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Autore: Farkas    07/12/2023    2 recensioni
Per salvare la vita di sua zia Peter non ha altra scelta che fare un patto col diavolo. Non deve vendere l'anima, ma il suo matrimonio con MJ che verrà cancellato dalla storia, in modo che Mefisto possa cibarsi dell'infelicità che i due proveranno per l'amore perduto. Peter accetta e ottiene anche che tutto il mondo esclusa MJ scordi la sua identità, mentre lui e la rossa dimenticheranno di aver stipulato il patto. Ma Mefisto, vuole di più. E per ottenerlo fa leva su quello che è forse il sentimento più potente in grado di provare qualunque creatura senziente: l'amore.
Il demone dunque fa un'offerta ulteriore a Mary Jane: se entro un anno riuscirà a riconquistare Peter lui renderà loro il matrimonio, in caso contrario prenderà l'anima della rossa. Ma un uomo d'affari prudente sa che conviene diversificare gli investimenti e quindi Mefisto fa la stessa proposta anche a Felicia, permettendole di ricordare la vera identità di Peter ed eliminando tutti gli impedimenti a una sua storia con lui, garantendole una chance di successo.
Spinte dall'amore entrambe accettano. Chi vincerà questa diabolica scommessa?
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Curt Connors, Felicia Hardy, J. Jonah Jameson, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Un nuovo giorno

 

Capitolo 20: Assalto alla roccaforte

 
Peter entrò al F.E.A.S.T. di corsa e rimase a bocca aperta nel trovarsi di fronte ai disgraziati che aveva salvato poche ore prima. Nel vedere quella gente, Felicia non riuscì a trattenere un’esclamazione di sorpresa.
-Peter grazie al cielo sei arrivato! Se mai c’è stato qualcosa che dovevi fotografare è questo! – fece zia May indicando i mostruosi ospiti del rifugio.
-Si è diffusa la voce che qui avvengono miracoli, alcuni erano dei senzatetto che a volte venivano qui e…- aggiunse poi la donna.
-… E questi poveretti pensano che torneranno normali se passano la notte, qui… chiunque li abbia ridotti così è una carogna, ma io non posso farci nulla- borbottava Li.
-Uno di quelli che ci facevano le punture… ha detto che quelli più promettenti… dovevano portarli alla Oscorp… dovete sal… varli…- balbettò un uomo che aveva la criniera simile a quella di un leone.
Quel nome colpì Peter con la forza di un pugno.
“Forse ci siamo. Forse ci siamo!” pensò prima di mettersi a scattare foto e di avvisare Ben per telefono. Dopo che il collega ebbe dichiarato che sarebbe venuto subito, Peter inviò uno SMS a un contatto etichettato come “Logan” per poi rivolgersi a Felicia.
-So che mi hai appena salvato, ma devi farmi un favore-.
-Sarebbe? -.
-Questa gente è stata lavata e medicata, e ha avuto vestiti puliti. Quelli sporchi devono essere da qualche parte, pieni di tracce. Rubali, portali a Logan e digli di farli analizzare da Hank. Potrebbe essere l’occasione di far scoppiare Osborn. Ci andrei io, ma devo chiamare i colleghi del Bugle-.
 
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-Vittime di strani esperimenti ridotte in stato mostruoso… finalmente una prima pagina degna di questo nome- fece soddisfatto Ben Urich.-Di Osborn non potevamo parlare, o Bennett non l’avrebbe pubblicato, ma è comunque qualcosa-.
-Merito di Peter. Fortuna che sua zia lavora al ricovero di Li. Dov’è andato a proposito? – chiese Robbie.
-Mi ha lasciato la macchina fotografica ed è corso via. Ha detto che aveva un impegno urgente-.
 
