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Autore: Milly_Sunshine    15/12/2023    2 recensioni
PARODIA DELLE FIABE TRADIZIONALI - Spesso si dice che le fiabe siano un male per l'indipendenza femminile, perché "insegnano alle bambine a sposare il principe azzurro". Mentre c'è chi si scandalizza per i matrimoni, tuttavia, c'è molto silenzio sull'assolutismo, su sistemi di giustizia molto sommari, sulla gente che viene uccisa molto facilmente, addirittura sul cannibalismo, per non parlare dei tanti bambini che vengono prima adottati poi seviziati dalle madri adottive. Questa è una raccolta di fiabe che stravolgono gli stereotipi da fiaba, in modo volutamente nonsense. Il rating è giallo, nonostante i bambini siano abituati a sentirsi narrare di gente decapitata a caso o divorata da creature malefiche. Forse i bambini sono più svegli di quanto pensiamo, ma è meglio non rischiare.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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STORIA DI UNA PRINCIPESSA, UN DRAGO E UN CONTADINO POVERO

C'era una volta una giovane Principessa in età da marito che, come tutte le principesse, non aveva un nome ben preciso, ma era semplicemente una Principessa(C). Anche la sua età non era ben precisa, ma eravamo nei tempi antichi, in cui non esistevano gli uffici anagrafe e i documenti di identità, ma soprattutto vigevano monarchie assolute, imperi e feudalesimo, pertanto non esistevano cittadini votanti e a nessuno importava con esattezza chi avesse e chi non avesse raggiunto la maggiore età.
Nonostante la giovane Principessa(C) fosse in età da marito, sentiva di non essere destinata solo a una vita matrimoniale da big money, ma voleva anche spassarsela come tutte le ragazze aristocratiche normali che potevano schiavizzare chiunque volessero essendo le figlie predilette di chi disponeva del diritto di decidere qualora i suddetti individui schiavizzati dovessero ancora avere la testa attaccata al collo oppure no.
La Principessa(C) era una ragazza molto viziata e amante della compagnia di forme di vita senzienti ma non parlanti. Il fatto che non pensasse troppo al marito e che amasse questo genere di compagnia avrebbero potuto farla circondare di gatti e restare zitella, ma da un lato i gatti erano troppo banali, dall'altro sposarsi ed essere la figlia del Sovrano assoluto del posto avrebbe significato potere schiavizzare anche il proprio marito ed era una prospettiva molto allettante. Prima, tuttavia, voleva un "animale" domestico più fescion rispetto ai gatti. O anche ai cani, ai conigli, ai pappagalli, ai pesci rossi, eccetera.
Dopo una lunga serie di piagnistei con il padre, lo convinse a organizzare una spedizione nella terra dei draghi sputafuoco. I più valorosi uomini del regno si diedero da fare per catturare un cucciolo di drago. Partirono in duemilaventiquattro, tornarono a casa ben in venticinque: fu un ottimo risultato e non fu nemmeno necessario perdere troppe vite umane.
Il cucciolo di drago crebbe e venne rinchiuso in una torre, tranne quando la Principessa(C) decideva di portarlo a spasso al guinzaglio. Inoltre, avendo corrotto una strega del posto minacciandola di farla decapitare, sul drago era stato fatto un incantesimo, non avrebbe potuto sputare fuoco qualora la Principessa(C) fosse stata nel raggio di cento metri da lui, né avrebbe potuto volare.
Fu proprio la vicinanza con il piccolo drago, che venne chiamato Drago(C) e divenne un grande drago, a spingerla a indire un concorso per trovare marito. Colui che fosse stato in grado di fare una passeggiata con il drago senza essere incenerito, avrebbe potuto sposarla. Nessuno si presentò, quindi tutti i giovani del regno, a poco a poco, vennero invitati gentilmente - sinonimo di "costretti per non essere privati della testa - a partecipare. In dieci giorni una quarantina di candidati riportarono ustioni di grado minore. Per punirli della loro incapacità, la Principessa(C) chiese cortesemente al padre di giustiziarli. Il padre non se lo fece ripetere due volte, dato che condannare a morte persone a random era al terzo posto nei suoi hobby preferiti, dopo gli scacchi e la briscola. Anzi, non vi era una preferenza ben precisa, negli ultimi anni trovava del tutto analogo l'intrattenimento dato dagli scacchi, dalle carte e dalle condanne a morte.
Il quarantunesimo candidato era un contadino povero che rispondeva al nome di Contadino Povero(C), che senza alcuna paura prese tra le mani in guinzaglio del Drago(C) e lo condusse a oltre cento metri di distanza dalla Principessa(C), la quale si aspettava di vederlo ustionato e poi successivamente giustiziato. Il Contadino Povero(C) tuttavia fece una carezza sulla testa del Drago(C) e gli sussurrò qualche parola.
Infine, di scatto, slacciò il guinzaglio del Drago(C), al quale saltò in sella - sella che era comparsa per esigenze di trama. Il Drago(C) spiegò le ali e portò in salvo il Contadino Povero(C), portandolo nella Terra dei Draghi, facendogli scoprire il loro strano stile di vita. Un eroe come lui fu immediatamente apprezzato perfino dalle alte cariche dello Stato dei Draghi, che gli diedero immediatamente un incarico come usciere in Parlamento. I Draghi, infatti, non vivevano nell'assolutismo, ma avevano istituzioni democratiche e libere elezioni. Ben presto il Contadino Povero(C) divenne un cittadino votante, si dedicò alla carriera politica e nel giro di qualche anno venne perfino eletto ministro. Non dimenticò mai la crudeltà della Principessa(C) e il modo squallido in cui suo padre esercitava il potere contro i popolani, i quali ebbero sempre un posto speciale nel cuore del Contadino Povero(C), che nei suoi discorsi alla Nazione dei Draghi spesso erano spesso dipinti come vittime di una situazione ormai fuori controllo.
Non poté cambiare il mondo, ma fu molto stimato nella Terra dei Draghi e la sua fama si propagò anche altrove. In tutti gli stati e i feudi limitrofi, molti sognatori speravano un giorno di potere liberarsi dei loro sovrani e feudatari e di vivere liberi come i draghi e il Contadino Povero(C).
   
 
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