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Autore: Sunnydafne    22/12/2023    2 recensioni
Kagome dopo una brutta rottura si ritrova in vacanza per due settimane in uno schalet di montagna. Incontra qui il tutto fare Inuyasha che l'aiuta a modo suo, scorbutico e diretto, ad uscire dalla tristezza e ritrovare la fiducia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo si risvegliò lentamente, con il cinguettio degli uccellini fuori dalla finestra. Immaginò che in primavera questo posto fosse davvero una cartolina.

Si stiracchiò pigramente, assaporando il tepore delle coperte sul suo corpo, la sera precedente era crollata dopo un pasto veloce e un doccia, la giornata era stata stancante ed era iniziata molto presto.

Dopo essersi alzata guardò fuori dalla finestra, aveva nevicato abbondantemente nella nottata e la stradina che portava alla baita era imbiancata e immacolata, per fortuna si era attrezzata per la macchina e comunque non aveva intenzione di uscire quel giorno. Decisa ad oziare il più possibile e limitare pensieri nocivi si dedicò a uno dei suoi passatempi preferiti, ovviamente andando in vacanza da sola, si era ben organizzata portando con sé un paio di libri, qualche rivista e soprattutto il suo manoscritto. Poco originale, ma come la maggior parte dei giornalisti aveva la passione per la scrittura ed un romanzo incompiuto nel cassetto. Quindi si mise a lavoro sul suo portatile tirando fuori tutti i suoi appunti.

Passò diverse ore a lavorare lentamente e con poca ispirazione, a metà mattinata si concesse una pausa, stava per mettere sul fuoco del latte per farsi una cioccolata calda quando notò che aveva smesso di nevicare. Pensò brevemente al fatto che il vialetto sarebbe stato coperto di neve e che sarebbe stato un bene spalarla un po' prima che nevicasse nuovamente. Spegnendo il fuoco decise che avrebbe bevuto la bevanda calda dopo aver pulito il vialetto. Aveva notato nel portico una pala, sicuramente apposita per questo lavoro.

Si imbaccuccò il meglio che potete, è si diresse verso la porta, che aprì risoluta.

Il suo stupore fu molto quando vide suddetta pala tra le mani di un certo hanyou dai capelli argento, intento a fare il lavoro che si era prefissata.

“Inuyasha?! ” una sola parola con una domanda che il mezzo demone sembrò cogliere

“pulisco il vialetto ”

“questo lo vedo, stavo per farlo.. ”

“vuoi rubarmi il lavoro, cittadina? ”

“no, certo che no, aspetta.. Vuol dire che lo fai per tutti? ”

“più o meno” alzò le spalle con nonchalance

“cosa vuol dire?”

“avvolte dei clienti non vogliono essere disturbati, sai... ” lasciò la frase incompiuta, ma era logico dove volesse arrivare

“oh, sì, ovvio” mormorò Kagome

“sei qui da molto? Potevi bussare .. Non ti avevo sentito.. ”

“Non è molto.. ”

“ma se hai quasi finito!”

“mezzo demone, ricordi! ”

Kagome capì cosa intendeva

“deve essere estremamente comodo!”

“cosa? Essere mezzo demone o averne uno che lavoro per te? ”

“suppongo entrambi, ma pensavo più al fatto di esserlo, sai, fare poca o nulla fatica per lavori pesanti.. Deve essere bello! ”

“tsz”

Calò il silenzio, per Kagome, che era abituata alle chiacchiere era una sensazione strana non trovare imbarazzanti questi silenzi. Solo guardare lui che finiva di lavorare, come se fosse una cosa quotidiana.

“oh, dato che hai quasi finito, se non hai da fare, ti va una cioccolata calda, stavo per prepararne una.. Se hai tempo per una pausa, cioè.. ” aveva iniziato la domanda sicura di sé, ma mentre la poneva si era accorta di quanto potesse sembrare disperata di compagnia, o peggio una pazza stalker.

