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Autore: crazy lion    11/12/2023    0 recensioni
Taylor Swift è una scrittrice affermata ormai da qualche anno e riesce,
perciò, a vivere di quello di cui lavora. Un sogno che si è realizzato.
In un mondo, la Terra,sulla quale le creature magiche e soprannaturali
esistono, lei scrive romanzi fantasy e d'amore. Il Natale si avvicina e
sta lavorando a una storia fantasy su un cucciolo di drago abbandonato
dalla madre, un racconto che verrà incluso in un'antologia e pubblicato
dopo le feste.
La ragazza ha adottato Sadie, la cucciola di drago che è uscita dal suo computer e si è abituata a una nuova routine, nella quale non solo lavora, ma si occupa soprattutto di quella che considera una figlia.
Il 12 dicembre è una data importante per entrambe, non solo perché il giorno dopo Taylor compirà trentun anni, ma anche poiché sono insieme da due settimane esatte.
La mamma accompagna la piccola fuori dal caos di Los Angeles, in modo che entrambe vivano momenti di pace e tranquillità, lontane dal traffico e dai rumori. E il luogo in cui la porta è speciale.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo.
Genere: Fantasy, Fluff, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Taylor Swift
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Un amore senza confini'
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NELLA PACE DI UN POMERIGGIO AUTUNNALE
 
Nel cuore di Los Angeles, dove regna il caos,
sei tranquilla, nel tuo trasportino,
sul sedile del passeggero,
vicino a me, mentre guido.
 
“Do-do-da, mam-mam?” mi chiedi.
Sei una cucciola di drago
e non riesci ancora a parlare,
ma io ti capisco, o per meglio dire
cerco le tue lallazioni e i balbettii di interpretare.
Mi hai chiesto: “Dove andiamo, mamma?”
“Stiamo andando in un posto bellissimo, amore mio.”
 
Ho trovato un piccolo rifugio, lontano dalla confusione,
un bosco tranquillo, lontano dalla frenesia della città
Siamo venute qui pochi giorni fa, Sadie,
ma non so se te lo ricordi.
Non importa. E sai perché?
Perché c'è un posto che devo ancora farti vedere.
 
Così ti prendo in braccio e cominciamo a vagare tra gli alberi
spogli e ricoperti da un leggero strato di neve caduta questa notte.
“Vuoi camminare da sola, tesoro mio?
Te la senti, piccola?” ti chiedo mentre ci muoviamo a un ritmo leggero
“Mmmm! Mmmm.”
Mi sorridi e lo prendo come un sì.
 
“Ecco, piano Sadie, così” sussurro,
mentre ti metto giù con cura, con gentilezza.
“Iauuuh!” gridi e ti dai lo slancio.
Vorresti saltare, ho capito, ma io te lo impedisco.
“No, tesoro, no. So che puoi farlo,
ma qui è ancora troppo pericoloso per te.”
 
Protesti, però il tuo malumore dura poco,
perché riprendi a gorgogliare senza alcuna preoccupazione al mondo
e io sospiro di sollievo.
Non mi dà fastidio la tua curiosità.
 
È giusto che tu sia curiosa, alla tua età.
Se non lo fossi ora, allora quando?
Ma c’è una voce nella mia testa che mi dice:
“Non devi essere una mamma perfetta.
Tuttavia, prenditi cura di lei al meglio, mi raccomando.”
 
Sei solo una cucciola di drago di due settimane
ed è mio compito tenerti al sicuro e proteggerti,
finché non sarai in grado di farlo da sola.
Così camminiamo insieme, fianco a fianco.
Esploriamo questa terra che pare incantata
mentre penso: Magari lo è veramente.
Per noi due lo è senza dubbio.
Gli altri possono pensare quello che vogliono.
 
Non sai ancora volare bene,
e anche se la casa esplori
da cima a fondo, ogni giorno,
benché tu sia con me dal momento in cui sei nata,
a camminare ti stanchi in fretta.
 
Per cui non voglio farti fare tanta strada.
Ho bisogno di trovare quel posto speciale
e per me magico in velocità.
Non posso aspettare o temporeggiare.
Mi guardo intorno, perché
Devo farcela a orientarmi.
 
“Venivo qui quand’ero piccola,
con la mia mamma e il mio papà,
i tuoi nonni, lo sai?
E anche con mio fratello, tuo zio Austin.”
Ti racconto qualche aneddoto della mia infanzia,
per intrattenerti mentre proseguiamo.
 
E per fortuna non mi sbagliavo.
Da tanti anni qui non tornavo,
ma ben tutto mi ricordavo.
In breve tempo, ci imbattiamo in un sentiero.
È quasi come allora,
anche se d’estate ci ero venuta.
 
D’inverno è diverso, sembra fatato.
È un fiume fiancheggiato da pietre e che porta a un fiume
contornato dal ghiaccio,
che luccica alla luce arancione del sole al tramonto.
Sono sicura che ti piacerà enormemente.
 
Ti lascio volare fino a che raggiungi dell'acqua
per bere un sorso e toccare la sponda.
Ma è freddo e tu ti tiri indietro con uno stridio
Corri verso di me, che sono la tua mamma umana,
il il tuo rifugio sicuro e caldo.
 
“Ah lallallallallallalla. Uah, ehhh!”
Afferri i miei pantaloni con le zampette, mentre lo dici.
Sempre più in alto ti spingi,
ti sforzi, su di me ti arrampichi.
I tuoi gorgogli dolcissimi mi scaldano il cuore
e questi sono gesti che conosco fin troppo bene.
che adoro e che amo con tutta me stessa.
“Lo so cosa vuoi, principessa.”
 
