LA VIA DEL TERMINE
Corrono le parole, danzano su un pensiero sottile, infrangono barriere inesistenti, ostacoli alti e robusti.Giungono al cuore che le rielabora, le coccola, ci parla. Le modella con la delicatezza tipica della fragilità. Come se fossero pronte a frantumarsi. Ma la mente le pretende indietro, le ripulisce dal vero donato dal sangue, le bagna con paranoie e dubbi.
Soddisfatta sta per lasciar loro la mano, ma le vene le rapiscono, donandole al cuore. Non vi è tempo per cambiarle , si limita a soffiarvi nel mezzo, creando gli spazi, eliminando parte della frettolosità, vizio ridondante della ragione.
Le labbra le accolgono con il loro tepore. Le parole hanno paura, temono che la precisione le possa privare di quel piacere. Si spingono fra loro, urtando contro la bocca socchiusa.
Folata gelida, assaporano la libertà dell’aria, si abbandonano leggere al vento, mischiandosi con esso e facendo risuonare la loro voce nel vuoto del cielo.