Un sorrisetto increspò il volto di Inuyasha che si era fermato nel lavoro per vedere Kagome nel panico.

“È una buona idea, qualcosa di caldo in cui infilarsi è sempre piacevole”

Kagome non sapeva se era la sua mente ad essere diventata improvvisamente maliziosa o se InuYasha avesse effettivamente voluto creare un doppio senso. Nel dubbio fece finta di niente, si girò ed entrò in casa, lasciando la porta accostata.

 

Con una cioccolata fumante in mano il duo si trovava impacciatamente seduto sul divano l'uno all'estremità più lontana dell'altra.

Kagome, sempre pronta a fare chiacchiere decise di rompere il silenzio

“quindi, adesso devi andare a pulire gli altri vialetti? ”

“no, eri l'ultima, in realtà per stamattina ho finito. ”

“oh, bene.. Quindi.. Miroku e Sango.. sembrano carini”

“Non userei questo aggettivo per nessuno dei due”

“allora quale aggettivo useresti? ”

“Sango, è spaventosa per un essere umano.. E Miroku?! Perverso.. Impiccione.. Rompiscatole.. Scegli tu! ”

Una risata lasciò le labbra di Kagome

“ok, ok.. Ho capito il tipo.. E invece tu? Se dovessi descriverti con un aggettivo, quale sarebbe? ”

“io?? Non so.. Forte ”

“beh, penso di sì, ma intendevo qualcosa caratteriale, non fisico”

“non so.. So cosa non sono però : gentile, paziente e amante delle chiacchiere"

“ok, ho capito.. Scorbutico! ”

“hey! ”

“l'hai detto praticamente tu! ”

“sì certo! E tu? Apparte chiacchierona ovviamente ”

“oh, uno solo?? È difficile .. Empatica! ”

“pff, è una stronzata! ”

“cosa! Non lo sono secondo te?! ”

“Non posso saperlo, ma dubito fortemente che al mondo ci sia qualcuno che riesca veramente a mettersi nei panni di qualcun'altro, l'umanità è egoista! Oh, anche i demoni non scordiamoci ”

Kagome capì di essersi scontrata nuovamente con un punto dolente. Chissà cosa nasconde dentro di sé? Pensò Kagome. Si era già fatta una sua idea: ragazzo maltrattato dalla vita per la sua eredità, isolato dal mondo e emotivamente stitico.

Sorseggiò la sua cioccolata e Inuyasha fece lo stesso.

“beh, penso che un genitore non potrebbe mai essere insensibile verso i figli, quindi la tua teoria ha una falla. Mia madre darebbe la vita per me e mio fratello. Non pensi? ”

“Non saprei, i miei genitori sono morti quando ero piccolo” ahia, Kagome si rese conto che le sue conversazioni con questo ragazzo toccavano sempre argomenti delicati, ma come faceva? Si era sempre reputata una persona sensibile e attenta, come può fallire così miseramente con lui!

“mi spiace, anche mio padre è morto quando ero piccola”

Inuyasha non rispose, svuotò la sua tazza e si alzò.

“beh, grazie per la cioccolata ”

“oh, vai già via” di nuovo, Kagome avrebbe preferito continuare questa conversazione. Era estremamente curiosa nel sapere cosa celasse, cosa nascondesse nel suo animo. Pensava che fosse una persona molto interessante e piena di mille sfaccettature.

“ho delle commissioni.. Personali.. ”

“oh sì certo.. Beh, grazie ”

Così uscì.



Il giorno dopo era la vigilia di Natale, Kagome pensava di essersela cavata bene dalla rottura ad ora, ma l'incantesimo fu spezzato dalla telefonata con sua madre.

Non aveva avuto il coraggio di dirle di Koga, così aveva lasciato intendere di essere lì con lui. Conclusa la telefonata non solo aveva buttato sale su una ferita aperta, ma aveva aggiunto il senso di colpa per la bugia. Questo, unito alla solitudine del luogo, la portò ad una piena crisi di pianto. Pianse tutto il giorno e parte della notte. 