 
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Mitchell Harrison stava attraversando il peggior periodo della sua vita. Di questo era certo. Solo quattro mesi prima era stato un uomo felice: aveva una moglie, due figlie e un figlio ed era stato finalmente promosso a capitano. Mitchell era un poliziotto e aveva conosciuto sua moglie che invece faceva l’assistente sociale, proprio tramite il lavoro ed era stato un colpo di fulmine reciproco. Poi erano arrivati i figli e la loro gioia era stata completa… fino a quando la loro seconda figlia Tamora, a cui per tutta la vita, avevano inculcato i loro principi era scappata con un mafioso.
Aveva previsto che sua figlia potesse trovare un ragazzo al college, ma certo non che avrebbe perso la testa per uno che gestiva lo spaccio nel campus.
A voler essere onesti quando Tamora aveva scoperto cosa facesse il fidanzato, qualche scrupolo l’aveva avuto, ma l’amore l’aveva accecata… così come i vestiti d’alta sartoria, lo champagne e le gite romantiche con cui il delinquente l’aveva sommersa. Dopo un paio di mesi di questo trattamento e la bellezza del suo spasimante, alla ragazza non era più importato un fico secco della fonte dei soldi che spendeva per lei.
E quando la sorella di una che era schiattata di overdose dopo aver comprato la roba da Adam, l’aveva aggredito durante una festa, Tam aveva ufficializzato la sua conversione alla criminalità pugnalandola alla schiena e uccidendola. Sua figlia attualmente era latitante dopo aver commesso un omicidio per proteggere uno spacciatore mafioso di fronte ad almeno ottanta testimoni.
Era stato trasferito da San Francisco a New York e sua moglie non aveva nemmeno potuto seguirlo non essendo stata trasferita a sua volta. Sua figlia per la vergogna aveva cambiato università, suo figlio aveva dovuto fare lo stesso con il liceo… come era potuto crollare tutto da un momento all’altro? Dove avevano sbagliato lui e sua moglie?
Mitchell non era tipo da sbronzarsi, ma che altro poteva fare solo, lontano da casa e con quel macigno sulla coscienza? Con un sospiro afferrò una bottiglia di Vodka e se ne versò un generoso bicchiere.
La ragazza bionda che lo spiava con un binocolo dall’appartamento di fronte sorrise. La preda sarebbe diventata ancora più vulnerabile entro breve tempo.
 
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Peter si era precipitato al Sancta Santorum più veloce che poteva. Un po’ troppo in effetti, dato che Logan e Felicia erano arrivati solo un’ora dopo.
Dopo i saluti di rito, il mutante prese la parola.
-Hank ha fatto gli esami su quei campioni che ci hai mandato. Evitando quei paroloni scientifici che vi piacciono tanto ha detto che qualcuno ha inserito del DNA mutante quella gente, in modo da ottenere ibridi umani-mutanti dotati di superpoteri-.
-Il DNA usato era quello dei Morlock?-.
-Probabile. Quelli vivono in pessime condizioni e si riproducono tra di loro da generazioni… non forniscono certo geni di prima qualità-.
Peter non ricordava più l’ultima volta che era stato così soddisfatto. 
-Bene- fece in tono eccitato. – La dinamica dei fatti è chiara: Osborn ha creato dei simil-Lizard e li ha mandati a rapire i Morlock, in modo da prelevare da loro dei campioni per creare altri super-esseri da inserire nelle sue file e ha cominciato i suoi esperimenti sui senzatetto. Quelli che parevano più promettenti, sono stati portati alla Oscorp per eseguire ulteriori test. Se ci muoviamo in fretta, possiamo liberarli e portare a galla questa storia per far saltare Osborn dal posto di direttore dell’H.A.M.M.E.R. al carcere-.
Logan fece una smorfia: -Forse. Ma di rado le cose sono così semplici. In ogni modo ci dobbiamo provare-.
-Quindi qual è il piano? - domandò l’albina.
-Gatta, qui si parla di introdurci nella base di Osborn. Commetteremo un crimine federale. So che non t’importa- aggiunse il ragno vedendo la sua ex aprire la bocca per rispondere. - Ma qui rischi grosso e se ti vedono sarai in pericolo anche dopo. Pensaci bene-.
-Ci ho pensato mentre ero alla X-Villa. Mi sono fatta dare un costume e ne abbiamo cambiato il colore. Nessuno mi riconoscerà-.
Spider-Man non sollevò altre obiezioni. Luke e gli altri avrebbero voluto essere della partita, ma in una situazione del genere era meglio essere in pochi.
 
