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Autore: 0_Moonie_0    24/11/2023    1 recensioni
Riflessione sulla violenza sulle donne ispirata ad un tema scolastico
"La storia dell'umanità da che ne abbiamo memoria è sempre stata costellata da atti di violenza, nel corso del tempo le matrici sono variate, così come le vittime, molti aspetti in mutano, ma c'è qualcosa che spesso appare al centro di questi atti, anzi qualcuno."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La storia dell'umanità da che ne abbiamo memoria è sempre stata costellata da atti di violenza, nel corso del tempo le matrici sono variate, così come le vittime, molti aspetti in mutano, ma c'è qualcosa che spesso appare al centro di questi atti, anzi qualcuno.
Da quando ho avuto capacità di lettura e comprensione sufficienti ho notato la figura della donna rappresentata, soprattutto in passato, come accessorio, talvolta come angelo, ma anche come debole, isterica, instabile, inferiore.


Yamato Nadeshiko: è un termine giapponese indica l'incarnazione della donna perfetta tale donna è dolce, sottomessa al marito, ha amore materno ehi, eccelle nelle arti, e certamente colta, ma non abbastanza da poter fronteggiare l’uomo al quale è devota…Yamato Nadeshiko diventa un prolungamento luccicante da sfoggiare.

Christmas cake: Un altro termine giapponese; secondo il comune pensiero giapponese, le donne che hanno superato i 25 anni e non sono sposate (o comunque non sono in procinto di farlo) possono essere considerate come delle torte di Natale, che dopo il 25 di dicembre nessuno è più interessato a comprare.

Chikan: un fenomeno giapponese che vede ragazzi e uomini nell’atto di molestare, tramite palpeggio ed esibizionismo, donne e ragazze spesso minorenni, il Chikan è spesso normalizzato e così diffuso da decretare una caratteristica preimpostata dei telefoni giapponesi: Lo scatto sonoro. Questo fenomeno è protagonista della stragrande maggioranza dei contenuti pornografici nipponici, animati e non.

Per pressione culturale le donne giapponesi spesso non denunciano le violenze che subiscono.

Zitella: Termine italiano usato in modo derisorio per riferirsi a quelle donne che per scelta o per mancata opportunità non si sono mai sposate.

Mammo: Termine usato in modo derisorio per parlare di quegli uomini che, secondo alcuni, abbandonano la mascolinità per dedicarsi a compiti che sarebbero “per natura compito della donna”.


Nel passare del tempo la donna è stata odiata, violata, uccisa per motivi diversi: nel medioevo erano considerate più deboli soggiogabili dal demonio, accusate di stregoneria quando osavano ribellarsi o erano “troppo” colte.

Nell'epoca vittoriana le donne erano considerate intellettualmente inferiori, volubili, per natura emotivamente instabili, accusate di essere seduttrici in casi di violenza sessuale, era il diritto dell'uomo rimetterle al loro posto.

Meno di 60 anni fa era legale il delitto d'onore, che in qualche modo giustificava e legittimava la gelosia e la possessività dell'uomo, era legale il matrimonio riparatore, tutto ciò per l'incapacità di alcuni mostri di accettare quelle due semplici lettere: NO.


Sebbene in Italia il fenomeno del femminicidio (e della violenza sulle donne nella sua interezza) sia tragicamente comune e noto, molti si rifiutano di riconoscerlo, c'è chi sfrutta l'occasione per lavarsene le mani, chi come uno sciacallo si avvicina al cadavere della donna e le chiede: “cosa hai fatto per farlo arrabbiare? Cosa indossavi?”, e chi le urla: “Troia”.


Io non ritengo che faccia parte della nostra cultura uccidere, ma è qualcosa certamente incentivato da alcune parti della nostra società. 

Questa società ci fa, molto spesso, ignorare (o comunque prendere alla leggera) tutti quei grossi segnali d’allarme e pericolo: non è normale andare alla polizia e sentirsi dire che si è esagerate; non è normale sentire canzoni che dicono “io ti ammazzo solo perché parli con lei”; non è normale dire: “Non ha urlato” (ignorando ogni singolo istante di puro terrore vissuto); non è normale sentire politici che dubitano a priori di una testimonianza di violenze. 

Shana Grice: ragazza terrorizzata e uccisa a coltellate dall’ ex fidanzato, chiamò la polizia svariate volte, loro le fecero una multa del corrispettivo di 103 euro, poiché Shana,a loro detta, stava facendo perdere loro tempo.


Forse avere consapevolezza di quello che le proprie azioni possono fare alla mente degli altri potrebbe aiutare ad abbattere quantomeno l’ignoranza. Forse sarebbe giusto sapere che le azioni che tu credi insignificanti, sono devastanti, come un uragano. 
Forse farebbe bene sapere che molto spesso quegli “scherzi” decompongono l’autostima, ci fanno sentire luride, ci fanno sentire colpevoli, ci annientano…ma suppongo che i mostri lo sappiano fin troppo bene.


Secondo alcuni studi, l’Italia, di questo passo, raggiungerà la parità di genere totale tra 131 anni, e così saranno  altri 131 anni di violenza psicologica, umiliazioni, ostracizzazioni, botte, omicidi, sciacalli… altre 150 Giulia Cecchettin, altre 20 Melania Rea, altre 300 Mahsa Amini, altre madri, figlie, sorelle, amiche.


Forse quando lo stato ascolterà quelle urla, quando la polizia crederà ed interverrà, quando quei bravi ragazzi smetteranno di uccidere la nostra dignità, quando tutti faranno rumore, io forse, in un altro universo, potrò dire a mia figlia: “amore mio, tu sei al sicuro”.



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Ciao, sono Moonie, ho 16 anni
Ho scritto questa riflessione ispirata da un tema proposto in classe, è un argomento che ogni volta mi colpisce per il motivo sbagliato, perchè quello che dovrebbe essere un momento di riflessione, di rumore, di riflessione  e cambiamento diventa sempre un momento per supatare odio.
Tra 131 anni non sarò più viva, e neanche voi, e forse neanche le mie figlie, ma credo di  poter continuare a sperare.


Grazie per la letture,spero che vi sia interessato seguirmi ed abbiate apprezzato il mio pensiero.Se volete uomini, donne , ragazze, ragazzi ditemi cosa pensate.


Ciao-Moonie
 
   
 
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