La mattina di Natale si svegliò con gli occhi gonfi e una scorta infinita di lacrime che continuavano a riversarsi dai suoi occhi.

“quanto posso essere patetica?! Sola e appena stata scaricata per Natale..” questi e altri pensieri simili riempivano la sua mente e le sue labbra.

Verso tardo pomeriggio, dopo un breve pisolino sul divano davanti al fuoco, qualcosa la colpì: la fame.

Non aveva praticamente mangiato niente in quelle ore di autocommiserazione e agonia, ma era troppo stanca emotivamente parlando e fisicamente spossata per cucinare, e si rifiutò di mangiare altri spaghetti istantanei per il cenone di Natale. Suppose e sperò che nel paesino ci fosse un ristorante o qualcosa di simile dove mangiare un pasto caldo.

Dopo una doccia e un cambio d'abito si sentiva quasi di nuovo un essere umano.

Parcheggiò la macchina in quella che capì essere la piazza cittadina, erano quasi le 18 e notò a malincuore che le vetrine erano quasi tutte buie.

Si avvicinò ad un insegna luminosa.

Il buco nero

Questo era il nome.

Non prometteva molto, ma fuori un cartellone indicava varie pietanze e bevande.

Quindi entrò.

Era una via di mezzo tra un bar e un pub, al momento era piuttosto tranquillo, solo un gruppo di ragazzi sedeva in un tavolo ridendo e scherzando, scambiandosi regali di Natale.

Il bancone era lungo e con vari sgabelli per sedersi, nessuno era dietro di esso, ma Kagome pensò che il barista fosse dietro la porta che si trovava nella vicinanza del bancone, con l'insegna cucina.

Kagome decise di sedersi al bancone, come in ogni film che aveva visto, chi andava solo in un bar prendeva posto lì, sperando che proprio come nei film non risultasse patetica e sola, cosa che comunque era.

Seduta notò il cartello che diceva che il giorno di Natale il bar chiudeva alle 19.30, quindi sarebbe restato aperto per poco più di un altra ora. Sospirò. Aveva giusto il tempo di un boccone.

Non ci volle molto che la porta della cucina si aprisse, lo stupore di Kagome fu enorme quando ne uscì una figura che conosceva, distinguibili su un milione i capelli bianchi e le orecchie da cucciolo.

“Kagome! ”

“Inuyasha.. Che ci fai qui? ”

“lavoro?! Tu, piuttosto, che ci fai qui a quest'ora? ”

“io.. Io.. ” Kagome nervosamente si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro, sperava vivamente di sembrare meglio di come si sentiva “avevo voglia di un pasto cucinato da qualcun'altro ”

“capisco, quindi cosa ti va? La cucina chiude tra mezz'ora ”

“oh, cosa posso prendere? ”

“c'è del ramen di pollo e dell'oden se vuoi qualcosa di tradizionale, sennò ci sono diversi panini ” indicò con il dito una lavagna dietro il bancone con il menù.

“oh, dell'oden sarebbe fantastico ”

“bene, lo dico al cuoco, torno subito”

Il mezzo demone aprì la porta, rimanendo sulla soglia urlò al cuoco “Shippo, prepara una ciotola di oden”

Tornò al bancone, di fronte a Kagome, la guardava, rimanendo in silenzio, con uno sguardo che Kagome non riusciva a decifrare.

“Emm.. Quindi.. Passato le feste a lavorare, eh? ”

“Tsz, ieri e oggi solo qui, ho dato il cambio ad Hacimon che è andato a far visita alla famiglia ”

“carino da parte tua farlo”

“È il mio lavoro.. Quindi cosa ti preparo da bere? ”

“Non so.. Avrei sia voglia di qualcosa di caldo, ma anche qualcosa di lievemente alcolico.. ”

“ok, c'è l'ho! ”

In silenzio si mise a lavorare su un cocktail sotto gli occhi stupiti di Kagome, esisteva qualcosa del genere?!

