di più, e lui non abbandona mai le persone a cui tiene.


Al termine di simili notti i due escono dalla tenda come se nulla fosse. Hanno troppo lavoro da svolgere, troppe persone a cui pensare per dare segni di cedimento in pubblico. Quelle persone li considerano eroi, seguono le loro decisioni, non possono permettersi di non essere lucidi.
Sanno però che quando, al termine dell'ennesima, estenuante, giornata il buio li ingloba e i demoni tornano a far loro visita credendoli deboli e soli, loro hanno la consapevolezza di non esserlo mai davvero, di avere accanto chi li salverà e li riporterà indietro.
 


Take me over the walls below
Fly forever, don't let me go
I need a savior to heal my pain
When I become my worst enemy
The enemy



Note dell'autrice: Buonasera! Torno su questo fandom per celebrare la fine dell'anime e contemporaneamente dedicare altro tempo e altri lavori alla mia coppia preferita. Ancora una volta li vediamo dopo la fine della guerra a fare i conti con tutto ciò che hanno vissuto. Anche in questo caso siamo in un periodo in cui la ricostruzione non è ancora avvenuta, i sopravvissuti vivono nelle tende, e l'inizio fa riferimento alla mia one shot "Non voglio che tu muoia", dove Reiner tenta (di nuovo) il suicidio, ma Jean lo salva.
Un ultimo appunto a proposito della canzone: si tratta di "My Demons", degli Starset; vi consiglio di ascoltarla, merita davvero tanto <3
Detto questo vi saluto, ringraziandovi per essere giunt* fino a qui, e vado a postare anche la seconda one shot dedicata a Jean e Reiner.
Un abbraccio.
Lina
  
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