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Autore: Marti Lestrange    04/12/2023    4 recensioni
[ dalla storia: “Nessuno ci cercherà per tutto il fine settimana,” sussurra Victoire cingendogli la vita e appoggiando la testa sulla sua spalla. Teddy profuma di buono.
“E se ci cercheranno, noi non risponderemo, dico bene?” ]
— raccolta sul primo Natale di Teddy e Victoire nella loro nuova casa
— storia partecipante al Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna.
day 3 — blizzard ;
day 4 — lullaby ;
day 6 — stars ;
day 8 — christmas tree ;
day 9 — memory ;
day 14 — snowballs ;
day 19 — “I’m late.” ;
day 21 — keys ;
day 23 — mistletoe ;
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'GENERATION WHY.'
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fruitcake.

 

giorno 4, prompt a): fantasma che compare solo a Natale + prompt b): ninna nanna


2. lullaby ;

[ colonna sonora:
my tears ricochet ]


 

Sono accoccolati a letto, e la neve caduta copiosa tutto il giorno si è ormai depositata sull’asfalto e si è sciolta nel canale, lasciando l’aria satura d’inverno e la notte limpida. È bello starsene sotto le coperte mentre fuori fa freddo. È una delle cose preferite di Victoire, lo è stata sin da quando era una bambina e a Villa Conchiglia infuriavano certe bufere che la facevano rabbrividire, l’oceano selvaggio e incontrollabile oltre i muri solidi di casa, il cielo che quasi crollava loro in testa, fulmini impazziti a squarciarne l’infinità. 

 

Teddy la tiene stretta, ora, i loro corpi stesi sul materasso e sotto un numero imprecisato di coperte in quel letto improvvisato preparato quella mattina. Sarà anche improvvisato, ma Victoire non vuole lasciarlo, non vuole alzarsi e abbandonarne il calore, e non vuole allontanarsi dal corpo solido e rassicurante di Teddy, che ora le accarezza i capelli, distratto. 

“A che pensi?” le chiede. 

 

“Penso a quanto sia bello stare qui con te,” risponde lei, incastrando il viso nell’incavo del collo di lui. Lo bacia teneramente. “E tu? Sembri pensieroso.” 

“Stavo pensando alla storia di fantasmi che mi raccontava sempre nonna Andromeda quand’ero piccolo…”

“Be’, che la tua famiglia fosse particolare già lo sapevo, ma che ad un bambino piccolo si raccontino storie di fantasmi…”

 

Teddy ridacchia. “Sì, effettivamente non è molto comune, ma era più una storia di famiglia che di fantasmi, e non ci ho mai creduto granché.”

“O ci credi o no, Teddy Lupin, non le faccio io le regole.”

“Hai ragione. Allora diciamo che non ci credo, contenta?”

“Neanche io, quindi puoi raccontarmela.”

“È piuttosto breve, in realtà.”

“Okay, non c’è problema.”

 

Victoire rimane in silenzio mentre lascia Teddy a raccogliere i suoi pensieri. 

“Secondo la nonna, e sinceramente non so dove l’abbia sentito, o se abbia mai visto questo fantomatico fantasma, lo spirito di Pollux Black, non chiedermi chi sia perché sinceramente l’albero genealogico della famiglia di mia nonna è un casino,” aggiunge quando Victoire allunga il viso per guardarlo, interrogativa. 

“Va bene, non te lo chiederò. Ma dovresti smetterla di dire che è la famiglia di tua nonna, è anche tua.”

 

“Non iniziamo questo discorso, per cortesia,” continua Teddy risoluto.

Victoire annuisce. “Va bene, continua. Il fantasma di Pollux Black, dicevi?”

“Esatto. Ma la cosa veramente strana è che si manifesta solo il giorno di Natale.”

“Il giorno di Natale?” Victoire aggrotta la fronte. “E come mai?”

“Si dà il caso che sia morto proprio il giorno di Natale. A Grimmauld Place.”

“Oh, per Godric,” commenta Victoire, rabbrividendo suo malgrado. 

“Già. Inquietante, eh?”

“Se solo ci credessimo, certo.”

“Certo.”

 

Rimangono in silenzio per un po’. Victoire tende le orecchie ad ascoltare i rumori della casa che, per quanto piccola, è vecchiotta, e ogni asse vibra seppur senza stimoli. Il vento entra dagli spifferi e soffia dal retro. Le scale che conducono alla piccola soffitta (che hanno intenzione di adibire a studio per entrambi) scricchiola sinistra.

“Il Natale non dovrebbe essere periodo di spettri. C’è già Halloween per questo,” commenta lei portandosi la coperta fin sotto il mento.

“Vuoi che ti canti una ninna nanna così prendi sonno? Ti vedo turbata, amore.”

Victoire gli pizzica il fianco e Teddy scoppia a ridere. 

 

“Ho un’idea: andiamo a Grimmauld Place, il giorno di Natale. Sono curiosa di vedere questo famigerato Pollux o come diavolo si chiama.”

“Ci sto,” risponde Teddy. “Sarà avventuroso. Devo chiedere le chiavi a zio Harry.”

“Sono sicura che non opporrà resistenza. Odia quella vecchia casa.”

“Come dargli torto.”

 

Un altro silenzio scende tra loro, e Victoire è veloce a colmarlo.

“Teddy?”

“Sì, amore?”

“Dicevi sul serio?”

“Riguardo a cosa?”

“A quella ninna nanna.” 

 



Edit: mia sorella mi ha fatto giustamente notare una svista contenuta nel capitolo precedente: il mio Teddy era in Tassorosso, non in Grifondoro, ho provveduto a correggere. 

   
 
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