Pochi minuti dopo gli presentò un bicchierone di una bevanda nera con un mucchio di panna sulla cima.

“cos'è? ”

“Irish coffee, alcolico, ma non troppo, e caldo”

“wow, non l'avevo mai visto prima”

“bevilo ”

Kagome annuì e si portò il bicchiere alle labbra, assaporò il dolce della panna con l'amaro del caffè, il tutto seguito da un sottofondo di un sapore alcolico che non riconosceva. Non che fosse un'esperta. Era buono, ben bilanciato tra il dolce e l'amaro. Lo adorava. Pensò vagamente che InuYasha forse l'avesse inquadrata bene, o forse era solo un caso.

“È buonissimo! ”

“bene”

Il suono d'un campanello fece muovere Inuyasha verso la cucina.

Tornò poco dopo con una ciotola fumante che posò davanti a Kagome dove aveva precedentemente posizionato una tovaglietta e le bacchette.

Mangiò con gusto, il piatto era gustoso e caldo, un toccasana per il corpo e l'anima, mentre InuYasha fu chiamato dai ragazzi al tavolo che ordinarono l'ultimo giro di bevute prima della chiusura.

Kagome era persa nei suoi pensieri, gustandosi il pasto quando Inuyasha tornò al bancone e le parlò

“allora, ti piace l’oden? ”

“oh, sì, è delizioso.. Fai i miei complimenti allo chef! ”

“oh, ha già l'ego troppo grosso! ”

Una voce ovattata dalla porta si sentì lievemente alle orecchie di Kagome, anche se era certa che InuYasha avesse sentito benissimo il — ti ho sentito, stupido! - Che il mezzo demone ignorò completamente.

Kagome trattenne una risatina, che nascoste prontamente dietro il bicchiere, il pasto era finito ed era calda e sazia.

Inuyasha sparecchiò e si allontanò per portare i piatti in cucina. Sentì bofonchiare i due dietro alla porta, ma non riuscì a captare neanche una parola.

Pochi minuti dopo Inuyasha tornò al bancone, Kagome guardò l'ora, mancava mezz'ora alla chiusura.

Kagome si sentiva a suo agio, la mente vagava e, nel modo strano in cui vanno i pensieri, la sua mente tornò al loro primo incontro, sorrise al ricordo di sé stessa con la padella stile Rapunzel. Ricordando il film di animazione e si ricordò anche della scena della locanda, dove tutti iniziarono a cantare in stile Disney, sarebbe stato buffo vedere Inuyasha cantare in quel modo.

“quale è il tuo sogno? ” sbottò Kagome, la sua linea di pensieri l'aveva portata a quella domanda

“cosa? ” Inuyasha, ovviamente ignaro del percorso dei pensieri della ragazza, non capì una domanda del genere di punto in bianco.

Quindi Kagome spiegò

“no, niente, è stupido.. pensavo solo che quando ci siamo incontrati la prima volta mi hai paragonato a Rapunzel, e in quel film dopo si trovano in una locanda, non proprio come questa, ma sai.. Il concetto di base è simile, quindi da qui la mia domanda come in Rapunzel, quale è il tuo sogno, ma lascia stare, non devi rispondere. ”

Lui annuì e alzò le spalle

“Non penso di averne comunque uno, mi basta quel che ho, una vita semplice ”

“davvero non c'è niente che vorresti?”

“no, e tu, principessa? ”

“oh beh.. Ci sono molte cose, cose stupide tipo un aumento o una casa più grande, ma il mio vero sogno è.. ” chiuse la bocca di scatto, gli occhi di Kagome si intristirono, Inuyasha notò subito il cambiamento e le chiese cosa le fosse successo, ma Kagome non aveva il coraggio di finire la frase. Il suo sogno era una famiglia felice, come la sua di origine, ma anche con un padre presente per i figli. Sì, questo era il suo sogno, avere la famiglia completa e unita. Ma era stata appena scaricata e il suo sogno frantumato.

