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Autore: crazy lion    11/12/2023    2 recensioni
Purtroppo, qui da me non c'è ancora la neve. La cosa mi rende abbastanza triste, sia perché non ci posso giocare da sola o con mia mamma, sia perché la mia gattina Alba, che ho adottato l'anno scorso, non l'ha ancora vista. Nella seguente poesia, quindi, chiedo alla neve di scendere, per questi e altri motivi importanti.
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SCENDI, NEVE, SCENDI
 
Scendi, neve, scendi.
Vien pian piano giù dal ciel,
con le nuvole basse e gonfie,
piene, stracolme di te,
del tuo candore,
della tua infinita bellezza,
anche se io, essendo non vedente,
potrò sempre e solo toccarti.
 
Ma non importa, sarò felice anche così,
se il Signore deciderà di mandarti in pianura, qui.
Vorrei tanto che arrivassi,
non solo perché, quando scendi,
corro fuori a giocare,
a tirare palle di neve in giro,
a toglierti dalle piante
e a divertirmi come facevo da bambina,
 
ma anche per un altro motivo
che considero molto più importante.
 
Sono passati tre anni e quasi tre mesi,
però sembra che sia accaduto ieri.
La mia gatta, Stella, di soli cinque anni,
ho perduto per sempre.
 
Lei adorava vederti scendere, neve.
Amava correre e saltare in mezzo a te,
e anche assaggiarti, benché
poi se ne pentisse e ti sputasse.
 
Di Stella mi restano i ricordi,
importantissimi, però mi manca.
 
Ho il suo gemello, Furia,
e due gatti adottati dalla strada
che io e la mia famiglia abbiamo salvato:
prima Red, di tre anni e mezzo ora,
e poi Alba, che ha compiuto sedici mesi da poco.
 
Vedi, neve, il fatto è che
i due maschietti ti hanno vista, annusata, toccata,
 
hanno giocato in mezzo a te,
come faceva la loro sorella Stella.
 
Ma l’anno scorso non è nevicato qui da me,
quindi Alba, che era arrivata da poco, non ti ha vista.
 
Io mi rendo conto che provochi disagi al traffico,
che non tutti siano felici che tu venga giù,
ma penso che gli adulti,
o per meglio dire più persone adulte,
dovrebbero cercare di tornare bambine.
 
Non sarebbe bello, neve,
se si concentrassero sui fiocchi
candidi che cadono loro sul volto,
che all’inizio sembrano caldi, ma poi
in realtà sono freddi?
 
Eppure, se stessero attenti,
si accorgerebbero che sono leggeri
come piccoli pezzi di cotone.
 
Dovrebbero correre, saltare, gridare,
fare pupazzi di neve, con la slitta scivolare,
una volta tornati a casa dal lavoro.
 
E alcuni con i loro bambini lo fanno.
Altri, se hanno figli grandi, purtroppo no.
 
Mio fratello resta indifferente a te,
mio papà dice che gli stai sulle palle,
cosa che mi infastidisce da morire
e, a volte, mi fa ribollire il sangue,
non scherzo, mentre io e mia mamma
ti vediamo in modo differente, lo sai?
 
Noi siamo contente quando arrivi.
Perché ci riempi di letizia,
poiché io e lei ti amiamo.
 
E siccome Alba non ti ha vista,
sarei contenta se Gesù ti mandasse
non tanto per me, questa volta ma per lei.
Affinché possa fare questa nuova, splendida esperienza,
guardarti, giocare come desidera,
imitare i suoi fratelli
per imparare sempre cose diverse,
come farebbe in un caso del genere.
 
Perciò scendi, neve, sendi!
Fallo, per favore, anche se il meteo
dice che non sei prevista.
Vieni giù, se non a dicembre, a gennaio,
o a febbraio, o anche a marzo,
prima della fine dell’inverno.
Hai tutto il tempo.
Ma scendi, neve, ti prego!
   
 
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