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Autore: Spensieratezza    12/11/2023    1 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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DOPO LA GITA SULLA NEVE...SERA



Quella stessa sera, Castiel si presentò a casa di Ruben sotto un'acquazzone di pioggia.
"Maledizione, Cas.. È mezzanotte.. Cosa.."
"Lo sai che sei carino in pigiama?"
"Come?"

"Il nero ti dona, forse anche l'armatura da cavaliere nero ti donerebbe. Perché non fai un disegno?"
"Sei ubriaco."disse Ruben facendo una smorfia. " Entra, ti faccio asciugare. Non far svegliare i miei.."
"No!!"disse Cas aggrappandosi a lui.
"Cas,va tutto bene.."

"No che non va bene!! Tu dici tuoi genitori.. Ma sono anche i miei.. Eppure non lo sono. In questa vita, no.."
"Ma cosa stai.."
"Non lo sai, vero? Che io sono tuo fratello."
La faccia di Ruben gli disse che non lo sapeva.
"È da quando mi hai detto dei tuoi disegni, che lo sogno.. Noi due.. Insieme, e poi separati...tu e io, uno contro l'altro..."
"Non me l'hai detto..."

"Io non volevo credere che fosse vero...e adesso entrambi abbiamo mentito ai nostri amici."
Ruben andò a prendergli un asciugamano e gli frizionò i capelli dolcemente poi gli prese il viso tra le mani.
"Guardami. L'idea di avermi come fratello è così terribile?"
"Sì..."

Ruben non ebbe neanche il tempo di rimanerci male, perché gli saltò alle labbra contro labbra, appiccicandole alle sue, in un bacio disperato.
Ruben lo abbracciò, stringendolo forte, spingendolo contro il tavolo, facendolo sedere su di esso. Castiel gemette, allacciando le gambe a lui.
Lo baciò ancora più voracemente.

"Sei...sicuro..che..sono tuo fratello?" gli chiedeva Ruben tra un bacio e l'altro.
"Come...sono sicuro.. Che.. Non posso.. Fare a meno di te!!"





***
Va tutto bene, sorellina. Sto bene. Dormo da Ruben stanotte.

Ci siamo dati un bacio FA – VO – LO -SO.
Adesso sto dormendo abbracciato a lui.. È a letto nudo e io posso abbracciarlo. È così bello quando dorme. Sto una FAVOLA.
 
 
Marika rilesse più volte l’sms che suo fratello gli aveva inviato, per essere sicura di aver capito bene.
Suo fratello l’aveva avvisata che sarebbe andato dal suo amico, ma non aveva avvisato né lei, né sua madre, che non sarebbe rientrato.

Sua madre non si era preoccupata eccessivamente: “Gli adolescenti fanno così, figlia mia..anche tu dovresti fare così..uscire e fare bagordi fino a tardi..invece tuo fratello più piccolo di te ti ha superato anche in questo..che cosa devo fare con te? Perché non sei normale come tutti gli altri ragazzi?

Marika ancora una volta non aveva risposto per non dover scoppiare di collera. Sua madre la considerava una sfigata, una disadattata sociale. Voleva che fosse normale e non immaginava neanche lontanamente quanto non lo fosse. Non sapeva niente di quello che era successo dal loro preside della scuola..se avesse saputo che i loro stessi professori e lei e i suoi stessi compagni di scuola erano persone provenienti da “altri mondi” probabilmente le avrebbe fatto cambiare scuola perché l’avrebbe considerata una setta pericolosa che instilla false idee nelle mente dei propri alunni contribuendo al grado di anormalità nel mondo.

Ma quanto davvero di anormale c’era in quel mondo? Quanta entropia c’era in quel triste mondo che ospitava quei tristi abitanti? L’entropia era il grado di disordine di un sistema e in quel loro mondo doveva essercene davvero tanto per far succedere tutto quello che era successo..e se c’era un tale disordine in quel mondo, non osava immaginare quanto disordine potesse esserci in un mondo pieno di MAGIA.

La MAGIA..solamente a pensarci, si sentiva lievitare in un mondo fatto di nuvole con luci al neon e cuori in technicolor! Aveva sempre adorato la MAGIA..le FAVOLE..non aveva potuto mai viverne UNA e quindi le aveva immaginate e create per sé, ma era bello anche così..fino a quando non aveva ricevuto quell’sms e si rese conto che il suo dolce fratellino ne stava vivendo proprio UNA.
Castiel..piccolo bastardello..ce l’hai fatta alla fine con Ruben..non posso crederci..

Si sentì in colpa per aver pensato che il suo fratellino non avesse speranze con il rubacuori della scuola, ma dentro di sé si sentiva anche orgogliosa di sé stessa. Era sempre stata invidiosa di tutti..le ragazze erano sempre più belle e più sexy di lei..più popolari, più capaci di lei con le interazioni sociali..
Eppure di Castiel, del suo dolce fratellino, lei NON ERA gelosa.
Non era invidiosa.

Beh, magari un po’ gelosa di lui, sì..se Ruben gli avesse tolto le attenzioni di suo fratello, ma l’invidia..era tutta un’altra cosa.
Abbracciò il cuscino e sorrise felice come se stesse vivendo un’altra delle sue belle favole.
Il suo fratellino stava vivendo qualcosa di erotico, focoso e meraviglioso con il ragazzo dei suoi sogni..e sotto lo stesso tetto dei suoi genitori!

Domani sarebbe scoppiato un macello..e Marika davvero non doveva essere felice di altri drammi, quando in realtà non potevano permettersi di vivere drammi adolescenziali in un mondo che rischiava di entrare nell’apocalisse..
Eppure nonostante non potevano permetterselo, era successo comunque.
Domani era un altro giorno e ci avrebbero pensato, ma solo per quella notte, poteva essere felice per il suo fratellino.

E poi l’aveva cercata. Aveva voluto dirgli che stava con il ragazzo dei suoi sogni.
Come aveva potuto pensare che Ruben gli portasse via le attenzioni di suo fratello?
E con questo pensiero felice, si addormentò.
 
 
 
 
 
*

Spiegare tutto ai genitori di Ruben, che, sconvolti e un po’ giustamente incazzati, avevano domandato cosa ci faceva un ragazzo nella camera del figlio, spettinato e con la chiara aria di chi aveva appena dormito lì nella sua stanza.
Ruben aveva spiegato ridacchiando, che era un suo compagno di scuola, che aveva avuto un litigio con i suoi e si era precipitato da lui con il temporale, chiedendo asilo e lui Ruben – da bravo figlio – non aveva voluto svegliare i suoi genitori, chiedendo una cosa che da – nobilissimi esseri umani che credevano nell’importanza di aiutare il proprio prossimo e che ciò li avrebbe portati nella luce dell’altissimo – gli avrebbero concesso comunque.
E mentre sua madre gli gettava improperi su quanto avesse cresciuto un figlio leader nella sottile arte della manipolazione, suo padre chiedeva guardando un giornale, al suo ragazzo, se avesse un menù di colazione preferita.

Ruben ridacchiò tra sé e sé. La sua famiglia adorava già il suo ragazzo.
E mentre lo raggiungeva in bagno per rubargli baci volanti, Castiel lo aveva convinto a dire tutta la verità, ai loro amici..sul fatto che lui era un cavaliere e su quei strani sogni che lo perseguitavano.
Gli aveva detto di sì, perché.. “Se anche sono stato un cavaliere oscuro, tu sei la mia fiammella nel buio..la fiammella della mia speranza!”
   
 
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