“Kagome? Hey mi rispondi?! ” il silenzio della ragazza durò qualche minuto. Cercò di ricomporsi e sembrare meno patetica di quello che era in realtà.

“oh, scusa, niente di che, il mio sogno è avere una famiglia un giorno, niente di ché.. ” cercò di sviare l'attenzione da sé quindi continuò con la prima cosa che le venne in mente “beh, tra un po' devi chiudere” sorseggiò la bevuta “programmi per dopo? ” si pentì subito della domanda, sembrava forse una proposta di qualche tipo? Era così disperata? Non era sua intenzione!! Voleva solo cambiare discorso!! Come poteva essere così imbranata con Inuyasha?!??!!

“in effetti sì, Miroku e Sango mi hanno costretto ad accettare il loro invito a cena! Stupidi testardi! ”

Un sorriso sincero abbellì le labbra di Kagome

“oh, è molto dolce da parte loro, ti reputano parte della famiglia ”

“Tsz, raccattano solo i solitari, anche Shippo sarà lì, anche lui è orfano e non ha una famiglia con cui passare il Natale ”

“mi spiace per lui.. Ma penso che una famiglia in realtà c'è l'abbia, no?! È anche tu! Cos'è in fondo la famiglia se non persone che ti dedicano il loro tempo e non ti lasciano solo??!! ”

“tsz” le gote di Inuyasha si colorirono, ma non negò né ribatte in nessun modo. Kagome la prese come una piccola vittoria.

“beh, che ne dici di unirti a noi, sono sicuro ne sarebbero felici, più spirito natalizio o una cosa del genere.. ”

“Non potrei mai imbucarmi a casa loro senza invito.. ”

Inuyasha alzò gli occhi al cielo e prese il telefono.

“hey Sango, metti un piatto in più, va bene se porto Kagome? sai la ragazza del 4”

Kagome non sentì la risposta, un po' perché non aveva le capacità uditive, un po' perché era troppo mortificata e imbarazzata.

Inuyasha finì di parlare e Kagome non badò alle sue chiacchiere, ma si accorse della sua mano che le passava il dispositivo e il suo sguardo di vittoria sul volto.

“ora hai un invito ufficiale” mormorò mentre le passava il telefono

“ciao ” la voce di Kagome era piccola e incerta

“Kagome, cara, ” le disse Sango “sarebbe davvero bello se venissi anche tu stasera! Sono sotto numero, ci sono solo uomini a questa cena e non ho decisamente voglia di una serata di gara al testosterone, dai dimmi che vieni, fallo per me! ” Beh, messa così pensò Kagome

“o.. Ok, certo, grazie, a dopo”

Riattaccò e consegnò l'apparecchio al proprietario.

“grazie ” mormorò Kagome

“Tsz, figurati, almeno Sango potrà fare chiacchiere da donna, invece di lamentarsi di noi tutto il tempo! ”

Kagome sorrise, erano davvero tutti molto carini con lei.

“oh, cielo! ”

“cosa? ”

“È tardi!”

Inuyasha guardò l'ora, mancava 10 minuti alla chiusura

“cosa?! È presto, la carrozza torna zucca a mezzanotte principessa, hai tempo ”

Kagome si fermò nei suoi momenti in preda al panico quando sentì InuYasha!

“davvero?! Ti hanno fatto vedere anche cenerentola le figlie di Sango e Miroku ”

“Tsz, non ne parlare.. Hanno una scorta infinita di dvd di ogni genere! ”

“carino”. E sì, l'immagine di Inuyasha che guardava cartoni con due bambine era fin troppo adorabile “comunque, no, non è quello il problema.. Non ho dei regali!! Almeno per le bambine!!! Dimmi che c'è un posto dove posso prendere qualcosa?! ” chiese speranzosa.