Non aspetto nemmeno un attimo.
Ti prendo in braccio e ti inizio a cocolare.
Tu ti addossi a me, mentre continui con i tuoi dolci gorgogli.
 
Non c'è nessun altro qui, solo noi e gli uccelli
che cantano, ma sono pochi e lontani,
nascosti nei loro nidi, al sicuro fra i rami.
 
Il bosco dorme, senza parole,
come fa d’autunno e d’inverno, stagioni fredde
nelle quali si riposano animali e piante.
 
Guardi l'acqua, così calma e serena,
e cerchi di imitare il suono del suo flusso,
che sembra davvero incantato e fatato,
come del resto mi appare questo luogo.
“Ga-ga-ga-ga” dici con gioia
 
Ma io ti correggo dolcemente, mia piccina.
“No, Sadie. L’acqua fa così, ascoltami.
È come un: shhh, shhh, shhh” dico sorridendo.
Cerco di insegnarti, ma non riesci a pronuncialo.
Ti stai per mettere a piangere, ma ti calmo.
Ti sussurro questo suono all’orecchio.
 
“Va bene così, piccola mia.
Sei stata davvero bravissima, principessina!
Imparerai presto a parlare, con il passare dei mesi.”
 
Ma, per ora, pensiamo solo a questo momento.
L’una accoccolata all’altra,
unite da un legame così forte
che niente e nessuno potrà mai spezzare.
Nemmeno la morte in sé e per sé,
perché l’amore vince su ogni cosa,sempre.
 
Strofino la guancia contro il tuo musino bianco,
candido come tutto il resto del tuo corpo.
E tu ridacchi, la tua felicità mi contagia e anch’io lo inizio a fare.
“Uh, ti piace, ti piace che la mamma ti faccia il solletico, eh?
Tichitichitichitichiti!”
 
Te lo faccio sul muso, in mezzo alle ali,
sulla testa e sulle zampe.
Tu ti muovi e ridi come non mai,
fino a rimanere senza fiato.
 
Mi giro. “Chi è stato?
Chi è stato a farti questo scherzo?”
Tu tocchi una mia guancia con un artiglio,
che poi ritrai come fanno i gatti.
 
Ma non mi hai graffiata
e non mi hai provocato alcun dolore.
“Dah!” esclami.
“Esatto, io sono stata. Io!”
Mi accarezzi la faccia con la zampa.
Il tuo tocco è leggero e delicato come il petalo di una rosa.
Ci coccoliamo e ci facciamo il solletico ancora e ancora, a vicenda.
 
Per quanto sia bello rimanere qui,
si sta raffreddando l’aria
e il buio, che arriva presto in questa stagione,
ogni cosa inizia ad avviluppare nella sua carezza delicata,
che augura a tutti una buona serata
e una notte serena e piena di bei sogni.
 
Domani è il mio compleanno, devo essere a casa presto
per finire la mia storia, per sistemare le cose.
“Ora dobbiamo rientrare.
Ma staremo accoccolate e al caldo.
Mentre io scriverò, tu mi rimarrai in braccio, d’accordo?”
 
Protesti con un forte grido,
però poi inizi a rabbrividire e a sospirare
e ti accoccoli più vicino al mio petto
mentre torniamo indietro, soddisfatte e felici.
“Hai visto che fa freddo? Che ti dicevo?”
 
La mia camminata si trasforma in una marcia,
e mi comporto così proprio di proposito,
per farti scoppiare di nuovo a ridere.
“Pam, pam, pam, pam” dico a ogni passo cadenzato.
“Ah, ah, ah, ah.” Tu parli, decisa,
mentre sul petto mi batti una zampa.
 
“Ci coccoleremo tanto, stasera!
Tantissimo. Con caldi e dolci abbracci, te lo prometto.”
“Mmmm, uaaah, uaaah.”
Mi sorridi. “Anche tu non vedi l’ora?
È ciò che mi vuoi dire?”
Ricambio il gesto e ti accarezzo.
“Sì, Sadie, la mamma lo sa.
La mamma lo sa.”
 
In questo bosco vicino alla città caotica
diverso tempo insieme abbiamo trascorso.
È stato bellissimo, e ne sei consapevole anche tu.
Un’altra esperienza abbiamo fatto,
che il nostro legame ha rafforzato.
Il mio cuore, pieno d’amore,
batte forte solo per te.
E sento il tuo fare lo stesso.
“Ti amo, Sadie. E tu mi vuoi bene.”
 
Ti addormenti quando arrivo alla macchina.
Ti metto nel trasportino,
sopra la tua copertina rosa,
ma tu non ti svegli,
non fai un movimento, non ti lamenti.
 
Grazie amore mio, grazie Sadie,
perché riempi la mia vita di gioia, in ogni modo
Sarai la mia piccolina, per sempre.
Entrambe siamo mortali,
ma rimarremo unite anche quando andremo in Paradiso.
Per ora non ci pensiamo, ma voglio dirtelo.
 
“Hai sentito, Sadie?” sussurro.
Ti accarezzo attraverso il trasportino
e tu sorridi nel sonno.
“Saremo io e te insieme, ogni giorno,
unite per sempre da un filo invisibile.
 
Uno che parte dal tuo cuore e arriva al mio.
E quando avremo bisogno l’una dell’altra,
basterà tirarlo. E arriveremo.
Te lo giuro, piccina mia.
Sarà così per tutta l’eternità.”
   
 
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