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Autore: Cladzky    02/12/2023    1 recensioni
Leggendo l'Eneide l'autore si addormenta e finisce in un terribile oltretomba scritto in terzine ma anti-Dantesco, dove non sono i morti a essere puniti, ma i suoi peccati letterari. Il buon Virgilio, come al solito, recupera la sua funzione di guida in questo inferno laico, traghettandolo da un'anima furiosa all'altra, pronta a randellarlo. Un'opera per ridere, ma anche di riflessione interiore e soprattutto di insulti, piena di personaggi storici.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terra Toscana

Lucca ci diedi

Il sommo poeta

Dai bruschi rimedi


Contro i romantici,

Contro Manzoni,

All’emozione

Aggiungi l’azioni.


E contro la chiesa

Ponesti il demònio

Minaccia col treno

Il suo patrimonio.


A te io imploro,

Mio padre Carducci

Degno erede

Dell’ira del Fucci,


Supportatore

De rivoluzioni

Garibaldine

L’Italia risuoni


E dei Francesi

Che nel Quarantotto

Terzi i Borbone

Cacciaron di sotto


Io te scongiuro

M'offro tuo sposo

P'aver tuo canto

Arinonioso


Tu tuoi facesti

Di Romolo i figli

Eppur miravi

Ai prossimi gigli


Che nacquero in quella

Aspra e novella

Stella ch'Europa

Italia già appella


Vendetta de Cola

Da Rienzo e Targhini,

Montanari e Arnaldo

Dei frati Agostini.


Non so io che darti,

Profeta di d'Annunzio,

Io solo ti prometto

Ch'a lagrime rinunzio


Perché già piansi troppo

E andar convien che vada

In un canto mio battente

Una raggiante strada.


   
 
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