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Autore: Apollonia Storie    04/12/2023    0 recensioni
Alina ha i capelli mossi, lo stemma dei Serpeverde al petto e degli amici fantastici.
Ha tanti sogni, ambizioni, e una cotta lunga sei anni per l'inarrivabile Principe delle Serpi.
Un copione giá scritto. Una vita normale, di una studentessa normale.
Finché la guerra non sconvolgerá tutto.
Finché suo fratello non la costringerá a Marchiarsi.
Finché non incontrerá la sua cotta studentesca tra le mura di un Malfoy Manor, coperto di sangue e polvere.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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E non fu cosí male, né doloroso, né triste.
perché non successe.
 
Non era morta.
Non era stata baciata.
 
La sua anima stanca era ancora ben attaccata al suo corpo senza forze.
Certo, quel Dissennatore doveva esserci andati vicino.
 
Si sentiva cosí debole da riuscire a malapena ad aprire gli occhi.
La testa le girava cosí forte da darle la nausea.
 
Inspiró piano, diventando di colpo cosciente persino del suo stesso respiro lento.
 
Profumava quel posto.
Ovunque fosse, non vi era la strana mescolanza di odori del del covo delle nuove leve a cui era abituata.
Niente paglia, né umiditá.
Niente polvere o sangue secco.
 
Cannella, invece.
E vaniglia.
Come proveniente da una candela.
O forse erano le lenzuola a profumare?
E qualcos'altro, anche, piú delicato.
 
Pino?
Menta?
 
Si costrinse ad aprire gli occhi mentre la luce pallida la rendeva momentnamente ceca.
Poi mise a fuoco, e il cuore le saltó in gola.
 
Strinse i denti, portandosi lentamente a sedere, mentre i pezzi di quel puzzle si univano velocemente.
 
- Malfoy... - sussurró, la rabbia che le scavava il petto
 
- Non agitarti, Cornwall. - disse solo Malfoy continuando a scrutare fuori dalla finestra.
- Sei cosí imbottita di Pozione Rilassante da non reggerti nemmeno in piedi... -
 
Era vero.
Alina si sentiva estremamente rallentata.
 
Si guardó attorno riconoscendo lentamente una delle stanze degli ospiti di Villa Malfoy.
Tutto era perfetto ed immacolato.
 
Sbagliato.
Fasullo.
 
Non voleva essere li.
Voleva essere altrove.
Anzi.
Voleva non essere  affatto.
Scomparire, come avrebbe dovuto fare sotto il mantello scuro del Dissennatore.
 
- Perché? - disse con l'affanno,  grosse lacrime che scendevano sul suo volto.
- Perché diavolo non ti sei fatto gli affari tuoi? -
 
Draco si voltó sorpreso.
 
Non si aspettava questo.
Non si aspettava ancora quell'odio.
Non dopo che si era gettato nei corridoi in fiamme di quel posto malsano quando si era reso conto della sua assenza.
Non dopo che aveva sfondato la porta della porta chiusa a chiave.
Non dopo aver spremuto ogni briciolo della sua anima per proteggersi dai DIssennatori, quel tanto che bastava ad avviccinarsi ad Alina, a Smaterializzarsi con lei.
 
Non dopo averle salvato la vita, per Diana!
 
- Con che coraggio mi accusi ancora dopo quello che hai fatto? -
-Nessuno ti ha chiesto di venirmi a salvare, avevi degli ordini! -
- Io non prendo ordini da una stupida ragazzina con manie suicide, specialmente dopo che ci ha condotti in braccia alla morte! Bel piano del cazzo, comunque, due dei tuoi sono morti bruciati vivi, nel caso ti interessi! -
 
Sputó Draco con astio ed Alina rabbrividí.
 
- Un motivo in piú per non salvarmi! - ripeté Alina a voce spezzata, con le lacrime agli occhi.
 
