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Autore: crazy lion    12/11/2023    1 recensioni
Abbie è una ragazza di trentun anni che non si vergogna affatto di guardare su YouTube il video in cui Kala trova Tarzan quando e quante volte vuole. Ha anche fatto un disegno di loro due, un paio di settimane prima. Ma ora, come ogni volta, mentre è seduta alla scrivania, di fronte allo schermo del suo computer portatile, e ascolta e guarda il video mentre indossa le cuffie al massimo volume per sentire bene come se si trovasse in quella capanna, si concentra soltanto sul pianto di Tarzan, su di lui, un bambino fragile, impaurito, stanco e indifeso. Le sue grida sono disperate e la distruggono dentro. Finché un'idea non si accende nella sua mente, come una scintilla che le dà speranza.
Disclaimer: il personaggio di Tarzan non mi appartiene, ma è proprietà della Disney.
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Tarzan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pianto di Tarzan, un bambino solo
 
Abbie era seduta, immobile, davanti allo schermo del suo computer,
mente guardava e riguardava la sua scena preferita.
Sulla piattaforma di YouTube aveva trovato
qualcos’altro che le piacesse, o meglio,
qualcuno, anche se era un personaggio immaginario,
a cui voleva veramente bene, che adorava.
 
Anche se ora aveva trentun anni,
la ragazza si era sempre tenuta stretta lui.
guardava e riguardava il video in cui Kala trovava il piccolo Tarzan
tutte le volte che voleva
 
E anche quando voleva: al lavoro, mentre pranzava,
o a casa, in camera da letto o sul divano.
Perché non si vergognava di farlo.
 
Secondo lei, i film Disney erano destinati a tutte le età.
E se qualcuno le avesse detto di smettere di farlo,
come era già successo, perché i suoi genitori
avevano riso quando Abbie ne aveva parlato,
aveva iniziato a pensare:
 
Se una cosa del genere dovesse accadere di nuovo,
dirò a quella persona che questi non sono affari che la riguardano.
 
Era incantata. Amava così tanto Tarzan.
Per la sua innocenza e la purezza del suo cuore e della sua anima,
come tutti i bambini e le bambine del mondo.
 
Le piaceva la sua curiosità, il fatto che amasse toccare
tutto e tutti quelli che gli stavano intorno.
 
Adorava quando agitava le braccia e le gambe
per la gioia, senza preoccuparsi del mondo.
 
I suoi gridolini di gioia, le sue risate, i suoi e i suoi dolci gorgogli
le riempivano il cuore di una gioia che nessuno avrebbe mai potuto capire.
 
Alla ricerca di una bambola, aveva guardato su Internet,
per ore, giorni, anche settimane.
Ma nessuna riusciva a catturare lo spirito del bambino,
e alcuna era simile a lui o gli assomigliava.
 
Così una notte, due settimane prima,
aveva iniziato a disegnare, con amore e precisione,
un'immagine di lui tra le braccia di Kala, perché
condividevano un legame così vero e forte.
E, dopo vari fallimenti, si era sentita soddisfatta del suo lavoro.
Abbie l'aveva appeso all'armadio, per avere la possibilità di toccare e baciare le guance del bambino.
 
Riprodusse ancora il video, con il cuore pieno di dolore,
concentrandosi solo sulle grida di Tarzan, perché
era l'unica cosa che contava
per lei in quel momento. Solo lui e nessun altro
nel video o nell'intero film.
 
Sapeva che Kala sarebbe arrivata, era lì, infatti.
Ma per il momento, il dolore del bambino Abbie non poteva dimenticarlo.
 
Le sue grida trafiggevano il suo essere, strazianti e lunghe.
L’anima della ragazza andò in pezzi.
 
Le note inermi e innocue di un bambino così forte,
solo, debole, affamato e assetato,
in quella giungla piena di disperazione, doveva essere spaventato a morte.
 
Nel profondo dell’anima di Abbie anima, la tristezza prese piede,
mentre immaginava gli orrori a cui Tarzan aveva dovuto assistere in precedenza,
anche se, fortunatamente, la Disney non li aveva mostrati nel film.
 
Le urla dei suoi genitori, il dolore che avevano sopportato,
i loro respiri e le loro voci agonizzanti mentre morivano lentamente,
I ruggiti di Sabor, un incubo che non poteva essere curato.
 
Ma un barlume di speranza abbracciava la sua disperazione,
Quando Kala si avvicinò, i loro destini erano ormai legati.
Le lacrime le rigavano il viso, un misto di dolore e gioia,
per il bambino che desiderava tenere in braccio e sostenere.
e perché, finalmente, aveva trovato una nuova mamma.
 
“Vorrei abbracciarti, adottarti e prendermi cura di te” sussurrò tra le lacrime,
“Vorrei essere la tua mamma, per baciarti, tenerti stretto al cuore, amarti e crescerti.”
 
Ma non poteva. Diede un pugno al tavolo,
Poi urlò: “No, no. Non è giusto!
L'ho sognato, tenevo Tarzan tra le braccia!”.
 
Kala, pensò, era la migliore madre Disney, così dolce e amorevole.
Eppure, Abbie desiderava per Tarzan una strada diversa.
 
I suoi pensieri correvano, una fantasia cominciava a fiorire.
Amava scrivere, era la sua più grande passione,
ciò che la faceva sentire viva, quindi perché non…?
Perché non iniziare a tracciare la trama e a lavorare sodo su
Una fanfiction AU, dove Tarzan trovasse qualcosa di diverso,
in un mondo in cui un umano poteva essere la sua salvezza?
Una figura materna, che si prendesse cura di lui con attenzione e amore.
 
Anche se era solo un sogno, una creazione della sua mente,
in quelle parole avrebbe trovato conforto, un modo per esprimere
il suo fortissimo desiderio di diventare mamma.
Perché Abbie sapeva, nel profondo del suo cuore,
che l'amore non conosce limiti, può trascendere ogni cosa.
 
Così continuò a guardare e riguardare, con sempre maggiore attenzione,
il video che suscitava in lei emozioni così reali.
 
E mentre scorrevano i titoli di coda, si asciugò le lacrime,
sapendo che nella sua immaginazione, e nella sua storia futura,
Tarzan sarebbe rimasto per sempre, perché
nessuno, nessuno, avrebbe potuto portare via le sue fantasie.
   
 
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