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Autore: KushinaKurosaki    16/12/2023    2 recensioni
Fin da piccoli ci insegnano che le bugie sono il male e che, dunque,
non devono  mai fuoriuscire dalle nostre bocche ed il motivo per cui ciò avviene sono le catastrofiche conseguenze di una menzogna. Tuttavia un giovane detective liceale si è spinto troppo in là prendendo continuamente in giro la scienziata di casa Agasa, peccato che lei abbia scoperto la verità e si sia infuriata.
La delusione e la rabbia l'aveva spinta da lui, l'ultima
persona con cui mai avrebbe voluto restare da sola, ma preferiva stare con Amuro piuttosto che restare nella tana degli squali.
Intanto l'organizzazione ha i giorni contati a causa di due nuove figure provenienti dall'America che sembrano conoscere perfettamente Shiho.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Quasi tutti, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Amuro sospirò entrando nella sua Mazda per poi avviare una chiamata.
Sbuffò mentre il cellulare continuava a bussare, non era una chiamata facile
ma aveva il numero di Agasa ed era meglio lo informasse per primo sulla situazione.
«Pronto? » la voce del dottore arrivò chiara e cristallina alle sue orecchie.
«Dottore sono Amuro, per caso con lei c'è Subaru? »
Quell'uomo non gli piaceva ma voleva evitare che il dottore facesse una scemenza.
Era da un anno che lui e Ai convivevano e quel legame saldo avrebbe portato sicuramente il dottore ad arrivare lì il prima possibile.
«Ai-chan è in ospedale.» affermò lui mentre i due uomini chiesero cosa fosse
successo ma evitò di dar loro i dettagli. In ospedale chiese di lei e lo
fecero accomodare dinanzi alla camera 346 . Dopo circa venti minuti vide
il dottor Agasa pallido in faccia seguito dall'uomo dalla bianca carnagione e i capelli rosa.
Era incredibile come anche lui si fosse precipitato lì.
 
Sapeva bene che lei fosse molto importante per tutti e tre, rabbrividì sentendo
lo sguardo penetrante dell'uomo falco su di sé. Non che avesse torto, era colpa sua.
«Come sta la mia bambina? » Chiese notando il medico uscire dalla stanza.
« Ha avuto un trauma cranico. È entrata in coma ma non so dirvi quando
riprenderà i sensi o se lo farà, è stata fortunata dato che se l'è cavata
con una contusione. L'insegnante le ha fatto da scudo col suo corpo,
 dovreste ringraziare quella donna. » esclamò il dottore mentre Amuro guardò il dottore sconfortato. Era stato fortunato, se non fosse stato per Wakasa sarebbe sicuramente morta ma allo stesso modo la sua vita era appesa ad un filo. Era a causa sua.
Sospirò, ecco che tornava a mostrarsi la voce della sua coscienza che gli ricordava di non essere mai stato in grado di proteggere coloro che erano importanti per lui.
 
Era una verità dura, ma doveva accettarlo.
 
Lasciò che i due uomini entrassero nella stanza mentre tornò sui suoi passi recandosi
verso la camera della giovane insegnante. Da come il medico gli aveva riferito la giovane aveva quattro costole incrinate e una gamba rotta. Bussò alla porta e la aprì
leggermente trovandola stesa immobilizzata a letto con la gamba ingessata in alto.
« Amuro-san? » esclamò sorpresa mentre il ragazzo la guardò con una strana espressione.  «Volevo ringraziarti, Ai è viva solo grazie a te anche se è in coma,
mi sembrava giusto avvisarla. » quelle parole fecero sgranare gli occhi alla
donna che guardò con uno sguardo quasi terrorizzato l'uomo.