“beh, c'è il minimarket aperto, qualcosa c'è, ma non c'è n'è bisogno, davvero, fidati di me in questo, non si aspettano niente”

“ma voglio, sono così carini con me, dai, dimmi quanto di devo che faccio una corsa lì ”

“lascia fare, offre la casa”

“ma, no, insisto”

“sei petulante principessa, vai, sennò il minimarket chiude ”

“ok, solo perché è un'emergenza, grazie, ti sono debitrice. ”

Uscì di corsa e voltò verso il minimarket poche porte più in giù nella piazza.



La cena andò bene, e anche i suoi regali furono accolti con stupore e apprezzamento.

Aveva preso due libri di fiabe Disney per quelle bimbe che scoprì essere gemelle, pensò che anche senza sapere l'età e quindi se fossero capaci di leggere loro stesse sarebbero andati bene, qualcuno li avrebbe letti per loro. Per i genitori prese una cesta con frutta e dolciumi vari, neutro e sempre ben accettato da tutti. Prese anche un pensierino per Shippo, non lo aveva neanche visto, ma aveva cucinato un oden buonissimo e si meritava qualcosa, quindi gli prese una tazza natalizia. Perse un po' più di tempo per scegliere il regalo per Inuyasha, per quanto scorbutico era stato sempre gentile con lei e aveva deciso di portarla alla festa di Natale per non lasciarla sola, lo sapevano entrambi, anche se non era stato detto. Quindi scelse per lui una collana con perline nere, distanziate ogni cinque da perle dalla forma di zanna. Sembrava come lui, armoniosa, ma con qualche angolo duro.

Uscita dal minimarket trovò InuYasha che l'aspettava davanti alla sua macchina. L'aveva aspettata, anche se camuffò il suo gesto gentile con un semplice ti saresti persa per strada.

Mangiarono e scherzarono, l'atmosfera era pacifica e calda, sembrava che si conoscessero da sempre ed era stato davvero rinfrescante per Kagome.

Le bambine furono messe a letto dopo aver scartato i regali e mangiato il dolce, erano contente e molto soddisfatte dei loro doni portati da Babbo Natale.

Kagome non si stupì più di tanto del loro attaccamento allo zio Inu, erano state arrampicate su di lui per la maggior parte del tempo e anche se lui sbuffava e si lamentava non aveva mai detto o fatto veramente niente per allontanarle.

Era dolce, in modo scontroso, ma decisamente affettuoso.

Ebbe la possibilità di conoscere meglio Sango, e come aveva già intuito dal loro primo incontro, era una donna da ammirare e con la quale era certa sarebbe diventata molto amica, se abitassero più vicine, ovviamente.

Anche Miroku era simpatico, intelligente e arguto, aveva sempre le parole giuste per tutti gli argomenti, ma soprattutto Kagome adorava il modo in cui interagiva con il mezzo demone. C'era rispetto e un'amicizia profonda tra i due, anche se battibeccavano e si prendevano in giro a vicenda.

Shippo si dimostrò un giovane ragazzo dolce e simpatico, sempre con la voglia di scherzare e giocare.

Erano un bel gruppo di amici e Kagome fu accolta tra loro a braccia aperte. Si sentì rilassata e la sua tristezza sembrava allontanarsi dalle sue spalle.

Quella sera tornò a casa, seguita dalla jeep di Inuyasha - era di strada le disse - con il cuore più leggero e l'anima più speranzosa.




Note 

Eccoci al secondo capitolo, spero sia stata per voi una lettura piacevole. 

La storia in realtà avrà 4 capitoli, non i 3 che avevo preventivato, ma l'ultimo si era notevolmente allungato e ho preferito dividerlo. È quasi completato quindi aggiornerò la prossima settimana. 

Buon Natale a tutti 🎄🎄🎄



   
 
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