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Spider-Man e la Gatta Nera arrivarono davanti all’edificio della Oscorp.
-Allora il piano è semplice: entriamo, cerchiamo le prove e usciamo. Non combattiamo a meno che sia assolutamente necessario-.
-Entrare e uscire da posti sorvegliati, senza farmi notare è la mia specialità. Semmai sei tu quello che potrebbe combinare guai, qui-.
-Me la cavo anch’io con la furtività-.
Gli altri Vendicatori segreti avrebbero fornito supporto in caso di necessità, ma Peter sapeva che se fossero arrivati ad aver bisogno di quello quasi sicuramente avrebbe voluto dire che la missione era fallita. Le parole di commiato di Logan gli rimbalzarono in mente: “So cosa vuol dire essere a un passo dalla meta in casi come questo, ma cerca di non strafare. Arriverà un’altra occasione se questa sfuma, ma se crepi non avrai un’altra vita”.
Il discorso era stato ragionevole, ma Peter sperava davvero che fosse quella la grande occasione. Odiava mettere Felicia in pericolo, ma chi meglio di lei per rubare?
 
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-È davvero bello rivederti a casa- commentò Carlie vedendo tornare la sorella ventiquattr’ore prima del previsto
-Ormai sto meglio e con l’emergenza meteo hanno tolto di torno tutti quelli che non era proprio indispensabile tenere- rispose Lily. -Ce la facciamo una cioccolata calda? -.
 
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-Di certo buona parte dei Thunderbolts è in giro in città a darti la caccia. La Oscorp sarà sguarnita. Abbiamo fatto bene ad agire subito- commentò la gatta, mentre lei e il ragno si infiltravano nel palazzo, tramite un condotto per l’aria.
-Sei tu l’esperta. Che si fa? -.
L’albina tacque per un’istante, poi disse: - Dobbiamo dividerci e perlustrare il palazzo. In un altro caso lo avrei studiato per un po’, ma non ne abbiamo avuto il tempo. Posso provare a cercare qualcosa di compromettente oltre ai poveracci usati come cavie-.
L’altro annuì.
Con un po’ di fortuna! Con un po’ di fortuna! Ma se la fortuna di lui in genere non voleva saperne.
-Un suggerimento: cerca anche nei posti meno ovvi. Una volta nella cassaforte di una miliardaria ho trovato le sue pagelle scolastiche e i giocattoli di quando era bambina- rivelò Felicia con una punta di stizza nella voce.
L’altro annuì e dopo uno sguardo si divisero.
 
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Felicia non stava aiutando Peter solo perché era lui, ma perché credeva in quello che stavano facendo. Non credeva certo di essere in lizza per la santità, ma un conto era rubare e un altro ammazzare o lasciare che si ammazzasse.
Quella povera gente avrebbe fatto pena a chiunque, e con uno squilibrato del genere al potere che autorizzava cose simili… a Felicia i catastrofismi non piacevano, ma non si sarebbe sentita di escludere che l’America di Osborn potesse diventare come la Germania e l’Italia degli anni ’30. Non sapeva molto di Goblin*, ma da quello che le aveva raccontato il suo ex dubitava si sarebbe accontentato del posto di direttore dell’H.A.M.M.E.R.
Meglio cercare ai piani alti. Era più probabile trovare qualcosa di utile. Il contenuto dei documenti di una persona, può valere molto di più di quello della sua borsa. Certo, non si illudeva di trovare, chissà quale prova schiacciante, ma in fondo Al Capone era stato arrestato per evasione fiscale*. Perché una cosa del genere non sarebbe dovuta accadere anche a Osborn?
Una guardia notturna stava facendo il suo giro. Era un uomo, ma a occhio la sua uniforme poteva andarle abbastanza bene. Silenziosa come una gatta, l’albina lo raggiunse e lo colpì alle spalle, stringendogli la gola, fino a fargli perdere i sensi. Poco dopo lo lasciò legato in uno stanzino delle scope. Indossando i suoi vestiti e quelli della sua vittima, poteva imitare la corporatura di un uomo in modo abbastanza convincente. Raccolse rapidamente i capelli per coprirli sotto il cappello e si allontanò.
 