- Odio questo posto. Odio questa...vita... – disse con disgusto lanciando un’occhiata distratta al suo braccio sinistro.
- Odia quello che ti pare, Cornwall! - rispose Draco a sua volta allontanandosi dalla finestra.
- Ma non osare mai piú fare una cosa del genere! –
 
Alina alzó lo sguardo.
Draco non sembrava in uno stato migliore del suo.
Aveva le guance scavate, una fascia a coprirgli quelle che sembravano bruciature sulla mano.
 
- Perché? – chiese confusa.
 
Draco sembró tentennare a quella semplice domanda.
Spostó lo sguardo verso la finestra, prima di voltarsi di nuovo verso di lei.
 
- Nonostante quello che é successo a Grimmauld Place se comunque l’unica che ragione in quel covo di matti. Zia Bella ti ha dato delle responsibilitá! -
- No!... – disse Alina scuotendo la testa.
-Non le voglio piú... - sbottó togliendosi le coperte da dosso con un gesto nervoso.
-Non voglio piú nulla da questo posto. –
 
Scattó in piedi e fece per afferrare la bacchetta dal comodino quando Draco la bloccó per un braccio, cosí forte da farle digrignare i denti.
 
Alina reagí d'istinto.
 
La bacchetta che aveva in mano scattó alla gola del ragazzo.
Non sentiva una rabbia del genere dal giorno in cui Olly era stato marchiato.
 
Draco le lasció il polso alzando le mani in segno di resa, senza peró spostarsi di un centimetro.
 
 
 
- Non é colpa mia se la tua amica é morta Alina. - disse Draco, ed Alina rabbrividí.
 
Forse perché l’argomento Onyx le bruciava ancora in petto come una ferita fresca, o forse era per il modo in cui il suo nome rimbalzó per la prima volta sulla lingua del ragazzo.
 
- Stava morendo da mesi, dovevi aspettartelo... -
- Tua madre mi aveva promesso.. -
- Mia madre sgozzerebbe mio padre nel sonno se ció significasse avermi al sicuro.
E ti prego, non farmi credere che tu non hai fatto stupidi accordi per la tua dannatissima amica... -
 
L'ennesima lacrima rigó le guance di Alina.
 
Aveva ragione.
Lo sapeva.
 
Insomma.
Ogni singola parola aveva senso, e nonostante l’odio e il dolore che provava in quel momento non riusciva a trovare nulla con cui contrabbattere.
 
La bacchetta le tremó mentre Draco avvicinava la mano al suo polso e lo stringeva piano.
Senza opporre resistenza lasció che la mano di lui spostasse cautamente la bacchetta dalla sua giugulare.
Dopo un attimo abbassó lo sguardo, rendendosi conto solo in quel momento di quanto viola e pallide fossero le sue stesse mani.
 
Era, di nuovo, come aveva detto Draco.
Si sentiva cosí debole da non riuscire a stare in piedi.
Ma non poteva stare lí.
Non voleva.
 
- Resta a letto un altro paio di giorni... Non riusciresti nemmeno ad arrivarci a quel dannato buco per come sei messa. – disse Draco, come a leggerle nel pensiero.
 
Alina annuí, ma era ancora cosí stordita da non rendersi conto di quel silenzio o di quella vicinanza immobile che li teneva fermi sul posto.
Draco parve riscuotersi dopo qualche secondo, ed abbassó lo sguardo.
 
Fece per andare verso la porta, prima di bloccarsi.
 
- E questa la prendo io! - disse afferrando la bacchetta di Alina dalle sue mani pallide.
 
Alina fece per riafferrarla ma le gambe le cedettero facendola cadere a quattro zampe sulla pavimento duro.
 
- MALFOY, ridammella subito! -  non fece in tempo a terminare la frase che la porta della camera si chiuse bruscamente, facendo tremare il legno dei cardini.
 
Alina la fissó per qualche secondo, di colpo senza fiato, troppo stanca anche solo per tentare di seguirlo.
 
 
Si aggrappó al baldacchino del letto, aggrappandosi ad esso e accasciandosi poi sulle coperte morbide.
Aveva solo bisogno di un pó di riposo.
Solo un attimo.
Non due giorni come aveva detto Draco, ovviamente..
 
Solo un attimo
Di debolezza
Prima di rialzare la testa.
 
   
 
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