Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: gattoridens    17/09/2009    9 recensioni
-Ma come ti è venuto in mente di riprovarci! Togliti la cucina dalla testa: c’è una cosa che non sai fare, ed è cucinare!-
Hermione vorrebbe veramente oltrepassare lo scoglio della sua incapacità culinaria, ma sembra sia una causa persa...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Molly Weasley, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I personaggi citati non mi appartengono, ma sono proprietà della Sig.ra Rowling; questa storia è stata scritta senza scopo di lucro alcuno.



Cooking time

-… aggiungere le uova montate a neve… ok, prendo lo sbattitore e… -
-No!!! Ferma quel dannato arnese, Hermione!-
-Oh, per la barba di Merlino! Mi dispiace! Ho di nuovo reso la vostra cucina un campo di battaglia…-
-Ma come ti è venuto in mente di riprovarci! Togliti la cucina dalla testa: c’è una cosa che non sai fare, ed è cucinare!-
-Dai Ron, non essere così severo con lei… dopotutto è come fare una pozione… vedrai Hermione, ce la farai, prima o poi…- proferì la Signora Weasley, non troppo convinta, per rassicurare la sua giovane ospite, che le aveva chiesto un aiuto per imparare a passare qualcosa sui fornelli senza uccidere nessuno…
-Mamma! Come fai a difenderla ancora? Ha quasi distrutto la Tana, e l’anno scorso, quando cercavamo Horcrux in giro per la Gran Bretagna, ha cercato di avvelenarmi tutti i giorni con i suoi fantastici piatti! È un miracolo se sono arrivato a diciotto anni con ancora il fegato al suo posto!-
-Ah, sì? Bene! Sai che ti dico Ronald Weasley? Se ti facevano così schifo le cose cucinavo su un fuocherello da campeggianti e senza nulla di lontanamente vicino a cibo commestibile, così come lo conosciamo, perché non hai fatto digiuno o non le hai cucinate tu?-
I toni iniziavano a diventare acusticamente troppo forti, e l’aria si era elettrizzata di colpo, così Molly decise che era meglio sgomberare il campo e ritirarsi in un rifugio antisismico, lasciando il suo sesto figlio a vedersela con la furia della ragazza con le mani pasticciate di farina e uovo: dopotutto era ora che anche lui crescesse e imparasse ad affrontare i pericoli… la battaglia con Voldemort era stata un buon allenamento, ma ora doveva passare alle sfide dure…
-Io? Io non mi sono offerto volontario per cucinare, lo hai fatto tu!-
-Certo che lo ho fatto io: altrimenti saremmo morti di fame se avessi aspettato voi! Ammettilo che non avresti mai messo mano ad una pentola-
-E perché avrei dovuto farlo? Eri tu l’addetta alla cucina, tu sei una donna, io invece sono un uomo, e cucinare non è un lavoro da uomo!-
La terra tremò al fremito di rabbia che stava covando Hermione, la Signora Weasley, probabilmente stava ringraziando Entità Superiori per aver azzeccato l’idea di trasfigurare la cantina in un rifugio antisismico ed essercisi chiusa dentro senza smania di uscirne fino alla fine della lite.
Il moto roboante del suolo, che partiva dalla ragazza, fece capire a Ron che, con molta probabilità, si era di nuovo messo nei pasticci scatenando le ire di Hermione che, con una quantità indefinita di incantesimi non verbali diretti al pavimento, stava trattenendosi dal rivolgerli direttamente al rosso, onde evitarne la prematura dipartita.
Ronald Weasley, bloccato dal terrore  per la potenza devastante di ciò che avrebbe potuto colpirlo, non riuscì a reagire al prevedibilissimo gesto della furiosa donzella di fronte a lui che, come da copione, acciuffò la prima cosa che le capitava tra le mani, la terrina con l’impasto, e la lanciò con la maestria dei migliori battitori di Quiddich verso la fronte del suo bersaglio mobile preferito. Purtroppo per la rossa chioma, il suo possessore, invece di padroneggiare la situazione da buon portiere, come sempre accadeva, e riuscire a fermare il nuovo improvvisato bolide, non ebbe la forza di muoversi e si beccò in pieno l’oggetto volante direttamente sulla tempia: il composto appiccicoso si aggrappò indissolubilmente ai capelli, mentre il ragazzo, a causa dell’impatto, si ritrovò disteso sul freddo pavimento della cucina, con un forte dolore alla testa e l’incapacità di reagire in alcun modo.
-Oh, mio Dio! Ron, ti sei fatto male?-
La riccia, portando una mano alla bocca, conscia del danno che aveva potuto recare al malcapitato, raggiunse il ferito in un baleno e sperò in una reazione, ma questo, forse ancora troppo shockato, la fissava con aria incredula e terrorizzata.
-Ron, ti prego, rispondimi…-
Hermione sentiva le lacrime scorrerle sulle guance e lo sconforto stringerle la gola: Ron continuava a guardarla fissa in volto, col viso un po’ arrossato; gli occhi non sembravano vitrei e assenti, ma non parlava, non rispondeva, e non accennava il minimo movimento. Presa dal panico e dimentica di ogni buona norma di primo soccorso, si avventò sul corpo immobile del ragazzo e abbracciandolo lo portò a sé piangendo:
-Ron, rispondimi, per favore, Ron…-
Inginocchiata a terra con il capo dai capelli vermigli fra le mani, appoggiato alla sua spalla,  singhiozzava e riversava lacrime, poi, finalmente, il corpo del ragazzo ebbe un fremito e si mosse dolorante: senza scostarsi da Hermione, Ron appoggiò una mano sul pavimento per sostenersi, con l’altra si sfiorò la parte lesa: faceva proprio male!
Prese con lentezza una mano di lei e le diede un piccolo bacio:
-Shh, calmati, sto bene, dovevo solo riprendermi un attimo dal colpo… dai non piangere, non sono così deboluccio..-
Tirando su col naso Hermione lasciò andare la presa e chiese:
-Sicuro? È stato un brutto colpo, forse è meglio se andiamo al St. Mungo per un accertamento…-
Ma non finì la frase perché il ragazzo a terra le posò un piccolo bacio sulla bocca.
-E meno male che sono il tuo ragazzo, se fossi stato uno che ti stava antipatico come ne sarei uscito?-
Ron chiese scherzoso mentre si abbracciava la sua pupattola extrariccia, poi a sorpresa, posandole un dolce bacetto sul capo, concluse con un sospiro arrendevole…
-Mi sa che dovrò proprio sposarti e portarti a vivere in una casetta lontana da qui, altrimenti chi la salva più la cucina della Tana?-
Hermione alzò il capo di scatto e puntò gli occhi increduli in quelli dei ragazzo:
-Stai dicendo sul serio?-
-Sì, ma solo se cucino io!-