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Di certo Osborn non teneva le cavie umane dove qualcuno potesse vederle per caso. Doveva esserci un sotterraneo anche lì dentro.
La povera Gwen doveva essersi rivoltata nella tomba, quando Osborn si era dichiarato l’ultimo eroe americano. Doveva fermarlo per lei e per tutte le altre vittime di quel mostro, certo, ma soprattutto per i vivi. Già Goblin era pericoloso quando era “solo” un miliardario, figurarsi ora che era uno degli uomini più potenti degli Stati Uniti e quindi del mondo intero.
Peter non riuscì a non chiedersi quanto fosse responsabile di quella situazione. Se non avesse dato retta a Tony, se avesse fatto di più quando aveva combattuto Osborn negli anni, se avesse agito meglio durante l’invasione degli Skrull…
Già, ma con i “se” non si fa la storia. Doveva concentrarsi sull’opportunità presente. Con un po’ di fortuna, avrebbe potuto mettere fine al regno oscuro di Osborn quella notte.
Con un po’ di fortuna! Con un po’ di fortuna! Si era scordato che in genere la fortuna di lui non voleva saperne?
Il senso di ragno taceva. Per il momento non c’era pericolo immediato.
 
 
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Osborn era intento a dare gli ultimi ritocchi alla sua tuta da Goblin. Le nuove ventose applicare alle mani e i rampini sugli stivali gli avrebbero permesso di combattere l’Arrampicamuri sul suo stesso terreno.
Con una smorfia si rese conto che era stato chiamato per la terza volta dal capo del laboratorio. Doveva esserci qualche guaio con uno dei mutati.
-Spero sia importante! - abbaiò rispondendo alla chiamata.
-Be’ ecco signore… ha presente quello a cui erano cresciute le branchie? Dallo stomaco gli è spuntata una testa di squalo viva, che pare abbia un cervello autonomo… temo che abbiamo perso un altro soggetto promettente. Vuole che mozziamo la testa? -.
-No, per ora no. Scenderò a controllare di persona tra poco. Tenetemi informato su ulteriori sviluppi-.
Era assurdo che tanta gente lui compreso avesse ottenuto i superpoteri per caso, mentre in laboratorio non si riusciva a trovare un modo sicuro per produrli in massa. Avrebbe potuto cercare di trovare materiale genetico migliore, ma forse era ancora prematuro cercare di far sparire veri eroi, anche quelli minori… avrebbe dovuto arrestarli e tenere segreta la cattura, ma non era molto fattibile…
 
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-Dov’è il vecchio ospite?! Voglio che me lo trovi! - urlò MacGargan. –Vicino dici? Allora continuo per questa strada-.
Venom proseguì in direzione del F.E.A.S.T. … ignaro che non si stava avvicinando a Spider-Man, ma ad Eddie Brock, che stava andando a procurarsi la cena.
 
 
 
 
 
 
  • Stranamente la Gatta Nera non ha mai avuto a che fare con Green Goblin per quanto ne so. Nel periodo in cui frequentava Spider-Man lui era ancora morto e anche dopo Osborn non se l’è mai presa con lei.
 
  • Buffo, ma vero. Nel 1931, il temibile gangster fu arrestato e condannato per evasione fiscale, mettendo fine al suo regno criminale. 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Avrei voluto aggiornare prima, ma la mia ispirazione latitava e oltretutto è un periodo che mi lascia poco tempo per la scrittura. Spero che il risultato non sia troppo scarso.  
Capitolo tranquillo, ma nessuno si illude che Peter e Felicia avranno vita facile alla Oscorp no?
A presto e gabba gabba hey!
  
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