«Si…si sveglierà?» chiese mentre il suo sguardo divenne cupo. Amuro sospirò e la giovane comprese che non era possibile saperlo. Strinse i pugni sul suo grembo cercando di trattenere le lacrime. Amuro stava per uscire quando un singhiozzo mezzo soffocato uscì dalle sue labbra. L'uomo si avvicinò nuovamente alla donna e le alzò il volto… non era possibile che fosse lei. Eppure l'espressione che esternava il suo viso era uguale alla sua. « Akemi, sei veramente tu? »
 
Il cielo si incupì, la pioggia iniziò lenta a cadere sull'asfalto. I tuoni e i lampi si susseguirono veloci, in un attimo scoppiò il selvaggio temporale.
« Zeus, questo tempo così grigio sembra corrispondere al tuo umore. » esclamò il
ragazzo dai capelli castani. « Oh, LDS, sei tu. Cosa ti serve?» esclamò l'uomo dai corti
capelli neri e lo sguardo castano. « Con Pinga nell'occhio del mirino, dovrebbe essere
facile riuscire nel nostro intento.» esclamò lui guardandolo negli occhi.
«I miei cani nutrono sospetti contro di voi e il boss ci ha dato l'ordine di giustiziarvi in caso accadano eventi non previsti dal piano.»  «Grazie per l'avvertimento peccato che Atena sia fuggita a causa vostra e non l'avete ancora trovata. » esclamò lui tagliente.
«Lei non è più affar vostro, non abbiamo modo di rintracciarla ciò avvalora
la tesi che sia morta in quell'esplosione e che gli animali abbiano sventrato
il suo corpo. » esclamò il giovane uscendo dalle stanza lasciando il suo
sottoposto a ripensare alle conseguenze del fallimento dell'attentato del secolo. 
 
Amuro si rigirò fra le mani quella maledetta foto.
No, decisamente non vedeva l'ora di uccidere quell'uomo.
Pinga, l'essere più ripugnante che potesse esserci, aveva deciso di giocare sporco. Sospirò. Dove poteva trovare i fiori di ciliegio fuori stagione?
La porta del bar si aprì mostrando l'uomo dai capelli rosa e gli occhiali.
Rei lo guardò scettico, cos'è ora voleva incolparlo di qualcosa?
«Buonasera Amuro-san, è possibile avere un goccio di Pinga? »
«Non lo abbiamo. » esclamò scontroso mentre lui sospirò.
«Allora vorrei del Bourbon, un mio amico si è presentato alla porta
con questo liquore quando ne avevo bisogno, e ora berlo mi ricorda quel tempo. »
era un messaggio velato che aveva ricevuto. 
« Perché non lo Scotch? » «Oh, non sapevo che fosse un liquore,
non immaginavo aveste una fornitura simile. Perciò se non le reca disturbo,
ha dello Sherry? Altrimenti mi accontento del Bourbon, sa quando
ho scoperto che il vero liquore che porta questo nome era tutt'altro,
mi sono pentito di non averlo assaggiato prima.. »  I messaggi erano chiari ma
velati e li aveva colti dato che sapeva bene l'identità dell'uomo. 
 
Dobbiamo parlare di Pinga.
Non è il caso.
 Sono qui per darti una mano da amico.
Sono qui per darti una mano come farebbe un amico. 
Perchè non lo hai fatto con Scotch?
Non sapevo chi foste, ma è il mio rimpianto...
comunque lo sto facendo per Shiho, se preferisci vado via.




 
 
Doveva ammetterlo, era astuto come si mormorava.
« Hai conosciuto l'insegnante di Ai, lo sai che sono parenti? Forse dovresti parlarle.»
esclamò cercando di non apparire troppo schietto agli occhi di tutti. 
«Lo farò, sono curioso. » esclamò l'uomo mentre Bourbon posò
accanto a lui un cellulare con la foto inviatagli da Ai.
Dove sbocciano i fiori di ciliegio, molti cuccioli perderanno la vita.
Cuccioli? Pensò l'uomo sistemandosi meglio gli occhiali.
"Il mio Shin è ancora un cucciolo, guarda questo e il suo primo giorno di asilo. "

. «Mi hanno riferito che l'asilo Sakuaki sia noto per i fiori di ciliegio sulla divisa.
Forse l'ha persa un suo bambino.» Ad Amuro si gelò il sangue nelle
vene la bomba era all'interno di un asilo?
Molti innocenti bambini potevano perdere la vita…tutto perché
lui doveva divertirsi nel suo gioco. Era persino più infame del suo imitatore.
E non pensava che potesse seriamente riconsiderare il modus
operandi di chi mirava agli agenti di polizia.
   
 
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