Erano passate un paio d’ore da quando aveva lasciato i due piccioncini a farsi la guerra, doveva essere trascorso già abbastanza tempo per poter tentare l’emersione dalla cantina, quindi Molly si diresse verso la sua amata cucina convinta di trovare due ragazzi remissivi che, dopo una bella litigata, si erano pentiti e avevano deciso di riordinare tutto. Nella sua testa, quindi, la Signora Weasley immaginava di ritrovarsi di fronte la scena di una cucina splendente (ci sapeva fare Hermione con gli incantesimi di riassetto) oppure di vedere i due giovani che si stavano dando da fare per rimettere in ordine. Suo malgrado, invece, la scena era molto simile a quando aveva lasciato quel locale, tranne un paio di ciotole in terra che prima non c’erano e… strano… il grembiule da cucina di Hermione sul pavimento, poco più in là la maglietta di Ron… in terra anche quella…, continuando verso la sala ecco le scarpe di Hermione, anzi, una scarpa, l’altra era nella stanza al di là della porta, ribaltata sul terzo pannello delle scale, proprio prima del suo scamiciato…
No! Meglio non continuare e rimboccarsi le maniche: l’attendeva una cucina da ripulire! Possibilmente prima di diventare nonna!









Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno letto, recensito e aggiunto nei preferiti "Da... a... pausa pranzo", e ringrazio anche chi ha letto questa mia nuova storiella (nuova, tsè, è da novembre 2008 che giace nel tuo hard-disc...).
Una abbraccio
   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: gattoridens