*Sono morta.
Ecco la prima cosa che pensai quando, a mezzanotte, una luce invase la mia stanza e ai piedi del letto apparvero i contorni di una figura femminile.
Un leggero fumo bianco cominciò a espandersi dalle sue spalle, e questo mi rese difficile metterla a fuoco immediatamente; non potevo tuttavia negare che avesse un’aria familiare. [...] «Farà male?» mi sentii chiedere.
Che fine aveva fatto il NO GRAZIE che avevo sulla punta della lingua?
Avvertii il suo sorriso piuttosto che vederlo. «Non fisicamente. Ma non posso garantirti che non soffrirai. Ma sarà un dolore positivo, che è rimasto troppo a lungo chiuso dentro di te, e una volta liberato ti permetterà di essere a tua volta libera dai ricordi. E dai rimpianti.» [...]*