Buona sera, Provo in questa notte insonne a buttare giù il mio primo racconto. Un esperimento senza pretese, anche perche non sono né anche munita di computer e mi tocca scrivere sullo smartphone. Buona lettura IL PREAMBOLO Questa è una serata molto bella, il cielo è nitido grazie ad una luce lunare incantevole, si riesce perfettamente a vedere la cintura di Orione che sfavilla nel firmamento notturno. Quasi mi sento in pace, quasi rimarrei tutta la notte a guardare il cielo , a sperare che una stella cadente mi lasci esprimere un desiderio, come quando ero bambina. Il desiderio l' ho già ed è evitare di attraversare la strada ed entrare nel ristorante. Non sono pronta a vivere come loro, con sorrisi, con finta curiosità o benevolenza nei miei riguardi tanto già so che mi diranno: " Annina cara, ma quando cresci? Visto ti è andata male pure sta volta! Ma io te l' avevo detto! Tu non vuoi imparare proprio a stare a sto mondo! Poi piantala con le tue idee strane da strega medievale!" Mi correggo, questo è il pensiero che avranno tutti, ma che nessuno mi dirà, al meno non subito, forse dopo qualche bicchiere di vino. Mi stropiccio gli occhi con le mani cercando di trovare il coraggio di fare una scelta, loro sono tutti dentro... probabilmente già sono a tavola e forse ne anche pensano me, se non fosse che il tavolo è per 10 e quindi ci sarà una sedia vuota la mia e forse, guardando quella sedia qualcuno...Oh basta cervello nevrotico! Penseranno, faranno, diranno! Io ora me ne vado! Quasi questa frase sta per uscire dalla mia mente e cadermi sulle labbra, ho così paura di poter urlarla quella maledetta frase che fico la faccia nella sciarpa. Mi concedo un momento dentro il morbido tessuto,che mi cinge il collo. Odora di tabacco e ammorbidente, quasi una combinazione inebriante e rilassante che aspiro dolcemente, insieme all' aria gelida della sera. Sono in una sorta di momento primordiale, quasi mi sono dimenticata il mondo, sono solo io e la mia dolce sciarpa, che sa di pulito misto nicotina e peli di gatto...io...sciarpa...gatto..io.. sciarpa... sigaretta..io...Telefono!?... Squilla, il maledetto, dalla tasca del mio cappotto! Lo prendo e sullo schermo spunta la faccia del mio migliore amico, se sono qui in realtà sarebbe per lui, solo per lui. "Pronto Marci" "Guarda che ti vedo! Smettila di nasconderti nel vicolo!" Mi chiude l' ha chiamata, alzo gli occhi e l'ho vedo attraversare la strada. È così luminoso, con le sue unghie laccate di rosa, quella giacca di un verde brillante, ci avrà messo ore a truccarsi, scegliere i vestiti...Lui così donna più di me ed io così bestia più di lui, siamo quasi lo stereotipo vivente della parola complementare. "Hai una paralisi o pensavi di voler mangiare fuori a dicembre?" " No...e che ho dei dubbi..." "Anna, non iniziare! Quale dubbi e dubbi! È una cena speciale per me e vedrai che lo sarà anche per te!" " Mah...io non credo, sono in un periodo di transiti planetari non molto propizi... Oserei dire parecchio sfigati" " Ma certo! come potevo non pensare a quel dispettoso di Saturno che ti rovina le cene! Mannaggia ora poi che è in ariete!" "Sarebbe retrogrado in acquario...e comunque la tua ironia mi svilisce!" " Senti piccola anima persa non ho intenzione di disquisire tutta la sera! Quindi o ti muovi o ti muovi, capito?" Nel dirmi quest' ultima frase mi prende sotto il braccio. Ormai non posso più scappare, dannato mondo. Ci avviamo verso l' entrata lui sicuro di sé ed io presa dall' ansia. Quanto è bello essere complementari,no?